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Re: IL TOPIC DELLE MAMMINE POTENZIALI e/o in standby ;)

#50882
Belle risposte e tutte pro secondo figlio...da parte mia l'idea c'è sempre stata,mio marito invece è contento così,ma penso che saprei convincerlo,il fattore economico ci frena un pò,purtroppo poi dovrebbe essere una gravidanza programmata poichè prendo dei farmaci assolutamente pericolosi per il feto e quindi dovrei eliminarli gradualmente...insomma a gennaio farò 33 anni e mi sono data tempo fino ai 35 anni per decidere...certo voi siete molto convincenti!
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Re: IL TOPIC DELLE MAMMINE POTENZIALI e/o in standby ;)

#50886
Jasmina81 ha scritto:Per chi aspetta oppure ha già un secondo figlio: quando e perchè avete deciso di farlo? Oppure per chi non ne vuole un altro: è una scelta definitiva? Io sono parecchio indecisa per vari motivi...

con molta umiltà vorrei aggiungere una mia considerazione. vi leggo, non sempre, ma ho notato un atteggiamento molto diffuso contrario al figlio unico. la motivazione più frequente è "non voglio privare mio figlio/figlia della gioia, o comunque dell'arricchimento di avere un fratello/sorella".

sono figlia unica, e la cosa non mi ha mai turbata.
ho molti cugini, legioni di cugini, anche se quasi tutti mi sono maggiori di età, ma con una ho avuto un rapporto molto stretto, anche se lei a sua volta è più vecchia di me.
in famiglia infatti si racconta tuttora di come lei abbia vissuto _malissimo!_ la mia nascita: quando sono arrivata a casa neonata lei, che pure viveva dalla nonna e non con noi, si è buttata a terra in preda a una mezza crisi isterica "non la voglio! ma chi è? portatela via!!!!! :lol: ", insomma una crisi di gelosia in piena regola. e comunque fra noi c'è un rapporto stretto, non posso dire che sia proprio da sorella a sorella, ma non da semplici cugine.

io non ho mai sentito il bisogno di un fratello o di una sorella, forse perché, non avendoli avuti, non so quello che mi sono persa, ma mi va benissimo così.
tutto questo per dire che, secondo me, le mamme con un solo bimbo non dovrebbero farsi sensi di colpa, e buttarsi se lo desiderano come coppia, ma non necessariamente pensando di fare il bene del figlio che c'è già.
mi viene in mente che una volta, da piccola, avrò avuto....4 anni?, beh, con tutti questi cugini, in prevalenza maschi, come dire, ero spesso in fuga :P , le prendevo più che darle :P e andare a frignare non serviva (E QUI SARO' PERENNEMENTE GRATA AI MIEI CHE MI DICEVANO ARRANGIATI E NON FARE TUTTE 'STE STORIE, grande grande lezione anche se allora non mi piaceva). beh, una volta ho detto ai miei "mi piacerebbe un fratellino o una sorellina" "perché?" "perché così anch'io finalmente posso avere qualcuno da picchiare"!!!!!!! :mrgreen: profondissima motivazione..... :lol:
anche mio marito è figlio unico, spesso ne abbiamo parlato, e siamo sulla stessa lunghezza d'onda.

aggiungo un'ultima cosa, anche questa in modo stringato: non credo di essere stata viziata.
aspettative, quelle sì, ma......chissà, avessi avuto un fratello o una sorella, chi mi dice che non mi sarei trovata coinvolta comunque nelle dinamiche del primogenito vs secondogenito?
e, pur essendo figlia unica, ho imparato molto presto che il resto del mondo non gira intorno al mio ombelico.
insomma, secondo me, buttatevi se lo desiderate voi, ma non pensando che questo sarà necessariamente per "il bene" di chi c'è già.
"Dietro un miraggio c'e' sempre un miraggio da desiderare"

Re: IL TOPIC DELLE MAMMINE POTENZIALI e/o in standby ;)

#50887
Federinik ha scritto:Io e il mr siamo figli unici.
Entrambi siamo persone dotate di una certa obiettività e autoconsapevolezza.
Questo ci rende ben chiaro quanto dei nostri limiti umani e problemi personali possa essere ricondotto alla struttura delle nostre famiglie.
Per questo siamo entrambi radicalmente contrari al figlio unico.
Oppure, per dire la stessa cosa con le parole di Lanternarossa: "8 su 10 dei miei pazienti sono figli unici, ci sarà un perché".

