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Arte-illuminazione: Premio Terna all'Hadrianeum di Roma

#1
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In mostra sino a metà gennaio 2010, nella splendida scenografia della Camera di Commercio sita nel 'cuore' del Tempio di Adriano, in Piazza di Pietra a Roma, le opere vincitrici del Premio Terna per l'arte contemporanea..
''Energia: Umanita' = Futuro: Ambiente. La proporzione per una nuova estetica" , questo il tema attraverso cui gli artisti sono stati chiamati ad esprimere la propria creatività, con l'intento di stimolare una riflessione su un aspetto che coinvolge tutti quali abitanti del pianeta: la necessità di guardare al futuro dell'umanità con un'attenzione responsabile all'ambiente e all'energia.
Segnalo quindi qualche opera importante, emersa appunto, da un magma di 3.500 lavori presentati e selezionati, sopratutto per constatare quanto le recenti ricerche artistiche siano vicine a quelle del design dell'illuminazione, tanto che parel, alternativamente, che una segua l'altra..:
apre il vincitore di quest'edizione, Alberto Garutti, con Temporali (2009), e più sotto il meno recente Che cosa succede nelle stanze quando gli uomini se ne vanno? - dove compaiono 'evidenziate' le Tric pieghevoli di Castiglioni. Garutti ha elaborato una 'macchina' lampadario simile al primo dipinto premiato in giallo, che è stata la prima opera d'arte che ha abitato ed abiterà stabilmente gli spazi del MAXXI, del quale si è già parlato..
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Di Fabio Novembre (quello della serie di tavoli/ni per Cappellini, Org, sotto) delle sculture/vasi poeticissime realizzate in lamiera, Green Line. Riporto di peso, la didascalia pensata dal designer:
Green line era definita la linea di demarcazione che a Beirut, durante la guerra civile, separava le due opposte fazioni cristiana e musulmana. L’appellativo si riferiva alla colorazione che sembrò assumere il manto stradale a causa della crescita di arbusti e piante attraverso lo strato di asfalto. Ho visitato personalmente gli scheletri architettonici sui due lati della strada che portano ancora il segno dei buchi da proiettile dei cecchini appostati. Le azioni dell’uomo sono spesso incomprensibili. L’unica certezza è che su qualsiasi errore umano ricresce un fiore. A siglare una fine e salutare un inizio. C’è sempre un modo diverso di fare le cose, e il fiore lo sa bene.
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..e, addirittura un Michele de Lucchi in formissima, (chi non conosce le sua celeberrime lampade Tolomeo, Logico, Castore.. tutte per la Artemide), con Costruzione a torre..
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..il cui soggetto non può non ricordare all'origine i campanili - panorama consueto del nostro Paese - e sopratutto il monumento-torre realizzato da Tatlin per la III Internazionale, da cui le ultime elaborazioni luminose per Artemide: Noto e, appunto Tatlin..
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..o Alfredo Pirri, Senza titolo, che ricorda i sottili fogli in plexiglass della Big Bang o della Fields , entrambi di Jimenez per Foscarini..
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..o le ricerche di Giulio Iacchetti finalizzate alla parcellizzazione della struttura in moduli componibili come quelli del suo Tropico (Foscarini)..
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..o di Luciana Matalon (Scavare nella memoria.., 2009), che non può non aver respirato le atmosfere sospese evocate dalle sospensioni di Catellani&Smith o di Ingo Maurer..
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..come pure Pino Pinelli (Pittura R.) riporta alla serie PostKrisi di Catellani..
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..o di Marco Ferreri, che con Solo Sole (2009), acciaio inox/aria/luce, ribadisce quanto l'arte e l'architettura (le strutture di Frank Gehry) siano sorelle.
Si tratta di una installazione che 'suona' con il sole e il calore della luce: come a dire che l’energia produce poesia; gli elementi dell'opera sono formati da fogli di metallo saldati tra di loro e l’aria contenuta tra i due fogli di metallo, espandendosi con il calore, preme sulle pareti producendo suono, un suono casuale secondo una partitura scritta dalla natura, sempre diversa e mai uguale..
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..infine, dulcis in fundum, l'omaggio dell'artista/designer per eccellenza Gaetano Pesce, con 54 braccia (2009), forse però l'istallazione più convenzionale tra quelle in mostra.. :roll:
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Infine, tutto sulla mostra:
http://www.premioterna.it/it/selezionati/?cat=terawatt
Ultima modifica di lot il 29/12/09 17:26, modificato 1 volta in totale.

#3
complimenti lot :!:

garutti lo sto scoprendo grazie ad un'amica che conosce l'artista (infatti avevo visto l'installazione cosa succede nelle stanze ) ma sinceramente non pensavo che fosse così importante da approdare al maxxi. cristina mi spiegava il linguaggio dell'arte di garutti, che vuole interagire con il pubblico e non essere fine a se stessa.

in riferimento alla torre tatlin, permettimi di ricordare che ha dato ispirazione anche al famoso e omonimo divano prodotto da edra
io so che tu lo sai, tu sai che io lo so...
ma qualcuno potrebbe essere interessato a scoprirlo proprio in questo post :wink:
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#5
rosco ha scritto:complimenti lot :!:

garutti lo sto scoprendo grazie ad un'amica che conosce l'artista (infatti avevo visto l'installazione cosa succede nelle stanze ) ma sinceramente non pensavo che fosse così importante da approdare al maxxi. cristina mi spiegava il linguaggio dell'arte di garutti, che vuole interagire con il pubblico e non essere fine a se stessa.

in riferimento alla torre tatlin, permettimi di ricordare che ha dato ispirazione anche al famoso e omonimo divano prodotto da edra
io so che tu lo sai, tu sai che io lo so...
ma qualcuno potrebbe essere interessato a scoprirlo proprio in questo post :wink:
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Grazie Ro'! 8)
Come no, un appassionato come te di cose Edra, non poteva mancare di citare Tatlin dell'89 di Mario Cananzi e Roberto Semprini.. hai fatto benissimo! :wink:
Leggevo la didascalia del sofa, che mi piace riportare:
..a spirale, liberamente ispirato alla torre di Tatlin (il modello di legno è conservato al Beaubourg di Parigi), è un divano da centro stanza. Totem da salotto e per spazi pubblici, consente nuove modalità di seduta. La base di legno multistrato è dotata di piedi di metallo. La spirale, vera e propria opera d’ingegneria, è in acciaio modellato a stampo e poi sagomato..
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#6
:arrow: Cana, non conoscevo Savelli, se non per il nome.. ma è davvero un precorritore in Italia.. Però, tutto sommato, a me la mostra nel complesso è piaciuta.. anche perché molti artisti li avevo già notati in Quadriennale e nell'edizione scorsa, e poi, non ci sono molte occasioni - lo stesso discorso vale per le gallerie private - di confrontarsi con l'arte contemporanea qui a Roma.. :roll: