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Re: La libreria del forum

#5581
Nessuno parla più di letture?

intanto abbiamo perso un'altro Nobel :| Gunter Grass
http://www.alfemminile.com/album/homesweethome63
Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dove erano, ma sono ovunque noi siamo

Re: La libreria del forum

#5584
:wink: finito Marquez, Memoria delle mie **censured** tristi. Che particolare questo libro!
http://www.alfemminile.com/album/homesweethome63
Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dove erano, ma sono ovunque noi siamo

Re: La libreria del forum

#5585
Recentemente ho terminato la quadrilogia di Elena Ferrante l'amica geniale e successivi.
Consigliatissima,la storia è coinvolgente cattura fin dall'inizio e non si riesce a staccarsene
(se decidete prendete subito tutti e quattro i libri :wink: ).
E' la storia di un'amicizia tra due donne dall'infanzia fino all'età matura e contemporaneamente un attento affresco del panorama italiano dagli anni del dopoguerra ai giorni nostri, attraverso tutte le fasi del movimento femminista,la contestazione studentesca, gli anni di piombo.
Non dirò altro anche se in rete si trovano recensioni che svelano fin troppo, ritengo che sia preferibile affrontare la lettura senza pregiudizi e condizionamenti :mrgreen:
Buona lettura :D
(Ah grazie a bradipa che me l' ha consigliata :D )

Affascinata dalla Ferrante e dalla sua scrittura ho voluto leggere altre sue cose, ho preso il primo romanzo l'amore molesto. Che dire :roll: non mi è piaciuto, non ho riconosciuto l'autrice,ho trovato la scrittura poco limpida e densa di visioni oniriche, la storia che pure ci sarebbe, sembra non entrare mai nel vivo e alla fine del libro resta un senso di incompiuto :roll: A me non ha convinto (anche se so che ne è stato tratto un bel film)


Ho letto pure tutti TUTTI i romanzi di de GIovanni sia quelli del commissario Ricciardi :D sia quelli dei bastardi :D Mi pare che se ne sia già parlato, io li adoro.Mi piacciono le storie e trovo affascinante la descrizione della Napoli degli anni 30 (nella serie di Ricciardi). Mi piace la scrittura dell'autore e la consuetudine di mutare l'io narrante essendo spesso considerato pure il punto di vista dell'assassino.
Raccomando solo di rispettare l'ordine dei romanzi di entrambe le serie perchè vengono narrate anche le vicende personali dei protagonisti (cosa che mi piace anche se nel caso di Ricciardi l'autore sta girando troppo intorno alle stesse situazioni senza mai andare avanti)

:D :wink:
"spero,credo che non verrà mai per me l'infame buonsenso"

Re: La libreria del forum

#5587
Per aprire i cassetti bisogna girare la maniglia a leva, premendo. Allora la molla si sgancia, il meccanismo scatta con un lieve clic metallico, si mettono automaticamente in movimento i cuscinetti a sfera, i cassetti sono leggermente inclinati e scorrono da soli su piccole rotaie. Prima appaiono i piedi, poi il ventre, poi il tronco, poi la testa del cadavere. A volte, per i cadaveri non autopsiati, bisogna aiutare il meccanismo tirando con le mani, perché alcuni hanno il ventre gonfio che preme contro il cassetto superiore e ostacola il movimento. Gli autopsiati invece sono asciutti, come prosciugati, con quella specie di cerniera-lampo lungo il ventre e l'interno riempito di segature. Fanno pensare a bamboloni, a grandi fantocci di una rappresentazione finita buttati in un deposito di robe vecchie. A suo modo questo è un magazzino di vita.

A. Tabucchi - il filo dell'orizzonte

Re: La libreria del forum

#5588
continuo con Tabucchi

Requiem

"Ultima domenica di Luglio. Una Lisbona assolata e afosa. Un uomo italiano che vive nella campagna dell’Alentejo si ritrova, non sa bene come, nella capitale e a metà tra sogno e realtà vi si muove pesantemente, con fatica e accaldato. Inizia un viaggio che dura un giorno, dove incontra diversi personaggi, alcuni reali, altri sono dei fantasmi. Con tutti ha delle conversazioni che gli servono a chiarire il motivo di questo strano viaggio. Fantasmi del passato, di persone vicine che sono passate a miglior vita e che hanno lasciato il protagonista con una sensazione di irrisolto che in qualche modo lo dilania interiormente. Capisce così che finché non ha risolto alcune questioni non può andare avanti con la sua vita

http://www.sololibri.net/Requiem-Antonio-Tabucchi.html

Bosch ( museo nazionale de arte antigua ) le tentazioni di sant'Antonio
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Ultima modifica di petra18 il 05/09/15 12:08, modificato 1 volta in totale.