Poi vabbe già ci abbiamo messo una vita a fare questa, non so se riusciremo nel nostro intento, ma questo è un problema differente.

Cmq ho convinto io più genitori a fare almeno un secondo figlio di un televisore rotto, se avete problemi col marito vi do il mio cell.
Scusate se intervengo così a gamba tesa.
La frase in neretto l'ho già letta una volta e l'ho trovata profondamente offensiva nei confronti di chi ha fatto una scelta diversa.Stavolta mi dispiace ma non mi va di tacere:Io ho un figlio unico e vi giuro che è perfettamente sano di mente.
Credo che notizie di questo tipo vadano date sulla base di dati statistici oggettivi.

Fede,non ce l'ho con te anzi ho capito il senso del tuo discorso, è quella frase che proprio non mi va giù. :mrgreen:
Vi metto un link che riporto integralmente e in cui ho evidenziato qualcosa

http://www.portobellos.it/news/dettagli ... da-sfatare


Figlio unico, tanti miti da sfatare

Psicologia. L'intervento della dottoressa Lucia Montesi

07/01/2011

Viziato, egoista, prepotente, fragile e insicuro: questo l’identikit del figlio unico che ha imperversato per decenni, soprattutto quando non avere fratelli era una condizione statisticamente anomala ed era ritenuta di per sé una malattia. Ora che essere figli unici è diventato pressochè la norma nella maggior parte dei paesi occidentali, o ci si rassegna a una vera e propria epidemia, o si può provare a vedere con più attenzione i rischi ma anche i benefici che comporta essere l’unico bambino all’interno di una famiglia.



Una base sicura

Per cominciare, le buone notizie. Non esiste una “malattia da figlio unico”: tutte le ricerche presenti in letteratura non hanno mai messo in luce sintomatologie così ricorrenti da essere degne di nota; inoltre, la percentuale di psicopatologia nei figli unici equivale a quella nella popolazione generale. Si rilevano al contrario dei vantaggi. Ad esempio, la personalità del figlio unico è particolarmente salda perché l’amore esclusivo dei genitori gli trasmette sicurezza e fiducia nelle figure di attaccamento.



E’ più motivato ad andare bene a scuola, ha un’educazione esemplare e volontà di emergere; il fatto di essere seguito e ascoltato assiduamente dai genitori gli consente di sviluppare prima di altri una buona autostima. Abituato fin dalla nascita ad ascoltare sè stesso, il figlio unico sviluppa una particolare sensibilità per il proprio mondo interiore; acquisisce presto senso di responsabilità e determinazione a raggiungere il successo.



Con un solo figlio ci si concentra di più sulla conoscenza del suo carattere e si ha più tempo per interagire con lui in modo ponderato, per porsi delle domande e ragionare sul proprio ruolo di genitore: è insomma un’occasione preziosa da sfruttare.



Non puntare tutto su di lui

Certo non mancano degli svantaggi. Il rischio maggiore per il figlio unico è l’eccessiva dipendenza dall’ambiente familiare e dalla madre in particolare. Non dovendo distribuire attenzioni e affetto tra più figli, c’è il rischio che il genitore riversi su di lui il suo amore totalizzante e anche le sue ansie in modo soffocante, senza che il figlio possa condividerle con qualcun altro suo pari con cui allearsi.



Il comportamento dei genitori è fondamentale ed è la variabile che più incide sull’educazione dei figli, al di là del loro numero. La capacità della madre di non esaurire la propria identità nell’unico ruolo di mamma è la miglior garanzia per la crescita armoniosa del figlio, e soprattutto di quello unico. Realizzarsi anche come donna permette di non investire solo sul bambino e di non caricarlo di attese eccessive.



