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#31
bhe la mensa gestita dai frati a Milano è andata oltre...
han dato un tesserino a tutti gli assistiti (scandaloo li han schedatiiii orrrrrrore- han detto i soliti benpensanti)..
in pratica così facendo possono assicurare un pasto al giorno ad ogni persona...prima facevan la fila più volte imboscando le varie razioni per rivednerle e scambiarle con merce molto meno lecita...
ovviamente solo i prepotenti risucivano a farlo perchè solo loro erano in grado di far più volte la fila scavalcando i veri bisognosi...
con la tessera di riconoscimento il problema è risolto ma....stranamente la mensa ha perso parecchi "clienti" vecchi....presto sostituiti da nuovi che non avendo nulla da nascondere non han trovato niente da ridire nell'esser "schedati" :wink:

#32
Anche la mensa che conosco io ha istituito tessera e centro d'ascolto, nel quale vagliano le varie richieste... e "misteriosamente" anche quella ora è molto meno affollata... chissà come mai... :roll: :twisted:
Il primo passo verso la libertà è rendersi conto della propria schiavitù.

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#33
ho fatto servizio per anni al Banco alimentare/centro Caritas di Alessandria....

la quantità di persone "normali" che venivano a chiedere il sacchetto della spesa era imrpessionante, l'umiltà di queste persone, che vedevi girare normalmente in città (alessandria è un paesone....) e poi te li ritrovi lì... e ti chiedi come sia possibile... avevo 16 anni quando ho iniziato e un concetto vago di povertà tangibile... poi le cose sono cambiate...

ma di quelli che venogono "canonicamente definiti poveri" neppure l'ombra.. sarà che anche noi li schedavamo e li seganlavamo alla questura? ci servivano documenti, indirizzi,...

quante volte entrava qualcuno che forse nona veva fame urlando chiedendo soldi...

mah....

invece quelli che fame l'avevano verametne, stavno lì in silenzio... in fila indiana aspettando il loro turno, apputnando il loro nome sulla lista... ringraziando per quella borsa contenente pasta, riso, carne in scatola, tonno, biscotti, zucchero, uova.... a volte mi cheidevano di dare degli yoghurt o del latte per i bambini, in cambio erano disposti a lasciare pasta o carne... quellli sono i veri poveri delle nostre città.... i nostri vicini di casa...
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#34
ela78 ha scritto: la quantità di persone "normali" che venivano a chiedere il sacchetto della spesa era imrpessionante
Mi fai venire in mente un aneddoto sulla normalità di queste persone... una sera avevo finito tardi e siccome la zona non era delle migliori, è venuto mio paparino a prendermi alla mensa.
Si è messo ad aspettarmi in ingresso e un volontario gli ha chiesto se aveva la tessera per entrare nella mensa... l'avevano preso per un barbone :lol:
Comunque è vero, come ci sono i tipi loschi con alle spalle traffici poco chiari, ci sono anche persone che non lo diresti mai... ho notato che molte di queste avevano un passato segnato da qualche evento molto pesante (lutto, divorzio, con conseguente depressione e perdita del lavoro, oppure tracollo economico).
Il primo passo verso la libertà è rendersi conto della propria schiavitù.

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