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#16
dammispazio ha scritto:
Yuri ha scritto:canarino...intendevo che secondo me quando crescono entrano in gioco altri fattori, quindi in una prima fase il nostro atteggiamento è cruciale, nella crescita potrebbe non bastare più avere un impeccabile atteggiamento con i figli, va considerata anche la vita che svolge fuori dalle mura domestiche, il carattere, gli amici con cui interagiscono. Dici che non è così?
effettivamente proprio in questi giorni leggevo dei saggi e trattati dove appunto si "sminuiva" il "potere" e quindi responsabilita del ruolo genitoriale proprio perche i condizionamenti dei peers influiscono drammaticamente di piu...per certi versi alleggerendo anche il senso di onnipotenza e di conseguenza lo stress da prestazione del genitore...
naggia mi sfugge la fonte....
:lol: :lol: giuro non soffro di stress da prestazione....
però il discorso di base è questo, condivisibile o meno :roll:
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The Sisterhood of the Calf....37

#17
canarino ha scritto:....
ti posso dire che la mia piccola, 6 anni oggi, vive serenamente e con grande entusiasmo la scuola elementare (tradizionale), fa i compiti nel fine settimana con grande gioia e non sente minimamente la pressione delle verifiche

però ha intorno una mamma ed un papà che le dedicano tempo e attenzioni in questo percorso, dando importanza alla scuola e a quello che fa
io ti posso anche dire che questo metodo è +/- applicabile, ma dipende molto dall'indole del bambino in questione.

io sono sempre andata in regime di autosufficienza. ic ompiti me li facevo da me eccetra.credo che mia madre non abbia perso più di 10 min la settimana dietro di me (giusto a verificare se avessi o meno fatto i compiti).
da autonoma sono cresciuta, abituata a non appoggiarmi a non chiedere o aspettare altri...

con mia sorella invece hanno preferito cercare di seguirla di più, decidendo che bisognava controllarla quando faceva i compito (diciamo che tendeva ad accorciarli....)... e la persona che stava lì, ovviamente ero io.... ancora adesso la ragazza (25 anni...) se deve pinzare due fogli mi telefona per sicurezza.... bhè questa non è autonomia....

ma ripeto..caso a caso... :wink:
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#18
Io, in tutta sincerità, guarderei anche altri aspetti, non solo quello del metodo di insegnamento.
In primo luogo da chi è frequentato l'istituto, se è un realtà eterogenea o molto selezionata, perché mi piacerebbe che mio figlio entrasse in contatto con realtà diverse.
Se la scuola è vicina o lontana da casa. Per i bambini è molto importante non sentirsi sradicati dal loro ambiente.
Se ha degli amichetti che frequenteranno la stessa scuola.
Sul metodo in sé non esprimo un parere. La scuola pubblica italiana andrebbe rivista, ma non sono sicura che un percorso alternativo e molto particolare possa essere di maggiore aiuto per un bambino che prima o poi dovrà comunque inserirsi nel contesto scolastico "ordinario".

#19
Posso fare una difesa del nozionismo?

Sparatemi pure, ma capire il concetto di moltiplicazione e' una cosa, saperle fare richiede imparare a memoria le tabelline.

Si puo' fare tutta la teoria che vuoi sulle forme del linguaggio, ma poi devi sapere che Pascoli non e' contemporaneo di Dante...

E questi sono solo esempi... Imparare a ragionare e' importante ma bisogna pure esercitare il ragionamento, e per quello servono le nozioni.

#20
gebo ha scritto:Posso fare una difesa del nozionismo?

Sparatemi pure, ma capire il concetto di moltiplicazione e' una cosa, saperle fare richiede imparare a memoria le tabelline.

Si puo' fare tutta la teoria che vuoi sulle forme del linguaggio, ma poi devi sapere che Pascoli non e' contemporaneo di Dante...

E questi sono solo esempi... Imparare a ragionare e' importante ma bisogna pure esercitare il ragionamento, e per quello servono le nozioni.
Sai che a noi facevano ripetere le tabelline ogni giorno, mentre eravamo in fila per uscire? :wink:
Una cosa non esclude l'altra. Per me, anzi, ci vogliono entrambe.
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The Sisterhood of The Calf 38

#21
gebo ha scritto:Posso fare una difesa del nozionismo?

Sparatemi pure, ma capire il concetto di moltiplicazione e' una cosa, saperle fare richiede imparare a memoria le tabelline.

Si puo' fare tutta la teoria che vuoi sulle forme del linguaggio, ma poi devi sapere che Pascoli non e' contemporaneo di Dante...

E questi sono solo esempi... Imparare a ragionare e' importante ma bisogna pure esercitare il ragionamento, e per quello servono le nozioni.
Ma non stavamo parlando di nozioni nell'altro topic? :roll:
Comunque sì, sicuramente delle informazioni devono essere trasmesse e alcune nozioni sono strumenti importanti per sentirsi sicuri e destreggiarsi rapidamente. E anche per apprendere ragionamenti più complessi all'interno del percorso scolastico.
Detto questo, non è grave non ricordarsi quanto fa 6*8 dopo vent'anni che si è finito di studiare, se poi in qualche altro modo riesci a trovare il risultato.
Alla fine dopo un tot di anni dall'uscita della scuola quali nozioni ti restano? Ben poche, a parte quelle che si utilizzano normalmente.

