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#31
io conconrdo con hella.. forse il motiv oè il rispetto per questa materia..
anche io ho aspettato a parlare di questo tema, sul quale ho una mia idea ma che potrebbe anche essere modificata se vivessi una esperienza da vicino.

ribadisco tuttavia che difficilmente un ragazzo down chiederà un'operazione di chirurgia estetica per correggere gli effetti della sindrome sul suo viso.. :roll:

chissà se l'opinione pubblica e la scienza cambieranno mentalità e proporranno questo tipo di interventi??

io penso solo a mio cugino che per correggere i difetti agli occhi glieli hanno rovinati in questi 30 anni di vita (siamo coetanei) :roll: :evil:
CASA: http://www.alFemminile.com/album/hsh - pass: brugola
... ROTELLE: http://www.alFemminile.com/album/pattinaRE - pass: regium2007
MATRIMONIO: http://album.alfemminile.com/album/wdng - pass in MP...
NODI: http://www.youtube.com/watch?v=s7-i1BLDaj8

#32
Quando, dopo tante ricerche, ho trovato un sito che conteneva una galleria di immagini di bambini affetti dalla sindrome dell' x fragile. la seconda malattia genetica finora riconosciuta per diffusione, dopo la sindrome di down, e che può avere dei caratteri riconoscibili anche se molto generici e dunque meno identificabili di quelli dei bambini down, ho provato qualcosa di talmente sconvolgente che è difficile da tradurre.
L'idea di poter riconoscere i tratti di mio figlio, fino a quel momento sentiti come unici e suoi nei tratti generici di una sindrome che poteva renderlo simile ad altri, l'ho vissuta quasi come un'ennesima sottrazione di identità, molto più forte di altre caratteristiche psicologiche o comportamentali. E' difficile capire perchè o almeno non so dirlo a parole, le emozioni sono troppo contrastanti.
Certo è che mi è bastata l'ipotesi. In realtà lui non ha caratteri somatici particolari e ancora non so se è proprio quella la diagnosi.
Sono aspetti che ogni genitore vive in modo diverso.
Per alcuni è una tragedia. Per altri è confortante sapere che il proprio figlio non dovrà subire quelle violenze anche involontarie che il mondo attorno crea quando le manifestazioni di una sindrome non sono evidenti.
A volte mi sono chiesta anch'io, di fronte a certi comportamenti anomali e alle reazioni della gente se forse la sua vita e la mia non sarebbero più semplici se fosse down... Sembrerà strano ma è così. Ma nel momento steso in cui lo dico, in realtà lo nego.
I ragazzi down sono così belli, hanno certi occhi.... tremendo invece è quando vengono messi in ridicolo per la loro ingenuità e il loro carattere o temperamento così tenace e puntiglioso (datemi la De Filippi :twisted: ). Se ognuno riuscisse a vedere in loro non gli occhi a mandorla ma quanto sono diversi uno dall'altro!
E' questo il fatto. La gente è abituata a parlare delle persone come se fossero mazzi di asparagi.... per le persone disabili, questo problema è ancora più sentito.
Forza Daniel!

#34
crlt ha scritto:io conconrdo con hella.. forse il motiv oè il rispetto per questa materia..
anche io ho aspettato a parlare di questo tema, sul quale ho una mia idea ma che potrebbe anche essere modificata se vivessi una esperienza da vicino.

ribadisco tuttavia che difficilmente un ragazzo down chiederà un'operazione di chirurgia estetica per correggere gli effetti della sindrome sul suo viso.. :roll:

chissà se l'opinione pubblica e la scienza cambieranno mentalità e proporranno questo tipo di interventi??

