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#4141
Tuttavia, che si materializzi un governo di transizione (dalla durata fulminea) o che questa ipotesi non si verifchi mai, in entrambi i casi si può azzardare una previsione lineare e suffragata dai pour parlez di Palazzo. Lo schema è il seguente: riforma della legge elettorale, ricorso alle urne, pareggio al Senato, ingovernabilità, Bossi abbandona Berlusconi, Tremonti sale a Palazzo Chigi.


http://www.ilfoglio.it/palazzo/161
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#4142
Ai veneti (visto che ne conosco di persona qualcuno trapiantato in terra toscana.... e so anche da loro che hanno amici e parenti là che la situazione è pesanti).... vi auguro davvero che i soldi promessi arrivino, nonostante la crisi.

Per le alluvioni che ci sono state in Versilia lo scorso Natale, che come danni penso si sia su impatto e cifre simili, per ora nonostante le promesse non sono arrivate che poche briciole... a parte naturalmente gli interessati che si sono rimboccati le maniche, i soldi per ora sono quelli anticipati dalla Regione Toscana. E nessuno slittamento delle scadenze fiscali.

Vi auguro (e non scherzo nè sfotto) che con la Lega riusciate ad avere aiuti concreti dal punto di vista economico.... ma non so quanto scucirà Tremonti.

Certo che se si intervenisse un pò in manutenzione e prevenzione prima, e non si facesse costruire nè condonare là dove non si potrebbe (come succede anche ad un tiro di schiopo da casa mia) forse ci sarebbero meno danni....
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#4143
La “fedeltà” di Bossi durerà fino al giorno della sfiducia

Sarà pur vero quello che ieri sera è stato costretto a dire con una nota ufficiale Roberto Calderoli (si badi, non Umberto Bossi): che «nella Lega nessuno pensa a governi non presieduti da Berlusconi». Ma è altrettanto vero, raccontano i finiani, che quando giovedì Fini ha chiesto al Senatur se si rendesse connto che il Cavaliere è ormai politicamente finito si è sentito rispondere in modo affermativo. Come se anche per il Senatur il problema non fosse «se» ma «come» superare il berlusconismo.
La Lega è ben consapevole del fatto che le elezioni a marzo significherebbero il fallimento del federalismo fiscale. ii. La domanda che la Lega si pone è: val la pena di sacrificare tutto quanto è stato fatto sull’altare di Berlusconi?
La risposta è facilmente intuibile: no. Ed ecco la strategia. Bossi, fino a quando Berlusconi è a Palazzo Chigi, deve dire di essergli fedelissimo. Ma le cose potrebbero cambiare subito dopo il voto di sfiducia al Cavaliere. Qualche segnale già s’intravvede. Specialmente in certe vistose contraddizioni nella condotta del Senatur. Come quando, giovedì, ha chiuso su qualunque ipotesi si allargamento all’Udc e ha reso ancora più complicata l’ipotesi di un Berlusconi bis. O in certi atteggiamenti di Tremonti. Il quale, come conferma chi ha avuto modo di parlargli, martedì scorso era sì molto prudente ma per nulla imbarazzato dalle voci su una sua ascesa al vertice del governo sostenuta dalla Lega. E infatti sciorinava una serie di dati a conferma dei rischi che il Paese correrebbe in caso di elezioni anticipate. Una bella sintesi di argomenti a sostegno di un nuovo governo.
Fli intanto prosegue nella campagna acquisti. E fa filtrare un clamoroso successo: Mara Carfagna futurista e sindaco di Napoli!

http://www.unita.it/rubriche/lorsignori/105788

:shock: anche i topi abbandonano la nave.... :shock: :shock:
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#4144
Sprechi, i consiglieri della Regione Campania si assegnano d’ufficio ogni tipo di benefit

