- 02 settembre 2020

Come renderlo più luminoso

Un bagno è definito cieco quando risulta privo di aperture verso l’esterno. L’assenza di una finestra porta con sé tutta una serie di questioni di salubrità dell’ambiente e di difficoltà d’arredamento da risolvere con perizia e astuzia.
Cerchiamo qui di seguito di suggerire 3 furbi accorgimenti per rendere l’ambiente più luminoso (vedi gallery):

  • adottare un numero elevato di punti luce da distribuire su pareti e soffitto e da orientare in più direzioni per rendere dinamico e tridimensionale lo spazio che, per assenza di luce, potrebbe risultare piatto e più piccolo di quello che in realtà è. Un’idea potrebbe essere quella di scegliere arredi con illuminazione integrata, strip LED e sospensioni decorative da distribuire con sapienza;
  • utilizzare le vetrate. Un espediente altrettanto valido è quello di far filtrare la luce indirettamente da ambienti confinanti. Potremo adottare una porta a vetri o parzialmente vetrata (l’uso del vetro satinato o sabbiato è consigliato per questioni di privacy), o inserire una fascia vetrata nella parte alta di una delle pareti interne (si suggerisce l’uso del vetrocemento, tornato recentemente molto di moda). Se si tratta di un bagno in camera molto suggestivo è l’impiego di pareti completamente trasparenti;
  • inserire un tunnel solare. In alcuni casi è possibile rendere più accogliente e luminoso il locale attraverso questo speciale elemento tecnico che cattura la luce naturale dal tetto e la convoglia nell’ambiente attraverso un condotto realizzato in materiali riflettenti. Il limite è solo la distanza tra il soffitto della stanza e la copertura del tetto, che deve essere minore di 6 metri.

Come risolvere il problema dell'umidità

L’assenza di aerazione naturale può creare cattivi odori e la spiacevole formazione di umidità e muffa, soprattutto se nel bagno cieco è presente una doccia o una vasca.
Come favorire quindi il ricambio d’aria e risolvere il problema dell’umidità?

  • l’uso di un impianto di ventilazione, aspirazione e estrazione dell’aria è obbligatorio per legge. Si tratta di studiati sistemi di aerazione forzata con funzionamento elettrico, gestibili da un interruttore e regolabili per mezzo di timer. In commercio esistono diverse soluzioni, più o meno innovative, rumorose e costose. Investire su questi impianti è il consiglio migliore che possiamo dare per garantire un ambiente il più salubre possibile. I meccanismi di ultima generazione (ventilazione meccanica controllata) permettono anche di recuperare calore e di apportare aria pulita all’interno (e quindi non solo di estrarre quella viziata). È importante infine dimensionare correttamente il sistema, al fine di avere il corretto ricambio d’aria in base alla dimensione del vano. Rivolgersi al proprio idraulico di fiducia è la cosa migliore da fare;
  • allontanare il più possibile l’umidità dalle pareti grazie all’uso di un rivestimento murario adeguato: piastrelle, finitura in resina o in microcemento, pareti in cartongesso idrofugo e idrorepellente (e anche controsoffitti), riconoscibili da tipico colore verde, da rifinire poi con tinteggiatura antimuffa o termoisolante.

6 consigli per arredarlo al meglio

Una volta risolti i problemi di tipo igienicosanitario di un bagno cieco è arrivato il momento di arredarlo. In questo caso occorre fare molta attenzione perché gli errori sono subito dietro l’angolo.
Ecco i consigli del nostro esperto:

  • usare in modo strategico gli specchi. Davanti al lavabo una specchiera è sempre d’obbligo, in questo caso meglio se retroilluminata e dotata di spot LED frontali per illuminare meglio l’incarnato del viso. L’uso di specchiature è consigliato anche negli arredi, tipo nelle ante di colonne e pensili, al fine di amplificare la profondità e la spazialità del vano;
  • evitare l’eccesso di accessori. Ordine, semplicità e rigore sono la base per arredare un bagno buoi e poco spazioso. Tutto deve essere funzionale e pratico. I decori sono sicuramente consentiti per personalizzare l’ambiente, ma occorre evitare l’eccessiva compresenza di complementi d’arredo. Meglio creare piccole composizioni di numero dispari da porre negli angoli o in punti rimasti vuoti;
  • creare un angolo verde. Le piante sono l’elemento che più di altri permette di connettere l’ambiente indoor con lo spazio esterno. Ecco perché il loro uso è adatto a luoghi poco illuminati. Le piante grasse o quelle che richiedono poca luce e luce indiretta sono ideali. Ecco alcuni esempi: il Ficus, il Filodendro, la Zamia e l’Hedera Helix;
  • l’importanza del progetto illuminotecnico. Abbiamo già parlato di come rendere più luminoso un ambiente privo di finestre e di come sia decisivo il posizionamento dei punti luce. Inserire luci funzionali e lampade decorative da orientare in direzione di sanitari o arredi è la scelta giusta;
  • il giusto colore delle pareti. Non per forza il bianco è l’unica soluzione possibile. Anzi, in uno spazio cieco questo colore passepartout risulta piatto, grigio e opaco. Meglio scegliere nuance pastello o osare carta da parati decorativa e prospettica (esistono oggi prodotti pensati appositamente per spazi umidi);
  • quali rivestimenti scegliere. Se la stanza da bagno è piccola si consigliano piastrelle di piccolo formato da stendere per parti e non a 360 gradi. Le mattonelle effetto 3D, i formati esagonali e quelli diamantati aiutano a infondere carattere e profondità.

La normativa relativa al bagno cieco

Approfondiamo maggiormente l’ambito tecnico e vediamo quali sono i regolamenti alla base della progettazione di un bagno cieco:

  • l’art. 7 del DM 5 luglio 1975 sui requisiti igienico sanitari degli edifici dice chiaramente che: “La stanza da bagno deve essere fornita di apertura all'esterno per il ricambio dell'aria o dotata di impianto di aspirazione meccanica.” Come abbiamo visto questo è il punto di partenza;
  • i singoli Comuni emanano regolamenti locali d’igiene. Occorre dunque far riferimento a questi per conoscere nel dettaglio le norme specifiche riguardanti la propria situazione; norme UNI e direttive comunitarie dell’Unione Europea hanno regolato il numero di ricambi ora dell’aria in presenza di impianti di aspirazione forzata. In generale possiamo stabilire che: 12 volumi/ora devono essere assicurati in caso di ricambio intermittente temporizzato, che possono essere abbassati a 6 volumi/ora se l’impianto è costantemente attivo.

Il nostro consiglio è quello di affidarvi ad un tecnico qualificato e a maestranze di fiducia per ristrutturare la vostra casa e realizzare un nuovo bagno cieco (secondo bagno o bagno in camera), al fine di realizzare il miglior progetto possibile sia in termini di funzionalità che si salubrità dell’ambiente.

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