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Continue riunioni fuori orario lavoro - HELP!!!

#1
Ragazzi, c'è qualcuno che può darmi un primo parere (stasera sentirò anche qualche amico avvocato)?

La situazione è questa: sono assunta da svariati anni come dipendente (contratto "commercio") per una società di consulenza. Io in particolare seguo progetti con gli Enti locali. Ora, molto spesso i clienti (Comuni, Province, ecc.) fissano riunioni nel tardo pomeriggio (tipo 18.00) fuori città. Questo perchè i sindaci la sera sono più liberi. Il che significa che per partecipare ad una riunione che dura un'ora-un'ora e mezza, io torno a casa alle nove e mezzo-dieci di sera. In certi periodi queste trasferte serali diventano molto frequenti. Il mio orario di lavoro è 9.00-13.00 e 14.00-18.00.

Il mio Presidente, quando vengono fissati questi orari, non fa una piega, e me li "impone" senza nemmeno chiedermi se sono disponibile, se per caso ho altri impegni... mentre quando mi trovo ad organizzare io gli incontri, spesso chiedo che vengano fissati ad orari più accessibili.

Siccome per i prossimi mesi ho intenzione di iscrivermi a diversi corsi serali che pagherò profumatamente ed inoltre sto seguendo una fisioterapia per un grave problema alla schiena, mi chiedo: ho il diritto di rifiutarmi di partecipare a riunioni fuori sede oltre il mio orario di lavoro oppure sono obbligata a subire questi orari?...

Grazie... :roll: :cry:

Re: Continue riunioni fuori orario lavoro - HELP!!!

#2
VIRGINIA- ha scritto: Siccome per i prossimi mesi ho intenzione di iscrivermi a diversi corsi serali che pagherò profumatamente ed inoltre sto seguendo una fisioterapia per un grave problema alla schiena, mi chiedo: ho il diritto di rifiutarmi di partecipare a riunioni fuori sede oltre il mio orario di lavoro oppure sono obbligata a subire questi orari?...

Grazie... :roll: :cry:
Parlo da datore di lavoro: Certo che hai il diritto di rifiutarti... conscia che ne pagherai le conseguenze, il che significa che con la crisi di lavoro che stiamo vivendo non credo che il tuo datore di lavoro farà fatica a trovare qualcuno più flessibile di te, che immancabilmente verrà preferito e ti mangerà in testa entro pochi mesi. Bisogna sempre ricordarsi che il lavro non è solamente un diritto, ma sopratutto un impegno che, una volta assunto va svolto al meglio delle proprie capacità. Lo stipendio non è un diritto, ma arriva in funzione del lavoro svolto.
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Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#3
Ah bene! Allora sono a posto!!! Sul mercato infatti non esiste una figura professionale che abbia il mio livello di esperienza e che si accontenti del mio stipendio, quindi è impossibile che l'azienda si ritorca contro di me cercando un sostituto!!! :lol:

#4
VIRGINIA- ha scritto:Ah bene! Allora sono a posto!!! Sul mercato infatti non esiste una figura professionale che abbia il mio livello di esperienza e che si accontenti del mio stipendio, quindi è impossibile che l'azienda si ritorca contro di me cercando un sostituto!!! :lol:
quindi non porti nemmeno il problema... vai dal tuo capo e digli: Siccome io sono insostituibile faccio quello che mi pare e tu sei costretto a tenermi... :roll:


Nessuno è insostituibile, ricordalo ;)
Ultima modifica di cyberjack il 03/09/08 12:49, modificato 1 volta in totale.
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#5
io sono nella tua stessa identica situazione però per fortuna qui c'è un ambiente famigliare perciò se non posso dico tranquillamente NO. Per lo stesso motivo però sono molto disponibile e mi cucco regolari riunioni il sabato, trasferte per fiere e convegni nel weekend ecc. ecc.
Io sarei per la chiarezza: se hai intenzione di seguire dei corsi serali di fisioterapia non ci sono santi, è tuo diritto farli e il tuo capo deve capirlo.
Non è solo per le competenze che una persona è insostituibile! Io per esempio faccio un lavoro x, ma moooooooooooolto modestamente, so che se me ne andassi lascerei il mio capo nella pura e semplice m.
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#6
Per la fisioterapia, dal momento che si tratta di qualcosa che non fai per hobby, io lo farei presente al titolare: gli spieghi il problema e gli dici che nei tali giorni hai l'esigenza di essere libera per la tale ora, in modo che lui possa fissare gli appuntamenti di conseguenza. Mi pare un comportamento corretto e una richiesta legittima.

