chiaretta ha scritto:Lalli04 ha scritto:secondo me due newyorkesi un infante cosi' l'avrebbero fatto vedere a una torma di neuropsichiatri infantili, e se non ci avessero pensato loro l'avrebbero fatto le insegnanti dell'asilo snob. L'altro e' il pensiero che si voglia ribadire sempre una sorte di superpotere materno nella formazione della personalita' dei figli, anche attribuendo alle madri colpe che non hanno, ma comunque per carita' non togliamo loro questo super ruolo....ora io dico...ci sara' un criminale, uno str*nzo normale e semplicemente un imbecille che e' tale a prescindere del rapporto con mamma' o no
quoto!
infatti, l'autrice non è mamma
e cmq, se togli il concetto della responsabilità della mamma sempre e comunque, cade tutto il libro...
a me è piaciuto l'approccio, pensavo che solo le mamme italiche si facessero certe paranoie, e invece tutto il mondo è paese (nel bene e nel male)
beh a me disturba un po' quest'idea di onnipotenza proprio come pensiero femminile tout court. Poi leggere l'intervista all'autrice e' stato un po' destabilizzante perche' lei sottolinea che noi avremo un solo punto di vista nella vicenda, quello di Eva, e il racconto potrebbe essere omissivo...
Mi rendo conto che il fatto che la narrazione sia sviluppata come un giallo mette a dura prova i dubbi razionali che sorgono per la maggior parte delle pagine.Noi siamo convinti che si tratti di senso di colpa materno mentre nelle ultime pagine possiamo pensare
che potrebbe trattarsi
del senso di colpa che provano i "sopravvissuti"
Poi sempre rimuginando
il reale fallimento pedagogico nel racconto e' quello della figura paterna secondo me
chiaretta ha scritto:
Clà, poi facci sapere!
Gramellini deve farsi perdonare molto, l'ultima riga delle favole l'ho trovato veramente agghiacciante
Abi, come mai l'autobiografia di Agassi? ti piace lui? o il tennis? o brooke shields?
a me bio e autobiografie piacciono poco, a meno che non si tratti di personaggi storici (e neanche troppo recenti...)
ora sto leggendo Acciaio, lo stile mi sembra un po' troppo "leccato" e ricercato, però per ora -sono a metà- mi piace.
Ammetto che le biografie sono il mio limite, credo di aver finito solo quella di Lumumba ma la leggevo per lavoro.
Il principe consorte domenica aveva notato la biografia di Ibrahimovic all'autogrill e, dopo avermi chiesto chi fosse
, continuava a chiedersi.."ma a chi frega qualcosa della biografia di un calciatore"