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#46
pennealragu ha scritto:
lalu ha scritto:

però sinceramente se il raffronto lo devo fare tra p.iva e co.co.pro o come diavolo si chiamano, meglio p.iva.
finalmente qualcuno che la pensa come me :wink: dopo tante critiche...
Ribadisco che hanno messo dei correttivi...per esempio anche nei contratti a progetto c'è la maternità...comunque il problema non era in questa ottica, ma ...

...dato che non ti posso fare più il contratto a progetto e ti dovrei fare quello a tempo indeterminato, che ne dici di aprire la p. iva?

Stamattina finalmente ci ho parlato spiegandogli tutti i miei dubbi e la sua risposta è stata che un contratto più tutelante non me lo può fare perchè costa troppo... e che lo stipendio non me lo può aumentare perchè non ce la fa...

...ma l'azienda mi pagherà le spese della partita iva e sul contratto metterà dei correttivi per darmi più tutele...

...io ho i miei dubbi....questo vuole la botte piena e la moglie ubriaca...

...eh comunque non si parla nemmeno di ridurre l'orario per permettermi di cercarmi magari qualche altra cosa in modo da sfruttare a pieno la partita iva....
http://www.alfemminile.com/album/lanostracasetta13 PW: pititta78
ecco la mia città: http://pitittaville.miniville.fr/

#47
prova a mettersi d'accordo sull'orario? almeno ne trarresti qualche vantaggio anche tu. Ora io non ho idea della distanza dal lavoro a casa, ma magari un orario continuato ti permetterebbe di arrivare a casa prima. Se propio devi mettere su sta benedetta partita iva, almeno trova ualche vantaggio per te, sull'orario e la flessibilità sul posto di lavoro no? :wink:

Resto cmq della mia idea che nel tuo caso sia una proposta scandalosa, e diventeresti a tutti gli effetti un falso dipendente. :roll:
____________________________________________
L'unico modo per liberarsi da una tentazione è concedersi ad essa

#48
thrift ha scritto:prova a mettersi d'accordo sull'orario? almeno ne trarresti qualche vantaggio anche tu. Ora io non ho idea della distanza dal lavoro a casa, ma magari un orario continuato ti permetterebbe di arrivare a casa prima. Se propio devi mettere su sta benedetta partita iva, almeno trova ualche vantaggio per te, sull'orario e la flessibilità sul posto di lavoro no? :wink:

Resto cmq della mia idea che nel tuo caso sia una proposta scandalosa, e diventeresti a tutti gli effetti un falso dipendente. :roll:
e' quello che stavo pensando anche io. Se si prende la partita IVA dopo mica si puo essere obbligati a comportarsi da dipendente no? Non e' piu il capo ma un cliente...sara in grado lui di cambiare mentalita ed atteggiamento? O lei dovra comunque chiedere un'ora di permesso x andare da dentista?
Io proporrei, ok prendo la partita IVA ma poi il lavoro lo gestico come ritengo piu opportuno ovvero se finisco un task son libera di andarmene...si puo fare?
The Sisterhood of The Calf 40
less is more, always

#49
dammispazio ha scritto:
thrift ha scritto:prova a mettersi d'accordo sull'orario? almeno ne trarresti qualche vantaggio anche tu. Ora io non ho idea della distanza dal lavoro a casa, ma magari un orario continuato ti permetterebbe di arrivare a casa prima. Se propio devi mettere su sta benedetta partita iva, almeno trova ualche vantaggio per te, sull'orario e la flessibilità sul posto di lavoro no? :wink:

Resto cmq della mia idea che nel tuo caso sia una proposta scandalosa, e diventeresti a tutti gli effetti un falso dipendente. :roll:
e' quello che stavo pensando anche io. Se si prende la partita IVA dopo mica si puo essere obbligati a comportarsi da dipendente no? Non e' piu il capo ma un cliente...sara in grado lui di cambiare mentalita ed atteggiamento? O lei dovra comunque chiedere un'ora di permesso x andare da dentista?
Io proporrei, ok prendo la partita IVA ma poi il lavoro lo gestico come ritengo piu opportuno ovvero se finisco un task son libera di andarmene...si puo fare?
già, questo potrebbe essere uno dei vantaggi dell'avere partita iva, anche se per certi ex-titolari che poi diventano clienti è molto dura da comprendere.
Club aspiranti casalinghe non disperate e per libera scelta!

#50
:roll: la solita annosa discussione tra i dipendenti ed i LIBERI professionisti ....

Io ho partita iva, e pur avendo negli ultimi due anni un solo "cliente" (...vale a dire il datore di lavoro, lo studio con cui COLLABORO) e non fatturando poi molto, posso affermare di essere contenta di non essere una dipendente ... la situazione economica non è proprio delle migliori, ma non mi lamento ... la ragione? la LIBERTA' di lavorare nel modo che ritengo maggiormente opportuno, pur usufruendo degli uffici del mio "cliente"! ...se arrivo in ritardo o me ne vado prima nessuno mi dice niente, le ferie le faccio quando voglio e a fine anno se le cose vanno bene, arriva qualche benefit.... la controparte è la RESPONSABILITA' ...mica arrivo ogni mattina alle 11 e faccio tre mesi di ferie all'anno!! ...
... ovvio che laddove viene a mancare la LIBERTA' (di orario, di modalità operativa, di uso degli strumenti e chi più ne ha più ne metta...) non ha molto senso aprire la P.IVA e diventare liberi professionisti! (...e credo che a Pititta non convenga affatto! sarebbe sempre trattata come dipendente!)

