antopattin ha scritto:annalisa, anche mio padre quando ero bambina era veramente un tipo irascibile ma col tempo e con l'influsso positivo di mia madre (che pure non è uno zuccherino) si è calmato molto. invece il fidanzato ha proprio una rigidità di pensiero, secondo me. ma non urla e nemmeno alza mai la voce, semplicemente diventa glaciale e ammutolisce. ed ha una resistenza a mantenere il punto che veramente mi fa invidia. la costanza è il suo forte caratteriale, purtroppo la applica alla perfezione sempre anche quando dovrebbe essere più morbido.

Cosa è più importante? Affermare la verità (cioè le questioni oggettive) o se stessi (cioè resistere in una posizione)?
Irrigidirsi in un atteggiamento può essere necessario, ad esempio a volte con un bambino di due anni che ti sfida per vedere se può vincere lui.
Spesso invece non è necessario, addirittura se l'altra persona ha riconosciuto l'errore, questo persistere nel rancore o nel sottolineare le mancanze altrui, lo vedo solo come affermazione di sé ad ogni costo. Alla fine si avrà il vuoto intorno, perché i rapporti diventano rapporti di forza anziché costruttivi. E' lui il primo danneggiato, perché questa modalità la applica inconsapevolmente e dopo che gli si dà ragione cosa rimane? E' davvero soddisfatto di aver ragione? Diventa più felice per questo?
Te, Anto, puoi sempre scappare o comunque smontare il suo meccanismo - perché lo sai riconoscere; lui invece ne rimane prigioniero e si perde il gusto di un rapporto genuino con gli altri .
Alla fine siamo vittime tutti quanti del giustizialismo imperante.

Grande myfriend.. è per ragionamenti come questo che io sono accondiscendente.. perchè so che sono avanti anni luce in termini di autoconsapevolezza emotiva rispetto a lui e che per il bene che gli voglio posso solo sperare di aiutarlo ad imparare nuovi canali, nuovi schemi.. meno crudeli, frustranti e limitanti, per lui in primis e per tutti gli altri poi..

non lo so se nel mentre sta imbufalito abbia mai dei cedimenti nelle sue convinzioni di essere nel giusto. io lo interpreto più come un'incapacità di far sfumare la rabbia. dopo sei anni di conoscenza ho capito che fa fatica a fidarsi del prossimo, difatti le tensioni tra noi scoppiano quando mi lascia libera di fare qualcosa e, puntualmente, la mia scelta non è quella che avrebbe fatto lui. qualche volta ho l'impressione che voglia contraddirmi a priori.
intanto stasera, se vuol cenare, pizza a domicilio...

myfriend ha scritto: Cosa è più importante? Affermare la verità (cioè le questioni oggettive) o se stessi (cioè resistere in una posizione)?
Irrigidirsi in un atteggiamento può essere necessario, ad esempio a volte con un bambino di due anni che ti sfida per vedere se può vincere lui.
Spesso invece non è necessario, addirittura se l'altra persona ha riconosciuto l'errore, questo persistere nel rancore o nel sottolineare le mancanze altrui, lo vedo solo come affermazione di sé ad ogni costo. Alla fine si avrà il vuoto intorno, perché i rapporti diventano rapporti di forza anziché costruttivi. E' lui il primo danneggiato, perché questa modalità la applica inconsapevolmente e dopo che gli si dà ragione cosa rimane? E' davvero soddisfatto di aver ragione? Diventa più felice per questo?
Te, Anto, puoi sempre scappare o comunque smontare il suo meccanismo - perché lo sai riconoscere; lui invece ne rimane prigioniero e si perde il gusto di un rapporto genuino con gli altri .
Alla fine siamo vittime tutti quanti del giustizialismo imperante.

con l'unica differenza che i nostri compagni non sono nè bambini di due anni da educare, nè poveri retrogradi da compatire perchè capiscono poco di donne e ancor meno di rapporti umani genuini, nè, da ultimo, persone da psicanalizzare al fine di smontarne un meccanismo.
Dovrebbero solo essere compagni di vita.