#7
Cla' ha scritto:Per la fisioterapia, dal momento che si tratta di qualcosa che non fai per hobby, io lo farei presente al titolare: gli spieghi il problema e gli dici che nei tali giorni hai l'esigenza di essere libera per la tale ora, in modo che lui possa fissare gli appuntamenti di conseguenza. Mi pare un comportamento corretto e una richiesta legittima.
Non è nemmeno così vero...

La fisioterapia si può fissare di sabato e di domenica, nell'intervallo di pranzo o la sera tardi... almeno qui a Milano ;)

Comunque, ovviamente, se la questione è un problema di salute, il datore di lavoro farà i salti mortali per permettere lo svolgimento delle tue cure... ma se è per il corso di cirillico antico... :roll:
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#8
Scusate ma io non volevo discutere di quanto io sia insostituibile o meno nè delle eventuali "ritorsioni" che l'azienda potrebbe avere nei miei confronti. Non chiedevo nemmeno consigli su quali orari fossero più opportuni per fissare gli appuntamenti di fisioterapia :roll: (qui a Padova i fisioterapisti sono più scansafatiche che a Milano e nel we è tutto chiuso. Per le sedute nella pausa pranzo e di sera, è proprio questo il mio problema... :roll: ).

Volevo solo sapere come è "disciplinata" la questione orario di lavoro-straordinari, ecc. Mi sto informando, poi vi aggiorno.

#9
cyberjack ha scritto:
Cla' ha scritto:Per la fisioterapia, dal momento che si tratta di qualcosa che non fai per hobby, io lo farei presente al titolare: gli spieghi il problema e gli dici che nei tali giorni hai l'esigenza di essere libera per la tale ora, in modo che lui possa fissare gli appuntamenti di conseguenza. Mi pare un comportamento corretto e una richiesta legittima.
Non è nemmeno così vero...

La fisioterapia si può fissare di sabato e di domenica, nell'intervallo di pranzo o la sera tardi... almeno qui a Milano ;)
Beh qui in provincia anche i centri medici alle 21 chiudono e il sabato il più delle volte sono aperti sono per i prelievi.

Ma poi non vale, lo so che hai ritrattato :lol:

#10
premesso che non ho capito se vuoi non fare PIU' orari extra o se solo vorresti cercare di ridurli ai minimi termini, quindi una volta dici si e due no... cmq raccogliendo varie esperienze di anni di lavoro e prendi tutto come informazioni superficiali...

Ci sono delle leggi sulla tutela del lavoratore e dipende tutto dal tuo contratto.
Il datore può chiedere gli straordinari con un limite di monte ore totale (vari da contratto a contratto), il lavoratore non può rifiutarsi, tranne per giusta causa.
Chiaro che le ore dopo le 20 devono essere pagate di più di straordinari normali.
Se hai problemi di salute (fisioterapia) devi presentare un certificato e una richiesta medica.

Come dice cyber con il mondo di oggi nessuno è INsostituibile e purtroppo il lavoratore deve dire SI e poi SI per non vedersi scavalcare da qualche giovane rampante pieno di voglia di apprendere che si fa 12 ore al giorno con il sorriso. Chiaro che se tu hai un contratto a tempo INdeterminato non ti può sbatter fuori così, ma ti può mandare degli avvisi tramite raccomandata se tu rifiuti SEMPRE le richieste di straordinari (perchè alla fine quelli sono) e nel diritto del tuo datore chiederli.
CASA: http://www.arredamento.it/forum/viewtopic.php?f=26&t=52547
IL MIO SITO: http//www.riflessienatura.com
Io sono un viaggiatore non un turista!
La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto. (C. Bukowski)

