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diventare imprenditore all'estero del luxury design: pareri?

#1
ciao ragazzi
sono qui per raccogliere qualche vostro commento da addetti ai lavori per mettere a fuoco alcuni aspetti importanti per un'idea che
mi frulla per la testa e vorrei realizzare.

Sono appassionata di arredamento, ho un'esperienza e studi in marketing principalmente on line, sono una persona che è sempre stata individuata dagli altri
come un'ottima commerciale, ho una rete di contatti aperti all'estero nell'ambito dell'edilizia e un marito che si occupa di export da anni.

Sto pensando di mettermi in proprio e la mia idea a grandi linee sarebbe quella di fare buy/sell di oggetti made in Italy, principalmente artistici e hand made, da rivendere all'estero
(attraverso vari canali) e anche un sito di e-commerce multilingue. Come linea prodotto sono orientata all'arredamento ovviamente, complementi in particolare ma pensavo anche a
tavoli, sedie, poltrone e divani, ma sempre oggetti d'arte, unici e di design molto particolare.
Pensate ad un approccio a 360°, diretto al consumer ma anche b2b.

L'altra alternativa sarebbe quella di fare la broker internazionale, sostanzialmente non acquisterei e rivenderei ma venderei direttamente per conto degli artisti e non della mia società.
Secondo voi quale è preferibile delle due soluzioni?

Ho altre idee collaterali per propormi all'estero e dei punti da chiarire ma diciamo che sinteticamente questo sarebbe l'oggetto dell'attività.
Voi siete nel settore del mobile da anni, questa è la parte in cui sono lacunosa, ho bisogno di capire tante cose, alcune vorrei chiedervele
altre probabilmente verranno fuori pian piano nella discussione, prima di tutto vorrei sapere la vostra impressione sul mio progetto, se è una cosa
che secondo voi funzionerebbe, se si perchè, se no perchè.

Inoltre sono ben accetti consigli da chi ne sa più di me, e perchè no, se qualcuno ne ha già, esperienze sul campo.
Vi ringrazio in anticipo per il tempo che vorrete dedicarmi

Fausta

#2
Come prima cosa, sempre fare un business plan più che dettagliato.
A grandi linee: quanto spenderesti, dove, rivolgersi alla camera di commercio del luogo per scoprire le prospettive di guadagno, mettere in conto le varie ed eventuali (ad esempio gli effetti della svalutazione del dollaro e della crisi globale) eccetera.

Poi, in bocca al lupo :D :wink:

#3
boo ha scritto:Come prima cosa, sempre fare un business plan più che dettagliato.
A grandi linee: quanto spenderesti, dove, rivolgersi alla camera di commercio del luogo per scoprire le prospettive di guadagno, mettere in conto le varie ed eventuali (ad esempio gli effetti della svalutazione del dollaro e della crisi globale) eccetera.

Poi, in bocca al lupo :D :wink:
ciao grazie del tuo parere,
queste cose le avevo già messe in conto, vorrei piuttosto dei pareri sull'attività, non sulla burocrazia, beh benvengano anche questi...
Vorrei capire quali possono essere i problemi di start up di un'attività del genere, se ci sono casi di successo che conoscete simili o di fallimento -e perchè-
Non ho trovato molto on line, ci sono siti che vendono on line linee di prodotto ma non esclusive o artistiche, la mia strategia di vendita sarà anche diretta -andrò nei paesi di riferimento a promuovere il brand o gli artisti-, oltre che le fiere ed internet.
Altri pareri, consigli, suggerimenti? Grazie

#4
fausta25 ha scritto:queste cose le avevo già messe in conto, vorrei piuttosto dei pareri sull'attività, non sulla burocrazia, beh benvengano anche questi...
Vorrei capire quali possono essere i problemi di start up di un'attività del genere, se ci sono casi di successo che conoscete simili o di fallimento -e perchè-
No, non parlavo di burocrazia.
Hai mai fatto/visto un business plan? È la prospettiva economica della tua attività.

Conti di preciso quanti soldi ci dovrai investire, e quanti di questi saranno a fondo perso e quanti potranno essere ammortati.

Fai poi delle prospettive di spesa anno per anno, che compari con delle prospettive di guadagno.
Un'idea di quanto potrai guadagnare la ottieni guardando esercizi simili (benchmark) nella zona dove hai deciso di aprire, e per guardare i risultati degli esercizi simili dovrai fare un'indagine alla camera di commercio.

