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Le migliori città Italiane

#1
Presentata oggi l’indagine sulle città italiane di Legambiente e Sole 24 Ore.

Sindaci coraggiosi cercansi. Primi cittadini non rassegnati a considerare ineluttabili le emergenze urbane, prime fra tutte rifiuti, smog e rumore, ingorghi e trasporto pubblico scadente. Scorrendo i dati di Ecosistema Urbano 2007 viene la voglia di pubblicarla davvero un’inserzione pubblicitaria così. Nell’Italia delle città infatti la qualità ambientale non cresce e molti settore chiave della vivibilità urbana sono come abbandonati a se stessi. Lo dicono i numeri: l’inquinamento atmosferico da un anno all’altro non è praticamente cambiato, rimanendo perciò a livelli d’allarme, la congestione è sempre la stessa mentre il trasporto pubblico locale perde passeggeri, la produzione di rifiuti è aumentata e non è affatto compensata da quel timido segno”+” davanti al trend della raccolta differenziata (+1,7% tra 2006 e 2005). Lo dice, anche, l’esperienza quotidiana dei cittadini, fatta di code nel traffico, di città talvolta più sporche, di servizi non sempre efficienti. In questo contesto grigio per trovare la città più sostenibile bisogna andare molto a nord, arrivare a Bolzano, il capoluogo più settentrionale d’Italia. Di limiti, di lacune, di pecche abbonda invece il sud, soprattutto la Sicilia. In mezzo a questi due estremi, non solo geografici, c’è l’Italia dei centri urbani disegnata da Ecosistema Urbano 2007, l’annuale ricerca di Legambiente sulla qualità ambientale delle 103 città capoluogo di provincia realizzata con la collaborazione scientifica dell’Istituto di ricerche Ambiente Italia e la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore.
Se è vero dunque che qualche dato di questo XIII Ecosistema Urbano segnala lievi progressi (diminuiscono di poco le auto circolanti, cresce leggermente la raccolta differenziata) è altrettanto vero che siamo ancora in piena emergenza smog e rifiuti, che la mobilità resta pesantemente congestionata, che il trasporto pubblico è colmo di difetti, che la depurazione è inadeguata. L’esempio più lampante lo fornisce proprio la prima arrivata, Bolzano: solo in un paio dei 25 parametri analizzati da Legambiente sopravanza le altre 102 città esaminate dalla ricerca. Per il resto strappa piazzamenti certo buoni, ma non ottimi, o addirittura occupa posizioni di rincalzo perdendo terreno in alcuni indicatori importanti. Quella di Bolzano è insomma una vittoria relativa: più che la migliore, è la meno insostenibile. Mentre davvero pessime appaiono le performance di Catania, Taranto e L’Aquila, in coda alla classifica. Infine anche i numeri di Ecosistema Urbano 2007 confermano la desolante situazione di stallo di Napoli: sotto il 10% di raccolta differenziata, zero piste ciclabili, due metri quadri di verde per abitante, un abusivismo edilizio doppio rispetto alla media nazionale.
In questo scenario statico, basta un leggero movimento per cambiare le carte in tavola: così le grandi città, pur non brillando, con un po’ di depurazione in più (Milano) o qualche nuova pista ciclabile (Roma) guadagnano posizioni in classifica e guidano una ripresa delle metropoli più apparente che reale. Come altrettanto virtuali appaiono alcuni miglioramenti del meridione che, a parte poche prestazioni positive (Salerno), mantiene intatto il suo distacco dal nord. Importante e sostenibile, invece, è l’ordinanza del Comune di Roma che rende obbligatori i pannelli solari su tutte le nuove costruzioni: una eccezione promettente, sebbene in decisa controtendenza con il quadro generale.
e città europee più sostenibili sono anche quelle economicamente più vitali. Come Helsinki e Copenaghen, dove il 98% delle abitazioni è teleriscaldato, o come Barcellona, diventata in pochi anni città leader per il solare.
Da un’analisi veloce dei risultati possiamo notare che tra le città capoluogo di Regione spicca, ma forse non sorprende più di tanto, il 19° posto di Bologna, mentre Firenze è 40a, la capitale d’Italia Roma al 60° posto e precede di poco Milano (62°), chiude Napoli alla 67° posizione.

