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Re: Discussioni politiche

#5401
... per chi continua a meravigliarsi degli argomenti e del lessico di Chabal .... vorrei sottolineare che questo modo di porsi altro non è che quello normalmente utilizzao dal nostro presidente del consiglio .... questo per dire in che "buone mani" tutti quanti (nessuno escluso) oggi ci troviamo.

Detto questo, vorrei anche evidenziare che,in altri forum, un simile atteggiamento avrebbe già portato all'esclusione (vedi bannatura) del sogetto ... va bene atteggiarsi a "deficenti" ... ma quanto tutto è orientato all'insulto fine a se stesso ed è avulso da qualsiasi ragionamento logico ... beh che dire ... un'esclusione ci starebbe tutta. Sempre in questo tema .... sarei dell'opinione che lo stesso trattamento venisse riservato a Kimi .... non è possibile che ogni discussione con un minimo di senso compiuto venga ad essere massacrata da chi altro non fa che un banale copia e incolla con articoli di giornale ed opinioni raccolte in altri ambiti.

Re: Discussioni politiche

#5402
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... =&sezione=
Di che parliamo, dunque? Parliamo di un governo che ha volutamente ignorato gli strumenti normativi esistenti scegliendo, invece, di fare di Lampedusa un’orrenda vetrina mediatica da strumentalizzare per fini politico-elettorali. Così si è cinicamente scelto di bloccare a Lampedusa migliaia di persone lasciate per giorni senza la minima assistenza, a cominciare da adeguate strutture igieniche e sanitarie, con la palese volontà di esasperare la situazione, costringendoli a una pesantissima coabitazione forzata con gli abitanti dell’isola. A questo si è poi aggiunto l’inspiegabile ritardo di un controverso piano-regioni, con la previsione di tendopoli, senza i dovuti controlli come il caso Manduria ha ampiamente dimostrato. Il tutto, poi, accompagnato da un’assurda e immotivata polemica con i Paesi europei e con l’Ue
Insomma con tanto ritardo e tanti drammi evitabili, il governo deve «scoprire» che non c’è altra strada se non quella della protezione temporanea. Che non c’è altra strada, cioè, se non quella della legalità e dell’applicazione delle norme.
omnia munda mundis

Re: Discussioni politiche

#5403
Un passo dopo l’altro, magari senza rinunciarci pubblicamente, la Lega dovrà prendere atto che anche l’obiettivo sbandierato dei rimpatri, accordo o non accordo con la Tunisia, si rivelerà assai arduo da mettere in pratica, vista la portata crescente dell’emergenza. Rimane poi la delusione per un’Europa sorda al grido di dolore del governo e del ministro dell’Interno italiani, che sembra quasi volersi prendere la rivincita della lunga predicazione euroscettica, quando non apertamente xenofoba, stile Haider o Pim Fortuyn, praticata dalla Lega delle origini. Infine, chissà cosa accadrà alla fine della legislatura quando il vaso di Pandora del federalismo svelerà la sua vera natura: e si scoprirà che i soldi del Nord non resteranno al Nord com’era stato promesso. Anche per questo, invece di processare la Lega nella sua primavera più difficile, è molto meglio incalzarla sulla strada del cambiamento.http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... =&sezione=
omnia munda mundis

Re: Discussioni politiche

#5404
Roby'MI ha scritto:... per chi continua a meravigliarsi degli argomenti e del lessico di Chabal .... vorrei sottolineare che questo modo di porsi altro non è che quello normalmente utilizzao dal nostro presidente del consiglio .... questo per dire in che "buone mani" tutti quanti (nessuno escluso) oggi ci troviamo.