Re: La libreria del forum

#5589
Il libro dell'inquietudine - Pessoa Fernando

Lo stesso capolavoro di Pessoa è in realtà un libro che non esiste. Carte sparse, ritagli, appunti di tutta una vita pensati per un «libro a venire» pubblicato solo molto dopo la morte dell'autore, grazie a editori e curatori che hanno scelto e organizzato i materiali secondo il loro gusto. Il testo critico che Jerónimo Pizarro ha ricostruito per l'Edizione nazionale portoghese delle opere di Pessoa restituisce per la prima volta il corpus piú completo del «non libro», disponendo in ordine cronologico le oltre 400 brevi prose che lo compongono. È l'occasione per leggere finalmente il Libro dell'inquietudine piú probabile nella sua elaborazione d'autore, e nei due eteronimi ai quali Pessoa affida la paternità del doppio diario (non solo Bernardo Soares ma anche Vicente Guedes). Un'opera di finzione e di meditazione senza pari nella letteratura del Novecento.

***

«Il destino assegnò a Fernando Pessoa questo nome fatale, Pessoa, Persona: proprio a lui, che era una e mille persone, innumerevoli flatus vocis imprendibili e senza neppure un nome [...]. Nella nostra civiltà la Persona si installa come funzione prima di tutto linguistica, in delicato bilanciamento fra l'individuazione pronominale e la processualità di un soggetto inafferrabile se non come flusso, ritmo danzante, "forma del movimento". Il drammatico "Je suis l'autre" che Nerval scrisse sotto un suo ritratto e l'estremistico "Je est un autre" di Rimbaud, che in Pessoa risuonano alla lettera nel "Viver é ser outro" (255) e in molti altri luoghi del Libro dell'inquietudine, fanno esplodere l'equilibrio instabile: il piú profondo, autentico desassossego di Pessoa, l'inquietudine piú devastante del Novecento, è questo porsi del Soggetto come altro da sé, questa non solo esistenziale, ma metafisica perdita della presenza. Pessoa è Persona e Personne, Tutti e Nessuno nel contempo, Todos os Nomes e Anonimo assoluto: Everyman, Chiunque, Ognuno di noi».

Dalla prefazione di Corrado Bologna

Re: La libreria del forum

#5590
A Lisbona con Antonio Tabucchi - Pini Lorenzo


Un'omelette alle erbe e una limonata al Café Orquidea in compagnia di Pereira. Una feijoada insieme al Guardiano del Cemitério dos Prazeres. Una sosta al Café Brasileira sulle orme di Pessoa e degli intellettuali portoghesi. "A Lisbona con Antonio Tabucchi" non è solo una guida ma un'esplorazione urbana, culturale e umana. La città è geografia, architettura, spazio urbano e memoriale, entro i cui confini si sono consumati eventi privati e pubblici, esistenziali, storici e politici. Ecco allora che l'acqua dolce del Tago, con il suo scorrere placido, diviene letteratura. Camminare per le strade di Lisbona significa ripercorrere i sentieri dei personaggi di "Sostiene Pereira", di "Requiem", e di altri racconti. Dove fermarsi a mangiare l'arroz de cabidela? Quali giardini scegliere per riposarsi durante il viaggio? Quali terrazze offrono la vista migliore? Le risposte sono lì, tra i dialoghi, le descrizioni, gli sfondi narrati da Tabucchi. Perché Lisbona oltre a essere una città dall'atmosfera carica di saudade, quel sentimento che soltanto i portoghesi sono in grado di spiegare, è anche una meta turistica ricca di fascino e così com'è, pare fatta apposta per la finzione letteraria. Lorenzo Pini costruisce una mappa, in bilico tra realtà e sogno, che conduce alla scoperta dei luoghi simbolo della capitale portoghese. In un'appendice finale al testo, una guida dettagliata di hotel, bar, ristoranti, musei, ma anche locali e teatri dove trascorrere piacevoli serate.