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#61
difra ha scritto:solo o soprattutto il raggiungimento di soddisfazione di piaceri materiali (dal sesso all'automobile al vestito) senza la consapevolezza che nulla di questo ci può dare una reale serenità o felicità...
perchè dici così? cos'è che ti da "la vera e reale felicità", quindi?
qui ci sarebbe da aprire un discorso di mesi... la "reale" felicità non è forse dettata e intesa in termini di "ciò che ci rende felici"? E quindi questo non è variabile da soggetto a soggetto, a seconda dei propri valori e delleproprie facoltà intellettive?
Il concetto che ho io di serenità è di un tipo, quello che hai tu potrebbe essere di tutt'altro.
Veniamo da un'epoca post-capitalistica (gli anni 80 con la creazione del mioto dello Yuppie, ossia il giovane rampante cinico e spietato e gli anni 90 con il consolidamento della figura di leader in base all possesso economico ed all'ostentazione dei traguardi raggiunti), siamo passati attraverso un periodo "olistico" di riscoperta (superficiale) della spiritualità (il 2000, grazie alla "new age") ed ora siamo in un epoca di unione delle due tematiche, dove si cerca di unire la spiritualità (spesso orientale) al modello capitalistico...
tu, francamente, in questo bordello saresti in grado di capire cosa da "la vera serenità" a tutti? ;)
ritengo che a non tutti sia applicabile il concetto buddiasta di "felicità" come assenza di desiderio fisico e appagamento intellettuale dei sensi... penso che per moltissime persone il concetto di felicità e quello di serenità si associno, invece, all'appagamento sensoriale ed alla soddisfazione del possesso, specie se sessuale.
e poi la difficoltà di rapportarsi agli altri ma anche con se stessi: tra i clienti ci sono sicuramente persone che hanno problemi di relazione e non trovano una donna con cui fare sesso per cui la pagano
sicuramente il problema di rapportarsi agli altri è importante, ma è anche importante determinare il ruolo che questi "altri" hanno sulla capacità espressiva di ciascun individuo ;)
Su questo stesso forum si legge di cose capitate ad altri e si sentte dire "non c'è più libertà, non mi sento libero di scrivere ciò che voglio", poi, in realtà (non voglio rivangare altri fatti) ciò che è stato penalizzato è stato un comportamento giudicato offensivo e scorretto... questo cosa ci fa capire? Fondamentalmente due cose: la prima è che si lascia che la società intorno a noi (in questo caso il microcosmo del forum) condizioni il nostro stile, secondo che si è perso di vista, forse, la "leicità" di determinati comportamenti.
Ergo, la nostra è una società che tende a rendere lecito l'illecito (guarda al lassismo dei costumi che, ultimamente, fa andare in giro le 12enni col sedere di fuori e truccate come zoccole, che fino a 20 anni fa era impensabile) e che in un secondo momento inibisce l'individuo che ha avuto tali desideri ormai leciti... un po' come dire: guarda ma non toccare, tocca ma non gustare, gusta ma non deglutire...
il che porta ad una frustrazione isolatoria che spinge l'individuo ad una costante lotta di affermazione, perchè il messaggio che passa è che se sei affermato puoi permetterti di tutto.
questo, come al solito (;)) viene subito dal timido e sfruttato dal bullo, che ne approfitta per instaurare un'egemonia di comportamento, in tal modo la fetta dei "timidi" si espande e quella dei "bulli" che possono ottenere tutto senza sforzo si restringe, di fatto creando un'oligarchia di pensiero...

