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#631
IL COMMENTO
Quell'orrore da osteriadi FRANCESCO MERLO

La sola cosa che fa ridere anche i napoletani sono le dimissioni-patacca di questo Matteo Salvini che, invece di pigliarsi a schiaffi davanti allo specchio, lascia il Parlamento italiano con l'aria di chi ha fatto la grande rinunzia, di chi subisce - lui - un oltraggio.
In realtà la norma gli vieta il cumulo e lo obbliga a scegliere: o inquina Montecitorio o inquina Strasburgo. È vero che sbevezzando e sputacchiando, cantando e straparlando, sarebbe pronto a deputarsi in almeno cinque parlamenti. Ma il povero Salvini deve scegliere. Ecco perché al termine del suo can can birraiolo contro i napoletani fa la 'mossà napoletana delle dimissioni-farsa, e dunque agli sberleffi aggiunge la pernacchia che è codice delle stalle napoletane, è fonema dei quartieri spagnoli. Insomma, la pernacchia finale delle dimissioni da imbonitore di piazza svela in Salvini l'aspirazione a farsi terrone, a farsi napoletano. Ma Napoli, si sa, è la grande cultura europea più la pernacchia. Salvini invece è solo la pernacchia. È l'infelicità di essere pataccaro senza essere terrone: marginale ma non napoletano. Per il resto il cliccatissimo video che Repubblica.it ha messo in rete ieri mattina con gli insulti ai napoletani "colerosi e sporchi come cani" è il documento di un'ossessione, con la birra che rimanda più ad atmosfere di dissoluzione antropologica che al putsch fallito della birreria di Monaco. Si tratti di complotti da ubriachi o di frattaglie d'umanità, le feste lugubri e sguaiate sono l'espressione di quell'ideologia alcolizzata che è sempre stato il razzismo. E il video è una pena perché conferma iconicamente che c'è una sacca di marciume in Italia e che c'è un nesso tra gli ultimi giri di vita razzista della legislazione maroniana e questi cori.
Sempre i cori politici esprimono lo spirito di "combriccola", il rumore che sovrasta l'intelligenza, la viltà individuale, il sostenersi reciprocamente nel buio di un'ideologia, un barcollare da ubriachi che sembri un temibile passo cadenzato. Ebbene il mondo visto da questi coristi è il mondo delle ronde contro le poveri nigeriane (facessero gli sbruffoni a Scampia o nelle banlieue di Parigi!), delle impronte ai bimbi rom, dei vagoni della metropolitana riservati agli italiani... E però è un sollievo sapere Salvini in Europa, lontano da Roma. Certo per i mastri birrai italiani sarà una perdita. Ma noi, inguaribili idealisti terroni, speriamo che il Parlamento europeo guardi l'orrore estetico e ideologico di questo video. Ci illudiamo che , inorriditi, gli eurodeputati, sfortunati colleghi di questo Salvini, trovino la maniera di rimandarlo nelle bettole da cui proviene. Un grande parlamento internazionale, di una civiltà imperiale che si vuole candidare a prendere il posto dell'America nel pianeta non può ospitare, senza farsene complice e senza ammalarsene, un ceffo come questo. Salvini infatti non è un cialtrone, non è pittoresco, non è un settentrionalista, ma è un razzista da osteria che è il razzismo più gaglioffo, quello che non ha bisogno di 'studì genetici, di teorie moebiusiane, e neppure delle dotte corbellerie del professor Miglio sul popolo lombardo. Fosse fatto davvero così il popolo lombardo, bisognerebbe subito resecarlo come una cisti, e non solo dall'Italia, ma anche dall'Estonia, dalla Bosnia, dalla Macedonia, da Montenegro, dall'Impadania, vale a dire la Nonpadania del mondo.

#632
and il Pisella Award 2008 goes to
E anche questa seconda edizione del Pisella Award s’è conclusa trionfalmente, evviva!, il titolo di Very Important Malvestita 2008 nelle categorie italiane e straniere viene così assegnato rispettivamente a Mara Carfagna (vera dominatrice del concorso, una fuga da standing ovation con la seconda in classifica - Anna Tatangelo - due volte doppiata) e Carla Bruni (che se l’è dovuto sudare, invece, contro l’agguerritissima Madonna); il gradino più basso del podio se lo aggiudicano Giusy Ferreri (che ha staccato in extremis Daniela Santanchè) e i gemelli Kaulitz (un voto appena sopra Sarah Palin). Come l’anno scorso, mi sembra giusto festeggiare questa solenne cerimonia con una carrellata delle più belle e divertenti tra le vostre dichiarazioni di voto, ce ne sono state un sacco - e anzi, grazie!



