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#256
http://www.desistenzaterapeutica.it/

http://www.desistenzaterapeutica.it/app ... _2009.html

Estratto dal secondo link citato:

La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea protegge il diritto alla vita (art.2) e il diritto all'integrità della persona (art.3) nel titolo dedicato alla Dignità, che è anche il primo, fondamentale diritto della persona (art.1). All'integrità della persona, in ragione della dignità, è consustanziale il principio di autodeterminazione stabilito nel secondo comma dell'art. 2, secondo il quale "Nell'ambito della medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati: il consenso libero e informato della persona interessata, secondo le modalità definite dalla legge, ecc." Ancora una volta il principio non è limitato ai trattamenti terapeutici, ma riguarda la libera determinazione nel campo medico-biologico.

La Costituzione italiana, che tutela l'autodeterminazione all'art. 13, configura all'art. 32 il principio del consenso come elemento coessenziale al diritto alla salute, e prevede che anche nei casi in cui il legislatore si avvalga del potere di imporre un trattamento sanitario, "in nessun caso possa violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana". Tale dignità non può essere intesa solo in un senso affidato a criteri oggettivi, ma implica il rispetto dell'identità senza la quale cade la ragion d'essere della dignità dell'uomo.

Il principio che consente il rifiuto di atti medici anche benefici è un'acquisizione consolidata della giurisprudenza europea, a valle di una evoluzione che risale alla fine dell'800; e più volte si è confermato che anche di fronte allo stato di necessità il libero, consapevole, lucido dissenso dev'essere rispettato. Un tale diritto di rifiutare le terapie, anche di sostegno vitale, non ha nulla a che fare con l'eutanasia, che consiste invece in una condotta direttamente intesa a procurare la morte.

Egualmente estraneo all'eutanasia è il principio condiviso in bioetica e in biodiritto per cui l'interruzione delle cure, anche senza volontà espressa del paziente divenuto incapace, debba essere praticata non solo quando le cure sono sproporzionate (c.d. accanimento terapeutico) ma anche quando esse siano inutili o abbiano il solo effetto del mantenimento in vita artificiale (cfr. l'art. L 1110-5, 2° comma, del Code de la santé publique, modificato dalla L. n. 2005-370 del 22 aprile 2005 "Relativa ai diritti del malato ed alla fine della vita", e l'art. R 4127-37 del Code de la santé publique, modificato dal decreto n. 2006-120 del 6 febbraio 2006).
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Casa Spozilli
Babyzillo

#257
chiaretta ha scritto:http://www.desistenzaterapeutica.it/

http://www.desistenzaterapeutica.it/app ... _2009.html

Estratto dal secondo link citato:

La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea protegge il diritto alla vita (art.2) e il diritto all'integrità della persona (art.3) nel titolo dedicato alla Dignità, che è anche il primo, fondamentale diritto della persona (art.1). All'integrità della persona, in ragione della dignità, è consustanziale il principio di autodeterminazione stabilito nel secondo comma dell'art. 2, secondo il quale "Nell'ambito della medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati: il consenso libero e informato della persona interessata, secondo le modalità definite dalla legge, ecc." Ancora una volta il principio non è limitato ai trattamenti terapeutici, ma riguarda la libera determinazione nel campo medico-biologico.

La Costituzione italiana, che tutela l'autodeterminazione all'art. 13, configura all'art. 32 il principio del consenso come elemento coessenziale al diritto alla salute, e prevede che anche nei casi in cui il legislatore si avvalga del potere di imporre un trattamento sanitario, "in nessun caso possa violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana". Tale dignità non può essere intesa solo in un senso affidato a criteri oggettivi, ma implica il rispetto dell'identità senza la quale cade la ragion d'essere della dignità dell'uomo.

Il principio che consente il rifiuto di atti medici anche benefici è un'acquisizione consolidata della giurisprudenza europea, a valle di una evoluzione che risale alla fine dell'800; e più volte si è confermato che anche di fronte allo stato di necessità il libero, consapevole, lucido dissenso dev'essere rispettato. Un tale diritto di rifiutare le terapie, anche di sostegno vitale, non ha nulla a che fare con l'eutanasia, che consiste invece in una condotta direttamente intesa a procurare la morte.

