domovoy ha scritto:

virtual ha scritto:io ho due fratelli
anche i miei cugini sono in 3
la mia lei ha due sorelle

direi che + la famiglia è numerosa, meglio è perchè forse aumentano i problemi + grandi, ma vengono sminuiti i problemi "cavolata" e forse si viziano meno i figli. ma non è una regola, è un'ipotesi.

Il fatto è che ci si è abitua a parlare, si hanno meno spazi per stare da soli, si condivide tutto, anche cio' che si vorrebbe tenere per se. Si ride tutti insieme e si piange nello stesso modo.
Si impara ad essere arrabbiati ma con il sorriso. Questo credo sia l'insegnamento che solo una famiglia numerosa sa dare.

In modo molto meno "acquarellistico" te lo da anche il militare
Lì non impari ad affrontare i problemi col sorriso, ma sicuramente impari cosa significa la condivizione degli spazi, delle competenze, dei ruoli, impari il rispetto e impari la tolleranza.

Il militare sono pochi mesi... non una vita!! Non le prime emozioni fisiche e non, non i primi amori, non le prime arrabbiature e le prime delusioni.

Avere una famiglia numerosa ti aiuta a costruire delle maschere ma anche a levartele spontaneamente.

Adriana ha scritto:io e mia sorella abbiamo solo 2 anni di differenza ma purtroppo non andiamo per niente d'accordo o meglioa casa ci ignoriamo, sara' perche' siamo caratterialmente troppo diverse?

Io avrei un fratello più piccolo di un anno ma ci ignoriamo completamente da venti anni .....Adesso che sto per andarmene di casa la cosa mi pesa ma non si può più rimediare...Sinceramente non so che fare

Io ho una sorella di 13 anni in meno di me ... non andiamo d'accordo, io dico sempre che lei é l'inquilina che divide con me la casa dei miei genitori
Siamo diverse di carattere, abbiamo gusti diversi, sogni, aspettative ...
Poi non siamo cresciute insieme e quindi non ci sentiamo molto vicine ..
Ma le voglio bene e se fosse in difficoltà sarei la prima a darle la mia disponibilità ed il mio aiuto ...

beh, il militare è (anzi era) un po' differente.
i casi per qunto concerne la famiglia però possono essere molto diversi:
- la mia lei in famiglia condivideva tutto - ognuno parla dei suoi problemi apertamente, ognuno dice la sua, etc.
- da me è sempre stato diverso. ognuno si faceva gli affari suoi, ma alla fine c'era sempre la casa, la tua famiglia, dove "rifugiarti" se qualcosa era andato storto. magari non ne parlavi, ma chi ti stava inorno ti capiva al volo. poi se ne avevi voglia esponevi i tuoi problemi. per gli spazi, beh, io ero fortunato: vivevamo in due appartamenti (quallo dei miei+quello di mia nonna= 12 vani in 6) quindi gli spazi in linea di massima c'erano, a volte di + altre di meno.

cyberjack ha scritto:

domovoy ha scritto:

virtual ha scritto:io ho due fratelli
anche i miei cugini sono in 3
la mia lei ha due sorelle

direi che + la famiglia è numerosa, meglio è perchè forse aumentano i problemi + grandi, ma vengono sminuiti i problemi "cavolata" e forse si viziano meno i figli. ma non è una regola, è un'ipotesi.

Il fatto è che ci si è abitua a parlare, si hanno meno spazi per stare da soli, si condivide tutto, anche cio' che si vorrebbe tenere per se. Si ride tutti insieme e si piange nello stesso modo.
Si impara ad essere arrabbiati ma con il sorriso. Questo credo sia l'insegnamento che solo una famiglia numerosa sa dare.

In modo molto meno "acquarellistico" te lo da anche il militare
Lì non impari ad affrontare i problemi col sorriso, ma sicuramente impari cosa significa la condivizione degli spazi, delle competenze, dei ruoli, impari il rispetto e impari la tolleranza.

e anche a rammendare i calzini e a farti il letto...

rammendare i calzini ci pensava sempre la mamma (sono capace unn po 'a acucire, ma non sono bravissimo)
per quanto riguarda illetto, solo i primi mesi il cubo, poi lo tiravo su velocemente.
il militare: gi ultimi mesi mi svegliavo dopo e qualcuno mi faceva trovare le brioches sul letto (giuro che ero contro il nonnismo, quindi non sono accusabile). BELLISSIMO!!!

virtual ha scritto:rammendare i calzini ci pensava sempre la mamma (sono capace unn po 'a acucire, ma non sono bravissimo)
per quanto riguarda illetto, solo i primi mesi il cubo, poi lo tiravo su velocemente.
il militare: gi ultimi mesi mi svegliavo dopo e qualcuno mi faceva trovare le brioches sul letto (giuro che ero contro il nonnismo, quindi non sono accusabile). BELLISSIMO!!!

brioches sul letto??!!??? quasi quasi vado volontaria...
per il mio moroso vero incubo... e sì che lo hanno riformato dopo 10giorni...
nei suoi argomenti preferiti c'è sempre: "quando facevo la naja..."