#12
La base normativa è questa:

Recentemente, la materia dell'orario di lavoro è stata riformata dal D. Lgs. 66/03, che ha dato attuazione ad alcune direttive della UE. Pertanto, anche sulla scorta della nuova normativa, si può definire l'orario di lavoro come il periodo in cui il lavoratore è al lavoro e a disposizione del datore di lavoro, con l'obbligo di esercitare la sua attività o le sue funzioni. Al contrario, qualsiasi periodo che non rientra nell'orario di lavoro è definito come periodo di riposo.

La legge distingue poi tra orario di lavoro normale e orario di lavoro straordinario. Il primo è fissato in 40 ore settimanali, anche se la legge introduce una serie di deroghe a questa regola generale:

- i contratti collettivi stipulati dai sindacati comparativamente più rappresentativi possono prevedere una durata inferiore;
- gli stessi contratti collettivi possono riferire la durata dell'orario normale settimanale alla media in un periodo plurisettimanale. Ciò significa che in una certa settimana il lavoratore può essere chiamato a lavorare per più di 40 ore; ciò nonostante, il lavoro eccedente la quarantesima ora non sarà da considerarsi alla stregua del lavoro straordinario se, nel periodo plurisettimanale preso come riferimento, la media delle ore lavorate sarà comunque di 40. A tale riguardo la legge precisa che, in ogni caso, nell'arco della settimana l'orario di lavoro non deve superare una media di 48 ore (compresi gli straordinari) in 4 mesi, elevabili dai contratti collettivi fino a 12 a fronte di ragioni obiettive specificate nel contratto stesso. Opportunamente, la legge precisa che per il computo della media non bisogna considerare i periodi di ferie o di assenze per malattia;
- dalla disciplina del normale orario di lavoro e, in particolare, dal limite legislativo delle 40 ore, sono escluse numerose categorie di lavoratori, fatte comunque salve condizioni di miglior favore stabilite dai contratti collettivi. Tra queste possiamo ricordare i giornalisti; il personale poligrafico addetto alle attività di composizione, stampa e spedizione di quotidiani e settimanali; il personale addetto ai servizi di informazione radiotelevisiva; il personale delle imprese concessionarie di servizi nei settori delle poste, autostrade, servizi portuali e aeroportuali, trasporti pubblici, telecomunicazione, oltre che in altri settori di primaria importanza (gas, energia elettrica, calore, acqua, smaltimento e trasporto dei rifiuti solidi urbani).

Dall'orario normale di lavoro, come sopra definito, si distingue quello straordinario che, com'è facilmente intuibile, non è altro che quello eccedente il normale orario di lavoro e che comunque, per espressa disposizione di legge, deve essere contenuto, nonché remunerato a parte e compensato con maggiorazioni previste dal contratto collettivo. Quest'ultimo può consentire che, in alternativa o in aggiunta alle maggiorazioni retributive, i lavoratori fruiscano di riposi compensativi.

Spetta in primo luogo ai contratti collettivi stipulati dai sindacati comparativamente più rappresentativi indicare le modalità di esecuzione del lavoro straordinario, fermo restando il già citato limite delle 48 ore medie di lavoro alla settimana, nell'arco di 4 mesi. In assenza di tali accordi, la legge prevede che il ricorso al lavoro straordinario è ammesso solo previo accordo con il lavoratore e per un periodo non superiore a 250 ore all'anno. Tuttavia, la legge prevede anche altri casi in cui lo straordinario è comunque ammesso, quindi a prescindere dalla volontà del singolo lavoratore e salva diversa disposizione da parte dei contratti collettivi:

1) eccezionali esigenze tecnico - produttive, con impossibilità di fronteggiarle mediante l'assunzione di altri lavoratori;
2) casi di forza maggiore o tali per cui la mancata esecuzione di lavoro straordinario possa dar luogo a un pericolo grave e immediato, o un danno alle persone o alla produzione;
3) eventi particolari, come mostre, fiere e manifestazioni collegate all'attività produttiva, ovvero allestimento di prototipi o modelli predisposti per le stesse.

P.S. Si, gli straordinari mi vengono retribuiti.

#13
LadyDar ha scritto:premesso che non ho capito se vuoi non fare PIU' orari extra o se solo vorresti cercare di ridurli ai minimi termini, quindi una volta dici si e due no...
Io non mi oppongo agli straordinari in toto. Vi faccio un esempio.

Se siamo a ridosso di una scadenza che richiede ore aggiuntive di lavoro per affrontarla al meglio o se devo partecipare ad un meeeting o convegno sull'organizzazione del quale il nostro ufficio non ha voce in capitolo, è chiaro che mi adeguo alla necessità di sforare l'orario di lavoro.

Quello che mi "rompe" è che vengano organizzate dal mio Presidente - senza consultarmi sulla disponibilità - semplici riunioni operative con i nostri clienti (che sono Comuni e Province) ad orari serali assurdi e fuori città solo perchè al Sindaco o Assessore "andrebbe meglio" quell'orario.

Comunque gli ho parlato e gli ho spiegato che d'ora in poi "gradirei" che venisse fatto tutto il possibile con i clienti per concordare questi incontri entro l'orario di lavoro. Pare abbia capito.

V.

#14
cyberjack ha scritto:
Cla' ha scritto:Per la fisioterapia, dal momento che si tratta di qualcosa che non fai per hobby, io lo farei presente al titolare: gli spieghi il problema e gli dici che nei tali giorni hai l'esigenza di essere libera per la tale ora, in modo che lui possa fissare gli appuntamenti di conseguenza. Mi pare un comportamento corretto e una richiesta legittima.
Non è nemmeno così vero...

La fisioterapia si può fissare di sabato e di domenica, nell'intervallo di pranzo o la sera tardi... almeno qui a Milano ;)

Comunque, ovviamente, se la questione è un problema di salute, il datore di lavoro farà i salti mortali per permettere lo svolgimento delle tue cure... ma se è per il corso di cirillico antico... :roll:
per cyberjack

Ma che modo di ragionare è questo?
Se un dipendente ha bisogno di cure è un diritto sacrosanto ottenere il tempo libero per farle.
Riguardo alla solita frase "nessuno è indispensabile" ...è la solita tiritera....vale a dire... o mangi questa minestra o salti la finestra.
Ma per favore!!!!!!!
Un pò di umanità e di elasticità non può che far bene anche all'azienda !!!!!!!!!
<"Entro l'anno 2000, cucinare diventerà un hobby". >
(Verner Panton)
-------------------------------------------------------
Il grande,visionario, inarrivabile designer, mito del XX secolo.
I suoi arredi non includevano le cucine.

#15
vernerpantonella ha scritto:
cyberjack ha scritto:
Cla' ha scritto:Per la fisioterapia, dal momento che si tratta di qualcosa che non fai per hobby, io lo farei presente al titolare: gli spieghi il problema e gli dici che nei tali giorni hai l'esigenza di essere libera per la tale ora, in modo che lui possa fissare gli appuntamenti di conseguenza. Mi pare un comportamento corretto e una richiesta legittima.
Non è nemmeno così vero...

La fisioterapia si può fissare di sabato e di domenica, nell'intervallo di pranzo o la sera tardi... almeno qui a Milano ;)

Comunque, ovviamente, se la questione è un problema di salute, il datore di lavoro farà i salti mortali per permettere lo svolgimento delle tue cure... ma se è per il corso di cirillico antico... :roll:
per cyberjack

Ma che modo di ragionare è questo?
Se un dipendente ha bisogno di cure è un diritto sacrosanto ottenere il tempo libero per farle.
Riguardo alla solita frase "nessuno è indispensabile" ...è la solita tiritera....vale a dire... o mangi questa minestra o salti la finestra.
Ma per favore!!!!!!!
Un pò di umanità e di elasticità non può che far bene anche all'azienda !!!!!!!!!
:wink: