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#2536
kimikalli ha scritto: ...mettendolo nel deretano ai cittadini per finalità corruttive! 8) 8)
Ho poche certezze nella vita...
Una però è che il mio deretano è, e sarà sempre, assolutamente intonso!!! :lol: :lol: :lol:

#2537
Il “piccolo Cesare” fa ormai solo comizi. Si scopre che non ha in testa nessuna idea su cosa sia uno Stato e quali nuove sfide stiano mettendo alla prova, non solo l’economia, ma la nazione. Un uomo così connaturato al mondo dei nuovi ricchi, cinici, senza cultura, abili nel maneggiare il denaro pubblico, non è in grado di far leva sulle virtù profonde, morali, identitarie degli italiani. Ha in testa solo una idea: quella che per restare a galla deve comandare solo lui, non accettare le regole, contornarsi non di collaboratori ma di servi, pronti peraltro (come vedremo presto) a tradirlo. Insomma, pur di sopravvivere il Caimano fa appello al fondo limaccioso e antico del paese, di quell’Italia che non crede a niente e pensa di essere furba perché “Franza o Spagna purché se magna” (il cinico detto del Seicento).
La politica democratica, ma io dico l’insieme delle classi dirigenti economiche, culturali, religione, sono consapevoli del prezzo che stiamo pagando? Ci rendiamo conto che se non si fa nulla un rischio Grecia si può presentare presto anche per l’Italia (e Grecia significa tagliare direttamente le pensioni e gli stipendi)? Sappiamo che il nostro prodotto è diminuito quest’anno del 5 per cento, per cui è scomparso un pezzo dell’Italia che produce?
D’altra parte un vuoto come questo (del governo - ripeto - delle regole, del chi prende le decisioni ultime) non può restare aperto a lungo. Per quanto tempo la gente può assistere a ruberie così sfacciate del denaro pubblico e di scandali anche morali vergognosi e al tempo stesso rassegnarsi a stringere la cinta, e risparmiare sulla spesa alimentare, a comprare la carta igienica e le matite per la scuola dei figli restata senza soldi?
http://www.unita.it/news/alfredo_reichl ... olo_cesare
omnia munda mundis

#2538
stefania_b ha scritto: E nemmeno la telefonata di pierferdi :lol:
La telefonata? :shock: :shock:
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“Non ho mai pagato una donna in vita mia”. Dunque erano stagiste.

#2539
Il premier parla in una sala mezza vuota, i sostenitori del Pdl occupano infatti meno della metà del padiglione 6. «È una manifestazione organizzata in 48 ore, è difficile immaginare un'adesione così massiccia», ha cercato di giustificarsi il coordinatore del Pdl campano, Nicola Cosentino. Ma Berlusconi non rinuncia allo show e così sciorina i suoi slogan: «Dalle regionali il governo deve uscire rafforzato, dobbiamo avere un ulteriore mandato per lavorare», aggiunge Berlusconi.

E poi il gran finale: «Il nostro prossimo obiettivo è sconfiggere entro i prossimi tre anni la mafia, la camorra e la 'ndragheta». La sala, più che mezza vuota, osanna.http://www.unita.it/news/italia/96358/b ... ei_giudici
omnia munda mundis

#2540
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... 2123336/18
Dunque, a inizio marzo, sul 'Corriere della sera', Ernesto Galli della Loggia (che non è un pericoloso comunista) aveva scritto alcune cose che suonavano critiche nei confronti del Pdl, ed ecco che Sandro Bondi, Ignazio La Russa e Denis Verdini, che di quel partito sono coordinatori, il 4 marzo scrivevano una lettera allo stesso quotidiano per esporre il loro dissenso. Non entro nel merito della questione, libero un opinionista di criticare un partito politico e liberi alcuni uomini politici di ribattere a quelle critiche. Quello che m'interessa è una scelta lessicografica, fatta dai tre rappresentanti del Partito della Libertà.