Mi rendo conto che tutto questo discorso, scritto così, sia raffazzonato, e non riesca a spiegare bene ciò che ho in mente di dire, ma purtroppo non avrò mai il tempo per dirlo meglio :P

Ma, in fondo, il succo del discorso è che sì, esistono e sono numerosi gli "inibiti dalla società", ma questo avviene sopratutto perchè essi vengono, appunto, inibiti da terzi. E, nel caso della prostituzione, questi "terzi" che inibiscono gli uomini sono le donne, o meglio ALCUNE donne, prepotenti, arroganti, volgari che non solo danneggiano gli uomini, ma danneggiano anche tutte le altre donne "normali", al punto tale che queste ultime spariscano nell'immaginario collettivo e l'uomo sia tentato di dire "le donne sono TUTTE stronxe" anche se, in realtà, ha avuto una o due esperienze negative.


ma sono convinta che spesso ci siano uomini che cercano "varianti" che nella coppia non sanno/non possono trovare (ma chissà se nella coppia si parla per cercarle insieme?)
Ovvio che no ;)
Non voglio sembrare troppo negativo, ma quanti uomini o quante donne hanno il coraggio di parlare liberamente di sesso con la propria partner? Quanti uomini dicono alla propria partner, a chiare lettere: "mi sono rotto le scatole di tutte 'ste coccoline, voglio fare del sesso selvaggio e violento, voglio che ti metti a piangere e chiedermi per favore di farmarmi, voglio legarti al letto e sbatterti fino a quando mi fa male" e quante donne dicono al proprio uomo "voglio che ti vesti da pompiere e arrivi qui tutto sudato e..."?
quanti hanno un VERO rapporto di coppia, privo da qualsiasi inibizione?

E, prima di obiezioni, non sto parlando delle copie del Forum, dove si sta insieme da 2 anni, o 5 o 10... sto parlando di 20 anni di matrimonio e due figli a casa, nella stanza accanto... quanti, in quelle circostanze, si mettono ancora in gioco con un/una partner che, se va bene, non sopportano ormai più? (ed è inutile girarci tanto attorno, perchè è questa la condizione media della famiglia....)

oppure la donna che siamo diventate crea soggezione nell'uomo che ricerca una figura non paritaria ma "sottoposta"?
L'uomo non cerca una figura "sottoposta", cerca una donna che non rompa i coglioni, è diverso ;)

perchè le donne che cercano il sesso con queste modalità sono un'esigua e trascurabile realtà????
Per due motivi principali:
1) non è esigua (credimi....), ma cambia di modalità: solitamente la donna non ha bisogno di pagare, perchè le basta andare in un qualsiasi locale e farsi vedere un MINIMO interessata per avere uno stuolo di potenziali partner sessuali tra cui scegliere.
2) Perchè il sesso ha per la donna una valenza procreativa e non puamente riproduttiva. Antropologicamente parlando, sono 100.000 anni che l'uomo ha la funzione di "inseminare" e la donna quella di "accudire" la prole, quindi è ovvio che l'uomo senta una pulsione istintiva nei confronti del rapporto promiscuo, che gli permetterebbe di inseminare quante più femmine possibile al fine di ampliare al massimo le sue potenailità riproduttive. La donna, invece, avendo come ruolo principalequello di accuditrice, ha bisogno di trovare non la frequenza del rapporto (che la porterebbe ad avere un numero maggiore di figli e quindi ad essere più esposta al rischio di attacchi), ma un unico partner fisso che la protegga da attacchi esterni nel momento di maggiore difficoltà, ossia fino a quando il bambino, all'età di 5-6 anni sarà in grado di cavarsela da solo.
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Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#62
lavispachiara ha scritto: Il perchè del mio disgusto? Non posso pensare che un individuo approfitti di un altro.
quindi secondo te un uomo, adulto, che fa sesso con una donna, adulta, e per tale motivo le corrisponde un congruo pagamento, lo definiresti "sfruttamento"?

io no.

io definirei "sfruttamento" il comportamento dell'uomo che porta via i soldi guadagnati dalla donna... quello si che la sfruta ;) Ma è come dire "sfruttare" l'idraulico che è venuto a casa tua di domenica a riparare il guasto... lo paghi, eh? ;)
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#64
cyberjack ha scritto:
lavispachiara ha scritto: Il perchè del mio disgusto? Non posso pensare che un individuo approfitti di un altro.
quindi secondo te un uomo, adulto, che fa sesso con una donna, adulta, e per tale motivo le corrisponde un congruo pagamento, lo definiresti "sfruttamento"?

io no.

io definirei "sfruttamento" il comportamento dell'uomo che porta via i soldi guadagnati dalla donna... quello si che la sfruta ;) Ma è come dire "sfruttare" l'idraulico che è venuto a casa tua di domenica a riparare il guasto... lo paghi, eh? ;)
Quoto, se la donna è consenziente e ha scelto di fare quel mestiere non è di sicuro sfruttamento. E' sfruttamento quando subentrano i protettori che le costringono. Ma come dicevo prima le donne che lo fanno perchè preferiscono prendere soldi così, piuttosto che lavare le scale dei condomini, non fanno altro che prendere la ricompensa per le loro prestazioni. Ritornando all'esempio delle ragazzine che invino le loro immagini per una ricarica, diresti che sono sfruttate? Io no, è una loro libera scelta, per quanto discutibile.
http://album.alfemminile.com/album/see_343116/Casa.html
psw:casa

http://album.alfemminile.com/album/see_ ... monio.html
psw:20080411
[img]http://img175.ImageShack/img175/901/cipollinoliberosf6.gif[/img]

#65
Prostituzione.
E per me prostituzione non rima con progresso ne sociale ne civile.
La prostituzione pone la donna e chi si prostituisce (ma voglio parlare delle donne) in una condizione subalterna rispetto al cliente, alla società, al mondo del lavoro.... gestito per lo più dagli uomini, ma guarda un po'. La taglia fuori.
Sia che una sola donna possa scegliere di farlo (libera di farlo) o meno il risultato per me resta il medesimo. Si va avanti con più fatica. arghhh

#66
lavispachiara ha scritto:Prostituzione.
E per me prostituzione non rima con progresso ne sociale ne civile.
La prostituzione pone la donna e chi si prostituisce (ma voglio parlare delle donne) in una condizione subalterna rispetto al cliente, alla società, al mondo del lavoro.... gestito per lo più dagli uomini, ma guarda un po'. La taglia fuori.
Sia che una sola donna possa scegliere di farlo (libera di farlo) o meno il risultato per me resta il medesimo. Si va avanti con più fatica. arghhh
tra chi sceglie e chi no c'è una differenza abissale ed il risultato è molto diverso....un adulto consapevole può fare quello che vuole, nei limiti della legge, può essere eticamente non condivisibile, ma tra vendere il proprio corpo o vendere altra merce l'unica differenza che c'è è nella percezione di chi questa scelta non la condivide.....questa cosa della condizione subarterna al cliente poi non la capisco proprio...ripeto se è volontario e consapevole di subalterno non ha molto, non certo rispetto al mondo del lavoro...riceve soldi in cambio di prestazione VOLONTARIA...non certo rispetto al cliente ....vende un servizio ...ed il cliente la paga ...rispetto alla società...più che condizione subalterna si potrebbe parlare di condizione di rifiuto sociale, ma neppure tanto visto che è un mestiere che esiste da sempre e mai realmente condannato ...poi la condizione della donna nella società e nel lavoro...beh scusa ma per quanto la donna sia ancora lontana da avere una perfetta parità di dignità sociale , c'è un abisso tra una prostituta e una donna che fa qualunque altro tipo di mestiere....qui un discorso di tipo femminista centra proprio poco, a mio avviso, se si sceglie di fare la prostituta io sinceramente a dire poverina è sottomessa ( da chi poi?) non ci sto....poverina un paio di scatole....lo fa per i soldi e allora si portasse la responsabilità delle sue scelte...

mi paicerebbe molto un mondo dove la dignità dell'uomo fosse riconosciuta in modo molto maggiore....dico dell'uomo e non solo della donna sia chiaro....ma siamo molto lontani dall'avere questo, ed invece su questo penso si dovrebbe lavorare :roll:
gli unici limiti che avrai saranno quelli che ti costruirai da solo

#67
buongiorno forum...

l'argomento non è certo da prima mattina... e devo ancora prendermi il primo caffè...

vorrei solo fare un appunto, un chiarimento soprattutto per te, cyber che mi quoti e esprimi le tue idee come contrapposte alle mie
vedete io non credo di avere la verità in tasca... nessuna verità
semplicemente mi interrogo e cerco di cogliere lampi di verità...
anch'io quando avevo 25 anni credevo di avere tutte o almeno molte risposte sicure e infallibili
ma mi sono accorta che avere delle proprie idee è importante (fondamentale), credere in esse anche ma prenderle sempre come definitive può essere pericoloso
prima di tutto perchè non permette a nessun tipo di discussione di incidere sulla nostra visione, senza per questo farla cambiare ma aprendo - magari - punti di vista e scenari diversi.

la felicità o almeno la serenità è solo in noi è quindi sì soggettiva ma oggettivamente raggiungibile solo da noi e attraverso noi, non attraverso gli altri e le cose o le emozioni o l'appagamento delle proprie soddisfazioni.
il raggiungerla o almeno il raggiungerne una parte ci permette di apprezzare il resto

anch'io sono convinta che spesso siamo condizionati dall'esterno ma solo se manca un nostro percorso personale di consapevolezza di sè: che questa mancanza poi si riversi su atteggiamenti costumi e società è comunque abbastanza palese

gli inibiti: certo l'ambiente in cui ogni individuo cresce incide grandemente (e pesso gravemente) sulle capacità di sapersi esprimere.
ma non credo che siano le donne che questi uomini incontrano, soprattutto in età adulta

credo che sia la famiglia il luogo in cui tutti (o molti) nodi si creano o si sciolgono, inibizioni comprese

la difficoltà di relazione e di dialog è generale, non solo a livello sessuale e ci riporta all'incapacità di focalizzare i propri desideri ed arrivare alla libertà di esprimerli (anche quando non sono così fantasiosi... al pompiere sudato non ci ho mai effettivamente pensato :wink: )
ho comunque il dubbio che non è per questo che gli uomini cercano comunque le prostitute: quanti sono effettivamente quelli che le cercano per fantasie articolate (travestimenti compresi!) e spesso di rappresentazione?
non è che la maggior parte ci va solo per una sv... senza alcun tipo di fantasia? o per qualche variante ( :wink: e non fatemi dire altro, tanto avete capito!) che probabilmente trova o troverebbe anche con la sua compagna?

sulla tua analisi delle valenze del sesso per una donna posso in parte essere d'accordo
spesso per le donne la maternità è un momento in cui la sessualità tende a passare in secondo piano perchè il coinvolgimento è verso qualcosa di più "importante" è un atteggiamento che capisco gli uomini facciano fatica a cogliere... è chairo non tutti gli uomini...
ma il ridurre la nostra sessualità a questo (solo procreazione e riproduzione e cura della prole) sarebbe comunque fasificamente di una realtà (ps anche a noi piace!) e non spiegherebbe a questo punto perchè le donne che - come dici non sono un'esigua realtà - lo cercherebbero al di fuori della coppia.
credo che una donna abbia una gamma di sensazioni diverse da quelle degli uomini che dversamente la porta a vivere ANCHE il sesso.

solo una cosa cyber: trovo in te un atteggiamento di disillusione (e di altro) che - in un uomo giovane come te - mi fa molto pensare...
e te lo dico con tutto il mio affetto e.. cuore di mamma!
:wink:
"il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce"

http.//arredamentoedintorni.forumcommunity.net/

#69
and372 ha scritto::roll: :roll: :roll: ragazzi, vi stavo seguendo....ma dopo 3 pagine di papiri nun gliela fò!...scusate :oops: :oops: :D :lol:
noooooo resta con noiiiiiiiiiiiiii
io ho il tuo stesso problema
difra cy berrrrrrrrr vi prego :oops: :oops: :oops: da prolissa a prolissi dividete i vostri interventi in più repliche altrimenti sembra l'inizio della divina commedia :lol: :lol: :lol: :lol: :wink:
gli unici limiti che avrai saranno quelli che ti costruirai da solo