io penso solo a mio cugino che per correggere i difetti agli occhi glieli hanno rovinati in questi 30 anni di vita (siamo coetanei) :roll: :evil:
Nel forum del sito disabili.com dove si stano confrontando ovviamente su questa notizia, i pareri sono interessanti e molto diversi.
Interessante è il punto di vista di chi si interroga se, in un'epoca in cui la chirurgia plastica è diventata solutrice di tanti problemi estetici e psicologici, si debba escludere a priori un intervento chirurgico che migliori l'aspetto. Ad esempio, molti down hanno il problema della lingua molto lunga e la correzione di questo difetto li solleva da un imbarazzo di cui sono molto consapevoli....
Insomma, io credo che tanti dubbi andrebbero affrontati prendendo il problema all'origine, partendo dall' abuso della chirurgia estetica che spinge anche ragazzi e ragazze normalissimi a inseguire un'estetica immaginaria... i ragazzi disabili sono calati nella stessa problematica, non è che vivono fuori dal tempo o non siano contagiati dai fenomeni sociali che li circondano.
Mio figlio, mo' si è fissato coi muscoli.... e giuro che non sono una fan di Costantino! :lol:
Forza Daniel!

#35
hai perfettamente ragione
io ho solo ragionato pensando a mio cugino (scusa la ripetizione)
concordo inoltre anche riguardo l'abuso della chirurgia estetica per recuperare qualche annetto, per i capricci delle 50enni e delle 18enni che se potessi strozzarle.... :twisted:
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#36
se la chirurgia aiuta è un discorso, ma attuarla pe runiformarsi, perchè i genitori si vergognano...ecco questo mi fa imbestalire! :evil:

ma ripeto per me il problema non è solo il fatto di intervenire su un ragazzo dowm, ma proprio la questione di "intervenire" per migliorare l'aspetto...fosse anche il naso di una normalissima 13nne.... il mio rifiuto sarebbe lo stesso..

:?
album: http://www.arredamento.it/forum/viewtop ... 78#p358144" onclick="window.open(this.href);return false;
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#37
ela78 ha scritto:se la chirurgia aiuta è un discorso, ma attuarla pe runiformarsi, perchè i genitori si vergognano...ecco questo mi fa imbestalire! :evil:
è un discorso molto delicato, e capisco che molti preferiscano non intervenire piuttosto che dire banalità, anche io ci ho pensato a lungo in effetti. l'unica cosa che mi sento di dire è che, davvero, non credo che un genitore possa mai far operare il figlio perchè "si vergogna"... piuttosto perchè cerca ogni modo possibile per alleviare anche solo in parte una situazione complessa. io sono mamma da poco, e i sentimenti che un figlio ti scatena sono impensabili... mai avrei creduto di poter amare qualcuno in modo così totale, assoluto e anche irrazionale.
album casetta w_i_p:
http://album.alfemminile.com/album/see_ ... ucina.html psw: mp

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#38
2 anni è troppo poco per un bambino, indipendentemente dalle caratteristiche genetiche che ha.
Forse i genitori, tutti, dovrebbero capire che non sono proprietari della vita dei figli..... :roll:

#39
domovoy ha scritto:2 anni è troppo poco per un bambino, indipendentemente dalle caratteristiche genetiche che ha.
Forse i genitori, tutti, dovrebbero capire che non sono proprietari della vita dei figli..... :roll:
Infatti su questo concordano tutti, in primis le associazioni che li rappresentano.

Io non l'ho neanche fatto battezzare mio figlio, proprio perchè trovo assurdo imporre a priori una religione a un figlio che avrà tutto il tempo di maturare un suo pensiero.....
Come si può pensare di trasformare i caratteri del volto di un bambino... non lo so e non riesco neanche a immaginarlo.
Forza Daniel!

#40
Ovviamente diverso sarebbe se l'operazione migliora la sua vista o la sua respirazione.

Bisognerebbe capire anche in questo caso quanto di cio' che ci è arrivato dai media è vero e quanto amplificato.

