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Il Futurismo alle Scuderie del Quirinale a Roma

#1
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Mostra imperdibile, per chi vuole comprendere ed addentrarsi nella parte migliore e forse più creativa del nostro novecento artistico, quella del Futurismo, festeggiato in occasione del Centenario della nascita sancita con la pubblicazione del manifesto marinettiano nell'inserto culturale de Le Figaro del 1909.
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Curata e strutturata come format dall'organizzatissimo Centre Pompidou di Parigi (a giugno la rassegna si trasferirà alla Tate Modern di Londra), il 'taglio' di questa mostra ha provocato aspre polemiche tra studiosi francesi e italiani, scatenate dalla lente 'francocentrica' o 'cubismocentrica' con cui è stata sottoposta la grande avanguardia italiana; e per come è stata 'relativizzata' quale movimento tutto sommato debitore di quelli d'oltralpe. Inoltre la mostra francese scandagliava solamente una piccola porzione della produzione di Boccioni e compagni, dagli esordi fino al 1912, ovvero sino all'epoca della collettiva alla Galerie Bernheim-Jeune, quando tante pagine epiche del futurismo dovevano ancora essere scritte.
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Bisogna ammettere però che il percorso è emozionante per la rarità dei prestiti accordati da musei e collezioni internazionali. Sono esposte praticamente le opere più importanti dei futuristi accostate alle opere chiave dei grandi maestri del Novecento: Boccioni, Carrà, Severini, Balla e poi Picasso, Duchamp, Braque, Léger, i Delaunay, Larionov, Goncarova, Kupka, Russolo, Epstein, Gleizes, Popova, Malevic, Picabia, Metzinger, Macdonald-Wright e altri ancora..
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Forse per la prima volta, l'apparato espositivo mette in parallelo gli apporti di futurismo e cubismo, che danno vita al cubo-futurismo russo, al vorticismo inglese ed al sincronismo americano, sottolineando il basilare contributo dell'avanguardia italiana con la geniale intuizione marinettiana di una nuova sintesi tra spazio e tempo, realtà ed intuizione.
Il movimento futurista fu caratterizzato da una spinta in avanti che letteralmente accatastò tutta l'arte precedente, con una forza furibonda, sviluppandosi in ogni campo dell'agire umano e della vita (arti, fotografia, moda, arredamento, musica, teatro, poesia e letteratura, grafica pubblicitaria, sesso, cucina, comportamento sociale, ecc..) capace di attrarre a sé intere generazioni di artisti ed intellettuali, dal 1909 sino agli anni '40. Questa energia fu indispensabile per sciogliere la creatività dai lacci di convenzioni secolari, così insistenti in Italia, portando alla libera sperimentazione di nuove forme d'arte e con l'uso di materiali e tecniche mai sperimentate prima.. Solo due grandi esempi tra i tanti giovani cresciuti con le teorie futuriste: Bruno Munari e Lucio Fontana.
L'originalità e la forza brutale con cui scandalizzarono l'opinione pubblica della belle epoque borghese d'Italia, è evidente ancora oggi, a cent'anni di distanza alle Scuderie si prova l'emozione di imbattersi con delle opere storiche e famosissime, all'epoca considerate più che altro 'di rottura' ed insubordinazione ed oggi diventate 'classici' del novecento.
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Imperdibili appunto La Risata di Umberto Boccioni o I funerali dell'anarchico Galli dal MoMA di New York, Le grand nu di Braque o La femme assise dans un fauteuil di Picasso dal Beaubourg, La stazione di Milano di Carlo Carrà o la Le voci della mia stanza di Gino Severini dalla Staatsgalerie di Stuttgart o dalla Pinacoteca di Monaco, sino ai Volumi orizzontali di Umberto Boccioni accanto ad altre opere insolite e rare provenienti da numerose collezioni internazionali.

Info e prenotazioni : tel. 0639967500/0639967200
Scuderie del Quirinale, Via XXIV Maggio 16, Roma
20 febbraio - 24 maggio 2009
Orari: da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 20.00;
venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30.

#2
bellissima.
ci sono stata appena inaugurata: un allestimento essenziale, una struttura semplice che consente di godere a pieno delle opere (meravigliose, anche alcune per noi meno conosciute...a me ad esempio il futurismo russo era quasi ignoto...che ignorante ;-))

#3
amluci ha scritto:bellissima.
ci sono stata appena inaugurata: un allestimento essenziale, una struttura semplice che consente di godere a pieno delle opere (meravigliose, anche alcune per noi meno conosciute...a me ad esempio il futurismo russo era quasi ignoto...che ignorante ;-))
Concordo con te Am.. l'allestimento stavolta è pausato e da lo spazio giusto ai capolavori. :wink:
Invece un solo appunto. L'assenza assoluta di didascalie. Nemmeno una.. :(
Perciò chi va a vedere la mostra, o conosce il movimento artistico o dovrà attrezzarsi di audioguida.. :roll:

