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#46
fedelyon ha scritto:ci penso sempre a questo "problema"......
io non riesco a stare a casa,,,mi deprimo e mi innervosisco.....diventerei una bisbetica casalinga disperata 8)
Alcune delle persone che conosco che si sono sposate o hanno figli non lavorano....e questo non lo capisco! Il lavoro nobilita.....e poi sai che goduria permettersi di invitare il tuo uomo in ristorante extralusso a spese proprie! :lol:
Quando avrò dei figli penso che il mio pensiero attuale non cambierà di molto. Stare a casa e prendersi cura al 100% dei figli è una grande responsabilità che forse disimpegna un po il papà..... :roll:
E' giusto che entrambi i genitori lavorino, che abbiano vite lavorative proprie e che dedichino le stesse attenzioni ai figli.
Penso sia importante la qualità del tempo che si dedica.....e non la quantità. Solo una madre soddisfatta della propria vita può offrire ai figli una qualità migliore di vita. Ci saranno gli asili nidi, le scuole materne....in qualche vecchio libro di un famoso pedagogo avevo letto che è anche costruttivo spendere l'intero stipendio per pagare la retta dell'asilo se il lavoro della madre la rende libera e felice!
ecco questo intervento mi era sfuggito.... direi che la mia visione è proprio questa, fermo restando che ciò soddisfa me non necessariamente soddisfa qualcun altro...
album casetta w_i_p:
http://album.alfemminile.com/album/see_ ... ucina.html psw: mp

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#47
Ma solo io vedo quelli che cercano la gratificazione o realizzazione personale nel lavoro un po', come dire...sfig@telli? :roll:

Ho sempre pensato che si lavora per vivere e non il contrario.

Se potessi fare a meno di lavorare al volo, senza pensarci due volte, che avrei milioni di interessi e passioni da coltivare e non avrei certo il tempo per deprimermi, cosa che invece mi succede proprio perchè mi tocca lavorare.

Ovvio che reputo fortunati quelli che hanno un lavoro che tutto sommato gli piace, ma da lì al sentirsi realizzati PER il lavoro che si fa per me ne passa.
Club aspiranti casalinghe non disperate e per libera scelta!

#48
lalu ha scritto:Ma solo io vedo quelli che cercano la gratificazione o realizzazione personale nel lavoro un po', come dire...sfig@telli? :roll:

Ho sempre pensato che si lavora per vivere e non il contrario.

Se potessi fare a meno di lavorare al volo, senza pensarci due volte, che avrei milioni di interessi e passioni da coltivare e non avrei certo il tempo per deprimermi, cosa che invece mi succede proprio perchè mi tocca lavorare.

Ovvio che reputo fortunati quelli che hanno un lavoro che tutto sommato gli piace, ma da lì al sentirsi realizzati PER il lavoro che si fa per me ne passa.
quotooooooooooo
se non avessi bisogno di lavorare x campare, troverei finalmente il tempo per dedicarmi alle cose che veramente mi interessano (che non è il lavoro :evil: ).
poi ovvio che non tutti la possono pensare come me, ci mancherebbe :wink:
Casuccia: http://album.alfemminile.com/album/see_ ... nycla.html
Brilloccata ma disonesta
BIMBA CATTIVA & SPIPPOLOSA

#49
ela78 ha scritto:se avessi figli e me lo potessi permettere io starei a casa. ma è una visione utopistica...
comuqnue rimanendo nei sogni...io non ho ambizioni professionali, e sono già consapevole fin da ora che se dovessi avere dei figli dovrei sperare che i genitori di lui possano aiutarci i miei no di certo, quindi avrei costantemente bisogno di babysitter... il che mi farebeb presupporre una convenienza a stare a casa.
inoltre da figlia di lavoratori entrambi senza orario, sarò cresciuta molto indipendente, ma anche molto sola, abituata a far sì sempre da sola, ma proprio perchè non avevo mai qualcuno a cui chiedere su cui appoggiarmi eccetra... ecco questo ai miei figli lo eviterei.
poi se avessi la botta di qlo e trovare un part-time.... :wink:
bè..è chiaro che dipende dalle singole situazioni e non si può sempre generalizzare. cmq non è che far in modo che i figli sappiano sbrigarsela da soli, significhi lasciarli soli. mi afiglia sa che può chiamarmi quando vuole, chiedere, parlare. in ufficio sul pc ho attivato il google talk, così rimaniamo in linea. l'azienda non perde nulla, io sono più tranquilla ed è un modo per starle cmq vicino. è vero anche che alle 5 sono a casa. se avessi ancora il lavoro di anni fa in cui viaggiavo sempre..bè non so cosa farei. ma un modo per affrontare le cose si trova, sempe se c'è collaborazione in famiglia.

