#402
da orson
Io ai seggi ci vado da una vita, principalmente per motivi non economici, ma di passione.
Sul meccanismo dei seggi bisogna ricordare che sono esistiti tere metodi di selezione.
Il primo ufficialemnte volontaristico, in realtà con i componenti scelti dai partiti.
Aveva il limite serio dell'iperrappresentazione dei partiti, ma aveva alcuni pregi notevoli, grande professionalità degli scrutatori, e comunque in ogni seggio c'erano persone delle varie parti politiche.
Attorno al 90 è stata introdotta l'estrazione a caso tra gli elettori, ma con risultati disastrosi, molti seggi non si scostituivano causa mancata presentazione di alcuni scrutatori.
Io mi ricordo che avevo un elenco di studenti da chiamare per sostituire gli scrutatori che non si presentavano. Tra le curiosità mi è capitato in questo periodo di stare al seggio assieme a Vinicio Capossela, prima che facesse successo.
Successivamente è stato introdotto un albo, all'interno del quale vengono effettuti i sorteggi.
Si tratta di un sistema discreto, ma che ha alcunilimiti. A parte chi entra da studente universitario, sono quasi tutte persoen con una passione politica.
Il meccanismo dell'estrazione a sortte però crea la possibilità di avere seggi troppo omogenei.
Alle regionali nel mio seggio non c'era ad esmpio nessuno scruttatore che non votasse centrosinistra.
Avevo 4 scrtutatori, di cui uno della segreteria Ds, uno della segreteria PRC, una simpatizzante DS, e un attivista delle Margherita.
Sui soldi.
Io come presidente ai referendum prendo 230 euro.
Sono stato ai seggi al sabato 3 ore
La domenica 10 ore
Il Lunedì 10 ore
Quesi soldi mi fanno comodo dovendo comprare casa, ma se calcolo la paga oraria non mi conviene molto.
Alle regionali uno scrutatore prendeva ca. 120 euro, insomma non una gran cifra. Conviene agli studenti universitari, altri altri non so.
Infatti begli anni in cui non mi hanno chiamato a fare il presidente non ho mai pianto.