Cosa è più importante? Affermare la verità (cioè le questioni oggettive) o se stessi (cioè resistere in una posizione)?antopattin ha scritto:annalisa, anche mio padre quando ero bambina era veramente un tipo irascibile ma col tempo e con l'influsso positivo di mia madre (che pure non è uno zuccherino) si è calmato molto. invece il fidanzato ha proprio una rigidità di pensiero, secondo me. ma non urla e nemmeno alza mai la voce, semplicemente diventa glaciale e ammutolisce. ed ha una resistenza a mantenere il punto che veramente mi fa invidia. la costanza è il suo forte caratteriale, purtroppo la applica alla perfezione sempre anche quando dovrebbe essere più morbido.
Irrigidirsi in un atteggiamento può essere necessario, ad esempio a volte con un bambino di due anni che ti sfida per vedere se può vincere lui.
Spesso invece non è necessario, addirittura se l'altra persona ha riconosciuto l'errore, questo persistere nel rancore o nel sottolineare le mancanze altrui, lo vedo solo come affermazione di sé ad ogni costo. Alla fine si avrà il vuoto intorno, perché i rapporti diventano rapporti di forza anziché costruttivi. E' lui il primo danneggiato, perché questa modalità la applica inconsapevolmente e dopo che gli si dà ragione cosa rimane? E' davvero soddisfatto di aver ragione? Diventa più felice per questo?
Te, Anto, puoi sempre scappare o comunque smontare il suo meccanismo - perché lo sai riconoscere; lui invece ne rimane prigioniero e si perde il gusto di un rapporto genuino con gli altri .
Alla fine siamo vittime tutti quanti del giustizialismo imperante.