#4
lot ha scritto:
amluci ha scritto:bellissima.
ci sono stata appena inaugurata: un allestimento essenziale, una struttura semplice che consente di godere a pieno delle opere (meravigliose, anche alcune per noi meno conosciute...a me ad esempio il futurismo russo era quasi ignoto...che ignorante ;-))
Concordo con te Am.. l'allestimento stavolta è pausato e da lo spazio giusto ai capolavori. :wink:
Invece un solo appunto. L'assenza assoluta di didascalie. Nemmeno una.. :(
Perciò chi va a vedere la mostra, o conosce il movimento artistico o dovrà attrezzarsi di audioguida.. :roll:
NO, le audioguide MAI
si legge-studia prima qualcosa poi ci si gode la mostra, vedere un quadro con un commento in sottofondo è una cosa che toglie tutta la poesia
sono graditi consigli
http://www.arredamento.it/forum/viewtopic.php?t=55355
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"This is degrading! You don't buy paintings to blend in with the sofa!"
[from Hannah and her sisters]

#5
canarino ha scritto: NO, le audioguide MAI
si legge-studia prima qualcosa poi ci si gode la mostra, vedere un quadro con un commento in sottofondo è una cosa che toglie tutta la poesia
mmmmhhh :roll: .... sono solo parzialmente d'accordo con te: le audioguide sono un supporto e, come per tutti i supporti (libri compresi), sta a noi utilizzarle in modo critico. Ce ne sono alcune fatte meglio, altre peggio, altre ancora inutili ... personalmente preferisco fare come te e quindi leggere/studiare prima di visitare la mostra , ma ciò non toglie che in alcuni casi me ne sono avvalsa, magari dopo aver visto/goduto "da sola e in autonomia" il quadro e accedendola solo in un secondo momento... d'altra parte, ascoltare un secondo parere non mi ha mai disturbato forse perchè, in generale, mi piace approfondire ciò che non conosco :wink: .

Nè sono d'accordo sul fatto che tolgano poesia ... un quadro , una poesia o un libro possono essere poetici, possono trasmettermi sensazioni e questo non cambia (o almeno, per me non cambia) se qualcuno me ne spiega meglio l'origine o il significato.
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#6
Ho apprezzato molto anch'io questa mostra. Ben curata, logica, senza contorsioni mentali. In particolare ho gradito l'inserimento di opere solitamente catalogate come "cubiste" di Braque e Picasso, ma anche Delaunay. Ecco, mi è sembrato che le opere fossero state (finalmente) considerate nel loro essere, più che nella loro appartenenza a un movimento artistico, essendo, tra l'altro, opere molto sul confine futurismo/cubismo, con la comune radice del movimento e della concezione spazio-temporale, della scissione dinamica della realtà.

In quanto a guide e audioguide, le prime proprio mi irritano, perchè il mio rapporto col quadro deve essere del tipo 1:1, le seconde le ho trovate spesso fredde ed eccessivamente didascaliche, per cui ritengo che -per me-la cosa migliore sia "studiare a casa"prima della visita, oppure visitare la mostra e goderne quanto possibile, col solo ausilio dei propri mezzi culturali e poi, verificarne la correttezza, a casa, con uno studio "di verifica" :wink:
"Non sono complicato, ma contengo una dozzina di anime semplici insieme". (G. Bufalino)

#7
Concordo sui giudizi limitativi sull'audioguida, strumento che può esser utile anzi fondamentale per chi non conosce il movimento in questione, ma che può diventare una sorta di 'capestro' e che può 'uccidere' la fantasia dell'approccio all'opera d'arte per chi è abituato a frequentare mostre o lo fa per lavoro. Avvicinarsi in silenzio alle opere d'arte in un museo, girare intorno alle stesse per cercare nuove prospettive, fare scorrere la nostra memoria ed i ricordi accumulati, lasciarsi andare al piacere del colore, è un'esperienza dal fascino personale, misterioso e piacevole.

Sulla mancanza totale di didascalie, c'è il motivo. Il format usato, per la mostra al Pompidou di Parigi del 2008 (Le futurisme à Paris) non era riproponibile ne abbastanza duttile per la mostra romana che ripropone le stesse opere (anche l'installazione di Jeff Mills, all'inizio del percorso), come dicevo sopra.
Sulle critiche al 'taglio' della mostra e sulle sue carenze (la più grave: non aver considerato il futurismo come movimento artistico 'totale' non necessariamente basato solo sulla pittura), non potendo postare il bell'articolo di Exibart on paper, c'è una nota sulla testata web:
http://www.exibart.com/notizia.asp?idnotizia=25628

In ogni caso è stato bello rivedere alcuni artisti francesi, come i cosiddetti orphistes e quelli raggruppati nella Section d'Or (ai primordi della carriera pure il giovanissimo Charles-Edouard Jeanneret-Gris detto in seguito Le Corbusier, prima di passare al Purisme):
in particolare il quadro bellissimo di Delaunay, che ha sancito anche la sua fortuna perenne, la Tour Eiffel secondo il cubismo:
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#8
lot ha scritto:Concordo sui giudizi limitativi sull'audioguida, strumento che può esser utile anzi fondamentale per chi non conosce il movimento in questione, ma che può diventare una sorta di 'capestro' e che può 'uccidere' la fantasia dell'approccio all'opera d'arte per chi è abituato a frequentare mostre o lo fa per lavoro.
amen
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#9
Intanto ho visto l'altra mostra celebrativa del centenario, quella del Mart di Rovereto 8)
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gia' dal titolo e' evidente la volonta' di inquadrare il movimento tra le altre avanguardie europee 8)
le didascalie c'erano :wink:


http://www.mart.trento.it/context_mostr ... ntext=1802
Nell’ambito delle celebrazioni del Centenario del Manifesto futurista, FUTURISMO100 è il grande evento, patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

FUTURISMO100 inaugura il suo percorso scientifico con la mostra del Mart di Rovereto “ Illuminazioni. Avanguardie a confronto. Italia – Germania - Russia (17 gennaio - 7 giugno 2009).