Scrivevano essi: "Vi sono critiche. come quelle dell'editoriale di ieri del Corriere, che finiscono purtroppo per essere sterili in quanto non scaturiscono da un'onesta riflessione sulla realtà, bensì da un pensiero auto-referenziale, come direbbero gli intellettuali". Che le critiche di Galli della Loggia fossero tipiche di un 'intellettuale' emergeva anche da brani successivi della lettera, dove si diceva che chi avanza critiche come quelle si comporta "come se i fatti non esistessero, in un ambiente praticamente sterile in compagnia unicamente dei suoi libri prediletti e delle sue personalissime elucubrazioni".

La faccenda curiosa è che, se per intellettuale è qualcuno che agisce col pensiero piuttosto che con l'azione manuale, allora fanno lavoro intellettuale non solo i filosofi e i giornalisti, ma anche i banchieri, gli assicuratori e, certamente, gli uomini politici come Bondi (che tra l'altro scrive poesie), La Russa e Verdini i quali, a quanto mi risulta, non si guadagnano da vivere zappando la terra. Che se poi intellettuale è non solo chi lavora col pensiero, ma chi col pensiero svolge attività critica (qualsiasi cosa critichi e comunque lo faccia) ancora una volta i firmatari della lettera dovrebbero ritenersi esempi di lavoro intellettuale.


Ma è che la parola 'intellettuale' ha particolari connotazioni storiche. Benché qualcuno abbia scoperto che appare per la prima volta nel 1864 nel 'Chevalier des Touches' di Barbey d'Aurevilly, nel 1879 in Maupassant e nel 1886 in Leon Bloy, essa viene usata sistematicamente nel corso del famigerato affare Dreyfus, almeno dal 1888 quando un gruppo di scrittori, artisti e scienziati come Proust, Anatole France, Sorel, Monet, Renard, Durkheim, per non dire di Zola che scriverà poi il suo micidiale 'J'accuse', si dichiarano convinti che Dreyfus sia stato vittima di un complotto, in gran parte antisemita, e chiedono la revisione del suo processo. Costoro vengono definiti intellettuali da Clemenceau ma la definizione viene subito ripresa in senso denigratorio da rappresentanti del pensiero reazionario come Barrès e Brunetière per indicare delle persone che, invece di occuparsi di poesia, scienza o altre arcane specialità (insomma, dei fatti loro), ficcano il naso in questioni di cui non sono competenti, come i problemi di spionaggio internazionale e di giustizia militare (che va lasciata appunto ai militari).

L'intellettuale era dunque per gli antidreyfusardi qualcuno che viveva tra i suoi libri e le sue astrazioni fumose e non aveva contatti con la realtà concreta (e quindi era meglio stesse zitto). Questa valutazione peggiorativa, si desume dalle polemiche dell'epoca ma appare singolarmente analoga alle espressioni usate nella lettera di Bondi, La Russa, Verdini.

Ora non oso pensare che i tre firmatari della lettera, benché certamente intellettuali anche loro (così da ostentare di conoscere il significato del termine 'auto-referenziale'), lo siano a tal punto da aver contezza delle polemiche di centovent'anni fa. Semplicemente hanno nei loro geni memorie di antichi vezzi polemici, come quello appunto di ritenere (sporco) intellettuale chiunque la pensi (e dunque pensi) diversamente da te.
(18 marzo 2010)
omnia munda mundis

#2541
Tutto ciò premesso: che male c'è a criticare Napolitano per aver firmato una legge che si ritiene sbagliata, illegale e incostituzionale? Possibile che ogni critica venga spacciata per 'attacco', 'aggressione', 'vilipendio'? Il campionato dell'ipocrisia l'ha vinto il Pd con la manifestazione in piazza del Popolo. Ridicoli avvertimenti a Di Pietro: "Se critica il Colle, è fuori dalla coalizione". Patetici rastrellamenti della piazza per depurarla da cartelli contro il Quirinale. Ma se il "decreto del presidente della Repubblica" porta le firme di Napolitano e Berlusconi, che senso ha attaccare il secondo e vietare ogni critica al primo? Chi, come gli ex Pci, chiese l'impeachment per due presidenti (Leone e Cossiga), è poco credibile quando zittisce Di Pietro che s'è limitato a evocarlo (senza basi giuridiche) per Napolitano. A meno che, all'insaputa dei più, non sia stato ripristinato il delitto di lesa maestà.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... 2123333/18
omnia munda mundis

#2542
Il processo di unificazione europea è bloccato e la crisi ha messo in evidenza forti tensioni nazionalistiche e centrifughe. Ma dieci anni dopo la proclamazione dall'unità d'Italia c'era poco di che gioire. Il Sud era presidiato da sessanta battaglioni e lo Stato unitario era sull'orlo della bancarotta. Se è vero che la storia è maestra di vita, quale lezione ci fornisce l'unità d'Italia sul processo di unificazione europea?

Entrambe le unificazioni furono volute per motivi ideologici. Le ragioni della politica prevalsero su quelle dell'economia con gravi danni. Nel caso dell'Italia la moneta e i dazi esistenti nel regno di Sardegna furono estesi immediatamente a tutto il Paese, danneggiando l'industria del Sud ed aggravandone il ritardo di sviluppo. Allo stesso modo, nell'unificazione europea la moneta tedesca e la regolamentazione francese sono state imposte al resto dell'Unione, causando forti perdite di competitività tra i paesi più deboli, tra cui l'Italia.

Per mantenere consenso nonostante i problemi, in Italia il Nord prima si alleò con i baroni del Sud (bloccando un naturale processo di democratizzazione) e poi comprò il consenso con una politica di trasferimenti, che invece di favorire lo sviluppo ha favorito il clientelismo e la mafia. L'Unione europea si sta avviando nella stessa direzione. Gli aiuti alla Grecia sono solo l'inizio. Il risultato sarà che nel 2151 avremo ancora una questione meridionale, ma riguarderà il nostro intero Paese.
(11 marzo 2010)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... 2122713/18
omnia munda mundis

#2543
Steve1973 ha scritto:
kimikalli ha scritto: ...mettendolo nel deretano ai cittadini per finalità corruttive! 8) 8)
Ho poche certezze nella vita...
Una però è che il mio deretano è, e sarà sempre, assolutamente intonso!!! :lol: :lol: :lol:
:lol: :lol: te lo auguro!!! 8)
omnia munda mundis

#2544
kimikalli ha scritto::lol: :lol: :lol: Tu guardi a Sircana, ma a te sembra + grave andare a trans per gusti sessuali (come ti vien da pensare, deviati) o fare l'utilizzatore finale a scopi puramente clientelari?
io non considero "grave e/o deviato" nè andare a trans nè andare a mignotte (se libere e consenzienti), non fa parte della mia "impostazione" ma sono convinto che tutte le cose che succedono fra adulti liberi e consenzienti non siano da "condannare"... solo non capisco perchè lo facciano di nascosto e perchè quando vengono "pizzicati" cominciano a vergognarsi e dimettersi...

vedi cara kimikalli, io evidenzio l'altra faccia della medaglia, non tanto perchè mi piaccia quella che tu detesti, quanto perchè è implicito nei tuoi interventi che belzebù sta da un parte e l'arcangelo grabriele dall'altra, mentre io, dovunque guardi, vedo solo folte schiere di "belzebù"...
è possibile trovare soddisfazione in piaceri visivi che non sono complicati da teorie (P.C.Johnson)
Non discuto più con gli stupidi, prima ti trascinano al loro livello, poi ti battono per esperienza :)

#2545
Questa incombenza di presentare le liste agli uffici elettorali è uno dei rarissimi lavori che attengono alla morbida vita dei politici. Un lavoro per un terzo di concetto e per due terzi manuale. Un lavoro, non difficilissimo, non faticoso, non stressante: normale. Come fare il pane, riparare una gomma, registrare una raccomandata. Meno complesso di quello di un elettricista che mette a norma un impianto, ma un po’ più arduo di chi stira asciugamani in tintoria o di chi presiede Telecom senza sapere nulla di quello che le accade dentro.
Ora vedete un po’ cosa sono riusciti a combinare. Si trattava per una volta (accade solo ogni tanto e non tutti gli anni) di stare lontani dai comizi in cui di solito spronano gli italiani a compiere per bene il loro dovere, di stare lontani dalle telecamere in cui calcolano su spalle altrui il pil, la produttività, gli oneri sociali, il sistema pensionistico, i tagli all’economia, le ore di cassa integrazione, le tariffe dei servizi pubblici, e per quel paio di mattinate necessarie a sbrigare questa benedetta incombenza, stare zitti, armarsi di pazienza e fare la fila.
Quando mai. Una dozzina di tribunali – da quel fatidico 28 febbraio lavorativo – sono spazzati da questa raffica di disastri a catena: litigi, contenziosi, diffide, ricorsi, minacce, querele. Batterie di avvocati sono stati mobilitati. Batterie di cronisti sono scesi in campo. A breve lo faranno le piazze. Stai a vedere che per un giorno del loro lavoro tremerà pure la democrazia.
http://www.arredamento.it/forum/posting ... ly&t=61526
omnia munda mundis

#2546
ccd ha scritto:
kimikalli ha scritto::lol: :lol: :lol: Tu guardi a Sircana, ma a te sembra + grave andare a trans per gusti sessuali (come ti vien da pensare, deviati) o fare l'utilizzatore finale a scopi puramente clientelari?
io non considero "grave e/o deviato" nè andare a trans nè andare a mignotte (se libere e consenzienti), non fa parte della mia "impostazione" ma sono convinto che tutte le cose che succedono fra adulti liberi e consenzienti non siano da "condannare"... solo non capisco perchè lo facciano di nascosto e perchè quando vengono "pizzicati" cominciano a vergognarsi e dimettersi...

non credo che esistano gli angeli ... e neppure mi sembra che Marrazzo si sia dimesso per la vergogna di essere stato con una trans, ma perchè si è scoperto che era ricattato e quindi non poteva più ricoprire quel ruolo :wink: magari bastasse "la vergogna" per allontanarli dalla vita pubblica...
http://www.duesicilie.org/spip.php?article603
O meglio, Storace fu costretto - scusatemi, mi stavo ricordando male - a dimettersi da Ministro della Sanità dopo che si erano scoperte delle brutte faccende che riguardavano la gestione della sanità nel Lazio ai tempi in cui lui era governatore, insomma anche lo scandalo di Lady A.S.L. e tutto quello che abbiamo spesso raccontato non è che deponga a favore della buona amministrazione del centrodestra. Questo non è uno scandalo che riguardi la buona o cattiva amministrazione di Marrazzo, che aveva fatto delle cose buone e anche delle cose pessime, soprattutto in materia ambientale, ma è evidente che, chi ha ceduto a un ricatto pagando, consegnando assegni a sua firma ai ricattatori e mettendosi quindi nelle loro mani, non può ricoprire una carica pubblica, esattamente per la stessa ragione per cui anche Berlusconi dovrebbe dimettersi, visto che da tempo immemorabile è sottoposto a ricatti prima da parte della mafia, poi da parte delle escort, poi da parte delle ragazzine che piazzava Saccà, “perché sennò parlano”, adesso si è scoperto che perfino Ciancimino, il padre, dal carcere lo ricattava mandandogli delle lettere in cui diceva “se passa molto tempo senza che succeda qualcosa sarò costretto a uscire dal mio riserbo, che dura da anni”.
Ultima modifica di kimikalli il 19/03/10 15:10, modificato 1 volta in totale.
omnia munda mundis

#2547
ccd ha scritto:
kimikalli ha scritto::lol: :lol: :lol: Tu guardi a Sircana, ma a te sembra + grave andare a trans per gusti sessuali (come ti vien da pensare, deviati) o fare l'utilizzatore finale a scopi puramente clientelari?
io non considero "grave e/o deviato" nè andare a trans nè andare a mignotte (se libere e consenzienti), non fa parte della mia "impostazione" ma sono convinto che tutte le cose che succedono fra adulti liberi e consenzienti non siano da "condannare"... solo non capisco perchè lo facciano di nascosto e perchè quando vengono "pizzicati" cominciano a vergognarsi e dimettersi...
dietro ad un ragionamento "apparentemente" liberal come il tuo, in realtà si nasconodo delle forviature ad hoc che sfruttano lo stesso sistema propagandistico della attuale destra al governo.

infatti, si possono notare "piccole" differenze, talmente PALESI e scontate che il fatto dhe tu le abbia omesse chiarisce senza ombra di dubbio la faziosità della tua risposta ;) (leggi: ti considero troppo furbo per non esserci arrivato da solo....)

La prima, e più evidente, è che sircana, a trans, ci andava con la sua macchinina sulla Appia (o dove che fosse) e le prestazioni se le pagava con i soldini del suo stipendio, così come marrazzo, se gli piaceva porenderlo in quel posto, lo faceva in un locale privato (casa del trans) e con i soldini suoi.
Le prostitute di Berlusconi, invece, lo incontravano in sedi istituzionali e venivano pagate o con i sodi pubblici, o sottoforma di tangenti per l'ottenimento di incarichi pubblici (e quindi di conseguenza, con soldi pubblici), o com "candidatura spontanea" a incarichi pubblici.
inoltre, se da un lato non ho mai sentito Sircana o Marrazzo lanciare anatemi contro il divorzio, contro le separazioni, in difesa del concetto "sacro" di famiglia nei confronti della quale qualsiasi uomo deve sacrificarsi, queste parole le ho sentite ampiamente uscire dalla bocca di berlusconi.
Senza contare che l'attività pubblica veniva messa in discussione da queste frequentazioni stesse (tipo non presenziare alle sedute del governo perchè dovera trombare...)

Il motivo per cui certa gente dovrebbe vergognare e dimettersi è proprio questo: ciascuno col proprio cuxxo fa quello che vuole, ma questo non può e non deve interferire con le attività di governo.
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#2548
doris ha scritto:
stefania_b ha scritto: E nemmeno la telefonata di pierferdi :lol:
La telefonata? :shock: :shock:
:lol: :lol:
molto gentile, si è presentato con un “salve, sono pier ferdinando casini”… poi mi ha rammentato i benefici della sanità pubblica lombarda, infine mi ha invitato a votare savino pezzotta alle regionali

l’idillio è stato spezzato da una delle sue segretarie che mi ha detto di schiacciare nove se volevo essere cancellato dai loro elenchi… che freddezza!
http://www.al1.it/index.php/2010/03/mi- ... ogalone%29
http://www.italiaoggi.it/giornali/detta ... iTestate=1
omnia munda mundis

#2549
cyberjack ha scritto: dietro ad un ragionamento "apparentemente" liberal come il tuo, in realtà si nasconodo delle forviature ad hoc che sfruttano lo stesso sistema propagandistico della attuale destra al governo.

infatti, si possono notare "piccole" differenze, talmente PALESI e scontate che il fatto dhe tu le abbia omesse chiarisce senza ombra di dubbio la faziosità della tua risposta ;) (leggi: ti considero troppo furbo per non esserci arrivato da solo....)

La prima, e più evidente, è che sircana, a trans, ci andava con la sua macchinina sulla Appia (o dove che fosse) e le prestazioni se le pagava con i soldini del suo stipendio, così come marrazzo, se gli piaceva porenderlo in quel posto, lo faceva in un locale privato (casa del trans) e con i soldini suoi.
Le prostitute di Berlusconi, invece, lo incontravano in sedi istituzionali e venivano pagate o con i sodi pubblici, o sottoforma di tangenti per l'ottenimento di incarichi pubblici (e quindi di conseguenza, con soldi pubblici), o com "candidatura spontanea" a incarichi pubblici.
inoltre, se da un lato non ho mai sentito Sircana o Marrazzo lanciare anatemi contro il divorzio, contro le separazioni, in difesa del concetto "sacro" di famiglia nei confronti della quale qualsiasi uomo deve sacrificarsi, queste parole le ho sentite ampiamente uscire dalla bocca di berlusconi.
Senza contare che l'attività pubblica veniva messa in discussione da queste frequentazioni stesse (tipo non presenziare alle sedute del governo perchè dovera trombare...)

Il motivo per cui certa gente dovrebbe vergognare e dimettersi è proprio questo: ciascuno col proprio cuxxo fa quello che vuole, ma questo non può e non deve interferire con le attività di governo.
ma guarda... quello che a te sembra un calcolo su dove mettere gli accenti, in realtà è un semplice disincanto... per me tutti ha fatto tutto dove e come gli pareva...

il fatto stesso di pagare una prestazione sessuale 4/5/6.000 euro, mette a rischio la funzione pubblica, significa poter contrarre debiti che poi possono riperquotersi sulla funzione pubblica, per lo stesso motivo per cui ai dipendenti pubblici, un tempo (non so se sia ancora così), veniva proibito l'accesso ai casinò, perchè se avessero contratto debiti si sarebbero messi in una posizione di ricattabilità...

per quanto riguarda i luoghi, leggevo giorni fa che si stanno facendo indagini su presunti episodi accaduti all'interno del palazzo della regione lazio... qui cadrebbe la tua ipotesi sulla mia omisione mirata...

per i soldi, non dirmi che berlusconi ha bisogno di pagare favori sessuali con cariche pubbliche, siamo seri, l'unica cosa che non gli manca sono i soldi... è che come TUTTI i politici tende a circondarsi di adepti, che poi siano amici di bar o di letto poco cambia, scelte basate sulle capacità non le fa nessuno...
è possibile trovare soddisfazione in piaceri visivi che non sono complicati da teorie (P.C.Johnson)
Non discuto più con gli stupidi, prima ti trascinano al loro livello, poi ti battono per esperienza :)