Le cento fotografie dell’Italia
I dati complessivi di Ecosistema Urbano 2007, l’annuale ricerca sulla qualità ambientale dei 103 comuni capoluoghi di provincia, aiutano a chiarire meglio perché c’è questa sensazione di staticità delle politiche ambientali nei centri urbani.
Prendiamo l’esempio dell’aria. I valori di biossido di azoto sono oggi superiori ai limiti di legge in 43 comuni rispetto ai 38 dello scorso anno, mentre per le polveri sottili il livello dell’allarme sanitario è stato superato in 24 città (solo due in meno rispetto all’esame del precedente Ecosistema Urbano). Evidentemente il grande bricolage di misure tampone – targhe alterne, blocchi estemporanei della circolazione, stop limitati alle auto non catalizzate e ai vecchi diesel – e i “grandi” interventi per la mobilità sostenibile annunciati dal governo negli anni passati non hanno modificato di una virgola la situazione.
La riprova che la mobilità è la stessa di sempre – ingorgata e caotica – sta nel fatto che il consumo di carburante, indicatore che dà la misura del ricorso all’auto privata per gli spostamenti, si mantengono stabili, e che il trasporto pubblico continua ad avere uno scarso appeal per i cittadini: la media annuale scende da 89 a 88 viaggi per abitante, nemmeno un’andata e ritorno a settimana. Altri sintomi di non cambiamento arrivano dal ciclo delle acque: la depurazione degli scarichi civili è ferma al 79%, come lo scorso anno, e sono ancora 9 le città dove il numero di abitanti allacciati alla rete fognaria è inferiore al 50% della popolazione. Invariate, e dunque elevatissime, le perdite della rete idrica, che passano da un anno all’altro dal 30% al 31%. Un problema, quest’ultimo, che riguarda buona parte delle città italiane: il 44% dei comuni capoluogo per cui è stato possibile fare una stima perde più del 30% dell’acqua che immette in rete.
Stazionari anche i consumi elettrici domestici, con una contrazione nelle regioni settentrionali e una crescita nelle regioni meridionali. I rifiuti prodotti continuano invece a salire in maniera continua e preoccupante: quasi il 2% in più in valore assoluto rispetto al dato dello scorso anno della produzione complessiva (614 Kg/ab/anno contro gli attuali 625). Migliora di pochissimo il dato relativo alla raccolta differenziata, che si attesta al 21.7%, rispetto al 20% della scorsa edizione e al 35% della soglia di legge. Raccogliere i rifiuti in maniera differenziata rimane peraltro una prerogativa del centro nord: sono infatti solo 3 (Macerata, Brindisi e Nuoro) i comuni del sud e delle isole che riescono a raggiungere almeno il 15% di raccolta differenziata. In questa edizione di Ecosistema Urbano le città che hanno superato l’obiettivo del 35% sono 28 e solo 3 (Asti, Lecco e Verbania) superano il 50%.
Irrisolta è la questione abusivismo edilizio: l’ultimo censimento realizzato da Legambiente ha stimato la realizzazione di oltre 40mila costruzioni abusive e il prezzo più alto lo pagano ancora una volta le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Calabria, Campania, Sicilia e Puglia) dove si concentra il 55% delle nuove costruzioni abusive. Guardando i dati in valore assoluto, il primato di questa particolare classifica spetta alla Campania con 7.690 costruzioni abusive, seguita da Sicilia (5.516), Puglia (4.958) e Calabria (3.788). Il