Scusa, anto, mi sono letta tutte queste pagine e la tua vicenda e sono rimasta abbastanza basita...

con l'unica differenza che i nostri compagni non sono nè bambini di due anni da educare, nè poveri retrogradi da compatire perchè capiscono poco di donne e ancor meno di rapporti umani genuini, nè, da ultimo, persone da psicanalizzare al fine di smontarne un meccanismo. Dovrebbero solo essere compagni di vita

Mi piacerebbe vivere in un mondo dove tutti sanno vivere! Io ovunque mi fermo a guardare vedo persone con grossi intoppi relazionali. E' il male del mondo. Ci siamo tutti dentro chi più chi meno. Dall'adolescente che vive solo tramite le connessioni virtuali, alle 50enni su meetic, dal supermanager che si riempie la vita col lavoro, alla casalinga che mangia popcorn sognando davanti a mariadefilippi..

Ci si unisce anche per essere più forti in due, per imparare l'uno dall'altro..
Sarebbe bello unire due perfezioni.. è più frequente unire due imperfezioni e camminare verso il miglioramento..

Dolores ha scritto: di meridionali ne conosco abbastanza... non è questo il punto
se altre volte ho fatto battute o detto la mia opinione (che resta cmq la mia, non certo la verità assoluta) non c'entrava nulla con questa discussione...
sinceramente mi offendono un pò questa tua risposte

Scusa Dol, ti senti offesa da cosa?
sbaglio o sei stata tu ad esordire scrivendo: parlate di differenze tra nord e sud e non mi chiamate?
Probabilmente stavi scherzando, ma poichè parecchie volte hai fatto determinati discorsi e delle volte anche parecchio pesanti, permettimi di dirmi che quella risentita dovrei essere io al limite...

amlu, tranquilla, come ho scritto anche prima, non avrei messo in piazza questo sfogo se avessi voluto preservarmi da commenti e/o giudizi. nello specifico mi piace solo chiarire che non è semplice rappresentare l'interezza di qualcuno né conferire spessore alle sfumature di un'arrabbiatura che altrimenti viene percepita esclusivamente come una reazione che non considera il rispetto della controparte.
ci sta che ciascuna di noi dica la sua e ci mancherebbe, siamo su un forum apposta. ma ho forti perplessità che in qualsiasi coppia quando si ha un qualsivoglia diverbio ci si affronti sempre in maniera rispettosa della sensibilità dell'altro/a. si litiga anche di brutto, magari dicendo cose irripetibili o facendo grandi scenate, non trovate?

MarlaSinger ha scritto:

con l'unica differenza che i nostri compagni non sono nè bambini di due anni da educare, nè poveri retrogradi da compatire perchè capiscono poco di donne e ancor meno di rapporti umani genuini, nè, da ultimo, persone da psicanalizzare al fine di smontarne un meccanismo. Dovrebbero solo essere compagni di vita

Mi piacerebbe vivere in un mondo dove tutti sanno vivere! Io ovunque mi fermo a guardare vedo persone con grossi intoppi relazionali. E' il male del mondo. Ci siamo tutti dentro chi più chi meno. Dall'adolescente che vive solo tramite le connessioni virtuali, alle 50enni su meetic, dal supermanager che si riempie la vita col lavoro, alla casalinga che mangia popcorn sognando davanti a mariadefilippi..

Ci si unisce anche per essere più forti in due, per imparare l'uno dall'altro..
Sarebbe bello unire due perfezioni.. è più frequente unire due imperfezioni e camminare verso il miglioramento..

dipende. nessuno è perfetto , è una grande verità. ma tutte queste belle considerazioni possono sussistere solo se il rispetto è reciproco, il rapporto paritario, la comprensione e la stima mai in discussione.

antopattin ha scritto:amlu, tranquilla, come ho scritto anche prima, non avrei messo in piazza questo sfogo se avessi voluto preservarmi da commenti e/o giudizi. nello specifico mi piace solo chiarire che non è semplice rappresentare l'interezza di qualcuno né conferire spessore alle sfumature di un'arrabbiatura che altrimenti viene percepita esclusivamente come una reazione che non considera il rispetto della controparte.
ci sta che ciascuna di noi dica la sua e ci mancherebbe, siamo su un forum apposta. ma ho forti perplessità che in qualsiasi coppia quando si ha un qualsivoglia diverbio ci si affronti sempre in maniera rispettosa della sensibilità dell'altro/a. si litiga anche di brutto, magari dicendo cose irripetibili o facendo grandi scenate, non trovate?