Il fatto che entrambi i genitori coltivino uno spazio di coppia e dei forti interessi personali permette al figlio di sentirsi più libero, non gravato della responsabilità della loro felicità e realizzazione. Far sentire al bambino che lui è l’unica ragione della propria vita non lo aiuta, è un fardello che gli procura più sensi di colpa che amore e non gli permette di svincolarsi, cioè staccarsi dalla sua famiglia per crearsi una vita propria.

Il figlio unico va particolarmente incoraggiato ad essere autonomo e ad allontanarsi dai genitori per esplorare il mondo esterno e interessarsi ad altre relazioni.



L’importanza di stare tra i bambini

Quando c’è un solo figlio, le aspettative dei genitori si concentrano logicamente solo su di lui; è importante allora trovare un giusto equilibrio tra lo spronare senza pressare, incoraggiare senza obbligare e soprattutto senza ricattare affettivamente. Distinguere tra i propri desideri e quelli dei figli è un esercizio difficile ma è particolarmente importante quando c’è un figlio solo, che sente su di sé il compito di non deludere i genitori.



Il risvolto del precoce senso di responsabilità è il rischio che il figlio unico diventi troppo presto un piccolo adulto; avendo solo figure adulte con cui rapportarsi, è naturale che imiti il loro comportamento. I genitori possono aiutare il bambino a vivere appieno la sua infanzia non incoraggiando troppo i suoi atteggiamenti da “vecchietto” e garantendogli la frequentazioni dei pari.



I bambini che hanno fratelli sono facilitati poiché, oltre ad intrattenersi con loro, possono frequentare anche gli amici dei fratelli. Il figlio unico invece deve procurarsi da solo gli amici. E’ allora utile favorire le relazioni con compagni e cuginetti, invitando a casa gruppi di bambini; anche se sono rapporti diversi da quelli fraterni, poiché il fratello lo si ha sempre in casa e costringe comunque a sviluppare un’intimità senza potersi sottrarre alla relazione, amici e cugini permettono di sperimentare ad esempio la necessità di condividere i giochi o di rispettare i turni, o il piacere di fare merenda in compagnia.



Si sentirà solo?

I genitori temono che il bambino senza fratelli possa soffrire di solitudine, ma si tratta di un timore infondato poiché i figli unici, in genere, vivono con naturalezza la loro condizione, non avendone mai sperimentata una diversa. Certo è importante che mamma e papà dedichino del tempo al figlio per giocare con lui o prestargli altre attenzioni, senza però pensare, in questo modo, di potersi sostituire a un fratello o una sorella. Questo è un tipo di rapporto “orizzontale” che il bambino ha bisogno di sperimentare con i coetanei.



Può capitare che a una certa età il bambino chieda ai genitori di avere un fratellino o una sorellina, magari perché frequenta compagni che ne hanno. Se i genitori non si sentono pronti o hanno deciso che la dimensione della loro famiglia resterà quella, non devono sentirsi in colpa nel disattendere il desiderio del figlio.



Se si decide di avere un altro figlio, questo deve essere fatto solo se si hanno energie e tempo per accogliere un nuovo bambino e non perché ci si preoccupa che l’unico figlio possa sentirsi solo o desiderare un fratello o una sorella. Tra l’altro, dare al bambino la responsabilità di decidere l’arrivo di un fratello significa mettere sulle sue piccole spalle un peso troppo grande.



Saper dire “no”

Il problema dei figli viziati non riguarda solo i figli unici, ma è legato all’atteggiamento dei genitori verso la disciplina; sembra anzi che il permissivismo sia maggiore quando i figli sono tanti, perché diventa più faticoso motivare con ciascuno limiti o dinieghi. I genitori, sempre più indaffarati, possono cedere alla tentazione di evitare i conflitti con i figli, per arginare i propri sensi di colpa.