dato migliore è quello della Val d’Aosta, regione italiana immune al cemento fuorilegge. Naturalmente il grigio del nostro panorama urbano non è uniforme. Qualcosa, sempre rimanendo a uno sguardo d’insieme, è fortunatamente cambiata. La densità automobilistica prima di tutto. Dopo anni di continua crescita, nel 2005 si registrano circa 400.000 auto in meno nelle città rispetto al 2004. Un calo interessante, che andrà ben valutato in futuro: in sostanza si tratta di capire se è solo un fenomeno passeggero, legato a un momento di eccessiva saturazione del mercato, o se davvero è cominciata una inversione di tendenza che interessa almeno il possesso se non ancora l’uso. Quattrocentomila è un numero elevato. Tuttavia non è in grado di far calare considerevolmente il dato medio nazionale: c’erano l’anno scorso 63 auto ogni 100 abitanti, ce ne sono 61 oggi e in 4 città (Pordenone, Roma, Viterbo e Aosta) si oltrepassano le 70 vetture/100 abitanti. Altrettanto interessante, in un contesto in cui mancano misure strutturali per la mobilità sostenibile, la crescita delle isole pedonali: 0,31 mq per abitante (erano 0,28 lo scorso anno), 7 sono i comuni che superano la soglia di un metro quadro per abitante. Tra le grandi città, oltre al caso eccezionale di Venezia, spicca Roma che dichiara circa 364.000 metri quadri di spazio per i pedoni, male invece Milano che si ferma a numeri da piccolissima: appena 120.000 mq di superficie pedonalizzata. L’estensione media complessiva delle zone a traffico limitato oltrepassa i 4 mq per abitante. Undici capoluoghi hanno ztl che si estendono per più di 100 ettari. Tra questi spiccano Roma, prima tra le grandi città, e Bergamo che mette a disposizione di ogni abitante oltre 46 mq di superficie chiusa al traffico. Trentadue i comuni che rimangono al di sotto di un mq per abitante.
I km di piste ciclabili sono quasi 1.700 (1.133 in sede propria e 558 in corsia riservata), mentre sono 797 i km di percorsi misti pedonali e ciclabili, invece la presenza di zone con moderazione di velocità a 30 km/h è segnalata in 18 città, 5 in più dell’anno scorso, con un’estensione complessiva di 222 km. Confrontando la medie dell’indice sintetico in base 100 utilizzato per rappresentare (in metri equivalenti per abitante) questo indicatore troviamo dunque un aumento insignificante, in valore assoluto, rispetto allo scorso anno: da 5,67 m.eq./ab agli attuali 6,25 m.eq./ab. Solo sei città (Ravenna, Modena, Mantova, Ferrara, Reggio Emilia e Cremona) hanno valori superiori ai 20 “metri equivalenti” ogni 100 abitanti, mentre in altre 16 ci sono più di 10 “metri equivalenti”, tra queste solo una città del Sud d’Italia (Lecce). Il verde urbano fruibile fa registrare un leggero aumento nei metri quadri disponibili per abitante, nella media italiana infatti si passa dai quasi 10 mq (9,8) dello scorso anno agli attuali 10,6 metri quadri per abitante. Ma ancora una volta i dati sulla disponibilità di verde fruibile in area urbana hanno richiesto serie e ponderate verifiche confermando le difficoltà delle città italiane nel monitorare il verde presente sul proprio territorio. Quasi la metà dei comuni dichiara una superficie di parchi e giardini inferiore a 5 mq/ab, mentre in testa alla classifica troviamo Massa, Mantova, Cuneo e Ferrara, che dichiarano più di 25 mq per abitante.


