jurygol ha scritto:Cla' ha scritto:Finalmente ho anch'io un libro preferito:
"Ebano", di Ryszard Kapuscinski.
Ma che bello!
E' uno dei pochissimi libri che ho abbandonato! Incredibile! Cosa ti ha colpito maggiormente? Magari riesci a convincermi a rileggerlo.
Già l'incipit
Giuro! Queste sole righe mi hanno fatto rivivere le stesse sensazioni provate quando arrivi in certi posti (anche se in Africa non sono mai stata):
La prima cosa che colpisce è la luce. Gran luce ovunque, tanto sole, un chiarore abbagliante. Risalgono appena a ieri la Londra autunnale, l'aereo lucido di pioggia, il vento freddo, l'oscurità. Qui, di primo mattino, l'aeroporto inondato di sole e noi tutti immersi nel sole.
In generale prediligo la letteratura di viaggio e i libri scritti da giornalisti/inviati/reporter. E in Kapuscinski (almeno in Ebano, negli altri libri ancora non so) ho riscontrato:
- la capacità di sintetizzare in maniera semplice fatti che semplici non sono (tipo "lezione sul Ruanda")
- lo stile di scrittura che mi piace
- descrizioni che sembrano istantanee (quando descrive l'odore dei tropici... ti sembra di sentirlo, quell'odore)
- e soprattutto un punto di vista 'umile': non parla al lettore come a "quel poveraccio che tanto non può capire perché in africa non c'è stato e non avrebbe il mio spirito di adattamento": il più delle volte chi narra non è il super inviato o il solito viaggiatore alternativo... è un europeo come tanti, catapultato in un continente tanto diverso.