Assecondare sempre, però, non aiuta i figli ad accettare e superare i rifiuti che comunque incontreranno nella vita. Stabilire delle regole, porre dei “no” in modo fermo, aiutare i bambini a tollerare la frustrazione di non avere tutto subito sono punti importanti nell’educazione di figli unici e non.
"spero,credo che non verrà mai per me l'infame buonsenso"

Re: IL TOPIC DELLE MAMMINE POTENZIALI e/o in standby ;)

#50888
rosdev ha scritto:
Federinik ha scritto:Io e il mr siamo figli unici.
Entrambi siamo persone dotate di una certa obiettività e autoconsapevolezza.
Questo ci rende ben chiaro quanto dei nostri limiti umani e problemi personali possa essere ricondotto alla struttura delle nostre famiglie.
Per questo siamo entrambi radicalmente contrari al figlio unico.
Oppure, per dire la stessa cosa con le parole di Lanternarossa: "8 su 10 dei miei pazienti sono figli unici, ci sarà un perché".

Poi vabbe già ci abbiamo messo una vita a fare questa, non so se riusciremo nel nostro intento, ma questo è un problema differente.

Cmq ho convinto io più genitori a fare almeno un secondo figlio di un televisore rotto, se avete problemi col marito vi do il mio cell.
Scusate se intervengo così a gamba tesa.
La frase in neretto l'ho già letta una volta e l'ho trovata profondamente offensiva nei confronti di chi ha fatto una scelta diversa.Stavolta mi dispiace ma non mi va di tacere:Io ho un figlio unico e vi giuro che è perfettamente sano di mente.
Credo che notizie di questo tipo vadano date sulla base di dati statistici oggettivi.

Fede,non ce l'ho con te anzi ho capito il senso del tuo discorso, è quella frase che proprio non mi va giù. :mrgreen:
Vi metto un link che riporto integralmente e in cui ho evidenziato qualcosa

http://www.portobellos.it/news/dettagli ... da-sfatare


Figlio unico, tanti miti da sfatare

Psicologia. L'intervento della dottoressa Lucia Montesi

07/01/2011

Viziato, egoista, prepotente, fragile e insicuro: questo l’identikit del figlio unico che ha imperversato per decenni, soprattutto quando non avere fratelli era una condizione statisticamente anomala ed era ritenuta di per sé una malattia. Ora che essere figli unici è diventato pressochè la norma nella maggior parte dei paesi occidentali, o ci si rassegna a una vera e propria epidemia, o si può provare a vedere con più attenzione i rischi ma anche i benefici che comporta essere l’unico bambino all’interno di una famiglia.



Una base sicura

Per cominciare, le buone notizie. Non esiste una “malattia da figlio unico”: tutte le ricerche presenti in letteratura non hanno mai messo in luce sintomatologie così ricorrenti da essere degne di nota; inoltre, la percentuale di psicopatologia nei figli unici equivale a quella nella popolazione generale. Si rilevano al contrario dei vantaggi. Ad esempio, la personalità del figlio unico è particolarmente salda perché l’amore esclusivo dei genitori gli trasmette sicurezza e fiducia nelle figure di attaccamento.



E’ più motivato ad andare bene a scuola, ha un’educazione esemplare e volontà di emergere; il fatto di essere seguito e ascoltato assiduamente dai genitori gli consente di sviluppare prima di altri una buona autostima. Abituato fin dalla nascita ad ascoltare sè stesso, il figlio unico sviluppa una particolare sensibilità per il proprio mondo interiore; acquisisce presto senso di responsabilità e determinazione a raggiungere il successo.



Con un solo figlio ci si concentra di più sulla conoscenza del suo carattere e si ha più tempo per interagire con lui in modo ponderato, per porsi delle domande e ragionare sul proprio ruolo di genitore: è insomma un’occasione preziosa da sfruttare.



Non puntare tutto su di lui

Certo non mancano degli svantaggi. Il rischio maggiore per il figlio unico è l’eccessiva dipendenza dall’ambiente familiare e dalla madre in particolare. Non dovendo distribuire attenzioni e affetto tra più figli, c’è il rischio che il genitore riversi su di lui il suo amore totalizzante e anche le sue ansie in modo soffocante, senza che il figlio possa condividerle con qualcun altro suo pari con cui allearsi.



