#13
da Luca81
Ciao Bertok,
da quello che mi ricordo dall'esame di statistica, il paradosso dell'urna è un caso particolare del paradosso dell'infinito...
Per farla molto semplice, tutte le principali proprietà matematiche (proprietà commutativa, associativa ecc ecc) che valgono per un numero finito di elementi decadono nel momento in cui questi elementi sono infiniti...
Ti faccio un esempio preso da internet molto chiarificante.
Immaginiamo di avere una fila infinita di persone, numerate 1, 2, 3, ..., ciascuna con una moneta in tasca. Chiediamo alla prima di darci la sua moneta, ed ad ognuna delle seguenti di passare la propria moneta al precendente nella fila. Come risultato, noi abbiamo una moneta in più, mentre le persone in fila continuano ad averne una a testa, dato che ognuna di esse ha un successivo nella fila, ed ha quindi ricevuto una moneta. Ecco un esempio di paradosso dell'infinito, che consente di far uscire una moneta "dal nulla".
Questo paradosso non è difficile da smontare: non è possibile procurarci una fila infinita di persone, non più di quanto ci sia possibile creare denaro dal nulla. Nella realtà, la fila si interromperà ad un certo punto, e l'ultimo della fila darà una moneta senza riceverne nessuna. La moneta che abbiamo ricevuto noi è sua. Notiamo che questo paradosso è effettivamente usato, in una forma leggermente più elaborata, la cosiddetta Catena di Sant'Antonio. In questo caso la prima persona della Catena chiede una moneta ad altri due, questi due ad altri quattro, questi quattro ad altri otto e così via. Se la catena potesse proseguire all'infinito, il primo individuo nella catena guadagnerebbe due monete, e tutti i successivi una, in un arricchimento generale senza causa apparente. In realtà, dato che la Catena deve invece interrompersi ad un certo punto, gli ultimi perderanno tante monete quante ne avranno guadagnate i primi.
Anche se non centra con questo discorso a me piace molto il paradosso delle due buste:
In un ipotetico gioco a premi, al concorrente vengono presentate due buste chiuse, ciascuna contenente l'indicazione di un premio in denaro, che il concorrente riceverà, se la sceglie. È noto che il valore indicato in una busta è esattamente il doppio di quello dell'altra, ma non si sa quale delle due contenga il premio maggiore.
Il concorrente può ottenere il premio di una sola busta, ma gli viene data la possibilità di effettuare la scelta definitiva anche dopo aver aperto a suo piacere una busta ed averne visto il valore.
Sembra evidente che:
* non c'è differenza nella scelta dell'una o dell'altra busta, prima dell'apertura.
* la conoscenza del valore di una busta non aggiunge informazioni alla domanda se questo sia maggiore o minore dell'altro.
Quindi non c'è alcun motivo per preferire l'una o l'altra busta, prima di averle aperte entrambe.
Tuttavia, applicando la teoria delle decisioni, si giunge alla conclusione paradossale che sia sempre conveniente scegliere l'altra busta.
«Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.»