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Rovere naturale ed ingiallimento

#1
Ciao a tutti
Ho notato che il rovere naturale come tutti i legni con il tempo si modifica nella colorazione. Tuttavia ho notato che una cassettiera di Gallotti e radice ha mantenuto una bella tonalità, mentre un tavolino con lo stesso legno fatto da un falegname con il tempo ha acquisito una tonalità sul giallastro. E questo a parità di anni (circa 14) e di esposizione alla luce solare.
Da cosa dipende questa differenza di comportamento del rovere naturale. Esistono dei trattamenti del legno che limitano questo viraggio verso il giallo che avviene con il tempo. In ogni caso da che cosa dipende questa differenza di effetto ?
Grazie

#2
Sono scuro di carnagione e tendo ad abbronzarmi facilmente, mia moglie (sempre appartenete alla categoria homo sapiens sapiens), al massimo diventa rossa come un pomodoro. Anzi, a ben guardare le mie braccia sono piu' scure delle gambe, le spalle sono piu' scure della pancia e cosi' via!!!
Stessa cosa accade per i legni ogni legno, ma direi ogni singola pianta reagisce in modo diverso, ma questo e' il bello del legno, altrimenti meglo acquistare del laminato plastico!!!!
Si puo intervenire sul legno cosi come noi interveniamo sull'abbronzatura, con creme e prodotti vari, nel caso dei mobili con vernici che hanno un potere filtrante ed antingiallente, anche i prodotti di pulizia hanno il loro peso.

#3
Non credo sia così semplice il discorso :D Ogni ditta di regola sa il legno che prende, la varietà e gli effetti nel tempo e non si affida al caso specialmente le ditte alte di gamma come Gallotti. Quello che vorrei sapere è se esistono dei trattamenti antingiallenti oppure è solo un discorso di varietà di legno, o specie vegetale.
Mi piacerebbe sentire il parere di un tecnico

Re: Rovere naturale ed ingiallimento

#4
Solaria ha scritto:Ciao a tutti
Ho notato che il rovere naturale come tutti i legni con il tempo si modifica nella colorazione. Tuttavia ho notato che una cassettiera di Gallotti e radice ha mantenuto una bella tonalità, mentre un tavolino con lo stesso legno fatto da un falegname con il tempo ha acquisito una tonalità sul giallastro. E questo a parità di anni (circa 14) e di esposizione alla luce solare.
Da cosa dipende questa differenza di comportamento del rovere naturale. Esistono dei trattamenti del legno che limitano questo viraggio verso il giallo che avviene con il tempo. In ogni caso da che cosa dipende questa differenza di effetto ?
Grazie
...c'e' da dire che il rovere qualche anno fa andava forte nella finitura "sbiancata"... quindi non naturale (che sarebbe giallo tipo miele) ma più chiaro...quindi non ci sarebbe da stupirsi che uno sia stato fatto sbiancato e uno naturale... comunque sorvoliamo.
I motivi che portano ad un cambiamento di tonalità degli articoli verniciati sono molteplici:
1) impiallacciatura sottostante: i legni contengono dei tannini che possono migrare specie con i cambi di umidità ed affiorare con il tempo come anche essere normalmente presenti e venir degradati dalla luce. Certi legni vengono inoltre sbiancati (e non solamente colorati) con l'uso di ammoniaca, acqua ossigenata o acido ossalico... questi prodotti possono uscire ed alterare a distanza di mesi la vernice sovrastante.
2) le vernici sovrastanti (specie i poliuretani, i poliesteri e le formulazioni contenenti i solventi aromatici) possono se colpiti da raggi UV o se riscaldati o in presenza di sostanze che non dovrebbero esserci (**) degradare formando dei composti come i fenoli che sono marroncini/giallastri e non trasparenti... il risultato è un'ingiallimento della vernice.

I metodi per contenere questi difetti sono molteplici: filtri UV nelle vernici, uso di essenze di legni che hanno fenomeni tanninici inferiori, uso di succedanei del legno come basi di verniciatura (... si possono usare i legni precomposti, o il frassino al posto del rovere, o mettere una carta decorativa), uso di vernici acriliche (che hanno un ingiallimento nettamente inferiore se non nullo), uso di solventi alifatici in sostituzione degli aromatici. In assoluto comunque non esiste un metodo efficace al 100% anche se effettivamente combinando bene le cose il fenomeno dovrebbe rimanere abbastanza circoscritto.

** le sostanze che non dovrebbero esserci sono l'ammoniaca in primis a volte introdotta con la pulizia del mobile... poi secondariamente induritori, accelleranti ed altre sostanze magari mal dosate nel prodotto verniciante ma in questo caso l'errore è a monte.

