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#2116
Art69 ha scritto:E pure su quell'argomento Lupi non ha perso occasione di parlare a vanvera....
God, I hate that man.

#2117
kimikalli ha scritto:http://www.beppegrillo.it/
date che sono indimenticabili, che sono certe: la data con cui nasce il partito di Forza Italia e la data in cui si organizzano i primi clubs a Palermo e si tengono le prime riunioni, una delle quali viene tenuta, non a caso, all’Hotel San Paolo di Palermo: l’Hotel San Paolo, costruito dai costruttori Ienna per conto della mafia, per conto dei Graviano
.......
In un articolo di Repubblica del 09/02/2006 a firma di Gian Paolo Serino, si parla di un libro, in poche copie, dato ai massimi dirigenti del Gruppo Fininvest, che consentirebbe di datare l’entrata in campo di Silvio Berlusconi addirittura al 1991.
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MILANO – Un documento esclusivo: “Le sfide per affrontare il cambiamento”, è un libro sino ad oggi rimasto top secret, stampato in pochissime copie dall’ufficio relazioni interne Fininvest, e destinato unicamente ai massimi dirigenti del gruppo, che dimostra come Silvio Berlusconi non sia sceso in campo nel gennaio 1994, come ha sempre dichiarato, ma dal 1991. Un progetto, quello di Forza Italia, che conferma lo stretto legame tra il premier e le sue aziende.
L’accusa di aver creato un “partito azienda”, che il Cavaliere ha sempre respinto, trova conferme nelle pagine di questo pamphlet. Il libro raccoglie “un programma”, come si legge nel primo capitolo, “iniziato nel 1991 attraverso incontri con personaggi come il generale Carl Jean, Francesco Alberoni, Gianni Baget Bozzo, Giuliano Urbani”. Si tratta di analisi che lasciano molto poco spazio alle interpretazioni.
Baget Bozzo, ad esempio, nel suo intervento (titolo “Il ritorno della morale”) scrive: “Oggi l’uomo vive in un mondo fatto di tele-immagini e la conoscenza umana ne è arricchita, perché il più comune degli uomini posto davanti a un televisore è posto dinanzi ad un reale che, anche se interpretato, costituisce una verità obiettiva. Il vedere la televisione è il più comunicativo degli atti, è l’esperienza che rende tutti uguali, mentre l’udire richiede tutt’altra attenzione ed elaborazione, una caratteristica propria dell’intellettuale”. Sarà per questo che da anni ci troviamo il premier su ogni canale? “Il mondo diventa – rincara Baget Bozzo – quello che noi vediamo in tv. Noi viviamo la storia contemporanea in visione diretta, la realtà e l’interpretazione insieme”.
A rincarare la dose il generale Jean, esperto di strategie militari, che in un altro capitolo sottolinea: “La televisione e la comunicazione di massa diventano i mezzi per influire non solo, come capitava un tempo, sulla volontà dell’avversario, ma anche sul livello di consenso dell’opinione pubblica, che nell’attuale mondo della comunicazione globale in tempo reale sta acquisendo, da un punto di vista politico-strategico, un’importanza quasi simile alla forza militare”.
Giacomo Vaciago, docente di politica economica all’Università Cattolica di Milano (che in seguito diventerà sindaco del centrosinistra a Piacenza), anticipa di 15 anni i disegni di legge del “Buon Governo”: “Il nostro scopo è privatizzare e ridimensionare la presenza pubblica nei momenti sia di produzione che di regolamentazione. I fondi pensioni prenderanno il posto dell’Inps e del Trattamento di Fine Rapporto e una parte significativa della Sanità sarà gestita individualmente dal consumatore”. In sintesi: se ti ricoverano in ospedale non sei più un paziente, ma un acquirente.