Concordo con Pennelragu nel dire che non bisogna piangere sulle tasse ... ogni mese metto da parte il 40% di quanto fatturo ... quando arrivano le scadenze IVA e le tasse da pagare i soldi ci sono ...

NON Concordo con Pennelragu per quanto riguarda la possibilità di scaricare le spese ... io scarico essenzialmente le ricariche del telefonino e gli acquisti di cancelleria ... qualche cena ogni tanto ... se non hai un giro decente non puoi scaricare molto di più, perchè gli studi di settore ti massacrano :twisted: !! .... NON scarico le spese dell'auto - pur utilizzandola molto - ne' le utenze di casa, pur effettuandone un uso promiscuo ... non mi converrebbe!!! :roll: ...molti portano al commerialista fatture di qualsiasi tipo (vedi es. dei vestiti) ... nella maggior parte dei casi queste vengono semplicemente e silenziosamente accantonate dal commercialista senza inserirle nelle spese da scaricare!

... l'altro giorno ho comprato la libreria...spero che si possa scaricare!!! :lol:

#51
anni fa noi scaricavamo meno di quello che potevamo. anzi era il commercialista che ci diceva che avevamo troppo poco...
evidentemente erano altri periodi...
penne.2010

#52
thrift ha scritto:prova a mettersi d'accordo sull'orario? almeno ne trarresti qualche vantaggio anche tu. Ora io non ho idea della distanza dal lavoro a casa, ma magari un orario continuato ti permetterebbe di arrivare a casa prima. Se propio devi mettere su sta benedetta partita iva, almeno trova ualche vantaggio per te, sull'orario e la flessibilità sul posto di lavoro no? :wink:

Resto cmq della mia idea che nel tuo caso sia una proposta scandalosa, e diventeresti a tutti gli effetti un falso dipendente. :roll:
no, l'orario rimarrebbe comunque quello... ad un mio accenno sull'orario ha detto che ci sono troppe cose da fare...
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#53
pititta78 ha scritto:
thrift ha scritto:prova a mettersi d'accordo sull'orario? almeno ne trarresti qualche vantaggio anche tu. Ora io non ho idea della distanza dal lavoro a casa, ma magari un orario continuato ti permetterebbe di arrivare a casa prima. Se propio devi mettere su sta benedetta partita iva, almeno trova ualche vantaggio per te, sull'orario e la flessibilità sul posto di lavoro no? :wink:

Resto cmq della mia idea che nel tuo caso sia una proposta scandalosa, e diventeresti a tutti gli effetti un falso dipendente. :roll:
no, l'orario rimarrebbe comunque quello... ad un mio accenno sull'orario ha detto che ci sono troppe cose da fare...
si vabbè ma quando tu hai partita iva non è che può dirti lui che orari fare.
ovvio che come dicevo non è facile farla capire sta cosa, ma è così, mica può pretendere che fai orari d'ufficio :roll:

al limite potete pattuire un tot di ore, ma dovresti essere tu a gestirle come ti è più comodo, altrimenti ripeto, hai solo gli svantaggi di essere libero professionista.
Club aspiranti casalinghe non disperate e per libera scelta!

#54
lalu ha scritto: hai solo gli svantaggi di essere libero professionista.
infatti, è per questo che ho detto che vuole la botte piena e la moglie ubriaca... comunque adesso preparerà un bozza del contratto e un prospettino di quanto intende darmi veramente e una volta che avrò letto qualcosa di scritto potrò decidere meglio quello che fare....

...se avessi seguito l'istinto stamattina avrei spento il pc e me ne sarei andata...
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#55
lalu ha scritto:

si vabbè ma quando tu hai partita iva non è che può dirti lui che orari fare.
no??? ricordati che lui è il cliente. lui paga e decide anche gli orari che fai.
forse non avete ben presente come funziona il mondo del lavoro.

semmai è il contrario. se sono dipendente e ho l'orario flessibile entro e esco (nei limiti) quando mi pare, ma se ti pago come libero professionista posso anche dirti che devi essere in ufficio al minuto....
penne.2010

#57
Tanto per mettere un po' di carne al fuoco....ho trovato questo articolo...

Il popolo delle partite Iva

Professionisti di nome, dipendenti di fatto. Questa la realtà lavorativa per la stragrande maggioranza dei titolari di partite Iva in Italia. Hanno spesso (nel 60% dei casi) un solo committente e lavorano in sede con ritmi e orari pressoché identici a quelli di un dipendente. Guadagnano in media poco più di mille euro al mese e restano a lungo nella famiglia d'origine. L'identikit riguarda circa 300 mila persone - i collaboratori professionisti iscritti al Fondo Inps per i parasubordinati che hanno aperto una partita Iva - una tipologia che solo nell'ultimo anno è cresciuta del 10 per cento, ed emerge da una ricerca presentata da Nidil-Cgil in collaborazione con l'Ires.

