Jk ha scritto:
Su questo sono d'accordo, ma guarda cyber che oggi in azienda è diventato una realtà il fatto di dover far più cose ed i lavoratori hanno già da tempo dovuto adeguarsi. Io ho un contratto da impiegato, ma sai quante cose mi capita di fare, così come ha detto Loremir ? In Olanda e in Norvegia sanno perfettamente l'inglese, ma te lo sei chiesto perchè ?
Jk
Il nostro è un periodo di transizione tra due realtà completamente opposte. Nella realtà attuale si mischiano caratteri giovani e disponibili e persone di 50 anni che non riescono a concepire i cambiamenti in ciò che per loro ha sempre rappresentato la "norma".
Molto probabilmente, le prossime generazioni, tra 20 o 30 anni, saranno formate probabilmte da un numero sempre maggiore di lavoratori "scattanti" con conoscenza delle lingue, conoscenza informatica, capacità di relazione e sempre meno da persone "ferme".
Capisco che non ci sia stata un'adeguata "agevolazione" dal punto di vista politico nei confronti di aqueste nuove dinamiche, ma non c'è tempo per aspettare che passino questi 20 anni, che si facciano le riforme della scuola, che si introducano i cambiamenti "con calma"! La nostra competitività rispetto agli altri pesi è in crollo ORA, non in futuro. la nostra economia ristagna ORA, e quindi i cambiamenti devono avvenire ORA.
Brutto da dire, ma è così. Bisogna rimboccarsi le maniche non per noi stessi, ma per dare un futuro alle prossime generazioni, altrimenti se continuiamo a pretendere senza dare nulla in cambio, chi ne risente maggiormente è l'economia e la competitività e questo, a lungo adare, porterà l'italia ad essere competitiva come la Sierra Leone....
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