Mara Carfagna
Ogni sua epifania, attraverso qualsiasi mezzo, è uno scoperchiamento dell’Ade del Malvestitismo (non ultimo il fatto che nella sua logica conciarsi come una suora laica l’avrebbe trasformata come per magia in un ministro serio. Non è questo, in fondo, il vero Credo del Malvestitismo, la fede circa il fatto che il vestito possa compiere i miracoli?) [Lan] E’ la signora Coriandoli che sotto il casco del parrucchiere dice con affettazione alla vicina di sgabello “Perché noi quanto a finezza, signora mia, la mettiamo in cxxx a molti”. [Valeria] Voto Carfagna e Carlà, talmente prive di qualsiasi talento o competenza da rendere un Fatto Oggettivo il loro farsi strada a colpi di pisella; catapultate in un mondo più grande di loro cercano la Forza nella gonna longuette: che possa riverginarle e renderle autorevoli. Vero malvestitismo. [Laluisa] Carfagna über alles, che ogni giorno messo in Terra ricorda a tutte le donne quanto sia inutile che studino, si preparino ed esercitino lo spirito critico e il pensiero indipendente. [Tefnut]

Carla Bruni 8) 8)
Per l’encomiabile faccia di bronzo con cui s’è costruita l’allure radical-chic dopo un passato di mignottaggio selvaggio con i più laidi ruderi arricchiti dello show business, e senza risparmiarsi neppure un triangolo semincestuoso tra filosofi padre&figlio (ché fa tanto trasgrèscion) [Crazy Simo] Perché è andata a letto con Donald Trump, nostro signore del Riporto, e perché ora che è première dame, ha assunto un’aria sciuretto-malvestita da manuale, che fa sì che ce la rivendano come maestra di stile. Ma per piacere! [Bubu] Sì sì comunque la Carlà è stranierissima. Ha detto: “oh, Berlusconì è simpatique, ma a volte ringrazio le ciel di essere diventè fransciè”. Quindi consideriamola francese. E poi è bello sapere che le origini del malvestitismo, anche quello estero, sono sempre italiane. [sir_perceval]

#634
chiaretta ha scritto:boh? che dire?
che brutto articolo, quanti pettegolezzi... concordo su quanto scritto sulla Carfagna, però non credo che Clio Napolitano, nel fare gli onori di casa insieme a lei, si faccia tutti i problemi che l'articolista pensa si stia facendo Carla Bruni.
scusa, che c'entra? clio napolitano mediaticamente non è paragonabile o accostabile alla carfagna come potrebbe esserlo la bruni (quindi è ovvio che lei il problema non se lo pone). Inoltre, dal punto di vista diplomatico ed istituzionale, la presenza della carfagna è una gaffe, ovvero inopportuna. Le mogli dei capi di stato possono essere accolte dalla moglie di un capo di stato e non da un ministro che poi non è nemmeno il ministro degli esteri (l'unico che avrebbe avuto senso)
Una donna libera è l'assoluto contrario di una donna leggera. (S. De Beauvoir)

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http://www.arredamento.it/forum/viewtopic.php?f=26&t=30772
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#635
[quote="realexa"
Le mogli dei capi di stato possono essere accolte dalla moglie di un capo di stato e non da un ministro che poi non è nemmeno il ministro degli esteri (l'unico che avrebbe avuto senso)[/quote]

Esatto...Il telegraph UK titola così "Silvio Berlusconi picks former topless model Mara Carfagna as G8 escort
Faced with the thorny problem of having no "First Lady" to look after the G8 leaders' spouses on their three day trip to Italy, Silvio Berlusconi has come up with a solution in keeping with his reputation"

Ma lei (Carfagna) non se ne rende conto?

