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quei trascurabili 50 mila euro....

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Quei trascurabili 50mila euro


Secondo il codice etico dell'Unione Europea i banchieri centrali dell'Unione potrebbero accettare solo regali di valore trascurabile. Ma Fazio...



Di: bortocal


secondo il „codice etico“ dell’Unione Europea i banchieri centrali dell’Unione possono accettare solo regali di valore trascurabile dalle banche che controllano. il presidente della Banca Centrale tedesca l’anno scorso fu fatto dimettere per avere accettato dalla Dresdner Bank un viaggio per sé e per la sua famiglia del valore di meno di 8.000 euro. il nostro banchiere centrale ha accettato dal banchiere Fiorani, che doveva controllare e che non controllava, braccialetti di Pomellato, foulard, libri antichi e orologi d'oro, per un valore accertato di 40-50.000 euro, e non succede niente.
pare che la banca centrale europea chiederà alla Banca d’Italia – con un filo di perplessa ironia - di quantificare il concetto di trascurabile e, per salvare Fazio, naturalmente la Banca d’Italia dovrà dichiarare che 50.000 euro sono una somma di denaro trascurabile: sarà interessante saperlo per tutti coloro che devono sgobbare due anni per raccogliere una cifra simile - ma la parola raccogliere è impropria: molti sono coloro che una somma di 50.000 euro non arrivano a mettersela da parte in una vita intera, che dunque avrà finalmente anche in via ufficiale il riconoscimento di essere un valore economico trascurabile.

secondo il nostro impagabile Berluscone il governo non può intervenire su questa faccenda. si tratta di una colossale panzana. occorrerà spiegare a Berluscone che Fazio non è il banchiere centrale di uno stato estero né il papa e che se anche fosse uno straniero che ha commesso reati sul nostro territorio ne dovrebbe rispondere lo stesso.
se qualcuno volesse liberare l’Italia dalla vista penosa di un governatore della Banca Centrale che ha tutelato a spada tratta un banchiere che ora è stato arrestato perché faceva la cresta sui depositi bancari dei clienti per distribuire i soldi a sé e ai suoi amici, basterebbe un Decreto Legge del governo che dica: Se il governatore della Banca d’Italia accetta regali di valore non trascurabile da una banca controllata è rimosso dall’incarico per volontà del popolo e su conforme voto del Parlamento. il popolo è sovrano, no? e il Parlamento rappresenta la volontà del popolo, no? ma anche questo concetto deve essere trascurabile.

a questo punto, se avessi dei lettori, chiederei loro di armarsi di santa pazienza e di seguirmi in un faticoso percorso di approfondirmento che alla fine li stupirà, come ha stupito me che avevo – per il disgusto – fino a questo momento una informazione ancora generica su queste vicende.

l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari Clementina Forleo ci spiega che per anni la banca gestita da Fiorani aveva avuto l’abitudine di agire “incrementando commissioni e spese varie o addebitando spese fittizie a “clienti inconsapevoli ed evidentemente sprovveduti, e dunque “minori””; in questo modo si realizzavano guadagni di milioni di euro, che venivano poi versati sui conti correnti di un giro di amici privilegiati. per il solo Fiorani personalmente risulta allo stato attuale un guadagno complessivo di 70 milioni di euro, trasferiti all’estero.
ora, scrive la stessa ordinanza, tutto ciò non può essere avvenuto senza complicità all’interno della banca, ma “la rete di complicità (…) ha altrettanto evidentemente riguardato soggetti esterni ed anche istituzionali. (…) Il riferimento è a chi per anni, nonostante numerosi e dettagliati esposti agli organi di controllo e di vigilanza provenienti da qualificate associazioni di consumatori e anche da privati cittadini – i quali peraltro, anche con missive direttamente pervenute a questo ufficio, hanno ribadito le accuse, la gran parte dettagliate e sicuramente ricche di utilissimi spunti di indagine, già evidenziati -, è rimasto inerte, tradendo numerosissimi piccoli risparmiatori, continuando pervicacemente a difendere l’istituto” .
coloro che avevano l'obbligo di vigilare “non potevano certamente essere inconsapevoli di quello che in detto istituto avveniva”. si trattava certamente di “tutelare tout court l’”italianità” del sistema bancario, volendosi e anzi dovendosi con essa proteggere – per evidenti e necessitate alleanze politiche (…) - chi solo dall’”italianità” del sistema bancario avrebbe potuto continuare a usufruire di ingenti e illeciti profitti”.
insomma, per dirla in parole un po’ più dirette, il banchiere Fiorani aveva messo in piedi un sistema degno dello sceriffo di Nottingham per rubare ai poveri ed arricchire i ricchi e il governatore della Banca d’Italia che deve vigilare sul corretto funzionamento delle banche non se ne era accorto, nonostante alcuni piccoli risparmiatori lo tempestassero di lettere, documenti e denunce; forse la distrazione era favorita dal fatto che accettava da Fiorani regali del valore trascurabile di qualche migliaio di euro, forse dal desiderio di fare anche contenti alcuni esponenti politici, che alle volte traevano un vantaggio economico diretto da questa operazione, partecipando alla spartizione del bottino che veniva trasferito all’estero. e quando a luglio Fiorani tenta di allargare ad un’altra banca questo sistema, acquisendola, il governatore lo appoggia a spada tratta, nonostante i rilievi che provengono dallo stesso servizio ispettivo della Banca d'Italia.
Fazio ribadisce di avere la coscienza a posto; ora noi non siamo obbligati a credere alla sua malafede (però penso che siamo anche liberi di ipotizzarla, trattandosi di un personaggio pubblico che risponde ai cittadini del suo operato), ma quanto meno sulla sua incapacità non c’è discussione. e, se vi fosse buona fede, la vergogna per errori così marchiani dovrebbe essere tale da farlo rinchiudere in convento per scelta propria, visto che né il governo né il parlamento vogliono proprio saperne di destituirlo.



in realtà per capire perché Berluscone fa tanto il pesce in barile e diffonde questa bufala che il governo non ha poteri nei riguardi di Fazio, con l’aria di quello che è lì per caso e non ne sa niente, basta leggere l’ordinanza della giudice Forleo con cui il banchiere Fiorani è stato arrestato, che riferisce nei dettagli lo svolgimento dei fatti nella notte famosa tra l’11 e il 12 agosto, come raccontati da Fiorani stesso.
“Era appena passata la mezzanotte” e il Governatore della Banca d’Italia, una delle massime autorità di questo paese, il successore di Ciampi, telefona a Fiorani per comunicargli di avere autorizzato la scalata ad un’altra Banca, l’Antonveneta (alla quale evidentemente estendere questi metodi) e per sentirsi rispondere, tra l'altro, “ti darei un bacio in fronte, ma non posso”. un bacio non certo omosessuale e nemmeno omoerotico, che assomiglia piuttosto al bacio del mafioso, evidentemente (quello di Andreotti a Riina non fu mai dimostrato ed era poco credibile, ma qui è Fiorani stesso che lo racconta, e dunque è storia). Fiorani - lo racconta lui alla giudice - si trovava in quel momento “presso lo studio del suo difensore” con altri amici suoi “per concordare l’interrogatorio che si sarebbe dovuto tenere il successivo mercoledì 13 a Roma”, capite che scena. e il Governatore conclude la telefonata “riferendogli che avrebbero provveduto “loro” ad avvisare il senatore Luigi Grillo”.
“Subito dopo, proseguiva il Fiorani” nelle sue dichiarazioni al giudice del 30 agosto 2005, “aveva chiamato Gnutti, per avvisarlo della notizia appena ricevuta. Il finanziere si trovava in una località in provincia di Verona ad una cerimonia di Forza Italia, unitamente al Presidente del Consiglio. Di seguito Gnutti lo aveva richiamato, dicendogli che il Presidente del Consiglio “era rimasto molto contento” della riuscita dell’operazione (…). Sempre nella stessa nottata” (cioè ben dopo mezzanotte) “il Fiorani aveva chiamato la moglie del Governatore e poi il Grillo, che però era già a conoscenza del tutto”.
per inciso vorrei ricordare chi è questo senatore Grillo: nel 1994, quando Berluscone diventò per la prima volta presidente del Consiglio, ben pochi sanno che la sua famosa vittoria elettorale non era stata completa, in quanto al Senato gli mancava giusto un voto per ottenere la maggioranza. Berluscone non si era perso d’animo e, facendo fare sottovoce il primo ribaltone della storia, sul quale non aveva niente da ridire perché lo faceva lui, aveva subito trovato un senatore eletto per l’altro schieramento e pronto a passare a lui, tradendo i suoi elettori: il senatore Grillo, appunto, che da allora deve essere ricompensato – anche a spese dei piccoli risparmiatori della Banca di Fiorani, evidentemente.

ma non solo il senatore Grillo risulta coinvolto. “Al riguardo va evidenziato che molteplici conversazioni appaiono “omissate” in quanto coinvolgenti parlamentari e dunque personaggi di rilievo istituzionale, in costante contatto con taluni degli indagati”, ha scritto la giudice Forleo.
Alcuni dei nomi che la giudice Forleo non può fare li fanno però gli ispettori interni della Banca d'Italia, in particolare in una sua relazione l'ispettore Ferdinando Cutino, che parla della moglie dell'on. Brancher: "Tra la metà del 2002 e la fine del 2004, la Maniezzo ha ricevuto un premio di 300 mila euro derivante dalla vendita di un'opzione da parte della banca. Tale premio insieme con altri 100 mila euro di cui ora non ricordo la provenienza sono stati girocontati sul conto del marito Aldo Brancher (...) Su questa vicenda abbiamo chiesto al servizio di auditing interno della banca di redigere una relazione. Tale relazione, che descrive dettagliatamente quanto è avvenuto, è agli atti della banca".
ma chi è Brancher? io non lo avevo mai sentito nominare. La biografia si trova sul sito del Governo itzaliano: "Nato a Trichiana (Belluno) il 30 maggio 1943 e risiede a Bardolino. Coniugato, tre figli. Ha frequentato corsi di specializzazione in marketing e pubblicità. Dirigente d'azienda, ha vissuto, con mansioni di Direttore Centrale, a contatto con il mondo della pubblicità (per la carta stampata, le televisioni) e con il mondo delle Istituzioni locali e nazionali. Dopo le elezioni regionali del 2000, ha coordinato gli incontri organizzativi, nelle Regioni del Nord, fra i partiti della Casa delle Libertà. Artefice dell'accordo Polo-Lega. Segretario e coordinatore dell'Officina, il centro studi della Casa delle Libertà dove tutti i Partiti della coalizione hanno elaborato le 12 priorità del programma di governo per cambiare il Paese. Eletto nel maggio 2001 in Veneto. Sottosegretario alle Riforme Istituzionali e Devoluzione".

Berluscone ha come slogan elettorale di non avere messo le mani nelle tasche degli italiani, volendo far intendere di avere diminuito le tasse, notizia peraltro ampiamente falsa. mai slogan fu più sfacciato, dato che ha costruito in questi anni un sistema organizzato di spoliazione non solo politica di parte dei diritti dei cittadini, ma anche direttamente economica per mezzo di amici suoi di questa risma e grazie a lui si sono moltiplicati i casi di poveri cristi pelati di tutti i loro risparmi o semplicemente fregati di qualche decina di euro nei rendiconti della loro banca.
leggi come quella sul falso il bilancio e la amnistia nascosta dei reati finanziari compresa nella legge Cirelli sono state il via libera ufficiale a questa stagione di libero saccheggio del “parco buoi” e di sfrenata mattanza dei fessi.

tutto si svolge peraltro tra qualche flebile protesta di qualche deputato dell’opposizione, di nuovo come un decennio fa al gran maestro turlupinatore del popolo bue si oppone efficacemente soltanto la magistratura pubblicamente vilipesa ogni giorno da qualche pescecane di turno, dato che l’opposizione sembra smarrita.

e volete che Fazio si dimetta? perché dovrebbe? Fazio non si dimette. è un intoccabile, potrebbe parlare. il sistema di corruzione ha ampiamente inquinato – a quanto è dato di capire – anche lo schieramento politico opposto, che tace tremando, e Fassino ancora ieri 14 dicembre difendeva i vertici Unipol oggi 15 dicembre sottoposti ad indagine per gli stessi motivi: non si può mettere sullo stesso piano un indagato a sinistra con un arrestato a destra, ma il cattolico Fassino rischia di risultare quanto meno altrettanto fesso quanto dobbiamo pensare sia stato il cattolico Fazio.
e neppure dimentico che, quando qualche anno fa il genio politico D'Alema fece fuori Prodi con una congiura parlamentare, trovando il modo di fargli mancare d'un voto la maggioranza, e prese il suo posto per due governi fragili e inconcludenti, dopo le sue dimissioni qualcuno nella sinistra propose Fazio come presidente del Consiglio.

intanto il sistema Italia sotto questi incredibili colpi vacilla sull’orlo di nuovo di una crisi completa sotto gli occhi sgomenti dell’Europa che vede uno dei propri banchieri centrali indagato dalla magistratura per reati connessi all'esercizio delle sue funzioni e a rischio di arresto (dato che non gode dell'immunità parlamentare, ma qualcuno che lo candida ad aprile, se necessario, facendone un martire, si troverà di sicuro.

occhi dell'Europa sgomenti? non esageriamo, ci conoscono, semplicemente perplessi. in fondo ormai anche l'Italia è trascurabile.


Tratto da: blogs.it/bertolauro
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#3
la trascurabilità della tristezza...
E' in corso una guerra bancaria tra due schieramenti.
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