Detto questo, vorrei anche evidenziare che,in altri forum, un simile atteggiamento avrebbe già portato all'esclusione (vedi bannatura) del sogetto ... va bene atteggiarsi a "deficenti" ... ma quanto tutto è orientato all'insulto fine a se stesso ed è avulso da qualsiasi ragionamento logico ... beh che dire ... un'esclusione ci starebbe tutta. Sempre in questo tema .... sarei dell'opinione che lo stesso trattamento venisse riservato a Kimi .... non è possibile che ogni discussione con un minimo di senso compiuto venga ad essere massacrata da chi altro non fa che un banale copia e incolla con articoli di giornale ed opinioni raccolte in altri ambiti.
scusami roby ma gli insulti sono reciproci! Arrivano da destra e da sinistra. Io stesso ti ho messo tempo fa in ignore perchè mi sono sentito pesantemente insultato. :-)
ps: ora ti ho levato l'ignore perchè tutto sommato mi sei simpatico e spesso dici cose molto interessanti....ma questa tua ultima uscita mi sembra un po' campata per aria :wink:
There's only one Queen,and that's Madonna,Bitch!

Re: Discussioni politiche

#5405
DA TIFOSI A ELETTORI. Così, la logica calcistica, che secondo alcune analisi dominerebbe ormai l’intera politica italiana, era lì dispiegata nel bar, e quasi certamente quei tifosi, come elettori, sarebbero pronti a premiare, anche col voto politico, il successo del Milan in campionato. Cose da pazzi? Niente affatto. Una mia vecchia zia, anni fa, dichiarò di votare a favore di Silvio Berlusconi per ringraziarlo di avere creato Rete4 e di averla inzeppata di telenovela e soap opera che le riempivano i lunghi pomeriggi invernali. E non c’era verso di convincerla a cambiare proposito, o almeno ad astenersi tout court da un voto così malriposto. Per la zia, si trattava di un benefattore e anche lei recitava il suo «Vai, Silvio!», stringendo tra le mani il telecomando.LE RAGIONI PER STARE CON SILVIO. Sono piccoli episodi, replicabili però per milioni di individui, ciascuno dei quali si schiera con Silvio per le più varie ragioni: perché consente un’evasione fiscale abnorme, perché ha dato dignità (?) agli appetiti sessuali degli anziani, facendo anche da testimonial gratuito al Viagra, perché crede nei giovani, soprattutto se di sesso femminile, con grossi seni e grosse labbra, perché dimostra ogni giorno che un qualunque patetico barzellettiere da bar sport può diventare multimilionario e anche capo di un governo.http://www.lettera43.it/politica/12397/ ... al-cav.htm
omnia munda mundis

Re: Discussioni politiche

#5406
http://www.ilsussidiario.net/News/Cinem ... it/165143/

Ma Report riesce a far scattare l’indignazione. Nella scorsa puntata Milena Gabanelli ha affrontato il tema delle cave. Ettari ed ettari di terreno vengono scavati, rivoltati, distrutti e snaturati per estreme marmo o pietre analoghe. Ma cosa accade quando la cava viene sfruttata al massimo? Cosa resta di queste immense voragini? In alcuni casi, ha fatto rilevare l’inchiesta proposta dal programma di Rai Tre, vengono trasformate in discariche a cielo aperto, come è accaduto nella zona di Brescia, dove la popolazione, quando ha visto le telecamere di Report, ha fatto sentire la sua indignazione. :arrow: Quando si parla di cave, il pensiero corre a Carrara e in quelle zone ricche di minerali, ma anche in zone della Campania, dove in taluni casi la magistratura è dovuta intervenire per abusivismo negli scavi e dove la camorra è riuscita a metterci le mani.
:arrow: Ma ci sono cave anche in Lombardia e Piemonte, soprattutto nella zone di Biella e Vercelli, dove nonostante ci sia il ricambio dell’acqua nelle falde (tra l’altro è una zona agricola dove si coltiva il riso), viene permesso di scavare per anche 50 metri di profondità. Ebbene le cave non sono quindi un business solo in determinate zone del Paese, ma come il programma ha dimostrato, riguardano tutta l’Italia.
omnia munda mundis

Re: Discussioni politiche

#5407
PERCHÉ ENTRARE NEL NUCLEARE?