Egualmente estraneo all'eutanasia è il principio condiviso in bioetica e in biodiritto per cui l'interruzione delle cure, anche senza volontà espressa del paziente divenuto incapace, debba essere praticata non solo quando le cure sono sproporzionate (c.d. accanimento terapeutico) ma anche quando esse siano inutili o abbiano il solo effetto del mantenimento in vita artificiale (cfr. l'art. L 1110-5, 2° comma, del Code de la santé publique, modificato dalla L. n. 2005-370 del 22 aprile 2005 "Relativa ai diritti del malato ed alla fine della vita", e l'art. R 4127-37 del Code de la santé publique, modificato dal decreto n. 2006-120 del 6 febbraio 2006).
l'alientazione non è una cura si torna sempre lì
gli unici limiti che avrai saranno quelli che ti costruirai da solo

#258
l'alientazione non è una cura si torna sempre lì
Questa è una tua personale opinione, che rispetto. Io penso invece che l'alimentazione artificiale sia un trattamento medico. Estraggo da:

http://www.desistenzaterapeutica.it/app ... 2009_.html

LA LEGGE SUL TESTAMENTO BIOLOGICO NON PUO' CONTENERE UN PREGIUDIZIO ANTISCIENTIFICO NE' ESSERE IN CONTRASTO CON IL CODICE DI DEONTOLOGIA MEDICA

Come medici impegnati ogni giorno nel prestare le cure bilanciando la volontà e le preferenze della persona malata con i fondamenti giuridico-deontologici della professione e con le acquisizioni della comunità scientifica, nell'imminenza dell'esame da parte del Parlamento del ddl sul Testamento Biologico, con grande preoccupazione ma con altrettanta convinzione desideriamo far presente che una legge sul Testamento Biologico:

1. Non deve essere in contrasto con l'assunto condiviso da tutta la comunità medico-scientifica che la Nutrizione Artificiale è un trattamento medico e quindi come tale non può essere attuata in presenza di una volontà contraria della persona.

2. Non deve essere in contrasto con l'art. 53 del Codice di Deontologia Medica, che afferma che: "Quando una persona rifiuta volontariamente di nutrirsi … se è consapevole delle possibili conseguenze della propria decisione, il medico non deve assumere iniziative costrittive né collaborare a manovre coattive di Nutrizione Artificiale nei confronti della medesima, pur continuando ad assisterla."

3. Non può essere in contrasto con quanto affermato nell'art 32 della Costituzione "…Nessuno può essere obbligato ad un trattamento sanitario se non per disposizione di legge…"
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Casa Spozilli
Babyzillo

#259
chiaretta ha scritto:
l'alientazione non è una cura si torna sempre lì
Questa è una tua personale opinione, che rispetto. Io penso invece che l'alimentazione artificiale sia un trattamento medico. Estraggo da:

http://www.desistenzaterapeutica.it/app ... 2009_.html

LA LEGGE SUL TESTAMENTO BIOLOGICO NON PUO' CONTENERE UN PREGIUDIZIO ANTISCIENTIFICO NE' ESSERE IN CONTRASTO CON IL CODICE DI DEONTOLOGIA MEDICA

Come medici impegnati ogni giorno nel prestare le cure bilanciando la volontà e le preferenze della persona malata con i fondamenti giuridico-deontologici della professione e con le acquisizioni della comunità scientifica, nell'imminenza dell'esame da parte del Parlamento del ddl sul Testamento Biologico, con grande preoccupazione ma con altrettanta convinzione desideriamo far presente che una legge sul Testamento Biologico:

1. Non deve essere in contrasto con l'assunto condiviso da tutta la comunità medico-scientifica che la Nutrizione Artificiale è un trattamento medico e quindi come tale non può essere attuata in presenza di una volontà contraria della persona.

2. Non deve essere in contrasto con l'art. 53 del Codice di Deontologia Medica, che afferma che: "Quando una persona rifiuta volontariamente di nutrirsi … se è consapevole delle possibili conseguenze della propria decisione, il medico non deve assumere iniziative costrittive né collaborare a manovre coattive di Nutrizione Artificiale nei confronti della medesima, pur continuando ad assisterla."