In questi tempi di crisi, il lusso dei politici è urticante. Lo è maggiormente in una Regione che a causa dei propri debiti infligge ai cittadini e alle aziende campane le aliquote Irpef e Irap più alte d’Italia. C’è chi giustamente prova imbarazzo.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11 ... fit/76779/
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#4145
Quindi non è vero che siamo rassegnati, quindi non è vero che non si può incazzarsi, quindi non è vero che si fa la figura del matto se ci si oppone ai luoghi comuni del nuovo alfabeto razzista. Questo post inizia come un racconto triste di Agota Kristof, e finisce come La vita è meravigliosa di Frank Capra, uno dei miei film preferiti. Mica vero che vincono sempre i cattivi.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11 ... ero/76621/
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#4146
La Merkel ha dichiarato al G20 che i tedeschi non pagheranno per i debiti pubblici degli altri Paesi europei. A chi si rivolge? Alla Grecia, che in questi giorni ha visto schizzare verso l'alto gli interessi che deve pagare per vendere i suoi titoli di Stato, poi all'Irlanda, sempre più vicina al fallimento e che forse non mangerà il panettone a Natale (anche se la UE sta predisponendo un aiuto per 80 miliardi di euro). Infine la Cancelliera pensa al Portogallo e all'Italia.
L'Italia ha ormai superato i semplici PIGS. E' un super PIG. Il Financial Times la include tra le tre economie più deboli di Europa insieme a Grecia e Portogallo (e quindi peggio dell'Irlanda!). La capacità di crescita del nostro Paese è nulla, 179esimi e penultimi nel mondo prima di Haiti nel decennio trascorso, impossibile fare peggio. Una Nazione pietrificata. L'Italia si è fermata al 1999 per l'innovazione e per lo sviluppo mentre è esploso il suo debito pubblico arrivato a 1.844,817 miliardi a settembre. Le entrate tributarie scendono con la stessa rapidità con cui aumentano la disoccupazione e la cassa integrazione. Le entrate di settembre sono state di 21.814 milioni di euro e ad agosto erano di 33.889 milioni: pari a meno 12.075 milioni, con una diminuzione del 35,6%! La disoccupazione è del 11% (più probabilmente 14-15%) mentre la media nell'area Ocse è dell'8,5%. La cassa integrazione ha superato il tetto del miliardo di ore, per la precisione 1.026.479.655, con un aumento del 44,2% rispetto al 2009. Sembra una Caporetto e lo è.
L'economia del Paese è al collasso e i giornali e la politica si occupano delle ospitate di Fini e Bersani da Fazio e del bunga bunga. Il destino dell'Italia non è più nelle sue mani, ma in quelle dei nostri creditori esteri che detengono 1400 miliardi del nostro debito attraverso i titoli di Stato, Francia e Germania in testa. Merkel e Sarkozy e il Fondo Monetario Internazionale hanno probabilmente già deciso per noi. Draghi presidente del consiglio di fiducia della finanza internazionale e una cura da cavallo, mai vista prima, per le nostra economia. Non hanno scelta per cercare di salvare i loro investimenti e forse la stessa UE. Gli elicotteri si stanno scaldando.

FONTE
Amen.
"People created religious inventions
To give their lives a glimmer of hope
And to ease their fear of dying
And people created religious intentions
Only to feel superior and to have a license to kill"

#4147
http://www.unita.it/rubriche/lorsignori/105901
Marina B. ci pensa davvero. E Capezzone sogna...
Marina Berlusconi, figlia di Silvio, fa sul serio. Vuole scendere in politica, succedere al padre. Vuole avere nell’area del centro destra un organo di stampa come Il Giornale e, per questo, più volte si è opposta alla vendita di una testata che pure, parola del premier, ha creato problemi alla tenuta di governo e maggioranza. Un’operazione nella quale dice di credere proprio l’attuale condirettore de "Il Giornale" Alessandro Sallusti, che sabato scorso lo ha confidato al "Fatto": «Dopo Silvio c’è solo Marina».

Sa che dopo l’abbandono del padre potrebbe contare comunque su un brand elettorale, il proprio cognome, in grado di raccogliere consensi sufficienti a perpetuare la protezione politica dell’impresa di famiglia. E pure su uno staff che, al momento, vedrebbe in pole position come consigliere l’attuale portavoce del Popolo della libertà Daniele Capezzone. Non è un mistero che entrambi i figli di primo letto di Berlusconi abbiano per lui un’elevata stima. Certo contano le passate simpatie radicali di Piersilvio, ma la fiducia che anche Marina ripone in lui ne fa un candidato di tutto rispetto a giocare un ruolo di primo piano in quella che potrebbe essere ribattezzata come l’«operazione lady di ferro».