Bei tempi quelli del militare...

BRUSSELLA ha scritto:brioches sul letto??!!??? quasi quasi vado volontaria...
per il mio moroso vero incubo... e sì che lo hanno riformato dopo 10giorni...
nei suoi argomenti preferiti c'è sempre: "quando facevo la naja..."

riformato dopo 10 giorni? e dice qunado facevo la naja??
mi sembra un po' ambiziosa come affermazione. comunque io me la sono passata bene, a parte 30 reclute nuove ogni mese con cui dormire, un paio di matti (uno parlava con la sua pipa), uno con le piattole (bleah!), due o tre che hanno scrollato, uno che sono venuto a prenderlo i carabinieri in caserma per arrestarlo, uno che tirava su di c... sul davanzale della finestra, un pezzo di m.... che si era divertito ad infierire sui gatti della compagnia (ne avevamo tre) ed è stato regolarmente processato (poi purtroppo lo hanno subito trasferito altrimenti faceva una vita brutta), la guardia a capodanno ed altre 10000 cosine.

si, lo dice con aria contrita... ormai è un gioco...
però povero non doveva neanche partire che è zoppo da dieci anni.
pensa che inizialmente gli hanno dato 40giorni di malattia, se si dice così...
robe da matti.

Franco ha scritto:Bei tempi quelli del militare...

Davvero, me li ricordo con piacere. Io ero un po' il "papà" di tutti, perchè ho fatto il militare a 25 anni e tutti ne avevano 18 appena compiuti, nessuno sapeva lavare, cucire, nemmeno fare il nodo alla cravatta! (tenevo i corsi la sera sui nodi delle cravatte! ), e poi ero abituato a stare lontano da casa, ma per molti era la prima esperienza lontano dai genitori...

c'era un po' di sentimenti misti, c'erano i bulletti, c'erano gli sgiati, i comandini, i viziati, i comodi... ma alla fine tutti dovevano sgobbare e alla fine tutti dovevano stare nudi di fronte agli altri (docce in comune per 60 persone...), fare i propri bisogni davanti a tutti (bagni senza porte o con le mezze porte scorrevoli), tutti dovevano aspettare il proprio turno per fare le cose, anche per parlare...
Ripeto, per molti era la prima vera esperienza di condivizione dei problemi... Non per nulla, tra compagni di camerata e di CAR ci si chiama "Fratelli" e tutt'ora, quando parlo di quelli che hanno fatto il militare con me, li chiamo i miei "Fratelli"

già. tra le mie reclute c'era un ragazzo di avellino che non sapeva leggere e scrivere. beh, era l'unico che aveva già il posto di lavoro e che al ritorno sarebbe tornato a lavorare. l'ho scoperto dopo qualche giorno quando ho trovato lui ed un altro istruttore che gli insegnava a leggere. chiaramente abbiamo studiato i gradi insieme, sennò non ce l'avrebbe mai fatta.
I mie i fra' erano quelli del mio scaglione.
Laureati, disadattati, figli di papà, gente tranquilla, teppisti, etc. messi tutti insieme, vestiti tutti uguali, un'esperienza interessante.

visto che non ho voglia di fare nulla per i prossimi 10 minuti vi racconto quanto si verificò per i gatti.
vennero ritrovati 3 gattini senza mamma e furno chiaramente presi in carico dalla nostra compagnia di addestramento reclute.
eravamo praticamente a fine mese e l'addestramento dello scaglione era terminato. immediatamente fu trovato tra le reclute un veterinario che ha provveduto alle vaccinazioni.
i gattini crescevano tranquilli, sotto la ns. protezione. chiaramente le reclute si affezionarono alle tre bestiole, nel frattempo gli avevamo dato i gradi di caporale.
un fine settimana andiamo in licenza ed al nostro ritorno domenica sera non troviamo + i gatti. I piantoni vengono inviati in ricognizione. alla fine salta fuori da alcuni che un idiota aveva pensato bene (per far passare la domenica) di giocare lnciandoli contro gli armadietti di metallo, mentre un altro era stato lanciato oltre il muro di cinta altro 4 metri (adiacente c'era un campo di calcio).
immediatamente parte uno di noi (scavalca il muro di cinta - con il rischio di farsi beccare dalla guardia) e ritrova il gattino. ritrovati anche gli altri (uno zoppicava) , andiamo dal comandante di compagnia a riferire.
immediatamente è stato effettuato un processino interno, ma purtroppo lo hanno trasferito in altra compagnia (ho chiaramente avvertito i miei collegucci istruttori di cosa aveva fatto il personaggio).

Io ho fatto vita agiata... non ero un semplire aviere... per quello ricordo tutto con piacere...