#5
Solaria ha scritto: Ogni ditta di regola sa il legno che prende, la varietà e gli effetti nel tempo e non si affida al caso specialmente le ditte alte di gamma come.....
su questo permettimi di dirti che non funziona proprio così... il legno cambia da foglio a foglio... anche all'interno dello stesso tronco ci sono comportamenti diversi.... poi da specie a specie non ne parliamo... il teak per esempio è un noto cancherone (infatti pressochè tutti usano il precomposto per farne le veci)... il ciliegio poi non è manco tanto simpatico... il rovere per fortuna ha degli ottimi succedanei spesso spacciati per rovere... spesso le ditte alte non si fanno manco le verniciature in casa quindi di questi problemi non capiscono e manco gli interessa: vanno da chi vernicia e pretendono il risultato... il verniciatore bravo gli da il risultato... dopo 2 anni se ne fregano tutti di che colore sia diventato il mobile.... in ogni caso la fortuna gioca ruoli determinanti e la conoscenza a priori dell'andamento del fenomeno è letteralmente imprevedibile

#6
Solaria, ti ho solo risposto da tecnico in termini semplici.
Basta solo accettare l'ovvio: il legno ha una sua vita, quasi quasi un suo carattere.

#7
complimenti a qsecofr! tecnico veramente in gamba con ottime basi!!! E con rare capacità di farsi capire su argomenti ostici!
Bravo

#8
Ottimo Q,

anche se fosse lo stesso "rovere" e la stessa verniciatura (ed in questo caso non credo che sia così, il tavolo sarà con vernici PU mentre le ante sono state realizzate in acrilico, anche se 14 anni fa di acrilico se ne masticava poco .. forse una nitro),

c'è da dire che:
- ante verticali e superficie orizzontale di un tavolo;
- diverso posizionamento rispetto alla luce (non è che il tavolo è sotto la finestra??)
possono influire molto

#9
Grazie a tutti per le spiegazioni
Allora potrebbe essere ingiallita la sola vernice?
Il punto è che c'è un abbisso tra le due tonalità di rovere. Una, quella giallastra. sembra decisamente brutta e sa di vecchio, mentre l'altra mantiene ancora una bellissima tonalità
Qusecofr io credo che invece per una ditta è molto importante conoscere l'evoluzione dei suoi prodotti nel tempo. Potrebbe essere come dici tu, e non lo discuto, ma l'approfondimento e lo studio nella produzione di un prodotto, a mio avviso , non può prescindere da questi aspetti. Anzi lo studio deve contemplare anche gli aspetti della tossicità per cui si dovrebbe ottenere il massimo del risultato con vernici e sostanze poco tossiche. E da questo punto di vista non so se sono meglio gli sbiancanti o altri trattamenti.
Non so se una selezione molto attenta del legno possa limitare di molto questi effetti.
Il punto fondamentale non è che il legno si modifica, ma COME si modifica. Per esempio un armadio in noce nazionale acquistato 20 anni fa ha una tinta sicuramente diversa, ma ancora molto gradevole.
Il rovere tinto moro o grigio non dovrebbe dare questi problemi ?
Il
Ciao

#10
Solaria ha scritto:Grazie a tutti per le spiegazioni
Allora potrebbe essere ingiallita la sola vernice?
Il punto è che c'è un abbisso tra le due tonalità di rovere. Una, quella giallastra. sembra decisamente brutta e sa di vecchio, mentre l'altra mantiene ancora una bellissima tonalità
Qusecofr io credo che invece per una ditta è molto importante conoscere l'evoluzione dei suoi prodotti nel tempo. Potrebbe essere come dici tu, e non lo discuto, ma l'approfondimento e lo studio nella produzione di un prodotto, a mio avviso , non può prescindere da questi aspetti. Anzi lo studio deve contemplare anche gli aspetti della tossicità per cui si dovrebbe ottenere il massimo del risultato con vernici e sostanze poco tossiche. E da questo punto di vista non so se sono meglio gli sbiancanti o altri trattamenti.
Non so se una selezione molto attenta del legno possa limitare di molto questi effetti.
Il punto fondamentale non è che il legno si modifica, ma COME si modifica. Per esempio un armadio in noce nazionale acquistato 20 anni fa ha una tinta sicuramente diversa, ma ancora molto gradevole.
Il rovere tinto moro o grigio non dovrebbe dare questi problemi ?
Il
Ciao
si ma anche se fosse ingiallita la vernice e non il legno il processo di ripristino del colore è sempre lo stesso: si leviga il pezzo fino a togliere il primo decimo di legno... poi si ricomincia da zero.

credimi... spiace dirlo ma di gente che va al catas a fare prove di invecchiamento ce ne sono proprio pochini... inoltre si porta al catas la nuova vernice (a cura di chi le vende), la nuova foglia acrilica, il nuovo laminato, la nuova carta, il nuovo pvc... poi visti i risultati sul primo campione si va avanti col Cristo perchè se no non è più finita.... anche perchè se ti fai troppe "seghe mentali" o pensi a cosa sarà muori matto e gli altri ti hanno già mangiato i risi e messo in lavastoviglie il piatto.... poi in caso di ditte di design abituate ogni 6 mesi a dover tirare fuori una novità che probabilmente manco piacerà....
Quanto alla tossicità dei prodotti di sbianca non comportano rischi per il consumatore finale perchè alla peggio rimangono dentro sotto la vernice (cosa che non sarebbe manco voluta per il problema sopratrattato)... comunque i tre prodotti che ho sopra citato sostanzialmente non sono cianuro.
Quanto alle modificazioni... il legno subisce prima un processo di scurificazione per poi passare a un lieve rischiarire (ma solitamente questo secondo processo implica esposizioni al sole battente prolungatissime) ma come detto è un processo pressochè imprevedibile... chiaro che una vernice scura è già di per se molto più protettiva oltre che il fenomeno molto meno visibile...
'Ste cose qui comunque chi vernicia le sanno... solo che ovviamente è per tutti così ed è caratteristica del legno: ti piace? c'e' questo problema... non ti piace? c'e' la carta, i laminati...

#11
[quote="qsecofr credimi... spiace dirlo ma di gente che va al catas a fare prove di invecchiamento ce ne sono proprio pochini... inoltre si porta al catas la nuova vernice (a cura di chi le vende), la nuova foglia acrilica, il nuovo laminato, la nuova carta, il nuovo pvc... poi visti i risultati sul primo campione si va avanti col Cristo perchè se no non è più finita.... anche perchè se ti fai troppe "seghe mentali" o pensi a cosa sarà muori matto e gli altri ti hanno già mangiato i risi e messo in lavastoviglie il piatto.... poi in caso di ditte di design abituate ogni 6 mesi a dover tirare fuori una novità che probabilmente manco piacerà....
quote]
Ma credo che l'esperienza e la cultura sedimentata nel tempo dei bravi falegnami valga molto più del Catas. Di regola conoscono bene tutte queste problematiche e quali sono i legni da utilizzare.Se poi ti riferisci alle continue innovazioni di nuovi materiali e trattamenti del legno per ottimizzare i costi il discorso cambia ed anche il più bravo dei falegnami può essere spiazzato . Qui non stiamo parlando di nuove finiture o essenze, ma di rovere naturale che viene usato da sempre.Talvolta vira sul giallo, altre volte si modifica ma non vira sul giallo.
Capisco che le lavorazioni industriali sono diverse da quelle artigianali, ma anche a livello industriale l'esperienza con il rovere naturale non è certamente recente trattandosi di un'essenza storicamente molto usata anche a livello industriale.

#12
Solaria ha scritto:
qsecofr ha scritto: credimi... spiace dirlo ma di gente che va al catas a fare prove di invecchiamento ce ne sono proprio pochini... inoltre si porta al catas la nuova vernice (a cura di chi le vende), la nuova foglia acrilica, il nuovo laminato, la nuova carta, il nuovo pvc... poi visti i risultati sul primo campione si va avanti col Cristo perchè se no non è più finita.... anche perchè se ti fai troppe "seghe mentali" o pensi a cosa sarà muori matto e gli altri ti hanno già mangiato i risi e messo in lavastoviglie il piatto.... poi in caso di ditte di design abituate ogni 6 mesi a dover tirare fuori una novità che probabilmente manco piacerà....
Ma credo che l'esperienza e la cultura sedimentata nel tempo dei bravi falegnami valga molto più del Catas. Di regola conoscono bene tutte queste problematiche e quali sono i legni da utilizzare.Se poi ti riferisci alle continue innovazioni di nuovi materiali e trattamenti del legno per ottimizzare i costi il discorso cambia ed anche il più bravo dei falegnami può essere spiazzato . Qui non stiamo parlando di nuove finiture o essenze, ma di rovere naturale che viene usato da sempre.Talvolta vira sul giallo, altre volte si modifica ma non vira sul giallo.
no no non è così... qui l'artigiano non esiste più e se esiste non lavora meglio dell'industria... le vernici per il legno hanno subito mutazioni radicali nel giro di pochi anni... prima della guerra esistevano solo le ceralacche e certi oli, poi si è passati alle nitrocellulose, poi sono nati i poliesteri ed i poliuretani, ultimamente vernici ad acqua, acrilici e fogli di varie materie plastiche usati sia come basi che come succedanei... se non ti aggiorni qua (come in tantissimi altri settori) sei cadavere dopo 2 giorni ed è impossibile sapere tutto...
Quanto ai test tocchi un mio nervo scoperto.... ti dico sono abbastanza intollerante a chi parla per parlare credendo di sapere perchè sono 40 anni che lavora sul legno (non mi riferisco ovviamente a te o agli utenti del forum che hanno diritto di non sapere ma a persone addentrate nel mio settore... i soliti rappresentanti): mi spiego: delle volte ti entano certi che credono di sapere, conducono i loro test ad occhio di dubbissima validità per cercare di spacciarti il loro prodotto come il top... ma dico io... siamo nel 2010... i materiali cambiano ogni due giorni, ci sono mille test per quantificare un comportamento in modo esatto... non si può lavorare sempre per sentito dire o improvvisati...si rischiano figure di merd@ e tonnellate di euro... fa 'sti test e poi vieni a farci perdere tempo... invece ti arrivano questi stregoni: guarda la mia colla attacca più delle altre, la mia vernice è più dura delle altre, la mia testa anche e tu povero bastardo giovincello insolente non osare chiedere a me di test che io ho 40 anni di esperienza...baa... scusa lo sfogo...