#70
Kalimeroxxx ha scritto:
and372 ha scritto::roll: :roll: :roll: ragazzi, vi stavo seguendo....ma dopo 3 pagine di papiri nun gliela fò!...scusate :oops: :oops: :D :lol:
noooooo resta con noiiiiiiiiiiiiii
io ho il tuo stesso problema
difra cy berrrrrrrrr vi prego :oops: :oops: :oops: da prolissa a prolissi dividete i vostri interventi in più repliche altrimenti sembra l'inizio della divina commedia :lol: :lol: :lol: :lol: :wink:
:lol: :lol: :lol: chiedo a nome di entrambe un riassuntino dei pareri esposti nelle ultime 3 pagine... :wink:
Immagine
Andy

#71
Io non ce l'ho fatta a seguire il tutto, ma quando sento parlare di "riaprire le case chiuse" a parte i problemi etici e morali (che non sono trascurabili) mi domando sempre:

Non e' che tutti vogliono riaprirle purche' siano lontane da dove abitano o lavorano loro?


Com'e' che nessuno specifica mai DOVE mettere questi quartieri a luci rosse?

#72
and372 ha scritto:
Kalimeroxxx ha scritto:
and372 ha scritto::roll: :roll: :roll: ragazzi, vi stavo seguendo....ma dopo 3 pagine di papiri nun gliela fò!...scusate :oops: :oops: :D :lol:
noooooo resta con noiiiiiiiiiiiiii
io ho il tuo stesso problema
difra cy berrrrrrrrr vi prego :oops: :oops: :oops: da prolissa a prolissi dividete i vostri interventi in più repliche altrimenti sembra l'inizio della divina commedia :lol: :lol: :lol: :lol: :wink:
:lol: :lol: :lol: chiedo a nome di entrambe un riassuntino dei pareri esposti nelle ultime 3 pagine... :wink:
:lol: :lol: :lol: tipo i programmi politici al massimo 10 punti :lol: :lol: :lol: :lol:
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#73
Kalimeroxxx ha scritto:
and372 ha scritto:
Kalimeroxxx ha scritto:noooooo resta con noiiiiiiiiiiiiii
io ho il tuo stesso problema
difra cy berrrrrrrrr vi prego :oops: :oops: :oops: da prolissa a prolissi dividete i vostri interventi in più repliche altrimenti sembra l'inizio della divina commedia :lol: :lol: :lol: :lol: :wink:
:lol: :lol: :lol: chiedo a nome di entrambe un riassuntino dei pareri esposti nelle ultime 3 pagine... :wink:
:lol: :lol: :lol: tipo i programmi politici al massimo 10 punti :lol: :lol: :lol: :lol:
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Io non riuscivo a scrivere così tanto nemmeno in un tema di italiano!
Difra e Cyberg sono mitttici!!
http://album.alfemminile.com/album/see_343116/Casa.html
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#74
difra ha scritto:
vorrei solo fare un appunto, un chiarimento soprattutto per te, cyber che mi quoti e esprimi le tue idee come contrapposte alle mie
buongiorno a te, difra ;)

volevo anch'io precisare questo punto: Io non esprimo idee "contrastanti" con le tue, semplicemente prendo dal tuo (e di tutti gli altri) discorso alcuni elementi che per me rappresentano uno spunto di riflessione e ci scrivo il mio commento/riflessione.
questo non significa che il mio pensiero deve necessariamente contrastare con quello della persona che ho quotato, anzi potrei essere sulla stessa linea, ma voler analizzare il concetto sotto un'altra ottica che in quel momento mi è parsa più opportuna, o esprimere un'opinione contraria, o dare il mio appoggio ;)

quindi non prendere le mie risposte come "commenti negativi" alle tue parole, ma solo come riflessioni nate dal uo discorso ;)

anch'io quando avevo 25 anni credevo di avere tutte o almeno molte risposte sicure e infallibili
ma mi sono accorta che avere delle proprie idee è importante (fondamentale), credere in esse anche ma prenderle sempre come definitive può essere pericoloso
prima di tutto perchè non permette a nessun tipo di discussione di incidere sulla nostra visione, senza per questo farla cambiare ma aprendo - magari - punti di vista e scenari diversi.
Mi rendo conto di scrivere in modo deciso, perchè credo fortemente nelle mie idee (che non sono piovute dal cielo ;) ma sono frutto di un attento lavoro di analisi e interpretazione del mondo che mi circonda, filtrato attraverso le mie esperienze, quindi vado orgoglione (:P) di averle!!) ma questo nno significa che non ascolti le opinioni altrui... anzi, se noti, è proprio quando le argomentazioni altrui mi stimolano una riflessione, che scrivo... raramente trovi miei post che si limitano al "quoto!" o "anch'io la penso così"... cerco sempre di argomentare il mio punto di vista, nel bene o nel male ;)

la felicità o almeno la serenità è solo in noi è quindi sì soggettiva ma oggettivamente raggiungibile solo da noi e attraverso noi, non attraverso gli altri e le cose o le emozioni o l'appagamento delle proprie soddisfazioni.
il raggiungerla o almeno il raggiungerne una parte ci permette di apprezzare il resto

anch'io sono convinta che spesso siamo condizionati dall'esterno ma solo se manca un nostro percorso personale di consapevolezza di sè: che questa mancanza poi si riversi su atteggiamenti costumi e società è comunque abbastanza palese
Fammi capire... la persona "media" secondo te fa questo lavoro di auto-analisi e ricerca in se stesso della propria serenità? Io, pessimisticamente (o meglio, realisticamente) considero che se la metà dei miei coetanei si fa di coca o extasy più o meno regolarmente, si ubriaca in discoteca, e chi più ne ha più ne metta, non la considero il tipico "target" di tali riflessioni... (p.s. di anni ne ho qualcuno in più... :P)
credo che sia la famiglia il luogo in cui tutti (o molti) nodi si creano o si sciolgono, inibizioni comprese
Dal mio punto di vista, invece, non è in famiglia che si generano i "nodi", perchè la famiglia, a meno di casi eccezionali, è pur sempre un nucleo protetto.
Penso che questi nodi si formino, ionvece, al primo contatto esterno dalla famiglia, ossia quando l'individuo che fino a quel momento è cresciuto come una divinità in terra con i genitori al proprio servizio si trova, invece, ad affrontare gli "altri"... la scuola è dove si forma l'identità individuale... D'altrondo, la conoscenza del Se avviene attraverso il confronto diretto con l'"altro"... io sono maschio, perchè mi confronto con la femmina ed è diversa da me, io sono alto perchè mi confronto con il basso ed è diverso da me.
Noi tutti sviluppiamo la conoscenza della nostra persona nell'ambito protetto della famiglia, ma poi tale conoscenza deve trasformarsi in "formazione, consapevolezza di se" e deve essere plasmata la "persona sociale"... io penso che sia in questa fase che si forma l'individuo, e come tale, i 2nodi" che lo caratterizzeranno.


sulla tua analisi delle valenze del sesso per una donna posso in parte essere d'accordo
ma il ridurre la nostra sessualità a questo (solo procreazione e riproduzione e cura della prole) sarebbe comunque fasificamente di una realtà (ps anche a noi piace!) e non spiegherebbe a questo punto perchè le donne che - come dici non sono un'esigua realtà - lo cercherebbero al di fuori della coppia.
anche qui, come direbbe quel famoso calciatore, "sono completamente d'accordo a metà" :lol:
quella che io davo era una definizione "antropologica" ossia in base allo sviluppo evolutivo dell'animale uomo.
Se ci pensi, l'uomo è campato e si è "formato" ciò che è in 70.000 anni.... di questi 70.000 anni solo gli ultimi 30 hanno visto un'emancipazione sessuale della donna (e nemmeno dappertutto) quindi ritengo che la "mentalità femminile" ed il suo corredo istintivo-evolutivo subiscano un'influenza maggiore dai precedenti 69.970 anni, rispetto che dagli ultimi 30.