Per quanto riguarda la politica estera già in Fininvest-Forza Italia le idee le avevano ben chiare. Sempre Jean scrive: “Attraverso strumenti affinati di geo-economia il mondo industrializzato riesce ad avere i vantaggi delle ex colonie senza occuparne i territori: attraverso manovre economiche, finanziarie, alimentari e influenzamenti politici dell’informazione”. Urbani, invece, nel capitolo “Interpretazioni e tendenza degli scenari”, si lascia sfuggire che “qualsiasi sistema politico sta i piedi se supera una soglia di legittimità, anche una dittatura ha bisogno di una sua legittimità”.
A impreziosire “Le sfide per affrontare il cambiamento” una serie di vignette che sintetizzano, al meglio, gli interventi dei relatori. Fin dalla copertina: una sorta di ibrido, un uomo con il volto alla Ridge di Beautiful e il corpo di scimmia tiene sotto il proprio pugno il mondo. Sotto, ben evidente, in giallo fosforescente, il marchio Fininvest.
Nell’introduzione, affidata a Roberto Spingardi, allora direttore centrale Relazione interne/esterne di quelle prime convention, il titolo è chiaro: “La nostra sfida: coniugare competenza, apprendimento ed entusiasmo”. Nulla di anomalo se non fosse per il disegno che occupa mezza pagina: uno “yes-men”, giacca e cravatta aziendale d’ordinanza, si insedia nel suo nuovo ufficio. Una libreria (che ricorda quella alle spalle di Berlusconi nei suoi collegamenti televisivi da Arcore), ma soprattutto televisori, decoder, computer, palmari, portatili. Non a caso non è un ufficio comune, ma come si legge in una targhetta in alto è il futuro degli uffici, il Signor Ufficio: è l’”Aula di apprendimento continuo”.
Ad illustrare gli scritti di Jean, l’immagine forse più significativa delle “Sfide per affrontare il cambiamento”: soldati lanciati all’attacco da un generale con elmetto griffato Fininvest. L’assalto alla politica, era il 1991, era ai suoi inizi, ma gli scopi sintetizzati alla perfezione dal fumetto. E anche dalla chiusura di Spingardi: “Noi tutti dobbiamo contribuire al successo dell’azienda Fininvest e possiamo farlo quanto più riusciremo a creare i presupposti perché ciò avvenga. Il mantenimento delle motivazioni e dell’impegno al risultato, la costruzione di un clima di consenso, sono responsabilità che non solo dobbiamo accettare, ma in cui credere per costruire il nostro domani”. Forza Italia?
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#2118
http://www.repubblica.it/2009/04/rubric ... ?ref=hprub
Qui è il punto debole della soddisfazione tremontiana. Il successo dello Scudo, a suo giudizio, "vuol dire che c'è fiducia verso l'Italia e il governo. Si diceva che i capitali votano con le gambe: prima votavano uscendo, ora rientrando". Il punto non è questo: solo uno sciocco, per quanto disonesto, si sarebbe lasciato sfuggire un'occasione così ghiotta per riportare a casa praticamente gratis un bel po' di soldi, in tempi di vacche magrissime come quelli che stiamo vivendo. E qui c'è un altro punto discutibile del compiacimento del ministro: lo Scudo, secondo lui, è "una colossale manovra di potenziamento della nostra economia". Ci permettiamo di dubitare, purtroppo. Vorremmo essere informati su quanti dei capitali illeciti tornati in Italia sono e saranno reinvestiti nelle imprese, nelle attività professionali, negli investimenti produttivi, e quanti invece rifluiranno nella rendita, mobiliare o immobiliare. Purtroppo non lo sapremo mai. Il vero "motore" di questo Scudo è l'anonimato. Tu, cittadino, hai evaso. Io, Stato, non voglio neanche sapere chi sei. Paga un obolo, e amici come prima. :shock: :twisted:
omnia munda mundis

#2119
boo ha scritto:
Art69 ha scritto:E pure su quell'argomento Lupi non ha perso occasione di parlare a vanvera....
God, I hate that man.
Siccome Travaglio è educato, al rilievo di Lupi (ripetuto ogni spesso a pappagallo da vari membri e simpatizzanti del PDL) che Travaglio guadagna soldi scrivendo male di Berlusconi, non ha risposto come meritava (e come gli avrebbe risposto probabilmente uno più "sanguigno"):
"Vede, c'è una differenza fondamentale tra me e lei: io facevo il giornalista prima che Berlusconi scendesse in politica, e se guadagno anche scrivendo di Berlusconi evidentemente Berlusconi offre di sua spontanea volontà fatti e argomenti perchè si parli di lui. Lei, al contrario, è uno di quelli che guadagna ed ha il ruolo che occupa in quanto yes-man di Berlusconi".


P.S. Bellissimo quando Lupi ha dato a Travaglio di "immorale" e Travaglio gli ha risposto "allora decidetevi, prima mi chiamate mandante morale, ma allora sono morale od immorale", sbottando poi "immorale sarà lei"....
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#2120
Fini invia Valium a Feltri
"Per festività serene"


ROMA - Un flacone di Valium avvolto in un biglietto di auguri di Buon Natale. E questo il regalo che il presidente della Camera Gianfranco Fini ha inviato ieri al direttore del Giornale Vittorio Feltri. Significativo anche il messaggio: "Egregio Direttore, per festività 'serene' senza ossessioni e allucinazioni". Firmato: Gianfranco Fini. Gli auguri sono stati inviati ieri dopo che sul quotidiano era comparso un editoriale nel quale Feltri sosteneva che con l'aggressione di Milano a Berlusconi era crollato il piano del ribaltone di Fini.
Da ciò l'invio del flacone del noto tranquillante con annesso biglietto di auguri.

:lol: :lol: :lol:
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Questo è il nostro segreto profondo: il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio. <3

#2121
loremir77 ha scritto:Fini invia Valium a Feltri
"Per festività serene"


ROMA - Un flacone di Valium avvolto in un biglietto di auguri di Buon Natale. E questo il regalo che il presidente della Camera Gianfranco Fini ha inviato ieri al direttore del Giornale Vittorio Feltri. Significativo anche il messaggio: "Egregio Direttore, per festività 'serene' senza ossessioni e allucinazioni". Firmato: Gianfranco Fini. Gli auguri sono stati inviati ieri dopo che sul quotidiano era comparso un editoriale nel quale Feltri sosteneva che con l'aggressione di Milano a Berlusconi era crollato il piano del ribaltone di Fini.
Da ciò l'invio del flacone del noto tranquillante con annesso biglietto di auguri.

:lol: :lol: :lol:
8) 8) forse doveva distribuirne a quintali nel suo PDL.... :wink:
omnia munda mundis

#2122
18 dicembre 2009

Il Cav. come la Gioconda
Un nuovo e natalizio sorriso a labbra strette per il premier angelicato che ritorna a casa
L’impossibilità di schiudere le labbra gli ha regalato un sorriso enigmatico, genere Gioconda, che gli dona molto e che si potrebbe riutilizzare in circostanze anche non incerottate, per un effetto meno fluorescente del solito: durante il saluto nel pre ritorno a casa, infatti, Silvio Berlusconi ha tenuto rigorosamente chiusa la bocca, non volendo mostrarsi sdentato al mondo, e ha riscosso grande successo. Ammaccato va bene, tumefatto anche, bendato per forza, con il naso nero che si intravede sotto le garze perfino, ma sorridere senza denti non si può, fa terribilmente anziano (il Cav. andrà al più presto in Svizzera, nella sua clinica preferita nel Canton Ticino a rimettere a posto le cose).

Però ora, mentre accetta rassegnato che si occupino della sua convalescenza, Berlusconi ha un aspetto etereo, nonostante il gonfiore, un’espressione tranquilla e parole traboccanti amore: il classico “Amor vincit omnia” dei giorni scorsi e ieri perfino la citazione di un libro Adelphi di Peter Cameron, “Un giorno questo dolore ti sarà utile” (“Se cambiano i toni, il mio dolore non sarà inutile”), insomma il Cav. post attentato è davvero il massimo dell’eleganza. Oltre che il premier più pacato che si sia mai visto: “Non prevarranno né la violenza delle pietre né quella peggiore delle parole”, ha detto prima di rientrare ad Arcore.

Aveva un certo non so che nello sguardo, perché il ritorno a casa di un guerriero ferito ma non vinto porta con sé sempre qualcosa di epico, di eroico, e lui comunque, con tutte quelle garze, non è messo affatto peggio di una signora dopo una qualunque seduta di chirurgia plastica o dopo eccessive iniezioni di botulino (le ragazze, anche dell’opposizione, sanno benissimo cosa si prova quando ci si accanisce sul volto e non potranno evitare di solidarizzare, consiglieranno ottime creme e ottimi analgesici). Un presidente del Consiglio angelicato, un paziente modello, un uomo sereno e portato alla pacificazione e al perdono, con la stella cometa illuminata davanti al cancello di casa. Forse sta solo aspettando che gli rimettano i denti per ricominciare a mordere (la politica e la vita), ma intanto ha regalato al pubblico un inaspettato e personale canto di Natale a labbra strette.

© 2009 - FOGLIO QUOTIDIANO
di Annalena Benini
omnia munda mundis

#2123
di Mario Ajello- Il Messaggero
Ora c’è come una sorta di deserto femminile al San Raffaele, perchè Silvio
ha lasciato l’ospedale.
Ma fin quando lui stava lì - così si racconta -
c’era un gran viavai di donne, spesso bellone e appariscenti, che gli portavano la propria solidarietà, volevano vedere e farsi vedere dal leader malato, cercavano un contatto o magari un contratto, insomma tentavano di manifestargli amore - «Io sono uno che sa soltanto amare», è il motto berlusconiano - chissà quanto disinteressato e sincero e chissà quanto mirato allo scopo di venire ammesse nella corte del re.

Anzi no, volevano aiutarlo, sapendo quanto scrive Paolo Guzzanti, ex tifosissimo del Cavaliere nel suo libro uscito in queste ore: «Berlusconi ha in mente soltanto il sesso femminile, pensa solo a quello, al tempio della vita e dell’eros. Quello è il suo passatempo, il suo caleidoscopio, il suo trenino elettrico, il suo acquario, il suo intrattenimento. Quello è la sua ancora perchè la mongolfiera della sua età non lo porti via verso l’ignoto della morte». Ecco, Silvio forse non è stato salvato dal medico Zangrillo o dalla Provvidenza ma dalla speranza di tornare al più presto ai suoi giocattoli.
:shock: :shock:
omnia munda mundis

#2124
Berlusconi pensa al colpo di Natale: visita a Tartaglia con perdono
Un incontro che sarebbe un regalo di Natale alla nazione, e anche un bella sorpresa per il Tartaglia. Lui che colpendo Berlusconi era come se avesse voluto colpire Giuda - così si usava nelle sacre rappresentazioni medievali, con il pubblico che alla fine dello spettacolo se la prendeva col poveretto che aveva recitato la parte del traditore - vedrebbe entrare una specie di Gesù brianzolo, col volto incerottato, nella propria cella del centro psichiatrico del penitenziario che lo ospita. Un po’ di panettone, qualche chiacchiera sul Milan, un duetto: «Bianco Natal....». Piangerebbero perfino i secondini che, notoriamente, sono duri di cuore.
http://www.ilmessaggero.it/articolo_app ... &desc_sez=
omnia munda mundis

#2125
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glam ... sconi_il_s
E’ stato scritto che l’aggressione di Milano è un campanello d’allarme. Non solo domenica la campana ha suonato. Sta suonando per tutti noi da mesi in presenza di una forzatura mai vista degli equilibri costituzionali e del retto ordinamento del bene comune. Non va fermata solo la violenza del sasso lanciato. Va sospesa la deriva di onnipotenza, che ancora pochissimo tempo addietro si è manifestata violenta al punto da spaventare persino il presidente della Repubblica.Ci si può fermare, se si legge un evento come segno di un vicolo cieco imboccato. Si può entrare dentro se stessi a riflettere, se dalle cose che ci toccano si vuole trarre un indizio non banale. Ma il raccoglimento, la teshuvà, può farla solo l’Io. E nessun altro. :wink:
Da Il Fatto Quotidiano del 19 dicembre
omnia munda mundis

#2126
Lunedi fatto pausa a causa della neve? :D

Ma siccome più si avvicina il Natale, più siamo cattivi (e soprattutto noi PDisti siamo sempre più insoddisfatti.... quasi quasi a Babbo Natale, visto che per cambiare Berlusconi serve un miracolo, gli chiediamo un PD nuovo... vediamo se a lui riesce!):


Il Pd mi fa godere (ma anche no)

di Andrea Scanzi (da MicroMega)

Sono affascinato, ragazzi. No, non dalle autoreggenti della Brambilla, per quanto io e Gigi (è così che chiamo Amicone) sogniamo California quando le guardiamo.

Sono affascinato dal Pd. Più ancora, da quelli che hanno scoperto solo adesso cosa sia il Partito Democratico. Benvenuti sul Pianeta Terra, cari (cari, cit) polli di allevamento.

La prodigiosa lentezza mentale di certi soloni è per me, da sempre, fonte di giubilo. L’hanno capito ieri, i cantori della sinistra riformista, in data 19 dicembre 2009, chi siano (veramente) D’Alema, Bersani e i massimalisti dell’inciucio. Wow, che velocità, che prontezza di riflessi, che guittezza. Neanche Gabor Talmacsi nella MotoGp uno scatto così. Bravi, cari (cari, cit) polli di allevamento. Alla fine ci siete arrivati anche voi. E’ già qualcosa.

Quando vi siete svegliati del tutto, tra un greatest hits della Mannoia, un miserere di Jovanotti e un’omelia di quel mattacchione di Scalfari, fatemi un fischio.

