Isolamento sottotetto, tecniche e materiali

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- 29 gennaio 2016

Come isolare il sottotetto

In Italia, la maggior parte delle abitazioni costruite prima dell'entrata in vigore della normativa sul risparmio energetico, hanno un problema abbastanza rilevante, quello della dispersione termica. Problematica che tormenta costantemente chi abita questi edifici, 365 giorni l'anno e che abbassa significativamente il comfort termico interno, con case troppo fredde in inverno e fin troppo calde in estate. La dispersione termica, a sua volta, genera un dispendio energetico significativo, in quanto occorre molta energia per riscaldare gli ambienti durante il periodo freddo, cosa a sua volta che ricade sulle bollette del gas, sin troppo salate. La dispersione avviene a 360 gradi, attraverso: le pareti perimetrali non coibentate, gli infissi con vetri singoli, i pavimenti contro terra e i soffitti, quando l'abitazione è posta rispettivamente, al piano terra o all'ultimo piano. Ma concentriamoci sui sottotetti. Sappiamo che l'aria calda sale verso l'alto e se trova un tetto non isolato, si disperde inevitabilmente all'esterno. Quindi se intendiamo ovviare definitivamente a questa insidiosa situazione, dobbiamo isolare il sottotetto. Le moderne tecnologie e lo studio sui materiali, hanno portato le maggiori aziende produttrici a studiare sistemi di isolamento sempre più performanti. Ma partiamo da una distinzione: il sottotetto, si può isolare sia dall'esterno che dall'interno. Nel primo caso, le opere edili sono più onerose ma i risultati ottimali. Occorre smontare gli strati posti all'estradosso della copertura, inserendo nell'intercapedine del tetto dei pannelli isolanti termoacustici, completando poi l'opera con uno strato ventilato prima di posare i coppi o le tegole, che permette la libera circolazione dell'aria fresca esterna, dalla gronda al colmo, limitando fortemente i fenomeni di condensa. Se invece vogliamo evitare grossi lavori esterni, dall'interno possiamo isolare la casa attraverso diverse soluzioni, che utilizzano materiali e tecniche diverse, in base al fatto che il sottotetto sia abitabile o meno. Nel prossimo paragrafo approfondiremo l'argomento dell'isolamento del sottotetto abitabile.

Isolamento termico sottotetto

Partiamo da un dato di fatto. In Italia la normativa sulla riqualificazione energetica degli edifici indica dei valori di trasmittanza termica che l'involucro esterno deve rispettare, per poter così godere anche delle detrazioni fiscali. La penisola è suddivisa in zona climatiche e in base a dove si trovi la nostra abitazione occorre rispettare dei precisi valori. L'inserimento dell'isolamento termico nel sottotetto deve avere caratteristiche tali da raggiungere tali parametri. Quindi, se ci affidiamo ad esperti tecnici e posatori, essi ci consiglieranno sia quale materiale è più idoneo al nostro caso, sia quale spessore dei pannelli isolanti utilizzare, in modo da rispettare la normativa. Il sottotetto abitabile, consono cioè ad ospitare la vita delle persone, dall'interno può essere isolato ponendo dei pannelli isolanti a contatto con il soffitto e rivestendoli poi con del cartongesso, al fine di rendere invisibile l'intervento. Se il tetto ha le travi a vista, per evitare di perdere volumetria interna, i pannelli possono essere posati nell'interasse delle travi portanti. Ma entriamo nello specifico dei materiali da utilizzare. I pannelli in commercio possono essere sia rigidi o disponibili in rotoli. I più utilizzati sono: il polistirene espanso di natura petrolchimica, i pannelli in lana minerale, di roccia o di vetro, i pannelli ecologici con struttura cellulare in sughero, ottimi anche come isolamento acustico, materiali di origine animale come la lana di pecora e materiali di natura fibrosa come la fibra di cellulosa, ottenuta da carta di giornale riciclata, anche questa altamente ecologica. Scontato dire che qualsiasi materiale si intenda utilizzare, esso debba essere di buona qualità e applicato a regola d'arte da mani esperte, poiché una posa errata e materiali scadenti, potrebbero portare più danni che benefici. Occorre infatti evitare la creazione di ponti termici lasciando spazi scoperti, con la conseguente formazione di condensa e muffa. Tra le altre cose, poi, il tipo di isolante va anche ponderato considerando che tipo di pareti completano l'involucro esterno. Occorre infatti, valutarne lo stato di fatto e di manutenzione, per evitare di vanificare i risultati dell'isolamento del sottotetto.

Isolamento sottotetto non abitabile

Ora occupiamoci del sottotetto non abitabile. In questo caso abbiamo due opzioni possibili: isolare il solaio interpiano che divide l'ultimo piano dell'edificio dal sottotetto, o isolare la copertura all'intradosso. Nel primo caso lasceremo la soffitta senza isolamento e potrebbe essere un'opzione scomoda nel momento in cui il sottotetto è utilizzato per conservare oggetti e altre cose. Nella seconda opzione, invece, avremo un locale in più da riscaldare, a tutto discapito della bolletta. L'isolamento termico del solaio interpiano può avvenire sia con materiali morbidi e non calpestabili, che con materiali rigidi e idonei a sopportare il peso di cose e persone. I materiali più adatti sono i materassini di lana minerale, di roccia o di vetro, economici e di rapida posa, ma non adatti al calpestio. Per ovviare a questo inconveniente, possiamo sovrapporre al materassino un tavolato di legno, che poggerà su un'orditura di altezza pari a quella dell'isolante. Alternativamente, possiamo utilizzare dei pannelli rigidi calpestabili ad alta densità. Se non ci interessa che il solaio del sottotetto sia calpestabile e nel caso esso abbia una superficie non regolare che impedisca di usare pannelli rigidi, possiamo optare per delle tecniche a spruzzo, di insufflaggio di materiali come: la cellulosa, la vermiculite (di origine minerale) o il sughero granulare. Se invece intendiamo isolare direttamente la copertura, possiamo, come nel caso del sottotetto abitabile, utilizzare pannelli a soffitto, poi da rivestire. Un accorgimento importante, in tutti i casi, è quello di lasciare una minima ventilazione all'interno del sottotetto, per evitare problemi di condensa e formazioni di muffe.

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