cyberjack ha scritto:doris ha scritto:Troppe volte i datori di lavoro considerano i dipendenti loro proprietà dimenticandosi che ognuno ha una propria di vita, da gestire come gli pare senza doversi giustificare per ogni minima scelta.
questo è veramente ridicolo, Doris.
Non hai idea di cosa vuol dire essere sfruttati e lavorare senza diritti, questa frase è un calcio nei denti a chi viene davvero sfruttato sul lavoro.
Ridicolo per chi?
Io sono nata fortunata, è vero, non l'ho provato sulla mia pelle, non sono stata sfruttata fino a morire per lavoro. Qualcun altro lo ha fatto per me. E sono grata di essere nata in un mondo dove sono stata combattute già innumerevoli battaglie per permettere a quelli che sarebbero venuti dopo ,come me, di goderne gli effetti.Sono profondamente consapevole di questo. Ringrazio tutti i giorni, non ho un lavoro stabile, non ho una casa mia, i miei studi non servono a un emerito cavolo ma mi sento comunque fortunata rispetto a tanti altri!
Questo che vuol dire, che non devo lamentarmi se vedo che comunque la mia dignità viene calpestata? o che devo giustificare datori di lavoro che fanno richieste assurde perchè mi dannola possibilità di avere un impiego e vivere?
Forse neanche tu conosci a pieno la realtà per poter esprimere un'opinione e non parlo di paesi in cui le condizioni sono terribili...ma parlo dell'Italia, magari del sud Italia, dove bisogna elemosinare uno stipendio dopo aver lavorato 10 ore , o non poter programmare la tua di vita perchè il tuo datore di lavoro decide che quest'anno non fai ferie, o che oggi non puoi uscire due ore prima per andare dal medico.
Troppo semplicistico parlare riferendosi solo di fannulloni e figli di papà mantenuti che vanno a lavorare per hobby
“Non ho mai pagato una donna in vita mia”. Dunque erano stagiste.