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#3559
dammispazio ha scritto:la quoti nel senso..basta quella per sentirsi cadere le braccia eh? ;-)
dopo di quella potresti tranquillamente chiudere l'articolo.. :roll:
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Questo è il nostro segreto profondo: il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio. <3

#3562
conti parlano chiaro. Anche se il Pil italiano dovesse crescere dell'1,3 per cento come prevede il Governo, per mantenere gli impegni presi con l'Europa sarà necessaria una nuova Finanziaria "lacrime e sangue". I tassi di interesse sul debito ricominceranno infatti a crescere nel primo trimestre 2011. Così anche nell'establishment si rafforza l'idea di dare vita a un nuovo esecutivo (Mario Draghi?) che sappia governare l'economia senza dover fare i conti con continue ruberie e scandali. Un chiaro segnale arriva oggi dal Corriere della Sera... Il quotidiano della borghesia milanese e di tutti i poteri forti chiede le dimissioni immediate di Denis Verdini e del sottosegretario Nicola Cosentino. E se la prende con "la privatizzazione della politica". Se non è un benservito al Cavaliere, poco ci manca di Superbonus
http://www.ilfattoquotidiano.it/
omnia munda mundis

#3563
Per sopravvivere, il vascello fantasma del governo Berlusconi getta i corpi in mare. Sono i corpi dei feriti dagli scandali, politici o affaristici, consumati alla corte del Premier e spesso nel suo interesse, e sacrificati quando sale l'onda dell'opinione pubblica e della vergogna istituzionale. Prima Scajola, poi Brancher, oggi Cosentino. Due ministri e un sottosegretario. Il Cavaliere che se ne disfa, sommerso dal malaffare che lo circonda, è in realtà l'uomo che li ha scelti, li ha nominati, se n'è servito fino in fondo. Lo scandalo riguarda lui, e la sua responsabilità.
http://www.repubblica.it/politica/2010/ ... ref=HREA-1

Se uno come «Nick ’u mericano», questo il suo inverosimile nome di battaglia, non è degno di stare al governo, non lo è neppure di guidare il partito. Né vale l’argomento che Cosentino ha condotto da poco il Pdl in Campania a una grande vittoria, abbattendo il regno ventennale della sinistra bassoliniana e insediando al suo posto come governatore il mite Antonio Caldoro, contro il quale, peraltro, uno dei tre coordinatori nazionali, Denis Verdini, in combutta con vecchi massoni, magistrati amici e rivali dello stesso candidato, veicolava dossier apocrifi basati sulla falsa frequentazione di transessuali.
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... =&sezione=
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#3565
Quando la Lega è ladrona
Ebbene, questo stesso partito, in difesa di un migliaio di produttori di latte, ha deciso che le multe per lo sforamento delle quote latte non vanno pagate. La conseguenza sarà un procedimento di infrazione da parte della Commissione europea, con una conseguente multa miliardaria all'Italia. Che pagheranno i contribuenti onesti (del Nord e del Sud), per non far perdere alla Lega un pugno di voti di coltivatori disonesti. Lega ladrona.
http://www.ilriformista.it/stories/Prim ... na/245805/
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#3566
Dei fedelissimi che il Cavaliere si è visto costretto ad allontanare, i quali, da oggi in poi, hanno molti buoni motivi per accoltellarlo alle spalle.

A loro abbandonare le comode e immuni poltrone di deputati e senatori, dietro la promessa di essere nominati un ‘altra volta, non conviene. Il rischio è di uscire da Montecitorio e Palazzo Madama per poi non rientrarci più.

A causa della crisi, infatti, sale per la prima volta nel Paese la disapprovazione sociale per i comportamenti che alla lunga danneggiano la collettività. Anche agli elettori di centro-destra i furbi piacciono sempre meno. E i primi ad accorgersene sono i direttori di quotidiani come Libero e Il Giornale sempre più sommersi da e-mail di protesta.http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/07 ... olo/40204/
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#3567
Tanto che il premier è sobbalzato sulla sedia quando sfogliando i giornali di ieri ha letto che la Carfagna, di fatto, ha chiesto le dimissioni di Nicola Cosentino: parole che sembravano pronunciate dai finiani.

Come se non bastasse pure da «Mariastella» è arrivato un altro colpo al cuore. Sul Giornale il ministro dell’Istruzione ha proposto un coordinatore unico per il Pdl proprio nel momento in cui Denis Verdini rischia di essere travolto dall'inchiesta sulla P3. E proprio ora che il Capo ha chiesto di fare quadrato contro la «montatura dei giornali» in nome del garantismo. Non solo: qualche giorno fa a un convegno promosso da Liberamente a Siracusa Gianfranco Micciché non è stato tenero nei confronti del triumviro toscano.

Ebbene, pronto un dossier anche su Mariastella, nella grande faida pidiellina
http://www.ilriformista.it/stories/Prim ... na/245803/
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#3569
Piccole donne crescono
La cordata delle ministre rende irrequieti i colonnelli del Pdl, ma ieri il punto l’hanno segnato loro
Tra i principali problemi che Berlusconi si trova a dover affrontare c’è quello degli ex colonnelli di An in conflitto aperto con una parte della ex FI, ovvero con gli animatori (le animatrici) dell’associazione Liberamente. Ieri il Cav. li ha incontrati e Ignazio La Russa ha potuto dire quello che più gli premeva: “Non ci sarà nessun coordinatore unico del Pdl”. Che tradotto vuol dire: per adesso Frattini e Gelmini hanno perso, anche nel tentativo di trattare con Fini. Per adesso
Il foglio
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#3570
Berlusconi ("Cesare") sotto ricatto
http://www.unita.it/news/italia/101217/ ... to_ricatto
Sappia il presidente che io non mi fermo. Racconterò da agosto 2007 sino ad oggi che è successo. Non faccio la fine della puttana di Bari». Il 23 gennaio scorso Ernesto Sica era sindaco di Pontecagnano. Tramontata la candidatura di Nicola Cosentino, per cui si era speso nella realizzazione del falso dossier trans con cui “azzoppare” la candidatura di Stefano Caldoro, Sica era corso a Roma a “fare il pazzo” nell’ufficio del coordinatore del Pdl Denis Verdini chiedendo per sé l’investitura nella corsa a Palazzo Santa Lucia. Con una minaccia esplicita: «racconterò da agosto 2007 sino ad oggi che cosa è successo».
Un modo per non finire come Patrizia D’Addario, la escort finita nel lettone di Putin a Palazzo Grazioli sognando un intervento del presidente Berlusconi per sbloccare la concessione edilizia di un residence.
Silvio non fece nulla e Patrizia, forse non soddisfatta dalla candidatura al Comune di Bari in una lista di centrodestra, decise di raccontare tutto. «Non finirò come la puttana di Bari», ringhia parlando al telefono con Arcangelo Martino Sica. A cui il neo governatore Caldoro, guarda caso, poi trovò uno strapuntino nella sua giunta (assessore all’Avvocatura, una carica degna del «ministero al nulla» di Aldo Brancher) dopo la calda raccomandazione di Berlusconi. Da parte sua Caldoro nemmeno sapeva chi fosse questo rampante ex margheritino di rito diniano che, attraverso amicizie nel bel mondo, incrociò sulla sua strada Paolo e Silvio Berlusconi in un’estate sarda. Quella del 2007, appunto, quella della folgorazione sulla strada di Arcore. Fatto è che, diventato assessore (si è dimesso dopo lo scandalo), Sica ha riposto nel cassetto le minacce di raccontare qualcosa. Cosa fosse, forse non lo sapremo mai. Ma è facile presumere si trattasse di argomenti convincenti.

La cosa strana è che la storia di Sica, con le debite proporzioni, ricorda quella di Gianpi Tarantini.
Amici che si danno da fare per il Cesare, che ritornano e che forse presentano il conto. «Quelli li ho nelle mani io» disse di Berlusconi e Previti Totò Riina, secondo il racconto di Salvatore Cancemi. Viene da chiedersi, quanti altri lo tengono in mano a questo punto...
14 luglio 2010
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