Il meglio e il peggio dell’Italia delle città
Ecco per alcuni parametri le città con le performance migliori e quelle con le performance peggiori. Nell’ultima colonna la media italiana.

Parametro / Città migliore / Città peggiore / Media Italia 2007 / Media Italia 2006
NO2 media annuabiossido di azoto - Potenza 7,5 mg/mc - Torino 69 mg/mc - 40,44 mg/mc - 42,01 mg/mc
Pm10 polveri sottili Media annua - Pisa 15,9 mg/mc - Verona 59 mg/mc - 36,89 mg/mc - 38,23 mg/mc
Consumi idriciLitri/ab/giorno - Ascoli 103,8 - Milano 359,4 - 283,26 - 300,01
Perdite di reteacqua persa su tot. - Viterbo 4% - Cosenza 70% - 31% - 30%
Nitrati nell’acquamedia mg/lt - Caltanissetta 0 mg/lt - Piacenza 35,3 mg/lt - 9 mg/lt - 9 mg/lt
Depurazione% scarichi depurati - 14 città al 100% - Benevento 12% - 79% - 79%
RifiutiKg/ab/anno - Matera 394 kg - Massa 915,7 kg - 625 kg - 614,2 kg
Raccolta differenz.% su tot. rifiuti - Asti 61,1% - Messina 1,5% - 21,7% - 20,0%
Trasporto pubblicoViaggi/ab/anno - Venezia 609 - Vibo Valentia 1 - 88 - 89
Isole pedonaliMq/ab - Venezia 4,66 - 10 città prive di isole pedonali - 0,30 - 0,28
ZtlMq/ab - Bergamo 45,61 - 6 città prive di ztl - 3,37 - 2,92
Piste ciclabiliMt/ab - Ravenna 32,01 - 18 città prive di piste ciclabili - 6,24 - 5,67
Verde urbanoMq/ab - Massa 32,13 - Messina 0,22 -10,63 - 9,8
Densità autoVetture/100 ab - Venezia 43 - Aosta 101 - 61 - 63
Consumo carburantiKep/ab/a - Enna 236 - Ragusa 727 - 438 - 444
Consumo elettricitàKwh/ab/a - Avellino 837 - Aosta 1523 - 1139 - 1139
Abusi ediliziAbusi/10mila ab - Aosta 0 - Potenza 18,93 - 6,91 - 6,91

Bolzano, regina di Ecosistema Urbano 2007
Ecosistema Urbano raccoglie ogni anno, sia con questionari e interviste dirette ai 103 comuni capoluogo di provincia, sia sulla base di altre fonti statistiche, informazioni su 125 parametri ambientali per un corpus totale di oltre 125mila dati. Questa raccolta viene sintetizzata in 25 diversi indicatori di qualità ambientale riferibili a tre macro-classi: indicatori di pressione che misurano il carico generato sull’ambiente dalle attività umane (consumi di acqua potabile, di carburante, di elettricità, produzione di rifiuti solidi urbani, tasso di motorizzazione), indicatori di stato che misurano la qualità dell’ambiente fisico (smog, inquinamento idrico), indicatori di risposta che rendono una misura della qualità delle politiche messe in campo dall’amministrazione pubblica o dalla città più in generale (abusivismo edilizio, perdite della rete idrica, depurazione, raccolta differenziata, trasporto pubblico, isole pedonali e zone a traffico limitato, piste ciclabili, aree verdi, gestione ambientale nelle imprese e nella pubblica amministrazione, sviluppo di politiche energetiche tese alla crescita delle rinnovabili, monitoraggi e rilevamenti della qualità ambientale).
L’analisi incrociata dei dati assegna a Bolzano la palma di vincitrice. Supera di pochissimo la prima dello scorso anno, Mantova, e dopo dieci edizioni torna in testa alla graduatoria di Ecosistema Urbano coronando così una faticosa rimonta che dura da almeno cinque anni, già evidenziata dal secondo posto dell’anno passato e dall’ottavo dell’edizione 2005. Osservando nel dettaglio le prestazioni della città altoatesina scopriamo che il risultato conclusivo è frutto di buone performance solo in alcuni dei settori chiave della ricerca. Bolzano infatti vince primeggiando nelle classifiche relative al monitoraggio della qualità dell’aria e nell’indicatore delle politiche energetiche, nel quale il capoluogo altoatesino è da tempo tra le città leader in Italia. La città altoatesina migliora sensibilmente soprattutto nei due indicatori relativi allo smog (NO2 e PM10), dimezza quasi i suoi consumi idrici (è 39a con meno di 171 l/ab/gg), salgono i metri quadrati di isole pedonali (da 0,10 a 0,16) e più sensibilmente i metri equivalenti di piste ciclabili (è 16a), migliora leggermente nel verde urbano fruibile rimanendo però oltre la quarantesima posizione (41a). Vale la pena citare ancora il primo posto nella classifica delle politiche energetiche.
Ma per quel che riguarda il capoluogo altoatesino ci sono anche note stonate, in qualche caso anche molto evidenti. Tra queste spicca più di tutte il preoccupante stop nella percentuale di raccolta differenziata (è 46a con il 27%), dato sicuramente molto al di sotto dell’obiettivo minimo del 35%. Cala addirittura la capacità di depurazione delle acque reflue (39a), è sugli stessi livelli dell’anno passato il trasporto pubblico, diminuisce l’estensione delle zone a traffico limitato (44a).