Stando all'indagine, oltre i due terzi di questi lavoratori oscilla tra i 30 e i 40 anni d'età e un livello alto di istruzione e di professionalità. L'indagine si riferisce ai dati Inps al 31 dicembre 2004, secondo i quali erano registrati come professionisti non iscritti ad altri albi professionali 209.147 persone e lavoratori. Il 60,7 per cento delle persone considerate ha almeno la laurea o la specializzazione, mentre il 10,4 può contare su un diploma universitario. Le donne in media sono più istruite degli uomini, con il 71,3 per cento del totale che ha almeno la laurea. Il 57 per cento delle persone considerate fa un lavoro completamente coerente con il proprio titolo di studio, ma spesso la condizione del collaboratore non consente di costituirsi una famiglia. Il 76,1 per cento del totale, infatti, non ha figli (il 91,5 per cento fino ai 35 anni), oltre il 29 per cento vive con i genitori o con amici e parenti.

Difficile, del resto, mettere su famiglia o semplicemente rendersi autonomi quando (per il 40% di questi lavoratori) lo stipendio non arriva ai mille euro al mese. Solo il 7 per cento del campione guadagna oltre i 2.000 euro al mese, mentre il 42,7 per cento può contare su un'entrata tra i 1.000 e i 1.300 euro al mese. L'orario medio per le classi di reddito tra gli 800 e i 1.300 euro è molto vicino a quello dei lavoratori dipendenti con 39,6 ore a settimana mentre nel caso di entrate superiori a 1.500 euro al mese gli orari medi superano le 43 ore.

Il 39,4 per cento dei collaboratori con partita Iva ha un unico committente, il 43,4 ha un committente principale anche se poi conta su altre consulenze. Questo, segnala il Nidil-Cgil, 'allude a una dipendenza di fatto almeno di natura economica, anche se la monocommittenza non rappresenta necessariamente un indicatore di scarsa autonomia nel rapporto di lavoro'. La monocommittenza è frequente soprattutto nel gruppo degli under 30 (il 60,9 per cento), anche se è presente anche nel gruppo dei meno giovani. La stragrande maggioranza dei professionisti monocommittenti lavora presso la sede dell'azienda (75 per cento) e deve garantire una presenza oraria (70) per lo più quotidiana (55). Alta la percentuale degli intervistati che si percepisce lavoratore dipendente non regolarizzato (43,5 per cento) piuttosto che libero professionista vero e proprio, mentre la maggior parte delle persone considerate ha aperto la partita Iva non per scelta, ma come condizione legata al tipo di professione (37 per cento) o imposta dal datore di lavoro (38).

Secondo la ricerca la richiesta di apertura della partita Iva da parte del committente è aumentata con l'entrata in vigore della legge 30, passando dal 30,4 per cento al 49,3 del totale. Il 48,2 per cento del campione si dichiara insoddisfatto della propria condizione (il 53,2 delle donne). In particolare gli intervistati lamentano la mancanza di tutele sociali a partire da quelle previdenziali (la copertura è considerata inadeguata), e da quelle sulla malattia e la maternità. Il 40 per cento del campione comunque preferirebbe un lavoro dipendente, con una maggioranza assoluta (il 52,2) tra chi ha meno di 29 anni a conferma del fatto che spesso la condizione di collaboratore è vissuta dai più giovani come una situazione precaria.


(www.rassegna.it, 21 settembre 2005)
http://www.rassegna.it/2005/lavoro/articoli/nidil2.htm
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#58
pititta78 ha scritto:
pennealragu ha scritto:
ma se ti pago
infatti il problema sta tutto lì...se ti pago una miseria, non posso pretendere l'impossibile...

...se ti do uno stipendio adeguato posso chiederti di fare qualche sacrificio...
per come funziona oggi in tutte le realtà che ho visto io vige la regola: ti pago, fai quello che ti dico. non ti va? la porta è quella, ho la coda fuori di gente che pur di entrare pè disposta a tutto.
e se ti pago una miseria chiedo l'impossibile... peraltro chiederti di fare l'orario che mi fa comodo non mi pare l'impossibile, ma il minimo. nella azienda dove lavoro si prende personale esterno anche per quello.
penne.2010

#60
pititta78 ha scritto:e ma mi sa che in questo modo non si va tanto avanti...qui siamo in due dipendenti e stiamo meditando di andarcene tutte e due...

...vedremo quello che farà, dato che lui da solo non riesce a gestire nemmeno la sua vita...
dicono tutti così i co.co.co che manco hanno voglia di aprirsi una partita iva :lol: :lol: :lol:
i loro responsabili sono sempre incapaci di gestire una azienda e sono loro a mandare tutto avanti... :wink:

provare per credere, andate a provare a fargli un ricatto di questo tipo, penso che cinque minuti dopo vi trovate a raccogliere la vostra roba dal marciapiede :wink:
penne.2010