Fino al compimento del primo anno di età del bimbo per legge non ti possono licenziare e se dai le dimissioni le devi confermare all'ispettorato del lavoro.moon ha scritto:mumble mumble mi sa che non ho capito... se sei a tempo ind. perchè pensi ti possano licenziare a novembre?Lorena ha scritto:Un nuovo lavoro a 35 anni con una bimba di 10 mesi... la vedo dura... Io qua non mollo, ho il tempo indeterminato. Il fatto è che ci sto da 7 anni e questa è la stima dimostratami...
#32
Da poche settimane ho preso parte del lavoro che mi ha lasciato una mia collega, entrata in maternita' al 3 figlio.
Il problema grosso cmq, rimane il fatto che anche quando rientri, un figlio non ti permette spesso di riuscire a lavorare come prima. Soprattutto con un lavoro come il mio/suo.
Come puoi gestire un figlio piccolo, quando la mattina non sai dove sarai la sera?
Il problema grosso cmq, rimane il fatto che anche quando rientri, un figlio non ti permette spesso di riuscire a lavorare come prima. Soprattutto con un lavoro come il mio/suo.
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Se moriro', sara' di tagliata al rosmarino e di Rock n' Roll
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#34
A dir la verita' dovrebbero, infatti c'e' UN mio collega che mi sta creando non pochi problemi, perche' ora che ha la bambina piccola deve accompagnarla all'asilo alle 9 e andarla a prendere alle 5 30 e non vuole sentire ragioni.gebo ha scritto:Lestat:
- i figli si fanno in due, perche' a te nessuno chiede in anticipo se intendi procreare?
- proprio nei lavori di responsabilita', dovrebbe contare piu' la qualita' del lavoro che il numero di ore passate a scaldare la sedia.
Gebo, la qualita' del lavoro e' importante, ma se hanno un problema a cuneo alle 17 e tu sei a Milano e ti dicono che devi prenotare un albergo al volo e precipitarti, tu sei tenuto a correre la'.
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#35
Capita anche a certi uomini di considerare i figli più importanti del lavoro...Lestat ha scritto:A dir la verita' dovrebbero, infatti c'e' UN mio collega che mi sta creando non pochi problemi, perche' ora che ha la bambina piccola deve accompagnarla all'asilo alle 9 e andarla a prendere alle 5 30 e non vuole sentire ragioni.gebo ha scritto:Lestat:
- i figli si fanno in due, perche' a te nessuno chiede in anticipo se intendi procreare?
- proprio nei lavori di responsabilita', dovrebbe contare piu' la qualita' del lavoro che il numero di ore passate a scaldare la sedia.
#37
per fortuna! speriamo che diventino sempre di più...Lorena ha scritto:Capita anche a certi uomini di considerare i figli più importanti del lavoro...Lestat ha scritto:A dir la verita' dovrebbero, infatti c'e' UN mio collega che mi sta creando non pochi problemi, perche' ora che ha la bambina piccola deve accompagnarla all'asilo alle 9 e andarla a prendere alle 5 30 e non vuole sentire ragioni.gebo ha scritto:Lestat:
- i figli si fanno in due, perche' a te nessuno chiede in anticipo se intendi procreare?
- proprio nei lavori di responsabilita', dovrebbe contare piu' la qualita' del lavoro che il numero di ore passate a scaldare la sedia.
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#38
con l'aiuto del tuo compagno, con delle tate, con gli asili, con la flessibilità, e magari con un datore di lavoro che non ti faccia questo genere di richieste tutti i giorni ma solo in caso di vere emergenze...Lestat ha scritto: Come puoi gestire un figlio piccolo, quando la mattina non sai dove sarai la sera?
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#39
Teoricamente.... però visto quanto hai raccontato prima non mi stupirebbe se ti dicessero "stai a casa".Lorena ha scritto:Fino al compimento del primo anno di età del bimbo per legge non ti possono licenziare e se dai le dimissioni le devi confermare all'ispettorato del lavoro.
Purtroppo io i dettagli non li so, ma ad una ragazza che conosco è successo questo e ha chiesto consiglio ai sindacati... Mi ha poi raccontato che praticamente le possibilità effettive sarebbero state queste:
- impuntarsi per riavere il lavoro che le spettava di diritto, ma poi avrebbero potuto renderle la vita lavorativa talmente difficile che se ne sarebbe andata comunque, e sarebbe stato il loro scopo
- accettare di andarsene ma chiedendo di essere pagata.... la persona che l'ha seguita ha trattato con l'azienda e la mia amica si è dimessa ma ricevendo una buona uscita che corrispondeva comunque a vari mesi di stipendio (ovviamente i dettagli non li ho mai chiesti)
Altri amici lavoravano nella sua stessa azienda e mi dicevano che lei aveva veramente dato e fatto tantissimo, non si era mai risparmiata e tutti erano basiti dal voltagabbana del titolare.
In molte aziende fortunatamente si riescono a conciliare le necessità aziendali e quelle dei dipendenti... ma quando le cose pendono troppo da una parte o dall'altra è facile che si creino dei problemi molto antipatici.
#40
Purtroppo il mondo del lavoro si affida al fatto che le mamme lavoratrici hanno in sè il dono dell'acrobazia oppure sono rogne da scartare.
E' squallido e avvilente. Sono veramente pochi i luoghi dove sanno prendere atto che una maternità ben gestita migliora la resa del lavoro.
Nel mio campo non ne parliamo. Nel mestiere d'attore devi adattare i tuoi tempi privati a quelli del lavoro, persino il tuo corpo deve rispondere alle sue esigenze. Insomma, i primi sei anni sono veramente un casino e comunque i nostri figli devono imparare ad adattarsi spesso e volentieri.
Di positivo c'è che l'ambiente di lavoro diventa un po' casa loro e i colleghi sono come parenti, quindi anche il lavoro si adatta quando è necessario alle esigenze personali. Dipende dalle priorità.
E' squallido e avvilente. Sono veramente pochi i luoghi dove sanno prendere atto che una maternità ben gestita migliora la resa del lavoro.
Nel mio campo non ne parliamo. Nel mestiere d'attore devi adattare i tuoi tempi privati a quelli del lavoro, persino il tuo corpo deve rispondere alle sue esigenze. Insomma, i primi sei anni sono veramente un casino e comunque i nostri figli devono imparare ad adattarsi spesso e volentieri.
Di positivo c'è che l'ambiente di lavoro diventa un po' casa loro e i colleghi sono come parenti, quindi anche il lavoro si adatta quando è necessario alle esigenze personali. Dipende dalle priorità.
Forza Daniel!
#41
Penso tutti.. Pero' usare i figli come scusa per trascurare il lavoro, non mi sembra corretto.Lorena ha scritto:
Capita anche a certi uomini di considerare i figli più importanti del lavoro...
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#42
No. Non è corretto. Ma questo è un altro argomento, non si sta parlando di scaricabarili. I barili per questo genere di lavoratori sono i figli, la nonna malata, il callo dolente, il guasto alla macchina, una scusa vale l'altra....Lestat ha scritto:Penso tutti.. Pero' usare i figli come scusa per trascurare il lavoro, non mi sembra corretto.Lorena ha scritto:
Capita anche a certi uomini di considerare i figli più importanti del lavoro...
La gestione dei figli è una missione dovuta delle madri lavoratrici considerate però un "disturbo" all'attività lavorativa. E' un po' diverso.
Forza Daniel!
#43
Caro Lestat,
lasciatelo dire da una che da vent'anni si fa un *** cosi' facendo i tripli e quadrupli salti mortali per far quadrare lavoro e figli:
Si fa molto meno fatica a chiamare un taxi alle 5 del pomeriggio per prendere al volo l'aereo delle 7:30, che a finire di lavorare alle 5, fiondarsi a prendere il figlio alle 5:30, portarlo a casa, fargli il bagnetto e preparargli la cena per le 7:30...
E si fa meno fatica a prendere un taxi che ti porti in albergo alle 11 di sera piuttosto che a cominciare a stirare alle 11 dopo aver messo a nanna i pargoli...
Io ho sempre viaggiato tanto per lavoro anche quando avevo i figli piccolissimi, e confesso sinceramente che un volo di 12 ore era un momento di riposo...
lasciatelo dire da una che da vent'anni si fa un *** cosi' facendo i tripli e quadrupli salti mortali per far quadrare lavoro e figli:
Si fa molto meno fatica a chiamare un taxi alle 5 del pomeriggio per prendere al volo l'aereo delle 7:30, che a finire di lavorare alle 5, fiondarsi a prendere il figlio alle 5:30, portarlo a casa, fargli il bagnetto e preparargli la cena per le 7:30...
E si fa meno fatica a prendere un taxi che ti porti in albergo alle 11 di sera piuttosto che a cominciare a stirare alle 11 dopo aver messo a nanna i pargoli...
Io ho sempre viaggiato tanto per lavoro anche quando avevo i figli piccolissimi, e confesso sinceramente che un volo di 12 ore era un momento di riposo...
#44
Come ti quoto!gebo ha scritto:Caro Lestat,
lasciatelo dire da una che da vent'anni si fa un *** cosi' facendo i tripli e quadrupli salti mortali per far quadrare lavoro e figli:
Si fa molto meno fatica a chiamare un taxi alle 5 del pomeriggio per prendere al volo l'aereo delle 7:30, che a finire di lavorare alle 5, fiondarsi a prendere il figlio alle 5:30, portarlo a casa, fargli il bagnetto e preparargli la cena per le 7:30...
E si fa meno fatica a prendere un taxi che ti porti in albergo alle 11 di sera piuttosto che a cominciare a stirare alle 11 dopo aver messo a nanna i pargoli...
Io ho sempre viaggiato tanto per lavoro anche quando avevo i figli piccolissimi, e confesso sinceramente che un volo di 12 ore era un momento di riposo...
E quando crescono si aggiungono pure i compiti....
Beate le madri che hanno i figli che fanno i compiti da soli! beate.
Anche perchè molti papà i compiti non li fanno fare, sono stanchi. LORO hanno lavorato durante il giorno.
Forza Daniel!
#45
Cara Gebo, purtroppo questo e' quello che ci tocca fare.gebo ha scritto:Caro Lestat,
lasciatelo dire da una che da vent'anni si fa un *** cosi' facendo i tripli e quadrupli salti mortali per far quadrare lavoro e figli:
...
E cmq non e' questione di cio' che preferisci fare o e' meno faticoso fare, e' questione che se una persona ti affida un incarico e tu hai dei doveri a cui adempiere, non e' corretto dire semplicemente che devi andare a prendere tua figlia all'asilo e fregartene.
E per quanto riguarda migliorare la qualita' del lavoro a discapito del tempo, se prima lavoravi 9 ore al giorno e ora riesci a far quello che facevi in 6, per me vuol dire che prima non e' che ti sbattessi tanto in ufficio.
Lestat's pics http://www.flickr.com/photos/31059646@N05/
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