Il fatto, però, è che – una volta scoperta the dark side of the Baffetto (che poi there’s no dark side of Baffetto really, matter of fact it’s all dark, cit) – adesso avvertite il desiderio di abbandonare la zattera che affonda. Quella zattera affonda dal giorno in cui incollarono i tronchi con la Coccoina, ma ognuno ha i suoi tempi.

E così vi sentiti delusi, ingenui, traditi. Derisi e disgregati. Da qui la voglia (inaccettabile) di emigrare altrove.

Non sia mai, compagni: il Pd è ancora un luogo meraviglioso. Per almeno 14 motivi – e dico 14 perché mi sono un po’ rotto le palle di questa cosa del dieci.

Vado a elencarli, con la dovizia di sempre. Ecco 14 motivi per cui sarà bello morire piddini. Ecco perché il Pd mi fa godere (ma anche no).

* Militando nel Pd non hai l’obbligo di dire cose intelligenti. Non hai neanche l’obbligo di dire cose. Più che altro, militando nel Pd non hai proprio l’obbligo. Non hai. E basta.

* Il risotto mantecato di D’Alema è tuttora meraviglioso, e – se hai un po’ di fortuna – a tavola potrai trovare anche Vissani, Violante e i pizzini autografi di Latorre. Daje.

* Nel Pd uno come Jovanotti è derubricato alla voce intellettuale. Questo, a una prima analisi, suona frustrante. Ma a una seconda, no: se Jovanotti è un intellettuale, c’è speranza per tutti.

* Il Pd è una panacea placida e assonnata. Rassicurante. Per aderire al progetto, basta non prendere mai posizione (se non sbagliata). E quando qualcuno – i soliti cacadubbi giustizialisti – vi farà notare che così fate il gioco di Berlusconi, potrete sempre rispondergli – citando l’Enciclica Proraso di Polito o il Vangelo secondo Macaluso – che “noi siamo per il dialogo”, “noi siamo per la democrazia”. “Noi siamo buoni”. Hasta Bicamerale Siempre.

* Il Pd era il partito perfetto di Rutelli.

* Il Pd è il partito perfetto della Binetti.

* La linea politica del Pd è l’impalpabile. Però ammantato di sicumera (altrimenti poi non fai pendant con Nanni Moretti).

* Il Pd è l’acqua calda che tarda a uscire dal rubinetto (cit). Non un difetto, bensì l’ulteriore stimmate della vostra santità democratica. Perché voi sietre puri e casti: come l’acqua (appunto). Mentre gli altri sanno solo criticare; dicono solo no: e voi lo sapete, che così non si risolve nulla. Voi siete per costruire, mica (solo) per distruggere. Ebbene, cari (cari, cit) polli di allevamento, rampognate costoro – i disfattisti – con parole di fuoco, battezzandoli - all’acme dell’invettiva – con un epidittico (?): “Andate a sculacciare i billi con quell’analfabeta di Di Pietro e quel terrorista mediatico di Tartag… ah ehm Travaglio”.

* Il Pd gode di buona stampa. E ancor più buoni salotti. Se sei triste, puoi farti invitare dalla Dandini. Se sei ancora più triste, puoi farti invitare da Fazio. Se sei ancora ancora più triste, puoi comunque ridere a caso per una battuta della Littizzetto. Ognuno ha le amache (cit) che si merita.

* Solo dentro il Pd puoi provare l’ebbrezza che dà il rimpianto per Veltroni. Non è nostalgia, non è passatismo: è canna del gas. Lisergico spinto. Meglio del peyote.

* Il Pd è così vecchio che chiunque abbia meno di 87 anni (età cerebrale) sembra gggiovane.

* Il Pd è un Vic 20 in attesa di formattazione, così lento all’avvio che qualsiasi file chiamato Serracchiani pare l’ultima versione di Adobe Photoshop.

* Il Pd è così tardo che in confronto Debra Morgan è una guitta.

* Il Pdmenoelle è la polizza per la vita di Silvio Berlusconi e del berlusconismo.

Vamos.