Fatto tutto questo, potrai scoprire il tuo punto di break-even, cioè quando ipotizzi finalmente di avere degli utili nella tua società. E calcolare se potrai permetterti quindi di essere in perdita fino ad allora.

Solo dopo aver calcolato tutto ciò, potrai passare alle "idee geniali" per rendere più attrattiva la tua attività :wink:

#5
ciao di nuovo,
ho già steso un BP di massima, ho precisato che ho esperienze di Marketing ed è la prima cosa che ho fatto.
Per quanto riguarda il benchmark lo farò anche e soprattutto on line.
Poi mi occuperò del piano di marketing e comunicazione.

Quello che mi preme capire ora sono le problematiche che non posso prevedere perchè la mia lacuna è nel settore arredamento, mi sono occupata di travel prima.

Tu hai esperienza nel settore e nell'export?

#6
fausta25 ha scritto:ciao di nuovo,
ho già steso un BP di massima, ho precisato che ho esperienze di Marketing ed è la prima cosa che ho fatto.
Per quanto riguarda il benchmark lo farò anche e soprattutto on line.
Poi mi occuperò del piano di marketing e comunicazione.

Quello che mi preme capire ora sono le problematiche che non posso prevedere perchè la mia lacuna è nel settore arredamento, mi sono occupata di travel prima.

Tu hai esperienza nel settore e nell'export?
Aaaaaaah ok :D
Come esperienze di marketing online avevo capito tutt'altro!

No, non ho esperienza né nel settore né nell'export, ho un amico che lavora negli orologi di lusso ed è un periodaccio però.

#7
Puoi raccontarmi brevemente la sua esperienza?
Come è partito? Aveva esperienze nel campo? Come lavora?
Viaggia? Ha un sito di e-commerce?

Ciao e grazie ancora

#8
lunapiena2 ha scritto:Mi sembra che tu sia molto preparata, ti consiglio solo di informarti bene sui dazi che i paesi dove intendi esportare devono pagare.

Per esperienza personale ti posso dire che ad esempio un mercato enorme come potrebbe essere quello dell'India (Paese fortemente in via di sviluppo e con una fetta di società multimilionaria) viene fortemente bloccato nell'import, soprattutto di beni di lusso, da un dazio che arriva fino al 100%
grazie!
So che Cina, India stanno "esplodendo" a livello economico, seppur con le terribili sperequazioni del caso.
Importantissimo da approfondire la questione dei dazi.
Io dovrei iniziare dagli emirati arabi
Perchè mi dici: "per esperienza personale?" posso sapere di cosa ti occupi?

#9
È partito come commesso, sono 20 anni che lavora nel campo dell'orologeria di lusso.
È andato avanti di carriera e di conoscenze: non sarebbe approdato a nulla se i suoi clienti non si fidassero ciecamente di lui. Ma gli orologi di lusso muovono molti più soldi del design...

Ora ha fatto un accordo con un distributore esclusivo di alcuni orologi pezzi unici al mondo, e contatta direttamente coloro che possono essere interessati.

Diciamo che è addirittura troppo in là mi sa...
Comunque, internet a lui non servirebbe :wink:

Viaggia moltissimo: è sempre lui ad andare dal cliente.

#10
boo ha scritto:È partito come commesso, sono 20 anni che lavora nel campo dell'orologeria di lusso.
È andato avanti di carriera e di conoscenze: non sarebbe approdato a nulla se i suoi clienti non si fidassero ciecamente di lui. Ma gli orologi di lusso muovono molti più soldi del design...

Ora ha fatto un accordo con un distributore esclusivo di alcuni orologi pezzi unici al mondo, e contatta direttamente coloro che possono essere interessati.

Diciamo che è addirittura troppo in là mi sa...
Comunque, internet a lui non servirebbe :wink:

Viaggia moltissimo: è sempre lui ad andare dal cliente.

grazie mi interessano le storie di successo :) anche se non riguardano il design/arte/arredamento
anch'io che inizialmente ero scettica sull'importanza dei viaggi sono stata convinta da mio marito (che oggi è in Libano, per es.) che viaggiare è importantissimo nell'export perchè la relazione con cliente non può essere gestita a distanza, anche se sarebbe molto piu' semplice ed economico! lavorare in confcall o videocall...

