Dimezzati i voti dei berlusconiani. Liste civiche flop
Nelle città Pdl mai sopra il 20%: Berlusconi non basta
Alessandro Da Rold
Silvio minimizza la sconfitta, ma in tanti comuni è il Movimento Cinque Stelle il secondo partito
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http://www.linkiesta.it/pdl-amministrat ... z2UaXht09h
Secondo, pare che la sinistra possa vincere se corre con un candidato vagamente di sinistra, che non ha passato la vita a corteggiare Casini e a tentare accordi con Berlusconi. Oh, mica un bolscevico:
semplicemente uno perbene, con qualche idea chiara, che dice dei sì e dei no decisi invece di annacquarsi nei forse o nei ‘ma anche’. Qui lo si sostiene da dieci anni, ma pazienza.
Terzo, quando il Cavaliere non si butta pancia a terra in campagna elettorale infilandosi in ogni canale e promettendo di tutto, il Pdl non è affatto una super potenza. Il che è una notizia non nuovissima ma comunque buona, in generale. Quarto, il Movimento 5 Stelle ha bisogno di riflettere e di ripensare alcune sue pratiche, come accennavo già prima dei risultati. A questo giro, a Roma, Grillo si è perso dei pezzi notevoli tra astensionismo, Marchini e pure Marino. Uno che tra l’altro in termini programmatici non è affatto lontano dalle loro idee.
Quinto, adesso il paradosso sarebbe che l’establishment del Pd – dico: Fioroni, Finocchiaro, Franceschini, D’Alema and company – si intestassero la vittoria al primo turno di Marino: uno che il medesimo establishment ha tenuto accuratamente fuori dai giochi, uno che per il Quirinale ha votato Rodotà, uno che sulle larghe intese ha detto queste cose, uno che si è dimesso in fretta e furia per non andare a Palazzo Madama a votare il governo Letta-Alfano.
Sarebbero ridicoli – e purtroppo non sarebbe la prima volta (penso ai referendum del 2011).
Tra l’altro Marino ha pure evitato accuratamente di parlare del Pd, nelle scorse settimane: eliminato dai manifesti, dagli slogan, da tutto.
L’elettorato potenziale di centrosinistra, insomma, non solo se ne infischia della nomenclatura di Largo del Nazareno, ma anzi vota per il centrosinistra in misura inversamente proporzionale alla presenza e alla visibilità dei vertici.
Magari stasera quelli credono che la campana abbia suonato solo per gli altri, invece ha suonato anche per loro.
http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/
prima che il voto di ieri lo certificasse, più significativo è il sommovimento rivalato dagli elettori nel Nord Italia. In particolare a Brescia l’insuccesso del sindaco uscente Paroli, ciellino lui stesso e sostenuto dall’asse forzaleghista che con Maroni ancora regge a livello di regione Lombardia, conferma la disgregazione in atto nel dopo Formigoni.
Qui davvero la destra paga l’incapacità di liberarsi dei suoi vari Berlusconi, Bossi, Formigoni, Maroni e si apre un vuoto di rappresentanzahttp://www.gadlerner.it/2013/05/28/bres ... e-ciellini