#2550
Benvenuti in GalaniaL'atmosfera che avvolge oggi in Veneto questa scontatissima e noiosa campagna elettorale è davvero surreale. Da un lato sconcerto, timore e sdegno intellettuale per l'arrivo dei lanzichenecchi della Lega, dall'altro un'attenzione certosina e bipartisan nell'evitare di affrontare i temi che rischierebbero di risvegliare l'interesse degli elettori.
Per prima cosa vorrei far notare che i lanzichenecchi hanno governato il Veneto ininterrottamente per 15 anni e Zaia rappresenta solo un avvicendamento all'insegna della continuità. Cambierà lo stile, come testimonia la cortese e pacata lettera dell'ufficio stampa di Zaia al manifesto, cambieranno alcuni protagonisti ma il progetto che ha trasformato il Veneto in Galania rimarrà invariato. Tutte le polemiche locali all'interno del Pdl e con il Pd sono pura fuffa elettorale.
Il 12 luglio del 2009 il Corriere della Sera pubblicava due intere pagine di pubblicità della Regione Veneto che esaltavano il successo del convegno «Paesaggio: una grande occasione per il Veneto delle infrastrutture».
Tra inni a quanto può essere bello asfaltare e cementificare quel che resta della regione e un'intervista a un «notissimo» architetto portoghese, spiccava sullo sfondo della foto di un paesaggio collinare una frase di Galan: «E se questo è stato il Veneto della nostra memoria, per il Veneto di domani, dopo il Passante, altre opere sono attese dalle donne e dagli uomini di questa terra, sostenuti come sono dalla certezza che la libertà di ciascuno esiste solo se c'è sicurezza e indipendenza economica».
«Altre opere sono attese...». In queste parole si può riassumere la vera ragione del sorpasso della Lega e il tentativo disperato di Galan di non cedere il comando. «Il Veneto di domani» è un affare ultramiliardario che ora passa nelle mani di Zaia e del suo partito.
Finora era stato gestito da quello che la stampa (Rizzo e Stella, Caporale, D'Avanzo) in merito a grandi appalti, imprese e società autostradali e ospedali, aveva definito «il sistema degli appalti di Galan in Veneto» che parte dalla Veneto Sviluppo Spa e si dipana in una miriade di società operative. Ma i settori su cui si concentrano particolarmente gli interessi e gli scontri di potere riguardano le infrastrutture stradali e autostradali, gli ospedali e le grandi operazioni immobiliari.
I candidati del Pd non hanno speso una sola parola sulla faccenda. Avrebbe significato sparigliare i giochi e raccontare agli elettori come in tutti questi anni il centro sinistra ha di fatto preferito inserirsi e convivere nel sistema Galan piuttosto che contrastarlo. Non a caso ha candidato Bortolussi, un fan accanito del presidente e hanno fatto fuori Laura Puppato, sindaca di Montebelluna, che non solo avrebbe portato molti più voti ma avrebbe messo in discussione le scelte ambientali del proprio partito a partire dagli inceneritori. Gli unici ad alzare la voce sono i numerosi comitati sorti in difesa del proprio territorio messo in pericolo dalla devastazione della politica del fare. Uno straordinario laboratorio politico, una delle poche novità a livello regionale e nazionale, escluso dalla campagna elettorale per evitare la diffusione del contagio. Un grattacapo anche per la stessa Lega che, a parole, sostiene le istanze locali e poi, nei fatti, solo i poteri forti e obbedisce a Bossi senza spazio di discussione. La storia locale insegna che tutti coloro che si sono opposti ai voleri del gran capo dei padani sono stati fatti fuori e oggi al massimo gravitano nei partitini simil-Lega. E Zaia, quando è arrivato Bossi a santificarlo, si è adeguato allo scenario, modificando stile e linguaggio.
Ma anche (e forse soprattutto) su quale ministero riuscirà ad aggiudicarsi l'ex presidente, il quale sta muovendo mare e monti per sostituire il traballante e inguaiato Matteoli alle Infrastrutture e applicare il suo efficace sistema in ogni angolo della penisola. Centrali nucleari, termovalorizzatori, ponte sullo Stretto, la Valsusa trasformata in un enorme cantiere sono solo alcuni esempi di un progetto molto più esteso. Giancarlo Galan è l'uomo giusto per realizzare tutto questo. E se Galan si pappa il boccone di quel ministero, davvero vogliamo insistere nella nostra ingenuità di pensare che Zaia e i suoi non si mostreranno molto più collaborativi di oggi? «Prima il Veneto» è uno slogan accattivante ma vuoto. La Lega, a parte le solite parole d'ordine, non ha nessun progetto valido per il Veneto. «Sì all'agricoltura identitaria, no agli Ogm», tuona Zaia ma poi sponsorizza il panino McItaly della McDonald's: «È un grande obiettivo che mi ero prefisso e che è stato realizzato». No, ni, vediamo... alle centrali nucleari. Radici cristiane nello statuto della regione e soliti luoghi comuni antislamici. Sicurezza contro i soliti sfigati clandestini e rom (ma su questi ultimi fa a gara con esponenti del Pd) ma nessuna parola sulle mafie che investono, cioè riciclano, nel territorio. . Io, invece, ho deciso di votare e di accettare il rischio anche se la lettura dei programmi non mi è di nessun conforto. Nessuno dà il giusto peso alla necessità strategica di smantellare lo scellerato intreccio affari & politica come unica possibilità per evitare al Veneto l'ultimo e definitivo sacco del territorio e imporre una politica che rilanci l'economia su basi totalmente opposte. Continuare a ragionare con la logica del partitino che si accontenta di piazzare il proprio consigliere sui banchi dell'opposizione, significa solo continuare a far parte di quella politica che sta distruggendo il paese. E la netta impressione che si ricava è di un ceto politico che non è all'altezza. Forse perché ancora troppo occupato a cogliere le ragioni della propria crisi (che due palle!). A mio modesto avviso è inutile e poco serio fingere di non sapere come andrà a finire. E allora quando la sconfitta e la ritirata scomposta sono certezze bisogna pensare al futuro. E non mi riferisco a quello del sol dell'avvenire. Voto o non non abbiamo scelta. E tantomeno tempo.
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/ ... 73797/voto non
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