Re: diventare imprenditore all'estero del luxury design: par

#12
fausta25 ha scritto:ciao ragazzi
sono qui per raccogliere qualche vostro commento da (1)addetti ai lavori per mettere a fuoco alcuni aspetti importanti per un'idea che
mi frulla per la testa e vorrei realizzare.

Sono appassionata di arredamento, ho un'esperienza e studi in marketing principalmente on line, sono una persona che è sempre stata individuata dagli altri
come un'ottima commerciale, ho una rete di contatti aperti all'estero nell'ambito dell'edilizia e un marito che si occupa di export da anni.
gooda start
Sto pensando di mettermi in proprio e la mia idea a grandi linee sarebbe quella di fare buy/sell di oggetti made in Italy, principalmente artistici e hand made, da rivendere all'estero
(attraverso vari canali) e anche un sito di e-commerce multilingue. Come linea prodotto sono orientata all'arredamento ovviamente, complementi in particolare ma pensavo anche a
tavoli, sedie, poltrone e divani, ma sempre oggetti d'arte, unici e di design molto particolare.
Pensate ad un approccio a 360°, diretto al consumer ma anche b2b.

L'altra alternativa sarebbe quella di fare la broker internazionale, sostanzialmente non acquisterei e rivenderei ma venderei direttamente per conto degli artisti e non della mia società.
Secondo voi quale è preferibile delle due soluzioni?


Ho altre idee collaterali per propormi all'estero e dei punti da chiarire ma diciamo che sinteticamente questo sarebbe l'oggetto dell'attività.
Voi siete nel settore del mobile da anni, questa è la parte in cui sono lacunosa, ho bisogno di capire tante cose, alcune vorrei chiedervele
altre probabilmente verranno fuori pian piano nella discussione, prima di tutto vorrei sapere la vostra impressione sul mio progetto, se è una cosa
che secondo voi funzionerebbe, se si perchè, se no perchè.

Inoltre sono ben accetti consigli da chi ne sa più di me, e perchè no, se qualcuno ne ha già, esperienze sul campo.
Vi ringrazio in anticipo per il tempo che vorrete dedicarmi

Fausta
punto 1).... qui non ci sono ''addetti ai lavori'' :wink:



io sono molto pratica quindi vado al nocciolo

quanti artisti/manifatture etc conosci gia che hanno
1) dei prodotti validi tanto da essere considerati di lusso e non artigianato
2) quandi dei suddetti contatti o possibili contatti nonostante siano eccellenti produttori di qualcosa cosi speciale che tutto il mondo sta aspettando di conoscere non hanno ancora sfondato?
3) in altre aprole perche avrebbero bisogno di te per vendere all'estero?

Dici di voler viaggiare il mondo per piazzare tali prodotti, di conseguenza un tale prodotto deve necessariamente avere un costo elevato e garantire un guadagno sul singolo pezzo, nevvero? altrimenti, piacevole per quanto possa essere girare il mondo, quanti ordini dovresti ricevere per giustificare il costo dei viaggi? e per pagare il tuo tempo che commissioni ti aspetti in ritorno?

vabbe potrei andare avanti ma per adesso penso che basti :-)
The Sisterhood of The Calf 40
less is more, always

Re: diventare imprenditore all'estero del luxury design: par

#13
dammispazio ha scritto:
fausta25 ha scritto:ciao ragazzi
sono qui per raccogliere qualche vostro commento da (1)addetti ai lavori per mettere a fuoco alcuni aspetti importanti per un'idea che
mi frulla per la testa e vorrei realizzare.

Sono appassionata di arredamento, ho un'esperienza e studi in marketing principalmente on line, sono una persona che è sempre stata individuata dagli altri
come un'ottima commerciale, ho una rete di contatti aperti all'estero nell'ambito dell'edilizia e un marito che si occupa di export da anni.
gooda start
Sto pensando di mettermi in proprio e la mia idea a grandi linee sarebbe quella di fare buy/sell di oggetti made in Italy, principalmente artistici e hand made, da rivendere all'estero
(attraverso vari canali) e anche un sito di e-commerce multilingue. Come linea prodotto sono orientata all'arredamento ovviamente, complementi in particolare ma pensavo anche a
tavoli, sedie, poltrone e divani, ma sempre oggetti d'arte, unici e di design molto particolare.
Pensate ad un approccio a 360°, diretto al consumer ma anche b2b.

L'altra alternativa sarebbe quella di fare la broker internazionale, sostanzialmente non acquisterei e rivenderei ma venderei direttamente per conto degli artisti e non della mia società.
Secondo voi quale è preferibile delle due soluzioni?


Ho altre idee collaterali per propormi all'estero e dei punti da chiarire ma diciamo che sinteticamente questo sarebbe l'oggetto dell'attività.
Voi siete nel settore del mobile da anni, questa è la parte in cui sono lacunosa, ho bisogno di capire tante cose, alcune vorrei chiedervele
altre probabilmente verranno fuori pian piano nella discussione, prima di tutto vorrei sapere la vostra impressione sul mio progetto, se è una cosa
che secondo voi funzionerebbe, se si perchè, se no perchè.

Inoltre sono ben accetti consigli da chi ne sa più di me, e perchè no, se qualcuno ne ha già, esperienze sul campo.
Vi ringrazio in anticipo per il tempo che vorrete dedicarmi

Fausta
punto 1).... qui non ci sono ''addetti ai lavori'' :wink:



io sono molto pratica quindi vado al nocciolo

quanti artisti/manifatture etc conosci gia che hanno
1) dei prodotti validi tanto da essere considerati di lusso e non artigianato
2) quandi dei suddetti contatti o possibili contatti nonostante siano eccellenti produttori di qualcosa cosi speciale che tutto il mondo sta aspettando di conoscere non hanno ancora sfondato?
3) in altre aprole perche avrebbero bisogno di te per vendere all'estero?

Dici di voler viaggiare il mondo per piazzare tali prodotti, di conseguenza un tale prodotto deve necessariamente avere un costo elevato e garantire un guadagno sul singolo pezzo, nevvero? altrimenti, piacevole per quanto possa essere girare il mondo, quanti ordini dovresti ricevere per giustificare il costo dei viaggi? e per pagare il tuo tempo che commissioni ti aspetti in ritorno?

vabbe potrei andare avanti ma per adesso penso che basti :-)


ciao
grazie del tuo intervento, pian piano qualcuno risponde, bene! :)

ho scritto addetti ai lavori perchè volevo che i rivenditori parlassero in prima persona delle loro esperienze anche in Italia, delle difficoltà nel settore, o magari, se qualcuno ha già fatto qualcosa di simile, mi piacerebbe sapere quali difficoltà ha incontrato, quali errori può evitarmi etc...

Per quanto riguarda i punti relativi alla quantità e qualità degli artisti -permettimi questa forma sintetica per definire i tuoi punti-
non credo costituisca un problema perchè quando si vende qualcosa di bello, di design, anche unbranded ma hand made, che conquista ed emoziona
non contano altri fattori. E' la persona che vende che fa il resto e su questo credo di non avere problemi.
Tutto questo ovviamente tenendo conto dei limiti che io finora identifico in problemi economici globali -crisi-, euro e dazi doganali.
Per quanto riguarda invece il discorso del perchè dovrebbero affidarsi a me per vendere ti potrei elencare 1000 motivi oggettivi, che non dipendono dal fatto che sia sicura delle mie abilità ma proprio perchè sono logiche e di rappresentanza che sono alla base delle logiche commerciali nazionali e internazionali:
te ne dico solo quelli che mi vengono in mente per primi:
1) una piccola realtà non ha la 'forza commerciale' nè magari l'attitudine imprenditoriale a rappresentarsi da sola all'estero
2) perchè il commercio funziona così, se tutti producessero, vendessero, spedissero etc... da soli non credo che mai avremmo parlato di "rete vendita"
3) perchè esistono realtà all'estero che lo fanno -vendono "per"- con lo svantaggio che non sono italiani e quindi non rapprensetano la qualità del made in Italy
4) perchè l'artista non ci perde niente a farsi rappresentare con un rapporto di esclusiva sul paese per un periodo limitato
5) perchè è un atteggiamento imprenditoriale che una persona che vuole realizzare i profitti deve avere
In ultimo io ho esperienze competenze e contatti che l'artista non ha quindi questo meglio comprarlo piuttosto che metterlo in piedi da soli -le realtà del faccio tutto io a 360° sono perdenti e credo non debba spiegare perchè...-

Spero di suscitare ulteriori commenti, grazie!!!