bradipa66 ha scritto:justonething ha scritto:Ciao Bradipa,
secondo me la postfazione sarebbe stata molto più utile se fosse stata contenuta nelle note a piè di pagina.
I riferimenti alla politica interna probabilmente sarebbero più divertenti conoscendo e vivendo la situazione effettiva per quanto mi riguarda a parte la Merkel " tozza e divertente come un salice piangente" non ho saputo cogliere i doppi sensi riguardanti gli altri .
Però alcune battute sono davvero, davvero carine e tutte le stoccate all'Ue e alla supremazia economica tedesca invece fin troppo comprensibili...
Non ho apprezzato in particolare (forse per mie posizioni personali non per forza condivisibili, ne avevamo parlato anche tempo fa in discussioni politiche mi pare) la barzelletta riportata nel libro che fa più o meno così (magari cambia qualche stato ma il succo è comprensibile):
"Un portoghese, un inglese e un francese vanno in un bordello, chi paga ? La Germania !"
immagino anche la battuta vada letta nel contesto della "supremazia tedesca" (?)... peraltro percul@ata in altre righe del libro: però anche questo è un esempio di come la lettura instilli dei dubbi (della serie: ci fa o ci è?)
Io credo che già l'aver fatto discutere propende a favore dell'autore
cmq secondo me è una satira di doppio livello, l'obiettivo finale della provocazione è proprio farci riflettere su
"stai ridendo alle analisi della contemporaneità fatte da Hitler"
ed è probabilmente vero che subiamo la fascinazione di "chi le canta chiaro" "chi rifiuta il politically correct" decisamente troppo
poi la democrazia parlamentare e il ferraginoso funzionamento della Ue sono noiosi, non c'è che dire, non assomigliano a Weimar,
però.....in qualche cosa, potrebbero
Il limite che ho trovato (e che mi fa rimanere un po' nel dubbio sulla questione sollevata da Bradipa) è che alla fine ti abitui talmente tanto al modo di ragionare del protagonista che lo consideri più un nonnetto reazionario innocuo che H.H