#50
Claudia81 ha scritto:
fedelyon ha scritto: Onestamente non penso che fare la casalinga sia un lavoro. Come non lo è essere madre.
e perchè no? perchè non hai un contratto di lavoro? perchè non sei stipendiata?
non ci metti forse impegno e fatica? non pensi che la tua visione delle cose sia un po' ristretta al tuo modo di pensare? voglio dire ci sono anche altre realtà eh... :roll: :oops:
Se il tuo unico parametro è l'impegno, allora ti posso dire che quando dormo ci metto un grande impegno, ma non me la sento di chiamarlo lavoro. :roll:
Idem per quanto riguarda cucinare, lavare e tutto il resto che ha a che fare con le faccende di casa. Sono cose dalle quali nessuno può prescindere, se vive da solo e non ha una domestica, che abbia un impiego o meno.

#51
niumax ha scritto:
ela78 ha scritto:se avessi figli e me lo potessi permettere io starei a casa. ma è una visione utopistica...
comuqnue rimanendo nei sogni...io non ho ambizioni professionali, e sono già consapevole fin da ora che se dovessi avere dei figli dovrei sperare che i genitori di lui possano aiutarci i miei no di certo, quindi avrei costantemente bisogno di babysitter... il che mi farebeb presupporre una convenienza a stare a casa.
inoltre da figlia di lavoratori entrambi senza orario, sarò cresciuta molto indipendente, ma anche molto sola, abituata a far sì sempre da sola, ma proprio perchè non avevo mai qualcuno a cui chiedere su cui appoggiarmi eccetra... ecco questo ai miei figli lo eviterei.
poi se avessi la botta di qlo e trovare un part-time.... :wink:
bè..è chiaro che dipende dalle singole situazioni e non si può sempre generalizzare. cmq non è che far in modo che i figli sappiano sbrigarsela da soli, significhi lasciarli soli. mi afiglia sa che può chiamarmi quando vuole, chiedere, parlare. in ufficio sul pc ho attivato il google talk, così rimaniamo in linea. l'azienda non perde nulla, io sono più tranquilla ed è un modo per starle cmq vicino. è vero anche che alle 5 sono a casa. se avessi ancora il lavoro di anni fa in cui viaggiavo sempre..bè non so cosa farei. ma un modo per affrontare le cose si trova, sempe se c'è collaborazione in famiglia.
niu ma infatti io ho parlato per me eper quella che è stata la mia esperienza. inoltre devo sempre fare il conto sul fatto che una piccola città offre sempre meno in fatto di servizi e il non avere una famiglia alle spalle fa porre certi quesiti...

poi non ho mai fatto mistero di preferire di gran lunga la vita familiare a quella lavorativa (e il topic delle ricette ne è un esempio)...
album: http://www.arredamento.it/forum/viewtop ... 78#p358144" onclick="window.open(this.href);return false;
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#52
lalu ha scritto:Ho sempre pensato che si lavora per vivere e non il contrario.
Secondo me non ha senso nè questa affermazione nè il suo opposto.
Il lavoro è parte integrante della propria vita, esattamente come lo è tutto il resto. Altrimenti che tristezza.
E' un esperienza che arricchisce, secondo me, e non economicamente.
Non è che spengo la spina al lavoro e quello che ero due secondi prima ora non lo sono più. :roll:

#53
molte di voi parlano in "teoria " della questione figli, anch'io prima di averli dicevo mai lasciare il lavoro.
quando li hai si ragiona diversamente, vi assicuro
probabilmente siete anche + giovani di me, le cose che dicevo a 30, non sono quelle che dico ora a 40, sono passati 10 anni in poco tempo, il tempo vola, e per me non è una frase fatta!
non voglio perdere + tempo a lavorare ma dedicarmi loro e a me stessa, ma la decisione definitiva di dimettermi non riesco a prenderla!!

#54
fedelyon ha scritto::? Aiuto!
Nessuna donna ha o cerca un lavoro gratificante? :shock: :roll:
IO! Io faccio un bel lavoro, ho al fortuna di fare esattamente quello per cui mi sono laureata. Professionalmente mi soddisfa, l'unica cosa che migliorerei è lo stipendio, davvero basso. Ma questo non c'entra, il punto è che non rinuncerei mai al mio lavoro. Sia per sentirmi indipendente economicamente, sia per avere spazio di realizzazione fuori casa.
Se stessi a casa avrei il timore di incanalare sui figli i miei bisogni di realizzazione, lo trovo controproducente.
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Baby is coming shopping e approvvigionamenti per il nuovo arrivo...
Vi presento... con pwd

#55
fedelyon ha scritto:
lalu ha scritto:Ho sempre pensato che si lavora per vivere e non il contrario.
Secondo me non ha senso nè questa affermazione nè il suo opposto.
Il lavoro è parte integrante della propria vita, esattamente come lo è tutto il resto. Altrimenti che tristezza.
E' un esperienza che arricchisce, secondo me, e non economicamente.
Non è che spengo la spina al lavoro e quello che ero due secondi prima ora non lo sono più. :roll:
no no...per me non è una parte integrante ma una parte "necessaria", e per me è triste il non poterne fare a meno, altrochè!

