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- 07 luglio 2015

Termosifoni in acciaio: perché questa scelta

Oggi avere un impianto di riscaldamento non è più soltanto un bene di prima necessità in grado di garantire il bel tepore durante l'inverno, che ricordi vagamente la bellezza e il senso antico del camino a legna delle case di campagna. Attualmente un impianto come questo assume una connotazione anche stilistica, diventa un bene di consumo che fa gola a moltissimi stilisti, designer e architetti, come resistere, infatti, ad un design affascinante e particolare come quello del termoarredo in foto: Rebel di Caleido firmato Francesco Lucchese. Forse non tutti sanno che l'acciaio è più leggero della ghisa, per il diverso contenuto di carbonio a livello atomico. Contemporaneamente è più pesante dell'alluminio, per cui i termosifoni in acciaio si pongono in una posizione intermedia fra le due tipologie. Riscaldano più velocemente dei caloriferi in ghisa. Nulla vieta, però di unire proprietà positive dell'una e dell'altra tipologia, di creare dei modelli compositi costituiti da lega in ferro-carbonio e da una certa percentuale di ghisa. Se inossidabile risolve, inoltre, il non minore problema della corrosione, motivo per cui non occorre verniciare la superficie di scambio, e permette di installare l'oggetto in qualsiasi luogo, pubblico o privato che sia.

Acciao: vantaggi e svantaggi

Come si è detto all'inizio, uno dei maggiori pregi dei termosifoni in acciaio è il suo peso: sono particolarmente leggeri, se confrontati con tutte le tipologie in circolazione. Basta fare un giro nelle abitazioni realizzate e arredate fra gli anni 50 e 70 per trovare quasi certamente impianti a ghisa, più pesanti e assolutamente meno estetici. L'altro vantaggio, che però riguarda il design e non la capacità di riscaldamento, è la possibilità di avere una grande varietà di forme, adattabili ad ogni tipo di esigenza di arredamento. Possono essere adatti sia alle superfici curve, che a a quelle piatte o con geometrie complicate. Possono essere applicati anche nei bagni e, grazie al controllo dello scambio termico, sono adatti a riscaldare salviette, accappatoi e quant'altro che, altrimenti, potrebbero prendere fuoco... Fra gli svantaggi vanno annoverati il raffreddamento, più veloce rispetto al vecchio alluminio. Il costo di installazione è minore ma, a meno che non siano in acciaio inossidabile, a questo va aggiunto il costo della periodica verniciatura.

Perchè l'acciaio nelle case

Se si è abituati a riscaldare gli ambienti per tutta la giornata, forse questo tipo di impianto non è proprio quello che fa per noi. L'acciaio è più adatto a riscaldare molto e bene per intervalli di tempo più piccoli. Potrebbe essere l'ideale per i giorni nostri, dal momento che siamo sempre più bombardati da notizie che ci ammoniscono sulla necessità del risparmio energetico, così come dalla questione ambientale e dell'eco-sostenibile. Tutti questi argomenti, le necessità e i costi crescenti dell'energia dovrebbero spingere i responsabili del settore privato e pubblico a installare apparecchiature che garantiscano la giusta stabilità termica nelle ore chiave della giornata. In definitiva, l'applicazione di termosifoni in acciaio cade a fagiolo nelle abitazioni in cui magari gli adulti sono fuori per gran parte della giornata e i bambini vanno a scuola o sono impegnati per alcune ore in altre attività fuori casa.

Impianti di riscaldamento in acciaio: i prezzi

I prezzi sono molto variabili. Il costo di fabbricazione e istallazione dipende dalla geometria dell'oggetto: le piastre piatte sono più economiche di quelle di forma circolare, come si può intuire. Il prezzo sale ancora per le forme particolari, ancora di più se occorre realizzarle ad hoc per arredare una casa. Tutto dipende in genere da quanto è esigente e danaroso il padrone di casa o il proprietario dell'ufficio da arredare. La differenza di prezzo sostanziale è data dal tipo di materiale metallico di lega ferro-carbonio. La tipologia di termosifoni in acciaio che richiede la verniciatura costa 10 euro per ogni elemento orizzontale della lunghezza di circa 1 metro. L'inox invece costa molto di più, dai 200 ai 300 euro per la stessa superficie riscaldante. Questa tipologia è preferita, in quanto lavora sia per convezione che per irraggiamento. Un investimento da prendere in considerazione!

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