Anche in vista del referendum la discussione nel nostro paese è ai massimi livelli d’intensità, con giornali e tv che abbondantemente riportano pareri di esperti e di autorevoli commentatori, vuoi a favore vuoi contro l’atomo e la sua reintroduzione sul nostro territorio. È stato osservato che è quasi un paradosso che il dibattito sia più acceso in un paese che l’atomo non ce l’ha. Ma, pur meno apparente, è un paradosso anche continuare a portare argomenti che valgono per i paesi che l’atomo ce l’hanno già. La questione non è tanto “uscire dal nucleare”, come lucidamente discusso per esempio da Pippo Ranci su questo steso sito, ma “perché entrarvi”. Così, in via del tutto generale, un conto è costruire un nuovo reattore in un paese, Francia ad esempio, che di simili impianti ne ha già molti, un conto è farlo dove non ve ne sono. Non è la stessa cosa. Non lo è sul piano dei costi: in uno studio del 2009 Moody’s stimava il costo del kilowattora di nuovi impianti del 35 per cento più alto di quello degli impianti esistenti. (1) Non è la stessa cosa sul piano dei tempi. Costruire un reattore richiede circa cinque anni più i tempi burocratici e amministrativi: l’iter del nuovo reattore Epr finlandese (come quelli che si vogliono fare da noi) è iniziato nel 1998 e si dovrebbe concludere nel 2011-12, mentre il nostro governo stima (stimava, cioè) che il primo reattore sarà connesso alla rete entro il 2020. Dopodiché resterà in attività per sessanta anni. Tutto questo implica un portentoso lock-in, un rimanere vincolati per tre quarti di secolo all’utilizzo di una certa tecnologia impiantata decenni prima e sviluppata ancora più indietro. E dato l’elevato costo la si sfrutterà fino all’ultimo minuto consentito, come è logico. Possiamo ragionevolmente presumere che di qui a settantacinque anni succederanno moltissime cose sul fronte dell’innovazione tecnologica, della lotta ai cambiamenti climatici (sotto il profilo dei risultati e delle politiche), delle fonti fossili di energia e di quelle rinnovabili. E infine, fatto spesso trascurato, sul fronte della dinamica dei consumi elettrici.
Si continua infatti a discutere di questo argomento con l’implicita presunzione che, quanto a elettricità prodotta, il nucleare italiano sia aggiuntivo alle tecnologie energetiche oggi in attività. Ma non è affatto detto che sia così. Il ragionamento, tutto dal lato dell’offerta, non sembra infatti tenere conto della dinamica della domanda che potrebbe risultare debole per un prolungato periodo di stagnazione dell’economia ovvero come conseguenza di efficaci politiche di efficienza e risparmio energetico, peraltro prescritte dagli obblighi contenuti nelle direttive comunitarie.
Proprio su questi aspetti poggia la possibile risposta a chi nota che senza nucleare saremmo costretti a continuare a utilizzare chissà per quanto tempo ancora le fonti fossili d’energia, importate dall’estero. È probabilmente vero, e lo dice la stessa Agenzia internazionale dell’energia quando osserva che anche nello scenario virtuoso di stabilizzazione delle concentrazioni di gas-serra a 450 ppm i combustibili fossili soddisfaranno più del 60 per cento dei consumi di energia primaria mondiale al 2035, con il nucleare al 17 per cento.
(2)
Ma nel frattempo importanti opzioni andranno perseguite e adottate con decisione. Una di queste è l’efficienza energetica, da conseguire nel nostro paese con una determinazione e con mezzi che ancora non si sono visti. (3) Per l’Enea la riduzione delle emissioni italiane al 2020 secondo la misura stabilita dalle direttive europee fa perno sul ricorso a misure di efficientamento negli usi finali di energia per il 46 per cento (il 15 per cento nel settore residenziale) e nella generazione elettrica per il 12 per cento. Sempre l’Enea nel 2009 presentava uno studio per un Piano nazionale di intervento per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico, che dimostra quanto rilevanti siano i risparmi di un intervento a tappeto su scuole, uffici, ospedali, eccetera. (4)

PROBLEMI TUTTI ITALIANI

E da ultimo va detto che un conto è costruire, gestire e controllare impianti nucleari in un paese efficiente, solidale e onesto, un conto è farlo in un paese che non sempre ha brillato su tali fronti. Dopo Fukushima, anche da questo punto di vista le cose non possono più essere come prima. E allora è necessario non dimenticare che il paese della rinascita nucleare prossima ventura è quello dove si pianificano centrali lungo un fiume il cui livello scendeva a -7,53 metri nel luglio del 2003 per la siccità, creando problemi per l'alimentazione della centrale elettrica di Porto Tolle, che è la più grande del Nord Italia, situazione che si ripresentava nell’estate del 2006. Ed è anche quello dove, complice una pianificazione territoriale assente e un utilizzo del suolo quanto meno scellerato, nel 1998 un’alluvione determinava un gravissimo fenomeno franoso, che interessò la metà del territorio comunale di Sarno in Campania causando la distruzione di molte abitazioni e la morte di 137 persone. Ed è ancora quello dove nel 2009 la procura di Agrigento ordinava lo sgombero dell’ospedale San Giovanni di Dio “per gravi carenze nella qualità del calcestruzzo utilizzato”, e questa è solo una delle numerose opere pubbliche finite nella black list. È infine il paese dove quest’anno abbiamo scoperto che il percolato delle decine di discariche attivate per far fronte alle emergenze dello smaltimento dei rifiuti urbani del napoletano veniva conferito a depuratori non funzionanti o privi delle necessarie autorizzazioni al trattamento dei reflui fognari. In pratica, finiva in mare senza nessun trattamento che ne assicurasse la depurazione o almeno l’abbattimento del potenziale di inquinamento.
È alla luce di tutto questo che un referendum su questioni di principio e strategiche per la nazione, e che dunque in condizioni normali forse non andrebbe svolto, viene ad assumere un senso e una rilevanza rispetto ai quali gli italiani dovranno mostrare sufficiente maturità da non far mancare il quorum.

http://www.lavoce.info/articoli/-energi ... 02218.html
omnia munda mundis

Re: Discussioni politiche

#5408
Tuttavia, i fautori dell’energia nucleare glissano sulla questione della disponibilità di uranio, il quale è una risorsa minerale limitata, così come lo è il petrolio. Quanto uranio abbiamo, realmente? È possibile che siamo vicini al “picco dell’uranio”, allo stesso modo in cui ci stiamo avvicinando al picco del petrolio?
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01 ... nto/86218/
In definitiva, i calcoli più accurati e più ottimistici dicono che, arsenali militari compresi, avremo a disposizione uranio ancora per un minimo di 55 e un massimo di 85 anni, sempre che il parco reattori non aumenti (e il prezzo non scoraggi l’estrazione). Tenuto conto che le prime nostre centrali non entrerebbero in produzione prima di un decennio, non riesco a capire quale sia la convenienza di un “ritorno lampo” dell’atomo, come invece vorrebbe darci a intendere lo scacchista dello spot del Forum Nucleare Italiano in onda su tutti i media in queste settimane. Credo che in base a queste considerazioni fatte, allo scacchista non resti che abbandonare sconfitto la partita.
omnia munda mundis