La geografia della classifica
Insieme a Bolzano continuano a essere protagoniste della parte alta della classifica le province del nord Italia. Al secondo posto c’è Mantova, campione uscente, che insieme a Cremona (decima) è l’altra rappresentante di quella che prima era la folta truppa dei capoluoghi lombardi in testa alla graduatoria. Per Mantova troviamo confermate in molti casi le buone performance dello scorso anno: un sistema di monitoraggio della qualità dell’aria ottimale, una buona rete di percorsi ciclabili, oltre 17,6 metri quadri per abitante di zone a traffico limitato e più di 27 di verde fruibile.
Terza è La Spezia che prosegue il buon cammino avviato nelle ultime edizioni, facendo crescere ancora le ztl (è undicesima con quasi 9 mq per abitante) e le piste ciclabili. Quarta è Parma, prima vera sorpresa, che sale perché ha il pregio di mantenersi costante nei lievi miglioramenti che già nella passata edizione si notavano. Aumenta lo spazio destinato ai pedoni, più di 0,60 metri quadrati per abitante e le ztl, quasi 6 metri quadri e mezzo per ogni parmigiano. La città emiliana fa registrare un buon passo avanti nel trasporto pubblico passando da 150 viaggi abitante all’anno a oltre 200, conquistando il primato nella classifica tra le città medie. Scende però il verde fruibile e lo spazio riservato ai ciclisti. A seguire Trento, quinta, che cala un poco rispetto allo scorso anno, mantenendo un ottimo controllo della qualità dell’aria, un buon livello di depurazione dei reflui e aumentando fino a quasi il 46% i rifiuti avviati al riciclo. Sesta arriva Pisa che torna tra le prime dieci grazie alla ottima qualità della rete di monitoraggio dell’aria e al primato nell’indicatore riservato ai criteri e alle procedure ambientalmente sostenibili dell’amministrazione (Eco Management). L’altra emiliana Ferrara, da sempre tra le prime, è settima. La città ciclabile per eccellenza, conferma la sua vocazione per le due ruote e aumenta il verde fruibile dai cittadini. Ottava si piazza la piemontese Verbania (ottime performance nella raccolta differenziata, sopra il 53%, e nelle isole pedonali con oltre 2 mq per abitante). Livorno è nona, seconda delle città toscane, ed entra nella magnifica decina grazie ai piccoli ma continui passi fatti negli ultimi anni che l’hanno portata, ad esempio, a una completa depurazione delle acque reflue (100%) e a una quasi ottimale capacità di risposta al questionario Ecosistema Urbano (98%). Chiude le prime dieci l’altra “reduce” lombarda, Cremona, dove aumenta il verde urbano pro capite e lo spazio per le due ruote. Il meridione piazza quest’anno tre capoluoghi tra i primi trentacinque (Salerno, 21a; Cosenza, 32a; Avellino, 34a) ma nel complesso rimane attaccato a performance non esaltanti che confermano ancora una distanza considerevole con il nord del Paese.
Nella parte bassa della classifica troviamo infatti ancora tante città del sud anche se il fondo della graduatoria, come la cima, quest’anno è molto più variegato rispetto alla scorsa edizione e comprende le regioni di quasi mezza Italia: attira città del centro e del nord (Imperia). La Sicilia con 7 capoluoghi tra gli ultimi 15, resta la capofila, quindi la Sardegna con 2, poi uno ciascuno per Abruzzo, Calabria, Lazio, Liguria, Molise e Puglia.
Le città maggiori poi, dopo il preoccupante stop dello scorso anno, tornano a muoversi, anche se con passi da lumaca:
Genova è 27a, Roma è 60a, Milano è 62a, Napoli è 67a, Torino 69a, Palermo 85a.

