non so se c'è già un topic simile, se c'è sopporterete :O)
per convinzioni prima politiche e poi estetiche, sono stata sempre affascinata dall'idea del riuso, avendo l'impressione che desse la possibilità di pensare in modo "laterale" molto + efficacemente dei prodotti seriali ancora in produzione.
il riuso è ecologico, umanamente sostenibile e fantasioso, perchè ti libera da schemi programmati da altri.
gli oggetti di recupero sono come sopravvissuti, che superano la loro stessa storia. naufraghi di salotti, cantine e soffitte che hanno lottato e "si son fatti carini" per non diventare legna da ardere o che una mano accorta e misericordiosa ha salvato dalla discarica.
questo è affascinante e spinge a pensare, cercare, voler essere diversi, rielaborare. quindi è un'operazione culturale ed anche in qualche modo scientifica.
in terza media ho salvato il primo oggetto: una biscottiera colussi in plastica arancione.
in quarto ginnasio a porta portese acquistai dei rossettini degli anni '50 (ricordo ancora perfettamente l'odore), un paio di gemelli in pasta di vetro blu ed ottone degli anni '40 ed un accendino ronson da donna "lady light", che somigliava vagamente ad una caffettiera d'oro bianco costruita per le mani di abbie lane
da allora non ho + smesso ed è veramente una mania.
domani, smontando notte, piuttosto che andare a dormire, andrò in perlustrazione per le periferie della città. mi fermerò ad ogni montagnetta di rifiuti per l'amsa, e visiterò in miei negozietti preferiti.
a seguire una piccola raccolta dei posti che conosco e che conoscete o dei siti interessanti anche solo per documentarsi in maniera rapida.
trouvailles/trashing
#1“Good design isn't just good business, it's a moral obligation.” D.J. De Pree