innanzitutto, due numeri.... questa persona ha 80 anni suonati e fa politica da 45.
Senza nulla togliere alla sua figura di statista e politico, che non ho elementi per commentare... mentre negli USA potrebbe diventare presidente un afroamericano di 47 anni, come si fa a parlare in Italia di "nuovo che avanza"?
Avanza in frigorifero per anni e mummifica, casomai......
Pd, fuori Visco e De Mita.
Il vice-ministro dell'Economia: «Spazio ai giovani». Polemico l'ex dc:«Offeso». Il leader: regole sono per tutti
Vincenzo Visco e Ciriaco De Mita sono fuori. Non faranno parte, cioè, delle liste del Partito democratico per le prossime elezioni politiche. Ma se quella del vice ministro dell'Economia è una scelta autonoma, molto apprezzata dal segretario Walter Veltroni, l'esclusione dell'ex esponente Dc provoca una vera e propria rottura. Tanto che lo stesso De Mita ha preso la parola per primo al coordinamento nazionale del Pd, annunciando il suo addio: «Veltroni mi ha mandato un biglietto di auguri per i miei 80 anni dicendo che sono 80 anni della democrazia. Lo ringrazio, continuerò ad essere democratico. Ma io mi ribello a chi vuol far prevalere l'età rispetto all'intelligenza. Se non starò con voi vuol dire che starò contro di voi». Per De Mita si profila un accordo con la Rosa Bianca.
NON È ADDIO - L'unica cosa certa è che per De Mita «non si tratta di un addio alla politica. «Come diceva un poeta spagnolo, 'Quando morirò morirò con la chitarra in mano', io dico che quando morirò farò l'ultimo discorso elettorale», ha assicurato De Mita. Tuttavia anche se De Mita ha smentito, dal candidato premier della Rosa bianca, Bruno Tabacci, è arrivata una nuova conferma: «Che con De Mita ci si parli non è una novità. Succedeva prima quando avevamo opinioni diverse, può avvenire a maggior ragione oggi che le strade potrebbero convergere», ha dichiarato Tabacci, il quale si augura inoltre che sia possibile un accordo elettorale con l’Udc.
VELTRONI - Sull'addio di De Mita secco commento del leader del Pd Walter Veltroni: «Le regole valgono per tutti. De Mita ha già fatto 44 anni e 9 mesi in parlamento. Mi dispiace per la sua decisione di di lasciare il Pd ma io penso, come hanno fatto personalità come Prodi, Amato e altri, che sia giusto dare spazio ad altri e che l'impegno politico non è legato solo ad una candidatura in parlamento».
Poi Veltroni ha replicato a Berlusconi secondo cui il Pd copia il programma del Pdl: «Fa parte della campagna elettorale, ne sentiremo di tutti i colori. Ci sono temi urgenti per il Paese che si affrontano parlandone, ma poi la sostanza è diversa. Nel nostro programma ci sono differenze molto profonde».
[...]
ADDIO DI VISCO - Diversa l'uscita di scena di Visco, che ha inviato una lettera a Veltroni. ««La mia presenza in Parlamento non è decisiva», scrive il responsabile della politica fiscale che, dopo sette legislature passate in Parlamento, chiede di puntare su un gruppo di «giovani economisti interessati alla politica e ai problemi del Paese». «Ritengo che la mia rinuncia alla candidatura - aggiunge Visco - possa (e debba) essere l'occasione per valorizzare e promuovere alcuni di questi giovani che già hanno dimostrato sul campo le proprie qualità».
Vincenzo Visco
INNOVAZIONE - Una decisione apprezzata da Veltroni: «La scelta che hai voluto compiere conferma - una volta di più - il tuo grande spessore politico e istituzionale. È una decisione spontanea e di grande generosità, da parte di una personalità alla quale il Paese e la politica devono davvero molto». L'esclusione di De Mita è invece, per Anna Finocchiaro, un segnale di innovazione. «La rigorosa valutazione delle candidature è un fatto positivo - ha affermato la capogruppo del Partito Democratico al Senato (candidata per la carica di Governatore siciliano) -. È un importante segnale dell'innovazione al di là della storia politica di De Mita»
REAZIONI - Le novità sulla composizione delle liste del Pd provocano reazioni anche tra gli avversari politici. A proposito della rinuncia di Visco, il segretario nazionale de "La Destra", Francesco Storace, si chiede «ora che non c'è più lui, qual è la differenza tra Pdl e Partito democratico?». Il senatore a vita, Francesco Cossiga, ha invece inviato una lettera a De Mita: «Esimio Onorevole, da lunghissimo tempo ormai i nostri rapporti si sono definitivamente deteriorati e si sono non interrotti, ma rotti. Ma Lei rimane pur sempre per me uno dei leader più prestigiosi e intelligenti della Democrazia Cristiana e in essa della Sinistra di Base, anche se pessimo segretario politico e ancor peggiore Ministro e Presidente del consiglio: una versione moderna e democratica del clientelismo meridionale. Lei rimarrà sempre nella storia politica del Paese e in particolare in quella della Democrazia Cristiana». «È ingiusto - aggiunge il presidente emerito della Repubblica - che non la vogliano ricandidare! Non immiserisca però questa Sua figura, La prego - anche a difesa della dignità di tutti noi democratico-cristiani -, insistendo per essere candidato nel Partito Democratico che non La vuole. E, La prego! non scivoli nel patetico e nel ridicolo, dando vita ad una piccola e fasulla lista campana! Caso mai, in cambio, si faccia dare... qualche Asl», conclude Cossiga.
http://www.corriere.it/politica/08_febb ... c667.shtml
L'Onorevole che non posa l'osso
#1Nell'Italia dei Borgia ci sono stati massacri, terrore, assassinii e hanno prodotto da Vinci, Michelangelo e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto 500 anni di pace e amore fraterno, e cos'hanno fatto? L'orologio a cucù.