#636
kimikalli ha scritto:[quote="realexa"
Le mogli dei capi di stato possono essere accolte dalla moglie di un capo di stato e non da un ministro che poi non è nemmeno il ministro degli esteri (l'unico che avrebbe avuto senso)
Esatto...Il telegraph UK titola così "Silvio Berlusconi picks former topless model Mara Carfagna as G8 escort
Faced with the thorny problem of having no "First Lady" to look after the G8 leaders' spouses on their three day trip to Italy, Silvio Berlusconi has come up with a solution in keeping with his reputation"

Ma lei (Carfagna) non se ne rende conto? [/quote]

già :roll:
The sisterhood of The Calf 40

#637
stefania_b ha scritto:
kimikalli ha scritto:[quote="realexa"
Le mogli dei capi di stato possono essere accolte dalla moglie di un capo di stato e non da un ministro che poi non è nemmeno il ministro degli esteri (l'unico che avrebbe avuto senso)
Esatto...Il telegraph UK titola così "Silvio Berlusconi picks former topless model Mara Carfagna as G8 escort
Faced with the thorny problem of having no "First Lady" to look after the G8 leaders' spouses on their three day trip to Italy, Silvio Berlusconi has come up with a solution in keeping with his reputation"

Ma lei (Carfagna) non se ne rende conto?
già :roll:[/quote]

dubito che, a questo punto, gliene importi qualcosa.
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#638
Silvio e la mafia: la lettera
di Peter Gomez
Una missiva che documenta i rapporti tra Berlusconi e Cosa Nostra. Anche dopo la "discesa in campo". E' stata trovata tra le carte di Vito Ciancimino. E "L'espresso" la pubblica in esclusiva Silvio BerlusconiAdesso c'è la prova documentale. Davvero, secondo la procura di Palermo, Silvio Berlusconi era in contatto con i vertici di Cosa Nostra anche dopo la sua "discesa in campo", come era stato già stato raccontato da molti collaboratori di giustizia.

I corleonesi di Bernardo Provenzano, infatti, scrivevano al premier per minacciarlo, blandirlo, chiedere il suo appoggio e offrirgli il loro. Lo si può leggere, qui, nero su bianco, in questa lettera da tre giorni depositata a Palermo gli atti del processo d'appello per riciclaggio contro Massimo Ciancimino, uno dei figli di don Vito, l'ex sindaco mafioso di Palermo, morto nel 2002.

Una lettera che "L'Espresso" online pubblica in esclusiva. Si tratta della seconda parte di una missiva (quella iniziale sembra essere stata stracciata e comunque è andata per il momento smarrita) in cui in corsivo sono state scritte le seguenti frasi: "... posizione politica intendo portare il mio contributo (che non sarà di poco) perché questo triste evento non ne abbia a verificarsi.Sono convinto che questo evento onorevole Berlusconi vorrà mettere a disposizione le sue reti televisive".

Chi abbia vergato quelle parole, lo stabilirà una perizia calligrafica. Ai periti verrà infatti dato il compito di confrontare la lettera con altri scritti di uomini legati a Provenzano. I primi esami hanno comunque già permesso di escludere che gli autori siano don Vito, o suo figlio Massimo, che dopo una condanna in primo grado a cinque anni e tre mesi, collabora con la magistratura.

Tanto che finora le sue parole hanno, tra l'altro, portato all'apertura di un'inchiesta per concorso in corruzione aggravata dal favoreggiamento mafioso contro il senatore del Pdl Carlo Vizzini, i senatori dell'Udc Salvatore Cuffaro e Salvatore Cintole, e il deputato dell'Udc e segretario regionale del partito in Sicilia, Saverio Romano. Con i magistrati Massimo Ciancimino ha parlato a lungo della lettera, che lui ricorda di aver visto tra le carte del padre quando era ancora intera.


Ma tutte le sue dichiarazioni sono state secretate. Le poche indiscrezioni che trapelano da questa costola d'indagine, già in fase molto avanzata e nata dagli accertamenti sul patrimonio milionario lasciato da don Vito agli eredi, dicono comunque due cose. La prima: la procura ritiene di aver in mano elementi tali per attribuire il messaggio a dei mafiosi corleonesi vicinissimi a Bernardo Provenzano, il boss che per tutti gli anni Novanta ha continuato ad incontrarsi con Vito Ciancimino.

Anche quando l'ex sindaco, dopo una condanna a 13 anni per mafia, si trovava detenuto ai domiciliari nel suo appartamento nel centro di Roma. La seconda: i magistrati sono convinti che la lettera dei corleonesi sia arrivata a destinazione. Il documento è stato trovato tra le carte personali di don Vito. A sequestrarlo erano stati, già nel 2005, i carabinieri: "Parte di Foglio A4 manoscritto, contenente richieste all'On. Berlusconi per mettere a disposizione una delle sue reti televisive", si legge un verbale a uso tempo redatto da un capitano dell'Arma.

Incredibilmente però la lettera era rimasta per quattro anni nei cassetti della Procura e, all'epoca, non era mai stata contestata a Ciancimino junior nei vari interrogatori. L'unico accenno a Berlusconi che si trova in quei vecchi verbali riguarda infatti una domanda sulla copia di un assegno da 35 milioni di lire forse versato negli anni '70-'80 dall'allora giovane Cavaliere al leader della corrente degli andreottiani siciliani. Dell'assegno si parla a lungo in una telefonata intercettata tra Massimo e sua sorella Luciana il 6 marzo del 2004.

Venti giorni dopo si sarebbe tenuta a Palermo la manifestazione per celebrare i dieci anni di Forza Italia. Luciana dice al fratello di essere stata chiamata da Gianfranco (probabilmente Micciché, in quel periodo assiduo frequentatore dei Ciancimino) che l'aveva invitata alla riunione perché voleva presentarle Berlusconi.

Luciana: "Minchia, mi telefonò Gianfranco.. ah, ti conto questa? all'una meno venti mi arriva un messaggio?"
Massimo: L'altra volta l'ho incontrato in aereo"
Luciana: "Eh... il 27 marzo, a Palermo... per i dieci anni di vittoria di Forza Italia, viene Silvio Berlusconi. È stata scelta Palermo perché è la sede più sicura... eh... previsione... In previsione saremo 15 mila..."
Massimo: "Ah"
Luciana "...eh allora io dissi minchia sbaglia, e ci scrivo stu messaggio: "rincoglionito, a chi lo dovevi mandare questo messaggio, sucunnu mia sbagliasti" ...in dialetto, eh... eh (ride) e mi risponde: "suca" ...eh (ride) ...mezz'ora fa mi chiama e mi fa: "Minchia ma sei una merda" e allora ci dissi "perché sono una merda".

Dice, hai potuto pensare che io ho sbagliato a mandare? io l'ho mandato a te siccome so che tu lo vuoi conoscere [Berlusconi, nda] ? io ti sto dicendo che il 27 marzo " Massimo: "E digli che c'abbiamo un assegno suo, se lo vuole indietro..."
Luciana "(ride) Chi, il Berlusconi?
Massimo: "Si, ce l'abbiamo ancora nella vecchia carpetta di papà?"
Luciana: " Ma che "censured" dici"
Massimo : "Certo"
Luciana: "Del Berlusca?"
Massimo: "Si, di 35 milioni, se si può glielo diamo..."

Ma nella perquisizione a casa Ciancimino, la polizia giudiziaria l'assegno non lo trova. Interrogato il 3 marzo 2005, Ciancimino jr. conferma solo che gliene parlò suo padre, ma non dice dove sia finito: "Sì, me lo raccontò mio padre? Ma poi era una polemica tra me e mia sorella, perché io l'indomani invece sono andato alla manifestazione di Fassino".

Adesso, invece, dopo la decisione di collaborare con i pm, sarebbe stato più preciso. Ma non basta. Perché Ingroia e Di Matteo, dopo aver scoperto per caso la lettera nell'archivio della procura, hanno anche acquisito agli atti della nuova indagine il cosiddetto rapporto Gran Oriente, redatto sulla base delle confidenze ( spesso registrate) del boss mafioso Lugi Ilardo, all'allora colonnello dei carabinieri, Michele Riccio.

Ilardo è stato ucciso in circostanze misteriose alla vigilia dell'inizio della sua collaborazione ufficiale con la giustizia. Ma già nel febbraio del ?94 aveveva confidato all'investigatore come Cosa Nostra, per le elezioni di marzo, avesse deciso di appoggiare il neonato movimento di Berlusconi. Un fatto di cui hanno poi parlato dozzine di pentiti e storicamente accertato in varie sentenze. Ilardo il 24 febbraio aveva spiegato a Riccio come qualche settimana prima "i palermitani" avessero indetto una "riunione ristretta" a Caltanissetta con alcuni capofamiglia del nisseno e del catanese.
Nell'incontro "era stato deciso che tutti gli appartenenti alle varie organizzazioni mafiose del territorio nazionale avrebbero dovuto votare "Forza Italia". In seguito ogni famiglia avrebbe ricevuto le indicazioni del candidato su cui sarebbero dovuti confluire i voti di preferenza... (inoltre) i vertici "palermitani" avevano stabilito un contatto con un esponente insospettabile di alto livello appartenente all'entourage di Berlusconi. Questi, in cambio del loro appoggio, aveva garantito normative di legge a favore degli inquisiti appartenenti alle varie "famiglie mafiose" nonché future coperture per lo sviluppo dei loro interessi economici..". Una delle ipotesi, ma non la sola, è che si tratti dell'ideatore di Forza Italia, Marcello Dell'Utri, già condannato in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.

La procura di Palermo, sospetta dunque, che la lettera ritrovata nell'archivio di Ciancimino si inserisca all'interno di questa presunta trattativa. Nel ?94, infatti, Berlusconi governò per soli sette mesi e anche le norme contenute all'interno del cosiddetto decreto salvaladri di luglio, approvato per consentire a molti dei protagonisti di tangentopoli di uscire di galera, che avrebbero in teoria potuto favorire i boss, alla fine non vennero immediatamente ratificate. Da qui, è la pista seguita dagli investigatori, le apparenti minacce al Cavaliere ("il luttuoso evento"), la richiesta della messa a disposizione di una rete televisiva e i successivi sviluppi politici che portarono all'approvazione di leggi certamente gradite anche alla mafia, ma spesso approvate con il consenso bipartisan del centro-sinistra.


(07 luglio 2009)

#639
"In casa mia invito chi voglio"
di Roberto Bin
Il parere del costituzionalista sull'incontro svoltosi a casa del giudice Luigi Mazzella a cui hanno partecipato Paolo Maria Napolitano, Berlusconi, Alfano, Gianni Letta, Donato Bruno e Carlo Vizzini Luigi MazzellaIl titolo riprende un'affermazione attribuita al giudice della Corte costituzionale Luigi Mazzella, che così avrebbe risposto alle polemiche innescate dalla notizia di una cena a casa sua a cui avrebbero partecipato il collega Paolo Maria Napolitano, Berlusconi, Alfano, Gianni Letta, i presidenti delle commissioni Affari costituzionali della Camera Donato Bruno e del Senato Carlo Vizzini.

A cena si sarebbe discusso - secondo lo scoop giornalistico de l'Espresso (n. 26/2009) - della decisione della Corte sul c.d. lodo Alfano e di una bozza di riforma costituzionale della giustizia, scritta dallo stesso Mazzella, in cui si separano le carriere, sostituiscono i pm con gli "avvocati dello Stato" (corpo da cui Mazzella proviene), si cambia il Csm e ritocca la stessa Corte costituzionale.

Benché la battuta attribuita a Mazzella sia virgolettata dai principali quotidiani del 27 giugno (Repubblica e Corriere della sera, per esempio), ho qualche difficoltà ad accettarla come autentica, data la sua enormità. "Il magistrato, anche fuori dall'esercizio delle proprie funzioni, non deve tenere comportamenti, ancorché legittimi, che compromettano la credibilità personale, il prestigio e il decoro del magistrato o il prestigio dell'istituzione giudiziaria": così disponeva l'art. 1.2 del d. lgs. 109/2006 (la c.d. "riforma Castelli"), successivamente abrogato dalla più mite "controriforma Mastella"; ma l?art. 12.1 è ancora in vigore e punisce i "comportamenti che, a causa dei rapporti comunque esistenti con i soggetti coinvolti nel procedimento ovvero a causa di avvenute interferenze, costituiscano violazione del dovere di imparzialità".

Benché sia ben noto che la Commissione disciplinare del CSM non sia proprio Torquemada, tuttavia spulciando il massimario più recente non mancano le censure del magistrato che, per esempio, "intrattiene rapporti con soggetto al vertice di un grosso gruppo operante nel settore economico, finalizzati a fornire consigli e informazioni in ordine a procedimenti penali pendenti in diversi uffici giudiziari", oppure accetta "un ruolo servente nei confronti di una persona i cui cospicui interessi economici dipendevano da decisioni dell'autorità giudiziaria e sottoposta a procedimento penale per fatti gravi" (Sent. 52/2007).


Naturalmente sono illeciti disciplinari che colpiscono i magistrati che appartengono all'Ordinamento giudiziario, non certo i giudici della Corte costituzionale: così come riguardano i primi e non i secondi l'obbligo di astensione (ed il rischio di ricusazione) che grava sul giudice penale "se ha dato consigli o manifestato il suo parere sull'oggetto del procedimento fuori dell`esercizio delle funzioni giudiziarie" (art. 36.1, lett. c, CPP) e sul giudice civile (e di conseguenza anche su quello amministrativo: art. 47 RD 642/1907) "se ha dato consiglio o prestato patrocinio nella causa, o ha deposto in essa come testimone, oppure ne ha conosciuto come magistrato in altro grado del processo o come arbitro o vi ha prestato assistenza come consulente tecnico" (art. 51, 4 CPC).

Tutto ciò può riguardare semmai l'ignaro giudice di pace, non il giudice costituzionale, che ignaro si suppone non sia. Per i membri della Corte costituzionale valgono le speciali guarentigie riconosciute dalla legge costituzionale: "I giudici della Corte costituzionale non possono essere rimossi, né sospesi dal loro ufficio se non con decisione della Corte, per sopravvenuta incapacità fisica o civile o per gravi mancanze nell'esercizio delle loro funzioni" (art. 3, legge cost. 1/1948), e "solo in seguito a deliberazione della Corte presa a maggioranza di due terzi dei componenti che partecipano all'adunanza" (art. 7, legge cost. 1/1953).

Giustamente, né al legislatore costituzionale né a quello ordinario potrebbe venire in mente che un giudice costituzionale provochi situazioni tali da mettere in pericolo la propria indipendenza e la dignità dell'organo a cui ha l'onore di appartenere. Del resto - si potrebbe aggiungere - l'evento denunciato dallo scoop giornalistico ha poco da spartire con le cause di astensione del giudice penale o civile, così come sono formulate nei rispettivi codici.

L'argomento potrebbe però apparire un po' troppo formalistico, perché due considerazioni gli sarebbero opponibili. Anzitutto che il Presidente del Consiglio dei ministri, se non è, come noto, "parte" in senso stretto di un giudizio di legittimità costituzionale, in esso però può intervenire presentando le proprie deduzioni: è una scelta affidata alla discrezionalità politica, così come è discrezionale scegliere se schierarsi pro o contro l'eccezione di incostituzionalità.

Nel caso specifico il Governo ha deciso di intervenire nel giudizio a difesa della legge. In esso però Berlusconi, oltre ad intervenire come Presidente del Consiglio, si è costituito personalmente come "parte"; egli infatti ha un interesse proprio, personale e non dell'ufficio che ricopre, nella difesa della legittimità costituzionale del c.d. "lodo Alfano", che infatti gli funge da scudo in relazione ad alcuni procedimenti penali che lo coinvolgono e nei quali dalla decisione della Corte discenderanno conseguenze dirette e rilevanti.

Ciò basta a far ritenere che invitare a casa propria il capo del Governo e qualche altra autorità politica infranga la imparzialità del giudice e la dignità della Corte? Difficile rispondere in astratto, molto imbarazzante farlo nelle circostanze specifiche, cioè in prossimità della discussione del "lodo Alfano". Ma quello che appare impossibile da accettare è che l?ospite non si giustifichi negando con sdegno che la visita fosse anche lontanamente connessa alla discussione di cause pendenti o di supposti progetti di riforma costituzionale (è accettabile che un giudice costituzionale suggerisca riforme di legge e della Costituzione, della cui legittimità potrà trovarsi a giudicare?): ben potrebbero essersi visti per una partita di tresette o per guardare un film, in fondo.

Ma non è immaginabile invece che egli affermi - come suggerisce subdolamente la stampa - di essere libero di invitare chi crede e di parlare di quel che vuole. Perché questo avrebbe un solo nome: tracotanza. E la tracotanza contiene un segno di disprezzo, in questo caso disprezzo per le istituzioni, per gli obblighi derivanti dall'ufficio che si ricopre, per le regole di correttezza di cui una democrazia costituzionale si nutre.
Non in Italia, purtroppo, dove la tracotanza domina nei palazzi del potere e - a dar retta alla stampa - ormai anche nelle case private. Verrebbe quasi da richiamare ad esempio il comportamento del prof. Vaccarella, che, per reagire a pressioni politiche rivolte a influenzarne il comportamento in una decisione (anche se solo eventuale, visto che le procedure del referendum erano ancora da espletare) che avrebbe potuto divenire attuale solo otto o nove mesi dopo, decise di dimettersi in via preventiva, anche al costo di gettare lo scompiglio nei lavori della Corte costituzionale.

