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#3
decor15 ha scritto:Qualcuno l'ha vista?
Anche Ferrara fa sempre belle mostre, anche su artisti stranieri.
Non ci sono ancora andata, non vi so dire molto, era stato già proposto in una mostra con più artisti.
Approffitterò del periodo vacanze Natalizie.
http://www.alfemminile.com/album/homesweethome63
Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dove erano, ma sono ovunque noi siamo

#4
Comunque Turner dev'essere sempre interessante.
Anche io ho già una lunga lista per le vacanze natalizie. Devo ancora andare a Venezia a vedere il mitico Georges Barbier! Ce la farò?

#5
Mostra, secondo me da vedere assolutamente..!
E poi pochi sanno che Turner nei suoi soggiorni italiani ha frequentato nell'800 anche alcuni artisti italiani, dipingendo en plein air insieme ad essi. Ma certo le sue novità espressive e tecniche insieme, tra olio ed acquarello, i bagliori e le tempeste dell'immaginazione che popolavano le sue tele (e che in un certo senso anticipavano non già la pittura degli impressionisti ma quella astratta e l'informale), dovevano essere quasi incomprensibili agli artisti della penisola.. Intanto però cultura classica e paesaggio mediterraneo, la luce ed i colori che solo in Italia l'inglese affermava di trovare così penetranti, quasi abbacinanti, forzano il suo equilibrio, che gli consentono di realizzare delle opere sorprendenti, foriere di importanti novità.. Ma ne riparleremo più avanti. :wink:
Tra i dipinti più impressionanti, in ordine cronologico:
Venezia dalla Salute (1835);
Roma antica: Agrippina sbarca con le ceneri di Germanico (1839);
Sunrise with a boat between spits of land (1845).. :roll:
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#6
Altro celebratissimo ed emblematico dipinto di William Turner, è l'olio su tela intitolato Rain steam and speed /The Great Western Railway (1844), sotto..
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Il notissimo quadro conservato nella National Gallery londinese è un'ode alla modernità che avanza: infatti al centro del quadro non sono più i romantici vascelli in mezzo a marosi procellosi, ma quello che di lì a poco costituiranno un panorama consueto nell'Inghilterra uscente dalla rivoluzione industriale: il treno, quello della nuova linea che collegava Londra al Devonshire (la più veloce dell'epoca) ed il ponte di ferro di Maidenhead (eretto nel 1839).
Sorprendenti le circostanze che hanno originato il dipinto; quelle riportate dall'amica dell'artista Lady Simon durante il rientro in treno verso Londra: mentre infuriava un forte temporale Turner sporse la testa fuori del finestrino, chiudendo gli occhi, e bagnandosi completamente come per 'sentire' lo spettacolo. L'artista poi invitò la signora a fare lo stesso.
Il dipinto nasce perciò dall'esperienza personale dell'artista romantico, che usava memorizzare con pochi schizzi in un diario la visione presa dal vivo, per poi rielaborarli sulla tela all'interno dello studio. L'esperienza delle nuove ferrovie era una novità sconvolgente per molti artisti dell'800, come quelli affascinati dalle industrie e dalle fornaci quali soggetti della loro arte. Anche Turner non si sottrasse alla moda di ritrarre le ferrovie, ma vi riuscì in modo assolutamente anticonvenzionale. Il dipinto è ridotto a pochi particolari, tra cui la linea d'orizzonte, le due diagonali trasversali del ponte ad arcate sulla sinistra ed il ponte a destra su cui sta correndo la locomotiva. La natura è sentita ed interpretata come un fenomeno spaventoso: l'aria è fatta di vapore che confonde i contorni e genera continui effetti luminosi. La luce, al centro infuocata, viene rifratta dalle particelle d'acqua e crea sempre ancora giochi di colori. Anche il treno non è ben definito nelle sue forme: c'è oltre al convoglio che sparisce nell'indistinto cromatico il solo camino della locomotiva, circondato dall'aura di fumo nero.
E infatti la tela è appena del 1844, quando le ferrovie erano in costruzione solo da qualche anno. La locomotiva corre talmente veloce sul ponte che sembra quasi volare attraversando con sicurezza gli elementi avversi della natura, 'tagliando' vapore e pioggia circostanti. Bello il taglio compositivo adottato da Turner, di derivazione fotografica, con una serie di linee diagonali, che amplificano la velocità della sublime locomotiva. Ogni dettaglio risulta inutile, se non la cura nell'indagare la potenza indistinta, sorda, della natura, espressa con una magistrale esecuzione che arriva alle soglie dell'impression e dell'informale eppure allo stesso tempo così reale perché partecipata.
Alla fine un unico piccolo dettaglio viene sottolineato dall'artista: una piccola lepre compare sulla destra, in gara col treno. Forse si tratta di una allegoria, quella della velocità, rappresentata dalle macchine e dalla natura..
Infine, sotto, Géricault, La fornace di gesso (1823), uno degli ultimi dipinti del grande artista romantico, realizzato al ritorno dalla tournée inglese, proprio ricordando certi 'paesaggi' industriali.. :roll:
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Tra Reading e Windsor, vista dei ponti di Maidenhead:
http://vivovoco.rsl.ru/VV/E_LESSON/BRID ... MEIDEN.HTM
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#7
Che bella carrellata, Lot :D
da railfan avevo sempre trascurato le rappresentazioni dei treni da parte degli artisti dell'800 :oops: per me era il tema novecentesco per eccellenza
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invece...qui un immagine celebrativa della inaugurazione della Napoli-Portici..non sara' Turner..ma fatemi essere campanilista suvvia :lol:
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http://www.youtube.com/watch?v=FVMDS3qeLb8

#8
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Però, Lalli, vero che la linea di per sé è molto pittoresca.. :wink:
Molto molto lontana dalle atmosfere brumose dell'Inghilterra.. :roll:
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#9
che meraviglia questi quadri....
mi piacerebbe andarci a questa mostra, grazie per l'appunto lot, spero di riuscirci, bambini permettendo :evil:

#10
mamam23 ha scritto:che meraviglia questi quadri....
mi piacerebbe andarci a questa mostra, grazie per l'appunto lot, spero di riuscirci, bambini permettendo :evil:
Io ancora non sono andata , visto che mi è comoda.
Rimane fino al 22.02.09 a chi ci verrà faccio invito ufficiale per un caffé post-mostra in centro :wink:
http://www.alfemminile.com/album/homesweethome63
Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dove erano, ma sono ovunque noi siamo