Ela mi dispiace
un grosso abbraccio...
#32
ela tesoro... qui siamo tue amiche e ci siamo anche solo x un abbraccio
purtroppo continuo a consatatare che questo 2008 e' stato davvero terribile x tante di noi... e non e' ancora finito purtroppo
Alcune hanno avuto delle perdite, altre hanno i familiari in ospadale, altre si sentono vuote ed aride...
siamo qui, possiamo farci forza a vicenda e sperare che passi
purtroppo continuo a consatatare che questo 2008 e' stato davvero terribile x tante di noi... e non e' ancora finito purtroppo
Alcune hanno avuto delle perdite, altre hanno i familiari in ospadale, altre si sentono vuote ed aride...
siamo qui, possiamo farci forza a vicenda e sperare che passi
#36
lo posso dire... eccheppalle questo 2008... menomale sta finendo perchè non se può proprio più nessuno!
#40
Ciao Ela bentornata. Mi spiace un sacco leggere delle tue vicissitudini, non so che altro dire se non che ti abbraccio forte forte!!
#41
Ciao Ela, noi ci conosciamo poco, ciò nonostante mi è dispiaciuto leggere tutto quello che ti è capitato negli ultimi mesi, ma ciò che mi ha colpito maggiormente è stato il senso di vuoto e solitudine che hai avvertito intorno a te in un momento così delicato ..
Ti auguro di tutto cuore di riuscire a ricostruire, pezzo dopo pezzo, una nuova vita, un nuovo amore e dei nuovi amici ...
Ti auguro di tutto cuore di riuscire a ricostruire, pezzo dopo pezzo, una nuova vita, un nuovo amore e dei nuovi amici ...
#43
Ela...magari non ti è di alcuna consolazione, ma sappi che leggendo ho visto in te soprattutto una gran donna! non tutti avrebbero fatto quello che hai fatto tu...ti auguro ogni bene!
ma sempre, comunque...strega inside!
la vita è tutta una questione di cul@, o ce l'hai o te lo fanno...(Cit. Dammispazio)
la vita è tutta una questione di cul@, o ce l'hai o te lo fanno...(Cit. Dammispazio)
#45
Ela, devo dire che passarne tante in un lasso di tempo così breve...
mette a dura prova il carattere, per dirla con un eufemismo. C'è da dire che tu il carattere hai dimostrato già ampiamente di averlo. C'è da dire che a volte i problemi sembrano cadere sempre sulle stesse spalle: ed è così.
Mi spiego meglio. Non per tutti i problemi sono tali, ci sono anche quelli che per ignavia, egoismo, vigliaccheria, superficialità, stupidità, ignoranza e mancanza di civiltà o moralità non li vedono neanche, li ignorano senza batter ciglio e si voltano dall'altra parte.
Quelli che hanno fatto dell'irresponsabilità e dell'insensibilità la loro "regola" di "vita". Molto probabilmente perché da piccoli nessuno ha insegnato loro altro né a parole né con l'esempio.
Che genere di vita sia la loro è facile da immaginare: forse comoda ma del tutto vuota. Se valga la pena lascio a voi da decidere.
Essere responsabili, sensibili, coinvolti è difficile, duro, faticoso, a volte angoscioso. Ma è inevitabile per chi è fatto in un certo modo. I dolori pesano ma le gioie, quando arrivano, sono profonde.
Il problema è sopravvivere, nonostante tutto. Calibrare la propria sensibilità e soprattutto cercare di guardare il futuro, che ancora non conosciamo e che quindi potrebbe portarci qualcosa di bello, e di vedere quanto più possibile nel presente i lati positivi. Il passato esisterà sempre ma cambiando noi lo vedremo diverso o comunque meno invadente.
In una sola parola: guardare avanti e sperare. Dare spazio alla speranza come strategia di vita.
Un'altra strategia apparentemente minimale (che ho accettato con fatica nella mia gioventù e che è difficile da attivare nei momenti di urgenza esterna) è godere delle piccole cose che compongono la nostra vita di tutti i giorni. Le feste fiduciose di un piccolo cane, un gelato mentre passeggi con lui, un gatto morbido ed enorme che ti si accoccola vicino, sapere che senza di te sarebbero già morti: sono cose reali che ci appartengono.
Terza strategia: considera quello che ha comportato il fatto che tu ci fossi e che fossi quella/o che sei, la "differenza" che tu hai fatto, il valore positivo della tua esistenza, il cane e il gatto che hai salvato, il nonno che hai accudito, quante persone ti stimano e contano su di te. Per quanti il fatto che tu ci sia è drammaticamente importante e positivo.
Coraggio, Ela, perchè hai tanta vita davanti e ho la sensazione che tu non abbia sprecato nulla di quanto hai già vissuto.
Abbraccio di cuore.
(abbraccio anche Gigio il fetente: e chi altri ha un gatto così?)
mette a dura prova il carattere, per dirla con un eufemismo. C'è da dire che tu il carattere hai dimostrato già ampiamente di averlo. C'è da dire che a volte i problemi sembrano cadere sempre sulle stesse spalle: ed è così.
Mi spiego meglio. Non per tutti i problemi sono tali, ci sono anche quelli che per ignavia, egoismo, vigliaccheria, superficialità, stupidità, ignoranza e mancanza di civiltà o moralità non li vedono neanche, li ignorano senza batter ciglio e si voltano dall'altra parte.
Quelli che hanno fatto dell'irresponsabilità e dell'insensibilità la loro "regola" di "vita". Molto probabilmente perché da piccoli nessuno ha insegnato loro altro né a parole né con l'esempio.
Che genere di vita sia la loro è facile da immaginare: forse comoda ma del tutto vuota. Se valga la pena lascio a voi da decidere.
Essere responsabili, sensibili, coinvolti è difficile, duro, faticoso, a volte angoscioso. Ma è inevitabile per chi è fatto in un certo modo. I dolori pesano ma le gioie, quando arrivano, sono profonde.
Il problema è sopravvivere, nonostante tutto. Calibrare la propria sensibilità e soprattutto cercare di guardare il futuro, che ancora non conosciamo e che quindi potrebbe portarci qualcosa di bello, e di vedere quanto più possibile nel presente i lati positivi. Il passato esisterà sempre ma cambiando noi lo vedremo diverso o comunque meno invadente.
In una sola parola: guardare avanti e sperare. Dare spazio alla speranza come strategia di vita.
Un'altra strategia apparentemente minimale (che ho accettato con fatica nella mia gioventù e che è difficile da attivare nei momenti di urgenza esterna) è godere delle piccole cose che compongono la nostra vita di tutti i giorni. Le feste fiduciose di un piccolo cane, un gelato mentre passeggi con lui, un gatto morbido ed enorme che ti si accoccola vicino, sapere che senza di te sarebbero già morti: sono cose reali che ci appartengono.
Terza strategia: considera quello che ha comportato il fatto che tu ci fossi e che fossi quella/o che sei, la "differenza" che tu hai fatto, il valore positivo della tua esistenza, il cane e il gatto che hai salvato, il nonno che hai accudito, quante persone ti stimano e contano su di te. Per quanti il fatto che tu ci sia è drammaticamente importante e positivo.
Coraggio, Ela, perchè hai tanta vita davanti e ho la sensazione che tu non abbia sprecato nulla di quanto hai già vissuto.
Abbraccio di cuore.
(abbraccio anche Gigio il fetente: e chi altri ha un gatto così?)
Ultima modifica di mimmi il 14/11/08 17:10, modificato 1 volta in totale.