Il comportamento dei genitori è fondamentale ed è la variabile che più incide sull’educazione dei figli, al di là del loro numero. La capacità della madre di non esaurire la propria identità nell’unico ruolo di mamma è la miglior garanzia per la crescita armoniosa del figlio, e soprattutto di quello unico. Realizzarsi anche come donna permette di non investire solo sul bambino e di non caricarlo di attese eccessive.



Il fatto che entrambi i genitori coltivino uno spazio di coppia e dei forti interessi personali permette al figlio di sentirsi più libero, non gravato della responsabilità della loro felicità e realizzazione. Far sentire al bambino che lui è l’unica ragione della propria vita non lo aiuta, è un fardello che gli procura più sensi di colpa che amore e non gli permette di svincolarsi, cioè staccarsi dalla sua famiglia per crearsi una vita propria.

Il figlio unico va particolarmente incoraggiato ad essere autonomo e ad allontanarsi dai genitori per esplorare il mondo esterno e interessarsi ad altre relazioni.



L’importanza di stare tra i bambini

Quando c’è un solo figlio, le aspettative dei genitori si concentrano logicamente solo su di lui; è importante allora trovare un giusto equilibrio tra lo spronare senza pressare, incoraggiare senza obbligare e soprattutto senza ricattare affettivamente. Distinguere tra i propri desideri e quelli dei figli è un esercizio difficile ma è particolarmente importante quando c’è un figlio solo, che sente su di sé il compito di non deludere i genitori.



Il risvolto del precoce senso di responsabilità è il rischio che il figlio unico diventi troppo presto un piccolo adulto; avendo solo figure adulte con cui rapportarsi, è naturale che imiti il loro comportamento. I genitori possono aiutare il bambino a vivere appieno la sua infanzia non incoraggiando troppo i suoi atteggiamenti da “vecchietto” e garantendogli la frequentazioni dei pari.



I bambini che hanno fratelli sono facilitati poiché, oltre ad intrattenersi con loro, possono frequentare anche gli amici dei fratelli. Il figlio unico invece deve procurarsi da solo gli amici. E’ allora utile favorire le relazioni con compagni e cuginetti, invitando a casa gruppi di bambini; anche se sono rapporti diversi da quelli fraterni, poiché il fratello lo si ha sempre in casa e costringe comunque a sviluppare un’intimità senza potersi sottrarre alla relazione, amici e cugini permettono di sperimentare ad esempio la necessità di condividere i giochi o di rispettare i turni, o il piacere di fare merenda in compagnia.



Si sentirà solo?

I genitori temono che il bambino senza fratelli possa soffrire di solitudine, ma si tratta di un timore infondato poiché i figli unici, in genere, vivono con naturalezza la loro condizione, non avendone mai sperimentata una diversa. Certo è importante che mamma e papà dedichino del tempo al figlio per giocare con lui o prestargli altre attenzioni, senza però pensare, in questo modo, di potersi sostituire a un fratello o una sorella. Questo è un tipo di rapporto “orizzontale” che il bambino ha bisogno di sperimentare con i coetanei.



Può capitare che a una certa età il bambino chieda ai genitori di avere un fratellino o una sorellina, magari perché frequenta compagni che ne hanno. Se i genitori non si sentono pronti o hanno deciso che la dimensione della loro famiglia resterà quella, non devono sentirsi in colpa nel disattendere il desiderio del figlio.



Se si decide di avere un altro figlio, questo deve essere fatto solo se si hanno energie e tempo per accogliere un nuovo bambino e non perché ci si preoccupa che l’unico figlio possa sentirsi solo o desiderare un fratello o una sorella. Tra l’altro, dare al bambino la responsabilità di decidere l’arrivo di un fratello significa mettere sulle sue piccole spalle un peso troppo grande.