#41
moon ha scritto:
ela78 ha scritto:se la chirurgia aiuta è un discorso, ma attuarla pe runiformarsi, perchè i genitori si vergognano...ecco questo mi fa imbestalire! :evil:
è un discorso molto delicato, e capisco che molti preferiscano non intervenire piuttosto che dire banalità, anche io ci ho pensato a lungo in effetti. l'unica cosa che mi sento di dire è che, davvero, non credo che un genitore possa mai far operare il figlio perchè "si vergogna"... piuttosto perchè cerca ogni modo possibile per alleviare anche solo in parte una situazione complessa. io sono mamma da poco, e i sentimenti che un figlio ti scatena sono impensabili... mai avrei creduto di poter amare qualcuno in modo così totale, assoluto e anche irrazionale.
Anche per me è così. Ma non si può negare, vivendolo, che esiste in ogni genitore anche una componenete narcisistica poca o tanta che sia con la quale il genitore di un bambino disabile, deve fare i conti. Non è giusto neanche negarlo, è umano che sia così. Io non mi vergogno di dire che sono tanti i momenti in cui mi vergogno. Non del suo aspetto fisico ma di certi comportamenti. Adesso meno, ma quand'era più piccolo me ne faceva veramente di tutti i colori.... :oops: :oops: :oops:

Sull'estetica ci stanno mettendo tutti nello stesso brodo: gli standard di bellezza imposti sono talmente alti che se non ci escono figli da copertina ci sentiamo delle fabbrichette un po' fallate, ahimè... :(
Non solo gli adolescenti ma anche i bambini vivono handicap imposti, purtroppo.
Forza Daniel!

#42
riffa&raffa ha scritto: Sull'estetica ci stanno mettendo tutti nello stesso brodo: gli standard di bellezza imposti sono talmente alti che se non ci escono figli da copertina ci sentiamo delle fabbrichette un po' fallate, ahimè... :(
Non solo gli adolescenti ma anche i bambini vivono handicap imposti, purtroppo.
è questo quello che volevo dire....

io capisco l'amore smisurato ed incondizionato, capisco il desiderare sempre il meglio... ma quanto ci può essere di altruistico e quanto di egoistico in queste scelte?

su questo mi soffermo a pensare...

e sull'età della bambina in oggetto... se l'avesse chiesto una ragazzina (o maschio) di 15 16 anni avrei capito di più....
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#43
riffa&raffa ha scritto:Quando, dopo tante ricerche, ho trovato un sito che conteneva una galleria di immagini di bambini affetti dalla sindrome dell' x fragile. la seconda malattia genetica finora riconosciuta per diffusione, dopo la sindrome di down, e che può avere dei caratteri riconoscibili anche se molto generici e dunque meno identificabili di quelli dei bambini down, ho provato qualcosa di talmente sconvolgente che è difficile da tradurre.
L'idea di poter riconoscere i tratti di mio figlio, fino a quel momento sentiti come unici e suoi nei tratti generici di una sindrome che poteva renderlo simile ad altri, l'ho vissuta quasi come un'ennesima sottrazione di identità, molto più forte di altre caratteristiche psicologiche o comportamentali. E' difficile capire perchè o almeno non so dirlo a parole, le emozioni sono troppo contrastanti.
Certo è che mi è bastata l'ipotesi. In realtà lui non ha caratteri somatici particolari e ancora non so se è proprio quella la diagnosi.
Sono aspetti che ogni genitore vive in modo diverso.
Per alcuni è una tragedia. Per altri è confortante sapere che il proprio figlio non dovrà subire quelle violenze anche involontarie che il mondo attorno crea quando le manifestazioni di una sindrome non sono evidenti.
A volte mi sono chiesta anch'io, di fronte a certi comportamenti anomali e alle reazioni della gente se forse la sua vita e la mia non sarebbero più semplici se fosse down... Sembrerà strano ma è così. Ma nel momento steso in cui lo dico, in realtà lo nego.
I ragazzi down sono così belli, hanno certi occhi.... tremendo invece è quando vengono messi in ridicolo per la loro ingenuità e il loro carattere o temperamento così tenace e puntiglioso (datemi la De Filippi :twisted: ). Se ognuno riuscisse a vedere in loro non gli occhi a mandorla ma quanto sono diversi uno dall'altro!
E' questo il fatto. La gente è abituata a parlare delle persone come se fossero mazzi di asparagi.... per le persone disabili, questo problema è ancora più sentito.
Ciao, la mia incitazione alla risposta era stata volontariamente provocatoria perchè sapevo che nel forum ci sono persone che, come dici tu, sono capaci di un ascolto sensibile, e mi sembrava "sprecato" far tacere questa sensibilità. E infatti eccovi. Io credo che parlare di ciò di cui si ha paura significa affrontarlo, e conoscerlo. Con tutte le incertezze, i timori, ma anche i rifiuti, perchè negarlo? Perchè non dire che molto spesso c'è un rifiuto di fronte alle persone diversamente abili? A me una volta è stata detta una frase che non dimenticherò per il resto della vita. Una conoscente, che lavora in una pescheria, mi chiese: "Ma tu ti fai abbracciare dagli handicappati che ci sono dove lavori?", e io "Certo, sono io veramente che me li spupazzo tutto il giorno :D ", e lei "Ma non hai schifo?" :shock: e poi dopo una risatina "Beh certo,come a te magari farebbe schifo lavorare in mezzo al pesce come me, io ho schifo a farmi toccare da loro" :shock: . Inutile dire che sono rimasta senza parole, credo che in quel momento le avrei letteralmente sputato in un occhio :evil: . Poi però mi sono fermata a riflettere, e ho capito che l'ignoranza è la peggior cosa, e soprattutto riguardo ad argomenti così delicati, se non conosci hai paura, e se hai paura fuggi (certo che se poi di tuo possiedi una sensibilità pari a zero :roll: ). Per questo credo che discutere di argomenti "tabù" sia sempre utile, perchè confrontarsi, anche semplicemente ammettendo la propria non conoscenza, può aiutare a fare luce e vivere più serenamente le situazioni.
Nello specifico, non ero a conoscenza della tua storia e leggendo le tue parole trovo una consapevolezza, un amore totale e una forza d'animo davvero incredibili, e ti ammiro molto per questo. Mi pare di capire che il tuo bimbo sia ancora piccolo, e questo tuo modo di affrontare la sua malattia spesso viene raggiunto dopo anni e anni di riflessioni, e dolore, e gioie, da alcuni non viene mai raggiunto. Tu dici giustamente che non è una colpa essere genitore di un figlio disabile, certo, ma quante volte invece questo viene vissuto come una colpa terribile? Proprio perchè ogni genitore vive diversamente la condizione "diversa" del proprio figlio.
E come dicevo, si potrebbe anche essere massimi studiosi di malattie genetiche, conoscerne alla perfezione sintomi e manifestazioni, ma solo vivendo la condizione di genitore si può comprendere cosa si prova, ognuno a suo modo, ognuno con il PROPRIO rapporto con il PROPRIO figlio. Hai scritto una frase di una verità estrema "La gente è abituata a parlare delle persone come se fossero mazzi di asparagi.... per le persone disabili, questo problema è ancora più sentito", dio com'è vero! Spesso si crede che un down, un paraplegico, un autistico, ecc. siano tutti uguali all'interno della "categoria", e invece non è così, sarebbe come dire che tutte le persone con i capelli biondi hanno un determinato carattere!!
Siamo esseri umani, ognuno con il nostro essere, ognuno con capacità e non-capacità, fissazioni e simpatie, ognuno con aspetti positivi e negativi, nessuno escluso.
(Apro una parentesi, di parte, estremamente di parte, parla l'educatore e parlo io come donna... lavorare con le persone diversamente abili, beh non è spiegabile a parole, ma ti dà una gioia profonda, viscerale, che ti fa dimenticare qualunque altra cosa. Arrivi al lavoro e tutti ti salutano come se tu fossi la persona più bella e importante al mondo :D , ti vengono incontro, ti aprono pure la portiera della macchina, litigano per accaparrarsi quella sedia proprio vicino a te, e poi ti fanno ridere, ma di quel riso autentico che avevi solo da bambina, e ti fanno pure inc@@@are, ma non ha prezzo stare con loro, davvero. Spesso le persone ti guardano con ammirazione :shock: , e ti dicono "Eh sì è proprio una missione la vostra, ma come fate?" e io penso "Ma come fate voi senza invece?", perchè chi più riceve, ve lo assicuro, è l'educatore, non il diversamente abile :wink:).

#44
Credimi, non c'è nulla da ammirare più di qualsiasi altra mamma che cresce insieme ai progressi e alle difficoltà di suo figlio.
La natura, l'amore, l'istinto, ti aiuta a fronteggiare tutto.
Ho trascorso dieci anni in un ex ospedale psichiatrico e là è nata una ricerca artistica che prosegue tuttora. All'inizio siamo entrati in un mondo di cui avevamo una grande paura. Chi non ha paura della follia?
Poi quella paura, "abitando" quel mondo in cui avevamo una casa e praticando quella realtà in tutte le sue quotidianità, è diventata un'isola piena di relazioni, di espressioni, di possibilità....
Lì è nata una ricerca sui linguaggi che l' uomo in "cattività" esprime spontaneamente per sopravvivere. Sono linguaggi di un'arte inconsapevole, che nasce come automedicamento naturale.
Da lì la consapoevolezza che ogni persona ha potenzialmente un'espressione artistica in sè, come bagaglio naturale.
Ed è questa l'arte che inseguo.
Mio figlio mi ha regalato una visione in più. Quella di vivere sulla mia pelle una realtà alternativa dove le prospettive sono tante.
Alcune ti gettano nella disperazione, altre ti fanno sentire fortunato perchè
guardare con occhi "diversi" è una capacità di guardare le cose in modo caleidoscopico. Ed è molto, molto interessante, anche se più avventuroso.

Non c'è alcuna "bravura" in questo. E' il regalo e la ricompensa che le esperienze "difficili" danno.
Certo, la riflessione è importante ma la cosa più importante per superare le paure è aiutare gli altri ad abbattere le barriere per cogliere la bellezza della diversità e trarne in qualche modo "vantaggio", o meglio conoscenza, sapere.
Dei matti non bisogna avere nè schifo nè paura ma rispetto perchè possono insegnarci tanto, in primis, a guardare le cose, appunto, con altre prospetttive, fuori dai canoni...

Mio figlio non è piccolo, ha 12 anni. I problemi si sono manifestati a due anni e mezzo, quindi ho vissuto "quella" serenità.
Questi dieci anni è impossibile riassumerli in quattro righe ma so di aver fatto un lungo viaggio e le incognite che mi aspettano sono tante.
Non è stato e non sarà un viaggio facile ma l'importante è che sia "possibile" e possibile anche condividerlo nella piena consapevolezza che pregiudizi e paure sono umane e non ci si deve sentire in colpa nel provarli.
La "compassione" è il sentimento che sbarra la comunicazione. E' questo lo scoglio più arduo... che marca un confine invalicabile. Se la compassione diventasse ammirazione, stima e interesse per chi ha più difficoltà a comunicare con la nostra lingua, sarebbe tutto "diverso". E loro lo sanno.
I bambini diversi, fanno sempre pagare alla normalità il prezzo della loro diversità. Se stimati e compresi, anzichè ridicolizzati, sanno fare regali di umanità impagabili. :wink:

P.S. Grazie, Bambola, per quello che fai nel tuo difficile mestiere. :)
Però penso che argomenti come questi, disabilità, malattia, e altri vadano più accolti che provocati. I silenzi non vanno proprio intesi come indifferenza, assolutamente. 8)
Forza Daniel!

#45
Non ho nulla da aggiungere alle tue splendide parole, tu e il tuo bambino (ometto ormai 8) ) percorrerete insieme un percorso unico e splendido anche nella sua difficoltà. E' vero, il silenzio non è sempre indifferenza, ma a volte sì, ma proprio per quei silenzi rispettosi e intimoriti è forse bene dar voce ad un racconto, come lo è il tuo, che apra gli occhi su un mondo meraviglioso. Ti abbraccio.