E ora andiamo tutti a chiedere l’amicizia a Massimo D’Alema, sempre ammesso che sappia cosa sia Facebook (voi lo sapete: un covo di brigatisti).
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#2127
Art69 ha scritto:
E ora andiamo tutti a chiedere l’amicizia a Massimo D’Alema, sempre ammesso che sappia cosa sia Facebook (voi lo sapete: un covo di brigatisti).[/i]


:twisted: MA QUALE AMICIZIA??? basta, mandatelo in pensione! :wink:
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#2128
IL CASO |
Berlusconi, su Internet la «tesi
del complotto». Pdl e Pd: assurdo

In un video montate immagini per dimostrare la teoria dell’«autoattentato»

Un'immagine del video sull'aggressione al premier
ROMA — Si intitola «L'aggressione a Ber¬lusconi una montatura?», (guarda il video) è partito da You-Tube e sta facendo il giro del web, diven¬tando il vessillo del partito del complotto. Cioè il fronte di chi pensa che la tragedia delle Torri gemelle sia nata in seno alla Ca¬sa Bianca e che, allo stesso modo, Massimo Tartaglia sia stato assoldato da Palazzo Chi¬gi. La tesi dell’autoattentato va alla grande, su Internet. Dove si sfida il senso del ridico¬lo parlando dei fatti di piazza del Duomo come di un «11 settembre all’italiana
http://www.corriere.it/politica/09_dice ... aabc.shtml
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#2129
Qua ho letto di un dentista che analizzava i danni ai denti e conclude che gli stessi od erano assai minori di quelli detti o chi glieli ha sistemati è un incapace:

http://aceontheriver.splinder.com/post/ ... /Frattu...

Ora, io non penso che sia una montatura, e che il ferimento ci sia realmente stato. Ma ho il dubbio, anzi più che il dubbio, che le conseguenze siano state assai minori di quelle strombazzate sulla stampa. Soltanto per il fatto che, hai voglia ad essere tenace, ma una settimana dopo una botta del genere penso non si sia in grado di masticare ancora correttamente e soprattutto non si abbia voglia di avere commensali a tavola....
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#2130
Questo è l'assioma intorno al quale il presidente del Consiglio dispiega la sua geometrica potenza: una legge ad personam, che salvandolo dai processi pendenti, trasformi lo stato di diritto in "stato di eccezione". Tutto il resto, dall'elezione diretta del premier al Senato federale, viene dopo. Sono semplici corollari, utili alla sua biografia personale o alla sua geografia coalizionale. Se non c'è lo scudo processuale a breve per il suo capo, a prescindere dal tempo lungo delle modifiche per via costituzionale del Lodo Alfano e dell'immunità parlamentare, il Pdl non può concepire altre riforme di struttura. Per il centrosinistra, nella versione pragmatica di Bersani e a dispetto della controversa esegesi dell'intenzione dalemiana, si tratta di scegliere, molto semplicemente, se accedere o meno al "patto scellerato": fidarsi del Cavaliere, ingoiando la diciassettesima legge-vergogna per tentare uno sbocco all'eterna transizione italiana.
:shock: :shock: :shock: Per ora il Pd sembra resistere al canto delle sirene berlusconiane. Dice no allo scambio nelle camere oscure, e opportunamente rilancia una sua agenda di riforme politiche, istituzionali e sociali nelle Camere parlamentari. E fa bene: le riforme appartengono al patrimonio genetico e culturale della sinistra italiana. Sono il suo dna storico e politico. Non bisogna aver paura di avere coraggio, come diceva Aldo Moro negli anni di confronto più serrato con Enrico Berlinguer. Napolitano tutte queste cose le sa, anche se non può dirle in chiaro. Ma da questa consapevolezza nasce il suo attuale pessimismo della ragione. Che lo costringe a tamponare per l'ennesima volta le forzature costituzionali di Berlusconi e le storture politiche della sua maggioranza. La farsa di un "governo che non può governare", e che invece in questi due anni, con la clava di ben 47 decreti legge, "ha esercitato intensamente i suoi poteri e non ha trovato alcun impedimento" finendo con l'umiliare il Parlamento. La leggenda di una giustizia che non funziona solo perché abitata da toghe rosse e pm politicizzati, mentre il giusto processo riformato nell'articolo 111 della Costituzione esigerebbe ben altri interventi a beneficio dei cittadini. Nel rispetto dell'"intangibile principio di autonomia e indipendenza della magistratura", ma anche di quel "senso del limite" che dovrebbe caratterizzare sempre i magistrati, chiamati a non esorbitare mai dai propri compiti e a non sentirsi mai investiti di "missioni improprie" (come forse è accaduto ad esempio in qualche passaggio del parere rilasciato dal Csm sul processo breve).
http://www.repubblica.it/2009/11/sezion ... nnini.html
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