Saper dire “no”

Il problema dei figli viziati non riguarda solo i figli unici, ma è legato all’atteggiamento dei genitori verso la disciplina; sembra anzi che il permissivismo sia maggiore quando i figli sono tanti, perché diventa più faticoso motivare con ciascuno limiti o dinieghi. I genitori, sempre più indaffarati, possono cedere alla tentazione di evitare i conflitti con i figli, per arginare i propri sensi di colpa.



Assecondare sempre, però, non aiuta i figli ad accettare e superare i rifiuti che comunque incontreranno nella vita. Stabilire delle regole, porre dei “no” in modo fermo, aiutare i bambini a tollerare la frustrazione di non avere tutto subito sono punti importanti nell’educazione di figli unici e non.
ti quoto, in tutto e per tutto.
ros, il mio infatti è il punto di vista di una figlia unica, che ha vissuto bene la sua condizione.
sono d'accordo sull'articolo, senza dimenticarmi che qui io mi pongo il problema di essere stringata, per cui non è il caso che aggiunga ulteriori commenti.

quando leggo i tuoi interventi, tutti, mi fai sempre riflettere, ti ho già detto che per me sei in gamba, e soprattutto credo :oops: mi sembra :oops: di aver capito che sei prima di tutto una gran donna, che rifugge dagli esibizionismi dietro cui c'è ben poco.
credo che F. sia fortunato ad averti come madre. mannaggia che faccio schifo a fare i complimenti, o li faccio così seria che uno si chiede se è un complimento.....

e hai anche ragione a dire che certe frasi sono profondamente offensive.
la metto via, non mi piace la "mielosa falsitudine" o quello che è, e visto l'argomento non mi sembra il caso di buttarla in vacca dicendoti che sei una grandissima "bastarda", nel senso migliore del termine.
C.


dimenticavo: sono figlia unica, ma non mi sembra di essere venuta così male.
:D
"Dietro un miraggio c'e' sempre un miraggio da desiderare"

Re: IL TOPIC DELLE MAMMINE POTENZIALI e/o in standby ;)

#50890
13 febbraio ha scritto:
ti quoto, in tutto e per tutto.
ros, il mio infatti è il punto di vista di una figlia unica, che ha vissuto bene la sua condizione.
sono d'accordo sull'articolo, senza dimenticarmi che qui io mi pongo il problema di essere stringata, per cui non è il caso che aggiunga ulteriori commenti.

quando leggo i tuoi interventi, tutti, mi fai sempre riflettere, ti ho già detto che per me sei in gamba, e soprattutto credo :oops: mi sembra :oops: di aver capito che sei prima di tutto una gran donna, che rifugge dagli esibizionismi dietro cui c'è ben poco.
credo che F. sia fortunato ad averti come madre. mannaggia che faccio schifo a fare i complimenti, o li faccio così seria che uno si chiede se è un complimento.....

e hai anche ragione a dire che certe frasi sono profondamente offensive.
la metto via, non mi piace la "mielosa falsitudine" o quello che è, e visto l'argomento non mi sembra il caso di buttarla in vacca dicendoti che sei una grandissima "bastarda", nel senso migliore del termine.
C.


dimenticavo: sono figlia unica, ma non mi sembra di essere venuta così male.
:D
Mi hai fatto commuovere :oops:
Sai quanto ti stimi e trovarmi in linea con il tuo pensiero per me è motivo d'orgoglio.
Ce ne fossero di persone venute male come te! :D
Grazie per il grandissima bastarda (che in questo caso equivale al cretina
di cui ti ho detto) :D :D :D

Tornando in topic, io non intendo sostenere che le mie scelte siano le più giuste.Queste sono questioni molto delicate e personali e qualunque scelta si compia essa va rispettata.
Dico solo che certe generalizzazioni non suffragate da dati oggettivi, andrebbero evitate.Un forum è un luogo aperto,chiunque può leggere e sentirsi offeso da certe affermazioni.
Conosco persone per le quali il figlio unico non è stata una libera scelta e fomentare sensi di colpa non mi pare corretto.
"spero,credo che non verrà mai per me l'infame buonsenso"