3. Non può essere in contrasto con quanto affermato nell'art 32 della Costituzione "…Nessuno può essere obbligato ad un trattamento sanitario se non per disposizione di legge…"
:roll:
certo che è una mia opinione io non ho mica la pretesa di essere il VERBO :wink: la mia opinione la baso su un ragionamento che ho cercato di esternare, e non c'è nulla di quello che hai riportato fino a qui che mi faccia cambiare idea anzi.
Ciò che hai postato è l'opinione di alcuni medici, che altro non è se non un'opinione, sicuramente motivata, ma a cui fa da contraltare l'opinione opposta di altri medici, perchè neppure questa classe ha una visione unitaria sul problema. Oltretutto non ritengo questa una questione medica quanto etica.
Credo, quindi, che in questo campo sia proprio compito del parlamento decidere o decidere di non decidere, perchè è l'unico organo in grado di interpretare la volontà della maggioraza delle persone.
Poi c'è uan cosa che in questi giorni trovo particolarmente fastidiosa ossia sentire parlare di "fine vita" e non di MORTE, non è che usando termini meno crudi il significato cambi, nè la portata dell'atto sia minore ( ovviamente non mi riferivo a voi ma ai vari tg)
gli unici limiti che avrai saranno quelli che ti costruirai da solo

#260
Kalimeroxxx ha scritto:Ciò che hai postato è l'opinione di alcuni medici, che altro non è se non un'opinione, sicuramente motivata, ma a cui fa da contraltare l'opinione opposta di altri medici, perchè neppure questa classe ha una visione unitaria sul problema. Oltretutto non ritengo questa una questione medica quanto etica.
Scusate, ma io non capisco proprio più nulla, a farza di discuterne...

Possiamo stare qui a sindacare mesi sul fatto se l'alimentazione forzata sia una terapia o no...

tuttavia, il termine "terapia" deriva dal greco therapeía e ha il significato di "cura, guarigione". Definisce quindi il trattamento di malattie e ferite, i metodi usati per la loro guarigione e per alienarne i sintomi... su questo non si può discutere...

Sappiamo, inoltre, che nonostante ciò che si dice, Eluana non riceveva SOLAMENTE un'alimentazione forzata... riceveva continui cicli di antibiotici per prevenire le setticemie da piaghe da decubito, oltre che varie altre terapie "coadiuvanti" gli organi atrofizzati... chessò, diuretici, farmaci che impedivano il reflusso dei liquidi non trattenuti, ecc...

Quelle, almeno, possiamo chiamarle "terapie"?

Quindi, pare logico supporre che se Eluana avesse rifiutato tutte le terapie ad esclusione dell'alimentazione forzata, non sarebbe comunque sopravvissuta, anzi sarebbe morta a causa di sopravvenute infezioni e sepsi, soffocata dai propri liquidi, ecc.

Ora, ripeto, possiamo discutere per anni sul fato che l'alimentazione sia o non sia una terapia... ma di sicuero non possiamo discutere sul fatto che toglierle l'alimentazione sia stato decisamente più magnanimo del toglierle gli antibiotici.... :roll:
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#261
chiaretta ha scritto:
Kalimeroxxx ha scritto:
chiaretta ha scritto:l'interruzione delle cure, anche senza volontà espressa del paziente divenuto incapace, debba essere praticata non solo quando le cure sono sproporzionate (c.d. accanimento terapeutico) ma anche quando esse siano inutili o abbiano il solo effetto del mantenimento in vita artificiale
l'alientazione non è una cura si torna sempre lì
Questa è una tua personale opinione, che rispetto. Io penso invece che l'alimentazione artificiale sia un trattamento medico.
"Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo"
lo diceva Ippocrate eh...

è un punto che suscita davvero la mia perplessità
per un metabolismo sano, l'alimentazione è un mezzo di sussistenza innanzitutto
non posso però negare al cibo un certo valore "terapeutico" in senso lato, se penso agli atleti che seguono una dieta particolare per aumentare le loro prestazioni sportive per esempio
anche il detto "l'uomo è ciò che mangia" dovrebbe farci riflettere

tenendola molto terra-terra, ho visto poca differenza tra il pompare aria dentro a polmoni che non respirano da soli, e convogliare nutrimento in un corpo che da solo non potrebbe procurarsene :roll:

ciò non toglie che, se ad un organismo malato non serve altro che nutrimento per vivere, darglielo è il gesto più corretto se il paziente è incosciente, se il paziente è cosciente dipende se lo accetta o meno. Ma stiamo parlando di solo cibo ed acqua, e raramente un malato ha bisogno unicamente di questo........................
E non tutti gli organismi malati assimilano e metabolizzano il nutrimento che viene somministrato: stiamo parlando di corpi umani, non solo di uno stomaco :roll:

Se mai in Italia esisteranno documenti sul testamento biologico è molto probabile che li firmi. questo non toglie che anche nel resto del mondo la questione sia molto dibattuta con faziosità in un senso e nell'altro.

Più il tempo scorre e più mi sembra che l'Uomo si stia dimenticando che la Morte fa parte della Vita tanto quanto la Nascita :) ogni cosa che ha un inizio un giorno deve avere una fine.
Nell'Italia dei Borgia ci sono stati massacri, terrore, assassinii e hanno prodotto da Vinci, Michelangelo e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto 500 anni di pace e amore fraterno, e cos'hanno fatto? L'orologio a cucù.