è proprio questo il punto... l'uomo ha avuto tutto il tempo per costruirsi una figura "virile" e con un ruolo dominante nella coppia, la donna, invece, in tutto lo stesso periodo ha sviluppato altre "arti" ed altri Sensi.
Ora, l'uomo si trova a dover contrastare i 70.000 anni di evoluzione che l'hanno portato fino a questo punto ed è costretto a rinnegare ciò che il suo sviluppo gli ha dato perchè non più compatibile con la società moderna. La donna, dal canto suo, deve fare la stessa identica cosa, solo che, come l'uomo non ha ancora la dimestichezza nel proprio "nuovo ruolo", nemmeno la donna ce l'ha, quindi si arriva ad uno scontro culturale come quello dei nostri tempi, dove le donne (e scusa la generalizzazione, ma d'altronde questo è un argomento che stimola la generalizzazione fin dal principio :P) vogliono appropriarsi di un ruolo che storicamente non sanno gestire, e l'uomo asi deve adattare ad avere a che fare con una partner che non gli permette più di comportarsi "per quello che è stato progettato/per come si è sviluppato nei millenni" ma, d'altro canto, non gli offre nemmeno la chiarezza di un nuovo ruolo, questo perchè non avendo ancora lei ben definito il proprio ruolo sociale, non si può pretendere che l'uomo si adatti ad esso :P
Da qui nascono parecchi problemi: l'uomo che si vuole ancora sentire al potere e paga la prostituta, l'uomo che non sa più interfacciarsi con la donna e quindi va con la prostituta, l'uomo debole perchè non sa più chi è e che trova una piccola affermazione nella propria sessualità, ma anche la donna che "gioca" a fare l'uomo pagando dei partner sessuali o dedicando vacanze al sesso, prerogativa maschile fino a 30 anni fa, la donna che ostenta una volgarità prettamente maschile e che non le appartiene, ecc...
solo una cosa cyber: trovo in te un atteggiamento di disillusione (e di altro) che - in un uomo giovane come te - mi fa molto pensare...
e te lo dico con tutto il mio affetto e.. cuore di mamma!
:wink:
Sono giovane ma ho vissuto intensamente :P
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#75
gebo ha scritto: Non e' che tutti vogliono riaprirle purche' siano lontane da dove abitano o lavorano loro?
Dovremmo chiederlo a chi chiede la regolamentazione della prostituzione.
Fatico a credere che questa gente voglia la casa chiusa o il quartiere ghetto sotto casa.

E per rispondere a Kali.
Se si parla di individui consapevoli e se è una scelta libera, ripeto, non ho niente da dire ma il risultato per me è lo stesso. Ed il termine da me usato è "subalterne", non sottomesse. Di certo non godono di "perfetta parità di dignità sociale", tu stessa dici che "c'è un abisso tra una prostituta e una donna che fa qualunque altro tipo di mestiere". Ma giustamente ognuno, come dici tu, ha la responsabilità delle proprie scelte.
Non volevo fare un discorso femminista. Di certo non lo farò maschilista :lol: .
Ma se nel 2008, e a distanza di 50 anni da una legge importante fatta da una donna per le donne, un politico propone l'apertura di un quartiere a luci rosse (ovviamente è una provocazione), ma se ciò ancora avviene, vuol dire che tanto avanti non si è andati.
E allora ripeto: perchè non creano posti alternativi di lavoro? altro tipo di strutture? perchè non si da alla donna la possibilità di percepire quanto un uomo (già perchè i salari non sono gli stessi)?

Ho scritto troppo? :lol: