Steve, è ovvio che quel che scrivo qui, è un post appunto di getto e da forum e come tale da prendere alla buona. Anzi, pure in italiacano percjhè nel frattempo sto lavorandoSteve1973 ha scritto:Io non la vedo in questo modo.riffa&raffa ha scritto:Purtroppo il denaro non viene tolto dove viene dato male. Al contrario, viene negato dove è indispensabile.
E credo che per entrambe le nostre posizioni potranno parlare solo i dati a consuntivo, non le chiacchiere previsionali.
Anche qui la cosa è esattamente interpretabile all'opposto del tuo ragionamento. E' proprio per favorire l'integrazione ed evitare le diversità che comunque ci saranno sempre che si ritorna a uno standard unico.riffa&raffa ha scritto:Il ritorno al grembiule oggi è un simbolo ancora più pesante e la negazione di un'emancipazione ancora più grave.
La scusa è livellare la griffe coprendola (propedeutica allo struzzo), la realtà è uniformare, rendere uniforme .... in un momento in cui è la diversità che va compresa (e a questo serve la scuola) .
Comprendere la diversità significa insegnare a guardare e capire cosa c'è dietro gli "abiti" (che non sono solo di stoffa) e i linguaggi più diversi.
Nulla da dire sulla tua beneficienza, Raffa.riffa&raffa ha scritto:Caro Steve. Io ho lavorato per anni nella scuola. Oggi, il mio è volontariato per forza. Volontariato per dare voce. Non beneficenza. Quella va fatta in silenzio.
I problemi si affrontano con saggezza e trasformazione. Non vedo nè l' una nè l'altra cosa, purtroppo.
Ma ancora, in 13 pagine di thread, non ho letto uno straccio di proposta che sia uno da parte di chi critica questa riforma.
Ho letto solamente che questa non è la soluzione e che bisogna pagare di più gli insegnanti...
Qualcuno mi spiega come vorrebbe risolvere i problemi di esubero e di precariato nella scuola odierna?
Assumendo tutti a tempo indeterminato e aumentando a tutti lo stipendio?
Poi, con i soldi che "avanzano", magari costruiamo anche scuole nuove su tutto il territorio, diamo computer e libri gratis per tutti e teniamo i bambini a scuola fino alle 18 per permettere ai genitori di uscire dal lavoro e andarli a prendere.
Ecco... anche a me piacerebbe vivere in un mondo simile... ma mi pare alquanto irrealizzabile...
Da parte mia il lavoro vero è su un fronte molto propositivo e attivo, te lo posso assicurare. Ma entrerei in una sfera talmente privata e palese che neanche me lo posso consentire in questa sede, svolgendo appunto un lavoro pubblico.
Non vorrei mai che i toni passassero da eroina sul fronte personale. Eroina è la pedagogia, la cultura e il lavoro artistico. Le persone che ne sono promotori sono buone o cattive come in tutti i campi. Ciò non toglie che siano valori da custodire e garantire e per farlo bisogna essere consapevoli della propria forza, passionee e miseria economica. Nessun vittimismo ma non è scritto neanche da nessuna parte che lo stato debba decidere che un'intera categoria di lavoratori, nel mio caso dello spettacolo, debba votarsi al sacrificio e basta. Perché? Quando svolgi un lavoro che ora è fiore all'occhiello ora è spazzatura a seconda dei venti politici che l'attraversano.... dopo trentanni ti girano! Eccome se ti girano, altro che eroismo....