Ri-congelare
#1se faccio uno sformato con della verdura congelata, dopo cotto, lo posso congelare??
Moderatore: Steve1973
manco io l'ho capitoCOSTA ha scritto:Si, sapevo che si può ricongelare se si cambia stato all'alimento. Cioè se usi un prodotto crudo e congelato lo puoi ricongelare dopo averlo cotto.
Io piuttosto non ho capito bene cosa succede se si ricongela. Cioè fa male o soltanto perde nutrienti/sostanza/proprietà organolettiche. Qualcuno ne sa?
credo che tu perda gran parte dei benefici anti-batterici della surgelazione..oltre ad avere effetti deleteri (quelli certi ) sull'estetica dell'alimento, pero' non so se si sviluppano tossine particolari proprio nel procedimentoCOSTA ha scritto:Si, sapevo che si può ricongelare se si cambia stato all'alimento. Cioè se usi un prodotto crudo e congelato lo puoi ricongelare dopo averlo cotto.
Io piuttosto non ho capito bene cosa succede se si ricongela. Cioè fa male o soltanto perde nutrienti/sostanza/proprietà organolettiche. Qualcuno ne sa?
Eccomi!COSTA ha scritto:Infatti non mi è stato mai spiegato. Ci vorrebbe un Chimicooooooooo.
Grazie Dottoressa..piulia73 ha scritto:Eccomi!COSTA ha scritto:Infatti non mi è stato mai spiegato. Ci vorrebbe un Chimicooooooooo.
Innanzitutto vi ricordo che è molto importante il modo in cui vengono congelati gli alimenti. Il mio prof. di tossicologia era assolutamente contrario alla surgelazione casalinga, perchè, anche se la temperatura a cui viene effettuata è inferiore ai -18°C, la velocità di congelamento è molto più bassa rispetto al procedimento industriale. Per quanto riguarda il perchè non bisogna ricongelare il prodotto scongelato, il motivo è di tipo sanitario: lo scongelamento non preserva il cibo dalla proliferazione batterica, per cui si rischiano intossicazioni alimentari più o meno gravi.
Per qualche informazione in più, vi riporto quanto segue:
"Il congelamento è il sistema di conservazione al freddo di tipo domestico che permette di portare e mantenere gli alimenti a temperature uguali o inferiori a –7°C fino a –12°C. Pur essendo un metodo efficace per allungare la conservazione dei cibi deperibili, non permette di bloccare al 100% l'attività delle cellule vive e degli enzimi provocando il lento deterioramento delle qualità organolettiche originarie del prodotto. Il processo di congelamento, avvenendo in tempi lenti, determina la formazione di grandi cristalli di ghiaccio dentro gli alimenti. I cristalli rompono le pareti delle cellule e provocano danni alla struttura biologica dei cibi che, al momento dello scongelamento, presenteranno un calo del valore nutritivo e un rammollimento della struttura originaria.
La surgelazione può essere definita come il miglior metodo fisico di conservazione degli alimenti. Le moderne tecnologie adottate a livello industriale portano il prodotto a raggiungere la temperatura al cuore di –18°C con temperature che variano dai –35 ai –190°C e tempi compresi fra i 3 e i 40 minuti. La grande rapidità del processo rende la surgelazione la tecnica più efficace sotto diversi aspetti. Anzitutto durante la surgelazione si ha la formazione di microcristalli di ghiaccio che non deteriorano la struttura biologica degli alimenti, mantenendo le originarie caratteristiche qualitative del prodotto fresco. Il mantenimento della temperatura di – 18°C rallenta in maniera esponenziale le reazioni chimiche ed enzimatiche e lo sviluppo dei microbi diventa pressoché nullo. Il contenuto di vitamine dei cibi surgelati è addirittura superiore rispetto ai prodotti freschi conservati per più di 24 ore. In definitiva, rispettando la catena del freddo che deve essere mantenuta ad una temperatura di –18°C, il cibo fresco surgelato è, per caratteristiche qualitative e nutrizionali, quello meglio paragonabile al prodotto fresco ."
Inoltre potete guardare qui:
http://www.corriere.it/speciali/aliment ... bo-10.html