Cla' ha scritto:
Questo è certo!
Quello che intendevo dire è che di fronte a prodotti di pari/simile valore, il diverso "ricarico" è giustificato anche dai valori intangibili legati al marchio.
Scusa, però non capisco.
Metti due borse uguali, stesso materiale, stesso modello, stesso artigiano che le fa.
Su una c'è scritto Bottega Veneta e coste 2000 euro in Boutique. ù
Sull'altra non c'è scritto nulla e costa 50 euro dal vu' cumprà...
qual è il "valore aggiunto" che viene dato dalla Griffe, tale da giustificare questa differenza di prezzo?
La Griffe paga la boutique in montenapoleone: che valore aggiunto è, per il cliente?
La Griffe paga 1000 euro di stipendio al venditore della boutique: questo rappresenta un valore aggiunto solo per chi ha la sensibilità di capire questa cosa e considerando l'enorme numero di evasori fiscali in italia, non credo che in molti si preoccupino del fatto che il commesso è assunto/a progetto/in nero.... O meglio, parecchi lo comprendono e lo apprezzano, ma non credo tutti e sopratutto non credo che sia questo che rappresenti il "valore aggiunto" della griffe
La Griffe offre un servizio di sostituzione/riparazione: questo in teoria rappresenta un valore aggiunto, ma se si considera la diffrenza di prezzo pagato non credo che chi ha comprato la borsa a 50 euro si faccia troppi problemi, in caso di rottura, a butttarla e comprarne un'altra...
insomma... qual è questo valore aggiunto?
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