eh certo, su questo non ho dubbi. ma mi ha molto colpito una tua frase, ora non ho il tuo intervento sotto mano...ma dicevi una cosa del tipo "io sono qui, in questo posto che non è casa mia ed ho soltanto te".
Ecco io penso che questo, più del resto, più delle tue fragilità e dei suoi modi, sia triste. ma lo dico anche perchè ci sono passata in prima persona. Non si possono accettare certe cose, anche brutti, ponendosi nella condizione di "sottomissione" (scusa, non è il termine giusto ma non me ne viene un altro), perchè siamo effettivamente in una condizione di inferiorità...e l'altro, in un certo senso, se ne approfitta mancando di rispetto....

antopattin ha scritto:non lo so se nel mentre sta imbufalito abbia mai dei cedimenti nelle sue convinzioni di essere nel giusto. io lo interpreto più come un'incapacità di far sfumare la rabbia. dopo sei anni di conoscenza ho capito che fa fatica a fidarsi del prossimo, difatti le tensioni tra noi scoppiano quando mi lascia libera di fare qualcosa e, puntualmente, la mia scelta non è quella che avrebbe fatto lui. qualche volta ho l'impressione che voglia contraddirmi a priori.
intanto stasera, se vuol cenare, pizza a domicilio...

Per graziosa concessione ti "lascia libera di fare qualcosa" ... mmmh....
Contraddire a priori ... quindi prima di tutto affermare se stessi a prescindere dalla realtà, come scrivevo prima.
Ma lui sa di essere umano? sa che può sbagliare anche se pensa di controllare tutto?
Qui non è questione di scenate, quelle passano e a volte servono.
E' l'atteggiamento costante di fondo che preoccupa.
Come dice Marla, si può essere accondiscendenti. Sapendo che comunque il rapporto progredisce e arricchisce, quindi funziona.
Altrimenti ci si può anche stancare di sopportare, come dice amluci.

amluci: aha, sì, capisco cosa scrivi. per fortuna oggi a lavoro mi sono ripresa il mio spazio di esistenza individuale ma è vero ieri mi sono sentita isolata perché lui è il mio ponte verso l'esterno e mi sa che non si è mai ancora reso conto che se non fosse per lui mi sentirei come in terra straniera. vabbé, stasera mentre addenta la sua pizza glielo faccio presente.




myfriend: io credo nell'evoluzione del nostro rapporto e nella sua personale, oltre che nella mia visto che oggettivamente riconosco che devo ancora da maturare un certo senso di responsabilità (individuale e per la coppia). cmq penso che il nostro percorso in due sarà segnato dalla mia accettazione più che dalla sopportazione perché, come ha scritto sillina, e anche tu ora, prima o poi arriva il momento della misura colma. cmq io al di là della ferita momentanea ho ben chiaro, e non me lo dico al fine di consolarmi, che poi tra noi quello che patisce di più è quello che si deve forzare non perdere l'illusoria convinzione di avere tutto sotto controllo. praticamente e in una parola sola: peeeeeeeeeeeeeeeeeeeso!

prima che me lo scordi: in bocca al lupo per domani alla gnappona (papri, la mamma della gnappa )

si può essere accondiscendenti. Sapendo che comunque il rapporto progredisce e arricchisce, quindi funziona. Altrimenti ci si può anche stancare di sopportare, come dice amluci.

E' su questo sotttiiile equilibrio che si gioca tutto.. io ho un piede di là e uno di qua! Sdrammatizziamo va!

Allora buona pizza!!
E ..... che faccia attenzione al cuscino quando va a dormire ....

grazie my! la popo' finta non ho avuto tempo di trovarla ma è rimandata a carnevale!

anton scusa se mi permetto,trovo assurdo questo suo modo di punirti,ma soprattutto il doverti punire perchè non ti sei comportata come lui voleva in una di quelle volte (come scrivi tu)che ti lascia libera di decidere.
Lui è il tuo uomo non è il tuo pigmalione, che ti ama e ti rispetta solo se ti comporti,agisci vesti come lui desidera.
e anche quando scrivi,che poi tra noi quello che patisce di più è quello che si deve forzare non perdere l'illusoria convinzione di avere tutto sotto controllo non credo sia del tutto vero,penso che sei tu che ci stai male e devi vivere sulle spine per il non sentirti adeguata ed in linea al suo modo di agire e di pensare...