L’Aquila in coda
Una delle novità se non altro più visibili di questa edizione del rapporto di Legambiente si trova proprio in fondo alla graduatoria, dove dopo anni non troviamo un capoluogo meridionale. L’Aquila torna dopo molto tempo (era stata ultima già nell’edizione del 1997) ad occupare l’ultimo posto. Il capoluogo abruzzese conquista la maglia nera, perdendo sedici posizioni rispetto alla passata edizione (nel 2006 era infatti 87a), principalmente per la pessima capacità di risposta alle ecodomande contenute nel questionario di Legambiente. L’aria è l’unico tra gli indicatori principali sul quale l’amministrazione comunale di L’Aquila ha mandato alcune risposte, peraltro parziali, e nonostante un leggero miglioramento nel monitoraggio della qualità dell’aria (risulta 84a in compagnia di altre 8 città) rispetto allo scorso anno, troviamo poi sia su No2 che sul Pm10 dati non disponibili. Sempre dati non disponibili per quel che riguarda la depurazione delle acque reflue, il trasporto pubblico (in tutti e tre gli indicatori dedicati), le zone a traffico limitato e le isole pedonali, mentre ancora per mancata risposta resta ferma a zero (83a) sui metri di piste ciclabili. Anche nella raccolta differenziata L’Aquila è tra le peggiori (11,1% e 73a posizione), mantiene abbastanza alti i consumi, soprattutto quelli di carburante, e la densità di motorizzazione (67 auto ogni 100 abitanti). Nota meno negativa è quella delle certificazioni ISO 14001 e dell’Eco Management dove il capoluogo abruzzese migliora leggermente, almeno in valore assoluto, ma resta quasi fermo nelle due classifiche di settore (rispettivamente 54a e 86a). Sostanzialmente meritato e, forse è il caso di dirlo, molto anche voluto il triste primato negativo di L’Aquila, che lascia in questa edizione di Ecosistema Urbano di Legambiente una pessima impressione complessiva, dovuta proprio alla scelta di non fornire risposte alle legittime domande del questionario, che va quindi molto al di là dei soli numeri.

Classifica Finale - ECOSISTEMA URBANO 2007
La valutazione viene effettuata per quei comuni che dispongono di dati sufficienti a calcolare un numero di indicatori con un peso equivalente almeno ai 2/3 del massimo valore teorico.
Il valore massimo ottenibile (2.000 punti nel caso siano disponibili tutti gli indicatori), normalizzato in base 100, rappresenta la prestazione di una città sostenibile, ideale e non utopica.