Fammi capire...

se tu avessi la possibilità di vivere di rendita (per esempio) andresti comunque a lavorare?

Io manco morta!
Club aspiranti casalinghe non disperate e per libera scelta!

#56
fedelyon ha scritto:
lalu ha scritto:Ho sempre pensato che si lavora per vivere e non il contrario.
Secondo me non ha senso nè questa affermazione nè il suo opposto.
Il lavoro è parte integrante della propria vita, esattamente come lo è tutto il resto. Altrimenti che tristezza.
E' un esperienza che arricchisce, secondo me, e non economicamente.
Non è che spengo la spina al lavoro e quello che ero due secondi prima ora non lo sono più. :roll:
io sì.

mi spiego, al lavoro sono una persona, fuori un'altra e concordo con lalu... il mio lavoro mi serve a pagare il mutuo...
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#57
fedelyon ha scritto:
Cla' ha scritto:
fedelyon ha scritto: No, ma ti assicuro che è molto diverso parlare con una donna cinquantenne che ha sempre lavorato, piuttosto che una che non l'ha mai fatto.
Ecco, è qui che non troveremo mai un punto di incontro.
Non ritengo che una donna che ha tirato su dei figli e portato avanti una casa e una famiglia fino 50 anni abbia lavorato meno di una che oltre a quello ha fatto anche l'operaia in catena di montaggio o la top manager. L'operaia/manager avrà seguito casa e figli in modo diverso. Diverso, non migliore o peggiore: l'importante è che stia bene a ciascuna di loro.

Io sinceramente in questo momento continuo a lavorare solo perché mi sentirei in colpa a farmi mantenere visto che figli da seguire non ne abbiamo e per ora la casa non mi da eccessivamente da fare. Ma se domani vincessi a Chi vuol essere milionario avrei già pronta la lettera di dimissioni (ho fatto il conto, 800.000 euro sono sufficienti 8) ).
Onestamente non penso che fare la casalinga sia un lavoro. Come non lo è essere madre.
Poi, che chi sta a casa non sta tutto il giorno con le braccia conserte, credo sia il minimo.
Non a caso, avevo premesso che non avremmo mai trovato un punto di incontro :wink:

#58
lalu ha scritto:Ma solo io vedo quelli che cercano la gratificazione o realizzazione personale nel lavoro un po', come dire...sfig@telli? :roll:

Ho sempre pensato che si lavora per vivere e non il contrario.

Se potessi fare a meno di lavorare al volo, senza pensarci due volte, che avrei milioni di interessi e passioni da coltivare e non avrei certo il tempo per deprimermi, cosa che invece mi succede proprio perchè mi tocca lavorare.

Ovvio che reputo fortunati quelli che hanno un lavoro che tutto sommato gli piace, ma da lì al sentirsi realizzati PER il lavoro che si fa per me ne passa.
io non mi sento sfig@tella :roll: ho studiato, mio sono fatta il m@zzo, ho lavorato e vissuto all'estero, e adesso ho un buon lavoro che mi dà soddisfazioni. posso permettermi nido e aiuto in casa, e un giorno (vabbè... forse) avrò la mia pensione. se mai dovesse servire, posso garantire a mio figlio una vita dignitosa solo con il mio stipendio. non "mi tocca" lavorare, lo faccio perchè è parte del mio essere persona. e spero che mio figlio quando sarà più grande possa essere orgoglioso della sua mamasita....
album casetta w_i_p:
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#59
Dipende molto dal fatto di fare o meno un lavoro che ti piace.

Io ho la fortuna di fare il lavoro che sognavo fin da ragazzina. Non avrei potuto rinunciarci serenamente dopo tanti anni di studio.

#60
Cla' ha scritto:
fedelyon ha scritto:
Cla' ha scritto: Ecco, è qui che non troveremo mai un punto di incontro.
Non ritengo che una donna che ha tirato su dei figli e portato avanti una casa e una famiglia fino 50 anni abbia lavorato meno di una che oltre a quello ha fatto anche l'operaia in catena di montaggio o la top manager. L'operaia/manager avrà seguito casa e figli in modo diverso. Diverso, non migliore o peggiore: l'importante è che stia bene a ciascuna di loro.

Io sinceramente in questo momento continuo a lavorare solo perché mi sentirei in colpa a farmi mantenere visto che figli da seguire non ne abbiamo e per ora la casa non mi da eccessivamente da fare. Ma se domani vincessi a Chi vuol essere milionario avrei già pronta la lettera di dimissioni (ho fatto il conto, 800.000 euro sono sufficienti 8) ).
Onestamente non penso che fare la casalinga sia un lavoro. Come non lo è essere madre.
Poi, che chi sta a casa non sta tutto il giorno con le braccia conserte, credo sia il minimo.
Non a caso, avevo premesso che non avremmo mai trovato un punto di incontro :wink:
una domanda...
ma tu saresti di quelle che proporrebbero uno stipendio per le casalinghe?
colazione da Tiffany