Re: Discussioni politiche

#5409
Nella sua rubrica in prima pagina sulla Stampa oggi Massimo Gramellini denuncia il familiare fenomeno del riscaldamento acceso negli edifici pubblici anche a primavera esplosa, e la spettacolare contraddizione tra il discutere ogni giorno soluzioni sul risparmio energetico e non saper investire su nessuna soluzione a portata di mano

http://www.ilpost.it/2011/04/05/spegner ... aldamento/
Mentre infuria il dibattito alato sul nucleare, chiedo scusa se oso molestarvi con questi spiccioli di vita quotidiana. Ma qualunque energia del futuro sarà insostenibile, se non si rimediano gli sprechi del presente. Sostituire i vecchi impianti di riscaldamento con modelli auto-regolabili costa parecchio. Come costa cambiare gli infissi sbilenchi degli edifici, che disperdono oltre un terzo del calore. Ma si tratterebbe di soldi ben spesi, perché ridurrebbero il fabbisogno e l’inquinamento. Fra il ritorno all’età della pietra e il consumismo insostenibile, tragicomicamente simboleggiato da quella finestra aperta sopra un termosifone acceso, pare insomma che esista una terza via: il consumenismo. E il consumenista è colui che, prima di decidere quale vino verserà nel bicchiere, si premura di controllare che il bicchiere non sia bucato.
omnia munda mundis

Re: Discussioni politiche

#5410
L'arrivo di migranti o profughi o clandestini o rifugiati (ogni distinzione, di fatto, è azzerata) è problema che ha messo in crisi la Lega; anzi, la sta inguaiando sempre piùhttp://www.italiaoggi.it/giornali/detta ... 0immigrati
Di qui, il ridotto in cui si sono rifugiati i vertici leghisti: fare l'impossibile perché i migranti destinati alla Padania siano possibilmente quelli che vogliono recarsi all'estero. Il realismo ha portato Bossi e Maroni ad approvare la proposta già avanzata dal dimissionario Alfredo Mantovani, per i permessi provvisori. Il fatto è che ormai tutti si rendono conto che quasi nulla farà la Tunisia (e ci costerà), gli arrivi proseguiranno, i clandestini si diffonderanno a poco a poco sull'intero territorio nazionale e, in parte almeno, se ne andranno fuori dei nostri confini. Ai leghisti, però, importa solo guadagnare tempo. Non tanto: poche settimane, in modo da doppiare i ballottaggi delle amministrative di maggio. Poi, si vedrà.
omnia munda mundis

Re: Discussioni politiche

#5411
Ripartiamo da zero...

Sono già dovuto intervenire anni fa, impendendo le discussioni politiche sul forum visto che non c'era capacità di autoregolamentarsi e l'argomento anche a suo tempo scatenante era quello dell'immigrazione.
Non vorrei doverlo fare di nuovo per cui vi pregherei TUTTI di evitare determinati linguaggi e di rispettare anche le vedute diametralmente opposte senza scadere nell'insulto.

E il messaggio gradirei fosse recepito non solo da un singolo utente ma anche da tanti altri che più o meno volutamente usano lo stesso tenore e fervore nel sostenere la propria idea (e ciò vale anche per gli articoli di giornale postati, visto che per qualcuno quello è lo strumento).

Non ho intenzione di bannare alcun utente perchè altrimenti nell'arco di queste ultime due/tre settimane su questo thread l'elenco sarebbe decisamente lungo.
Se qualche utente vi dà particolarmente fastidio utilizzate la ignore list. E' stata creata apposta e non è obbligatorio leggere tutto di tutti.

Grazie

Steve

Re: Discussioni politiche

#5414
soluzioni semplici non sono disponibili e il punto di svolta rappresentato dai grandi disastri ambientali (e dalla situazione geopolitica nel Medio Oriente) apre una fase imprevedibile.
:arrow: Sarebbe opportuno introdurre subito misure drastiche di risparmio energetico (contro cui si batte la lobby delle società elettriche e dei petrolieri), puntare sulle fonti rinnovabili che hanno un EroEi molto più alto di quelle da idrocarburi (anche se oggi ancora non sono competitive), e potenziare la ricerca sia di base che applicata con uno sforzo paragonabile al progetto Apollo o al progetto Manhattan.
:arrow: Accantonando una volta per tutte le favole sul nucleare.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04 ... re/102396/
omnia munda mundis