D’altra parte è stata già definita addirittura «una donna con gli attributi». Caratteristiche che le consentirebbe un buon amalgama, almeno politico, col personaggio a lei speculare nel mondo leghista: quel buontempone indulgente di Renzo Bossi, “il trota”.
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#4148
Dalla Puglia a Milano,
al Pd piace perdere facile
Le sconfitte dei candidati democratici travolti dall'effetto Vendola. Scelgono per esigenze d'apparato ed equilibri interni. Nessun orecchio per l'opinione pubblica
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11 ... ile/77095/
Se scomponete e ricomponete queste storie, scoprite che ci sono delle costanti che si ripetono con allarmante regolarità. La prima è l’illusione di quel gruppo dirigente che gli elettori, se insistono, alla fine si arrenderanno alla forza degli apparati (accade regolarmente il contrario). La seconda è la sovrastima del peso degli apparati sugli elettori. La terza è la drastica distanza di questi apparati dagli umori reali dell’opinione pubblica.
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#4150
Ecco il punto: «Che succede - si sono chiesti i vertici pidiellini - se si aggrava la crisi con un default di Irlanda e Grecia?». La paura del premier è che di fronte a uno scenario di questo tipo, aggravato da una crisi di governo, Napolitano affidi un incarico al governatore di Bankitalia Mario Draghi: non sarebbe un governicchio ribaltonista, ma un governo del presidente, per fronteggiare l’emergenza in nome della responsabilità nazionale. Un incubo, appunto. E un pareggio tra le Camere non scongiurebbe il rischio. Per questo il Cavaliere spiega che l’unico modo per evitare la sciagura è mostrare che «un governo politico ha numeri», anche se risicati: basta pure la maggioranza tra i «votanti», e non assoluta. Dal giorno dopo, inizierebbe un’altra storia: ci sono posti di governo da affidare, e poi, si sa, molti parlamentari seguono l’onda. Pallottoliere alla mano, all’ultima fiducia i votanti erano 620, e in questo clima proprio l’assenza dall’Aula potrebbe essere una via d’uscita per i malpancisti di ogni dove che non vogliono affossare il governo. Senza finiani la maggioranza è a quota 307. Servono quindi almeno quattro gatti futuristi.http://www.ilriformista.it/stories/Prim ... na/297806/
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#4151
L’ex destra, che da noi è berluscoleghista (Fini rischia la fine del vecchio Pri, che piaceva a tutti ma votavano in pochi), invita gli elettori ad andare orgogliosi di ciò che la destra detestava: l’aggiramento delle regole e il disprezzo della cultura, sinonimo di snobismo improduttivo. L’ex sinistra continua a raccontarsi la favola che l’italiano medio sia vittima di Berlusconi, mentre l’italiano medio è Berlusconi, solo più povero. Così si ritorna al punto di partenza: la società non cambia se vince un leader o un altro. Cambia se cambiano gli individui. Ma è un lavoro duro: più comodo continuare a scornarsi fra destra e sinistra, illudendosi che esistano ancora.
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... ID_blog=41
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#4152
Le serate di Arcore e di Palazzo Grazioli sono l’immagine di una solitudine esistenziale disperata e agghiacciante, anche se nascosta dai fasti di una miliardaria satrapia. Oggi ci è chiaro: era un moderno Macbeth assediato dalla foresta di Birnam sempre più vicina, quello che si rinserrava ogni sera nelle mille stanze dei suoi mille castelli in compagnia di docili comparse. Ma non aveva mai voglia quest’uomo — ci chiediamo noi uomini normali — di scambiare quattro chiacchiere con un amico vero, con una persona normale.
Una turba di mezze calzette, di villan rifatti, di incompetenti, di procacciatori: la solitudine sociale del berlusconismo si è andata sempre più incarnando in questa schiera compiacente e zelante, pronta ad ogni servilismo per il proprio personale interesse. Sono stati essi i principali artefici della muraglia invalicabile costruita intorno al potere del capo. Da essi il capo è apparso inspiegabilmente sempre più dipendere. Da essi trarre i consigli che di sconfitta in sconfitta, di fallimento in fallimento, lo stanno portando ineluttabilmente alla fine.
http://www.corriere.it/editoriali/10_no ... aabc.shtml
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#4153
Per questo è importante un governo di alleanza costituzionale che raggiusti le istituzioni prima del voto, e un ruolo prioritario è riservato non solo a Fini ma alle opposizioni. Fini farà cadere il Premier ma l'intransigenza sul conflitto d'interessi spetta alla sinistra, nonostante gli ostacoli esistenti nel suo stesso seno. Del regime, infatti, il Pd non è incolpevole. Fu lui a consolidarlo con un patto preciso: la conquista di suoi spazi nella Rai, in cambio del potere mediatico del Cavaliere. Tutti hanno rovinato la tv, pur sapendo che il 69,3 per cento degli italiani decide come votare guardandola (dati Censis).
Se davvero si vuol uscire dall'anomalia, è all'idea di Sylos Labini che urge tornare: all'ineleggibilità di chi è titolare di una concessione pubblica, secondo la legge del 30 marzo '57. D'altronde non fu Sylos a dire che l'ineleggibilità è la sola soluzione. Il primo fu Confalonieri, il 25-6-2000 in un'intervista a Curzio Maltese sulla Repubblica. Sostiene Confalonieri che l'Italia, non essendo l'Inghilterra della Magna Charta, non può permettersi di applicare le proprie leggi. Forse perché il paese è sprezzato molto. Forse perché c'è chi lo ritiene incapace di uscire dal sottosuolo, dopo una generazione.http://www.repubblica.it/politica/2010/ ... ref=HREA-1
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#4155
Come è possibile che Silvio Berlusconi sia ancora al potere? Nella maggior parte dei paesi del mondo basterebbe un solo scandalo, tra le decine in cui è rimasto coinvolto, per provocare la fine politica di un premier. Tobias Jones, The Guardian , 17 novembre
http://www.unita.it/
:shock:
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