mariacarla ha scritto:il termine branco è terrificante...
non lo trovo così negativo...
se si esclude la definizione negativa che li hanno attribuito i media, il branco è sempre stato lambiente naturale della crescita dell'individuo. Salvo rare spece animali, è nel branco che il cucciolo impara a fare le proprie esperienze, è nel branco che si comincia a giocare, e con il giocosi imparano le ugualianze e le dversità....
I cuccioli di leone, giocando nel branco, imparano a cacciare, a difendersi, a sorvegliare il territorio...
i "nostri cuccioli" fanno lo stesso. Nel branco imparano ad infilarsi in situazioni pericolose e a venirne fuori, imparano la caccia ela difesa con la prima scazzottata, hanno la prima pomiciata, il gioco che li "introduce" ad altra attività ch servirà al loro sviluppo emotivo e fisico da prsone normali...
il branco, dalla nasciata della psicologia, è uno dei fenomeni culturali più riconosciuti e che, nel bene e nel male, non è mai cambiato I branci ci sno sempre stati ed hanno sempre insegnato le stesse cose.
Il problema è che, comunque, in ogni branco i cuccioli sono direttamente sorvegliati dai genitori.... cosa che è stato fatto anche con gli uomini, fino alla mia generazione, diciamo... mentre ora i branchi non sono più sorvegliati, perchè i genitori sono magari interessati al concetto di "qualità di vita" che fino a poco tempo fa veniva secondo, dopo il dovere, mentre adesso prende una posizione dominante nella scala di priorità dell'individuo... quindi i genitri non sovegliano più il brancoal'interno del quale il figlio si evolve, e i ragazi, senza una guida, cologono come guide di comportamento ciò che la società impone come modelli. Spesso, purtroppo, la nostra società impone modelli "vuoti di alcun valore" o peggio ancora, negativi.
E per questo si vedono branchi girovagare senza meta, abbandonarsi a comportamenti non leciti o non consoni alla propria età, contrastanti con l'ambiente famliare "sano" che possono avere a casa...
"Ai miei tempi" il mio branco era al limite tra il conceso e l'illecito... c'erano elementi che andavano e venivano, dentro e fuori dal limite imposto dalla società. personalità più o meno forti, più o meno carismatiche... è stata un'esperienza sicuramente non semplice e sicuramente arricchente, sotto tutti i punti di vista... ma è stata un'esperienza ch per quanto abbia fatto bene a me ed a pochi altri (che sono riusciti ad incanalare il proprio disagio giovanile in qulcosa di creativo) è risultata nciva per molti altri, che si sono "persi" per strada...
Io e altri due, sebbene prendendo strade diverse, abbiamo trovato la nostra direzione. Nella musica prima, nel lavoro poi. Altri purtroppo, li vedo ancora quando vado a fare la spesa fuori dai supermercati, per nulla cambiati rispetto a 10 anni fa, con quello sguardo perso di chi ha perso la direzione e non riesce più a trovare la strada di casa...
Purtoppo il branco serve anche a questo... a selezionare gli individui e a disporli nel ruolo che meglio riescono a rivestire nella società... C'è bisogno di muscisti, di lavoratori, di pittori, di fotografi, ma anche di punk-a-bestia, di emarginati e di tossicodipendenti...
Per quanto faccia paura ammeterlo, la nostra società è basata su un sottilissimo equilibrio tra le diverse pulsioni ed è proprio l'età dell'adolescenza (che oggi, ahimè, si è proptratta fino a 30 anni...) che indicizza la peronalità del singolo.
Ecco, come al solito ho scritto una cifra e sono andato fuori tema!!