#22
ot
Detto questo, non è grave non ricordarsi quanto fa 6*8 dopo vent'anni che si è finito di studiare,
per me invece è gravissimo...
son nozioni basebase...ti servon comuqnue nella quotidianeità...quanti micropanini prendere per gli ospiti a cena o quanti meloni mignon monoporzione mi servono o per sapere quanto sopravviverà il gatto con 75 grammi di crocchette al giorno con questa confezione da 15 kg...
sia chiaro, io faccio (molta) fatica a fare conti simili, ho scoperto da poco d'esser, probabilmente in forma lieve, discalculica, nà roba che oggi hanno in tanti ma che all'epoca delle mie scuole manco si conosceva...
ciò non toglie che a "saper risolvere in altro modo", non sia abbastanza, manco per nulla... :?
fine ot.

riguardo al metodo montessori...ho tutt'oggi profondi dubbi...
nel comune pensare è il metodo con il quale il piccino fa un po' quel caxxo che gli pare, seguendo i suoi ritmi, le sue inclinazioni e i suoi personalissimi gusti...effettivamente guardando parecchi alunni di prima media che arrivavan da lì...piccoli animaletti, anche creativi eh, ma assolutamente non inseriti in un contesto sociale civile degno di questo nome, pensando a loro mi vien da confermare la visione comune...
vero è che la zia (non mia) insgenante elementare abilitata nel famigetrato metodo montessori ormai 20 anni fa...lo descrive all'opposto della attuale visione comune, ritmi liberi ma con consegne imposte, percorsi vari a scelta ma limitati nelle opzioni, tutto schedato, codificato, standardizzato...
alchè mi vien da chiedere...
ma sarà mica che il metodo montessori...iniziato in un modo...è, negli ultimi anni, diventato...altro?

ho avuto qualche alunni montessino eccezionalmente bravo...ma eran piccoli geni, fossero andati a zappare i campi probabilmetne sarebbero stati comunque così, geni, magari solo autodidatti :wink:

quanto a dami e alla sua scelta...
ottima per l'asilo, almeno secondo me...
ma sicocme poi...ad un certo punto ai pulcini tocca comunque uscir dal guscio (non ci son mica superiori montessori no?), forse forse meglio farli uscir da piccini dove i traumi eventuali dovuti all'impatto con la realtà---potranno esser curati con le coccole di mammà e l'aiuto del babbo vicino

:wink:

#23
canarino ha scritto:io sono più terrorizzato dai maestri/insegnanti che dai metodi

le strade possono essere buone tutte ma se chi ti guida è un ignorante scansafatiche i bimbi non arrivano da nessuna parte

... imparasse il valore della scuola e la bellezza del sapere...
... non consideasse la scuola un obbligo
... non fosse terrorizzato dalle interrogazioni


ti posso dire che la mia piccola, 6 anni oggi, vive serenamente e con grande entusiasmo la scuola elementare (tradizionale), fa i compiti nel fine settimana con grande gioia e non sente minimamente la pressione delle verifiche

però ha intorno una mamma ed un papà che le dedicano tempo e attenzioni in questo percorso, dando importanza alla scuola e a quello che fa
quoto...

#24
rananera ha scritto:
Detto questo, non è grave non ricordarsi quanto fa 6*8 dopo vent'anni che si è finito di studiare,
per me invece è gravissimo...
Da buona insegnante, forse non dovresti imparare a quotare un pensiero completo, invece che solo una parte? ;)

#25
no caro.
da (non buona ma attenta) insegnante...quoto ogni singolo pensiero di....qualsiasi piccino.
:wink:

#26
Io non ho mica ancora capito di che metodi parlate, nè di che metodo ho seguito io! Ho fatto asilo ed elementari dalle suore (non ridete! :evil: ) a tempo pieno, e in quella fascia d'età ero - modestamente - un piccolo genio. L'altro giorno mia madre mi ha letto un tema di quando avevo 10 anni ... son rimasta di stucco anch'io!!!! Ero stimolata ed apprezzata e non ho mai fatto compiti a casa, visto che restavo a scuola fino alle 16.
Dalle medie in poi sono stata mediocre, idem il liceo, giusto all'università mi son riscattata, ma senza brillare (esempio: 108 non 110).
Ora mi paicerebbe tanto sapere che metodo seguivano le suore, perchè funzionava!!!
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#28
rananera ha scritto:nessun metodo con te...
ti sei rovinata crescendo... :twisted: :D :D :D
son d'accordo, ancora mi chiedo dov'è finita tanta intelligenza :evil: :evil:
Credo nei metodi repressivi... alla prima interrogazione di italiano alle medie ho respirato (c'avevo pure l'asma!) e l'insegnante: "alzi le spalle mentre ti parlo???" e mi ha buttato fuori dall'aula :oops: :oops: credevo di morire dalla vergogna!
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#30
fedelyon ha scritto:Dimmi che non è vero. :lol:
son rimasta traumatizzata! 'starda! :evil:
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