Posizione/Città/Punti

1 Bolzano 69,43%
2 Mantova 69,19%
3 La Spezia 68,54%
4 Parma 67,75%
5 Trento 65,63%
6 Pisa 64,81%
7 Ferrara 64,77%
8 Verbania 64,65%
9 Livorno 64,29%
10 Cremona 64,25%
11 Udine 64,14%
12 Lecco 63,94%
13 Belluno 63,71%
14 Perugia 63,67%
15 Terni 63,47%
16 Brescia 63,17%
17 Ravenna 63,08%
18 Venezia 62,35%
19 Bologna 62,02%
20 Siena 61,88%
21 Salerno 61,47%
22 Bergamo 61,36%
23 Pavia 61,13%
24 Reggio Emilia 60,51%
25 Biella 59,94%
26 Prato 59,71%
27 Genova 59,66%
28 Rimini 59,48%
29 Cuneo 59,16%
30 Varese 58,98%
31 Savona 58,87%
32 Cosenza 58,57%
33 Piacenza 58,49%
34 Avellino 58,27%
35 Macerata 57,91%
36 Sondrio 57,90%
37 Massa 57,84%
38 Lucca 57,84%
39 Novara 56,98%
40 Firenze 56,97%
41 Modena 56,72%
42 Vicenza 56,27%
43 Matera 56,21%
44 Pordenone 56,10%
45 Forlì 56,06%
46 Grosseto 55,79%
47 Treviso 55,73%
48 Rovigo 55,59%
49 Asti 55,28%
50 Ancona 55,28%
51 Chieti 55,00%
52 Gorizia 54,88%
53 Trieste 54,82%
54 Pescara 54,79%
55 Foggia 54,77%
56 Rieti 54,38%
57 Arezzo 54,36%
58 Verona 54,34%
59 Ascoli Piceno 54,30%
60 Roma 54,17%
61 Lodi 53,81%
62 Milano 53,62%
63 Como 53,50%
64 Pesaro 53,17%
65 Potenza 53,02%
66 Aosta 52,93%
67 Napoli 52,55%
68 Bari 52,46%
69 Torino 51,98%
70 Padova 51,74%
71 Caserta 51,73%
72 Lecce 51,52%
73 Vercelli 51,38%
74 Pistoia 51,24%
75 Brindisi 50,80%
76 Campobasso 50,51%
77 Cagliari 50,26%
78 Viterbo 50,14%
79 Nuoro 49,91%
80 Enna 49,33%
81 Crotone 48,84%
82 Vibo Valentia 48,26%
83 Alessandria 47,68%
84 Teramo 46,79%
85 Palermo 46,19%
86 Reggio C. 45,53%
87 Benevento 45,36%
88 Frosinone 45,09%
89 Caltanissetta 44,96%
90 Sassari 44,14%
91 Messina 43,28%
92 Imperia 41,89%
93 Latina 41,18%
94 Agrigento 40,93%
95 Catanzaro 40,70%
96 Isernia 40,37%
97 Siracusa 38,70%
98 Oristano 38,17%
99 Trapani 37,35%
100 Ragusa 37,15%
101 Catania 37,02%
102 Taranto 34,85%
103 L’Aquila 31,37%

Media Italiana 54,19%

(Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano 2007 (Comuni, dati 2005) - Elaborazione: Istituto di Ricerche Ambiente Italia.)
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#3
Uela!!! Bergamo 22° posto ne sono molto contento perchè considerato il traffico della città più A4 è un bel traguardo certo speriamo di migliorare!

#4
Claudia81 ha scritto:NOI SIAMO TERZI..................eppure non mi sento così fortunata....... :roll:
cla... terzi è un bel posto.... probabilmente avete dei servizi e una qualità della vita hce noi infondo infondo in fondo in fondo ci sognamo!!!! (per la cronaca... alessandria:83)....
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#9
ma, se funzionano com le bandierine blu delle spiagge italiane, c' è poco da credere a sta classifica!! :roll:
Da atea, sono convinta che ci sia comunque un'intelligenza o una forma di pietà superiore che da figli abbastanza gestibili a chi altrimenti farebbe casini pazzeschi.(cit. sunset)

#12
Irrisolta è la questione abusivismo edilizio: l’ultimo censimento realizzato da Legambiente ha stimato la realizzazione di oltre 40mila costruzioni abusive e il prezzo più alto lo pagano ancora una volta le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Calabria, Campania, Sicilia e Puglia) dove si concentra il 55% delle nuove costruzioni abusive.
ma la Legambiente non lo paga il "pizzo"? :roll: :roll: vasamu li mani ! 8)
32 Cosenza 58,57%
:shock: pensavo peggio... :roll:
"Presta l'orecchio a tutti, la tua voce a qualcuno, senti le idee di tutti ma pensa a modo tuo."
W. Shakespeare

#13
gaby750 ha scritto:...non ci posso credere...sono prima...
come sono prima ? :shock: sei te l' ECOSISTEMA URBANO di Bolzano ? :shock: guarda che non si vince nulla..... :lol: :lol:
"Presta l'orecchio a tutti, la tua voce a qualcuno, senti le idee di tutti ma pensa a modo tuo."
W. Shakespeare

#14
ebbene si...ve lo confesso sono io l'economista di bolzano...ma non ho vinto proprio nulla almeno un pensierino...uffi...tutta sta difficoltà nel vivere a bolzano e non ti ricompensano neanche...