Era bastata una lettera: da «Padroni in casa nostra» a «Ladroni in casa nostra».
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... icolo=9962
Con i soldi della Lega, sostiene la Procura di Milano, non solo viaggi e cene e alberghi. Anche altro, ad esempio macchine.
Come sanno i militanti, l’amministratore Belsito con loro ha il braccino corto, mancano i soldi per l’affitto di sedi, per i manifesti, perfino la mazzetta dei giornali a «Radio Padania», che ha dovuto saltare le rassegne stampa. Per i famigli, pronta la cassa della ditta «Bossi».
La Bmw di Renzo Bossi, chissà a chi è intestata. E un appartamento appena comprato a Milano, si dice in piazza Cinque Giornate, pieno centro, sempre per Renzo. Una cascina per Roberto Libertà, l’altro figlio che la Lega di Famiglia vorrebbe candidare alle prossime elezioni politiche. E una casa in Sardegna per Rosi Mauro, o almeno così sospettano in Procura. Insomma, otto anni di spese in conto Lega. Che potrebbero costare carissime, al futuro della Lega.
O Bossi non ha capito, e sarebbe già grave; o Bossi sapeva, e sarebbe ancora peggio. E prima o poi rischia davvero di trovarsi quella scritta sul muro di casa: «Gemonio Ladrona».
http://www.italiaoggi.it/giornali/detta ... 0malmenato
Quale che sia il destino giudiziario dei due tesorieri, continuano a emergere i risvolti vergognosi dell'esborso tanto milionario quanto ripetuto dello Stato a favore dei partiti vivi e morti (e dei singoli).
Resta da vedere con quale faccia si possa sostenere che il rimborso elettorale è un atto di democrazia, e non un'occasione per latrocini.