Re: IL TOPIC DELLE MAMMINE POTENZIALI e/o in standby ;)

#50891
Personalmente credo che il vantaggio di avere un fratello/sorella non si limiti all'avere qualcuno con cui giocare, che ti insegni a condividere persone e cose, che ti "salvi" da eventuali comportamenti non costruttivi dei genitori, eccetera. Il vantaggio più grande che io vedo si ha da adulti, quando si devono affrontare difficoltà, ostacoli, la perdita di persone care...
Spino è figlio unico, e da solo ha dovuto farsi carico di ogni - pesante - guaio familiare, senza un aiuto, senza una parola di incoraggiamento, senza nessuno che affrontasse insieme a lui quelle difficoltà. E io so benissimo quanto gli è costato, in termini affettivi... emotivi... :(
Lui per primo mi ha sempre detto "un figlio solo mai".

Ma non è nemmeno solo questo.
Vorrei ritrovare un vecchio post di Abigaille in cui lei citava dei versi o qualcosa di simile... in sostanza diceva che un fratello è il legame con le tue origini, con la tua storia.

Trovato:
abigaille ha scritto:Io sono la prima di 4 figli. F. è il secondo di 4 figli.
Da piccola a ogni nuovo annuncio di gravidanza dei miei mi arrabbiavo come un lupo, avrei voluto essere l'unica :P
Oggi so che mi hanno fatto un grande regalo, e questo indipendentemente dal fatto che vada più o meno d'accordo con i miei fratelli/sorelle.
Per questo non vorrei che Alberto rimanesse solo.
Però.
Però.
Io e F. siamo soli nella gestione del bimbo, zero nonni a supporto, se tutto va bene corriamo come matti e non ci incastra mai di fare qualcosa per "noi", se tutto va male (scioperi al nido, influenze) è un disastro.
Come farei con due?
Ri-però.
Mi capita di leggere questo:
La questione è che io vorrei che fra 30 anni tu avessi qualcuno, in questo mondo, da incontrare. Da incontrare di passaggio in un aeroporto, ognuno in viaggio per chissàdove, o in un bar; in una stazione o in un appartamento pieno di bambini.
Qualcuno da vedere una volta all'anno o tutte le domeniche.
Qualcuno che conosca quel nucleo. Il nucleo da cui si è partiti.
Qualcuno che conosca quelle mattine di Natale, quelle domeniche pigre, quelle minestre della sera.
Qualcuno che venga, come te, da quelle ciabatte, quei pigiami, quelle litigate per lavare i denti.
Qualcuno che ti ricorda chi sei e da dove vieni.
Questo è un fratello.


E chissà.
E' in questo che io vedo un grande, grandissimo dono.
Detto ovviamente senza alcuna polemica o critica nei confronti di chi fa una scelta diversa.
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The Sisterhood of The Calf 38

Re: IL TOPIC DELLE MAMMINE POTENZIALI e/o in standby ;)

#50892
I miei fratelli sono, senza ombra di dubbio, dei beni preziosissimi per me. Guai a chi me li tocca!
Ma, detto questo, non credo che essere figli unici debba essere uno status compromettente per la propria psiche. :roll:
Sta ai genitori, cosi' come hanno fatto quelli di 13, resposabilizzare il proprio figlio ed assumere un atteggiamento meno protettivo :wink:
L'eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai.
(Coco Chanel)

Re: IL TOPIC DELLE MAMMINE POTENZIALI e/o in standby ;)

#50895
lunaspina ha scritto: Spino è figlio unico, e da solo ha dovuto farsi carico di ogni - pesante - guaio familiare, senza un aiuto, senza una parola di incoraggiamento, senza nessuno che affrontasse insieme a lui quelle difficoltà. E io so benissimo quanto gli è costato, in termini affettivi... emotivi... :(
Lui per primo mi ha sempre detto "un figlio solo mai".
Uguale per bizzo!