#262
Sono d'accordo con cyber che potremmo discutere all'infinito sul fatto che l'alimentazione imposta sia cura o meno senza arrivare ad una soluzione.
Però, da tutto quanto hai esposto, kali, mi pare di capire che il tuo problema principale ruoti attorno alla "barbarie" ceh tu vedi nel togliere l'alimentazione ad una persona.
Mi è parso di capire, invece, che la procedura non sia così semplice e non consiste nel levare l'alimentazione dall'oggi al domani stando con le mani in mano a guardare l'agonia della paziente. Penso che almeno dei sedativi, o altri farmaci, per ridurre le sofferenze al minimo vengano somministrati. Tutto questo, credo, per cercare di rispettare le norme vigenti.

#263
cyberjack ha scritto: Ora, ripeto, possiamo discutere per anni sul fato che l'alimentazione sia o non sia una terapia... ma di sicuero non possiamo discutere sul fatto che toglierle l'alimentazione sia stato decisamente più magnanimo del toglierle gli antibiotici.... :roll:
Aggiungo solo che nella sentenza linkata da Chiaretta è espressamente scritto che per toglierle l'alimentazione Eluana doveva essere sottoposta ad anestesia, quindi sul fatto che non abbia potuto in alcun modo soffrire per la mancanza di alimentazione e liquidi direi che non ci piove :roll:
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REBECCA psw: polpetta

#264
Secondo me l'hanno liberata ....anzi...hanno esaudito un desiderio che certamente lei avrebbe espresso.
Poi,su tutto quel caos creato ad arte per "una donna giovane e bella che avrebbe potuto anche procreare"...è meglio tacere...per pudore..
Poveri genitori,il padre in primis,con tutto quel liquame che gli hanno gettato volutamente ed ambiguamente addosso e che ,tuttavia,non ha mai dato in pasto la foto della figlia com'era OGGI !!!!!
CHE VERGOGNA !!!!
<"Entro l'anno 2000, cucinare diventerà un hobby". >
(Verner Panton)
-------------------------------------------------------
Il grande,visionario, inarrivabile designer, mito del XX secolo.
I suoi arredi non includevano le cucine.

#266
Ma il padre non aveva chiesto il SILENZIO?
adesso querela di qua, chiede risarcimenti in denaro di là..
a che pro, scusate?
mah..

#267
agostina ha scritto:Ma il padre non aveva chiesto il SILENZIO?
adesso querela di qua, chiede risarcimenti in denaro di là..
a che pro, scusate?
mah..
... prima di commentare le notizie ... bisogna pure leggerle ... sempre che non ci sia del pregiudizio nel farlo.

Il padre sta portando in tribunale tutti quei personaggi (che io definirei tranquillamente cialtroni) che pur di avere una possibilità di finestra mediatica non hanno esitato ad esternare dichiarazioni terribili ed infamanti.

#268
Roby-MI ha scritto:
agostina ha scritto:Ma il padre non aveva chiesto il SILENZIO?
adesso querela di qua, chiede risarcimenti in denaro di là..
a che pro, scusate?
mah..
... prima di commentare le notizie ... bisogna pure leggerle ... sempre che non ci sia del pregiudizio nel farlo.

Il padre sta portando in tribunale tutti quei personaggi (che io definirei tranquillamente cialtroni) che pur di avere una possibilità di finestra mediatica non hanno esitato ad esternare dichiarazioni terribili ed infamanti.
Giusto...E' proprio così..Ma come si può diffamare un povero padre provato da una tanto dolorosa vicenda familiare,dandogli così addosso?
Almeno un pò di rispetto e,per cortesia,informatevi bene,prima di emettere "verdetti".
<"Entro l'anno 2000, cucinare diventerà un hobby". >
(Verner Panton)
-------------------------------------------------------
Il grande,visionario, inarrivabile designer, mito del XX secolo.
I suoi arredi non includevano le cucine.

#269
agostina ha scritto:Ma il padre non aveva chiesto il SILENZIO?
adesso querela di qua, chiede risarcimenti in denaro di là..
a che pro, scusate?
mah..

mi fanno paura persone come te sai!! :?
Da atea, sono convinta che ci sia comunque un'intelligenza o una forma di pietà superiore che da figli abbastanza gestibili a chi altrimenti farebbe casini pazzeschi.(cit. sunset)