Oppure si potrebbe richiamare a modello lo stesso giudice P. M. Napolitano, che proprio a Vaccarella è subentrato, pur essendo alquanto dubbio ne avesse i titoli (può il Parlamento eleggere giudice costituzionale Tizio che, privo di qualsiasi altro titolo richiesto dall'art. 135.2 Cost., il Governo ha nominato consigliere di Stato, trattenendolo presso di sé "in servizio" sino a pochi giorni prima dell'elezione?).

Lui, almeno, si è gustato la cena ed ha taciuto.


Postilla: ho scritto questa nota prima che il giudice Mazzella rendesse pubblica la sua "lettera aperta" all'amico Berlusconi, in cui dice che si riteneva «in buona fede di essere un uomo libero in un Paese ancora libero e di avere il diritto "umano" di invitare a casa mia un amico di vecchia data quale tu sei».

Allora la stampa non mentiva! Il giudice Mazzella ritornerà ad essere un uomo libero quando si dimetterà dall'incarico: nel frattempo resta un uomo libero che ricopre però una carica costituzionale e, come tale, è astretto da regole precise.

Quelle regole che consentono a noi, che non ricopriamo cariche ma siamo semplici cittadini, di essere a nostra volta uomini liberi in uno Stato di diritto, e di essere garantiti dalla tracotanza di chi esercita, in un modo o nell'altro, il potere. Potere che è legittimo se e soltanto se si mantiene dentro quelle regole.

di Roberto Bin
Professore ordinario di Diritto costituzionale - Università di Ferrara
(02 luglio 2009)

#640
Nessuna rassegna stampa oggi sui complimenti espressi all'unanimita' da parte dei partecipanti al G8 (e da questa mattina G14) sugli argomenti trattati, sulle proposte del governo italiano e sull'organizzazione dell'evento???

Nonostante le minchiate dei giorni scorsi del Guardian e affini... :roll: :roll: :roll:

Anche Repubblica oggi e' stata costretta ad aprire con i complimenti di Obama...
forse pero' il blog di Travaglio ci dara' la versione "vera" di questo G8... attendiamo... :lol: :lol:

#641
Steve... i complimenti sono uguali a quelli che faccio io quando cucina mia sorella: era tutto buonissimo, mi dai la ricetta?

#642
gebo* ha scritto:Steve... i complimenti sono uguali a quelli che faccio io quando cucina mia sorella: era tutto buonissimo, mi dai la ricetta?
cucina così male?? :lol: :lol: :lol:
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Questo è il nostro segreto profondo: il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio. <3

#643
Diciamo che ha la mania di cuocere poco....

Pasta MOLTO al dente OK, ma quando il pollo arrosto con patate e' ancora congelato al centro decidi che la dieta comincia ADESSO

#644
Steve1973 ha scritto:Nessuna rassegna stampa oggi sui complimenti espressi all'unanimita' da parte dei partecipanti al G8 (e da questa mattina G14) sugli argomenti trattati, sulle proposte del governo italiano e sull'organizzazione dell'evento???

Nonostante le minchiate dei giorni scorsi del Guardian e affini... :roll: :roll: :roll:

Anche Repubblica oggi e' stata costretta ad aprire con i complimenti di Obama...
forse pero' il blog di Travaglio ci dara' la versione "vera" di questo G8... attendiamo... :lol: :lol:
quello che si dice...abnegazione
sai Steve...da una parte ti invidio profondamente
io non ho mai provato quella soddisfazione che solo l'abnegazione totale da :wink:
The Sisterhood of The Calf 40
less is more, always

#645
dammispazio ha scritto:
Steve1973 ha scritto:Nessuna rassegna stampa oggi sui complimenti espressi all'unanimita' da parte dei partecipanti al G8 (e da questa mattina G14) sugli argomenti trattati, sulle proposte del governo italiano e sull'organizzazione dell'evento???

Nonostante le minchiate dei giorni scorsi del Guardian e affini... :roll: :roll: :roll:

Anche Repubblica oggi e' stata costretta ad aprire con i complimenti di Obama...
forse pero' il blog di Travaglio ci dara' la versione "vera" di questo G8... attendiamo... :lol: :lol:
quello che si dice...abnegazione
sai Steve...da una parte ti invidio profondamente
io non ho mai provato quella soddisfazione che solo l'abnegazione totale da :wink:
ha quasi..
oddio.. ora dirò qualcosa di..
provo... eh..
ma ha quasi..
..
..
..




fede. :shock:
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Questo è il nostro segreto profondo: il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio. <3