L’esposizione indaga le complesse e spesso inedite relazioni tra i futuristi e i più importanti esponenti delle avanguardie russe e tedesche. Da una parte vengono prese in esame le relazioni con gli artisti che hanno partecipato alla storia artistica tedesca di “Der Sturm”, come Marc Chagall, Vasilij Kandinskij, Paul Klee, August Macke, Franz Marc, a dimostrazione di quanto il futurismo ebbe forti legami con il Paese dell’espressionismo. Dall’altra il leggendario viaggio di Marinetti in Russia nel 1914 – di cui il Mart pubblica in coincidenza con la mostra il primo inedito resoconto visto dagli occhi di uno storico dell’arte russo, il moscovita Vladimir Lapšin di recente scomparso – fornisce il filo conduttore per analizzare i rapporti con i pittori cubo-futuristi russi. Fu infatti un intreccio fondamentale quello sviluppatosi a tutto campo tra Roma, Parigi e Mosca tra i pittori futuristi e gli artisti russi, da Mikhail Larionov a Alexandra Exter, da Natalia Goncharova a Olga Rozanova e molti altri ancora.
http://www.youtube.com/watch?v=FVMDS3qeLb8

#10
Buona serata a tutti.

Io invece sono andata a vedere la mostra a Palazzo Reale, a Milano ( Velocità+Arte+Azione, Futurismo 1909-2009)

495 opere esposte tra quadri, sculture, fotografie, scenografie, arti decorative e altro ancora ) . Un bel viaggio in tutto ciò che fu il futurismo quindi, pittura ma anche cinema,teatro, musica ( il 7 Giugno a Milano ci sarà un concerto futurista per 21 pianoforti, per esempio) oggettistica, pubblicità ( poca, questa, ma pur presente) Dai "pre-futuristi" ( ovvero quando i futuristi erano divisionisti e altri che non ti aspetti.... erano capaci di intuizione alquanto futuriste, qualche nome... Pellizza da Volpedo, non ci crederete ma è così, bellissimo il suo Automobile che attraversa il Penice, non lo trovo in rete altrimenti ve lo mostrerei ) al futurismo" classico" , per poi approdare all'aeropittura e ai polimaterici ( alcune opere davvero notevoli tra cui alcune di Prampolini che invero avevo sempre considerato , ingiustamente, poco ). Poche opere "famosissime", molte quelle "note" ma bellissimo poter vedere le tante meno e/o pochissimo conosciute ma da scoprire o riscoprire, compresi non solo i futuristi "ortodossi" ma anche gli "indipendenti", i "cani sciolti", i "simpatizzanti"e i fiancheggiatori. Insomma, a me è piacuta molto. Certo...... il tutto è un po' "accatastato" in un certo senso....da vedere c'è tantissimo... il tutto, almeno visivamente non sempre è ben esposto, o ben "spiegato".... però a me è piaciuto davvero molto lo stesso.

Consiglio sicuramente la visita. ( se volete comunque qualche ragguaglio in più sulle opere esposte posso anche darlo.. è che sono talmente tante che non saprei da che parte iniziare.)
Va bè....giusto un paio .....così.....

Uno dei miei quadri preferiti. Balla/I ritmi dell'archetto-1912
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Boccioni/Elasticità-1912
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Questo.... me ne sono innamorata.
Fillia/Femminilità-1928
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Ah, visto anche il Mart di Rovereto e la Casa Museo di Depero ( io sono una "fan" di Depero, sono quella che si è fatta dipingere un suo quadro a mo' di affresco sulla parete della camera da letto ) ... va detto che in questo periodo diverse cose presenti normalmente a Rovereto si trovano proprio qui, a Milano.

#11
Sorvolando su alcune delle opere già citate come La Risata di Boccioni e I Funerali dell'anarchico Galli di Carrà, alcune dei quadri che più mi hanno colpito di questa mostra romana (in ordine rigorosamente sparso)

Stati d'animo di Boccioni: Gli addii, Quelli che vanno (sotto) e Quelli che restano ;
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Visioni simultanee sempre di Boccioni
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Ricordi di una notte di Russolo

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Donna al caffè di Carrà
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Danza alla sorgente e Rivedo nel ricordo la mia cara Udine, entrambi di Picabia;

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e infine le nature morte di Braque.




qui altre immagini
http://mmedia.kataweb.it/foto/4731328/1 ... -quirinale
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