- 19 giugno 2015

Il Canone Rai

La Rai (Radiotelevisione Italiana) gestisce il servizio pubblico radiotelevisivo in Italia. E' una SpA fondata dal Governo Italiano nel 1954. Anche in Italia, come in gran parte d'Europa, il servizio pubblico radiotelevisivo si finanzia mediante il Canone televisivo. Secondo il Decreto Legge 21/02/1938 numero 246 tutti coloro che hanno uno o più apparecchi per la ricezione di programmi televisivi sono tenuti al pagamento per il Canone TV. Questo deve avvenire anche se non si guardano mai i canali Rai, in quanto non si tratta di un'imposta dipendente dalla visione o meno della televisione di Stato, ma di un'imposta che grava direttamente sulla detenzione dell'apparecchio televisivo. E' dovuta, quindi, obbligatoriamente, già solo per il fatto di possedere un televisore. Il requisito, affinché si debba pagare, è quello in base al quale l'apparecchio di cui si è in possesso sia munito di sintonizzatore per la ricezione del segnale radiotelevisivo, sia esso di tipo satellitare o terrestre.

Tipologie di Canone Tv

Le tipologie di canone Tv sono principalmente due. Tale suddivisione è anch'essa stabilita per legge, dal Decreto Legge 21/12/1944 numero 458. Vi è la quota denominata ordinaria, dovuto da coloro che sostengono la spesa per tutta la famiglia, e un canone speciale, dovuto da chi diffonde le trasmissioni televisive in tutti i locali che si trovano fuori dalla sfera familiare. In base alla legge 06/08/1990 numero 223 e alla legge 27/12/1997 numero 449 non è più previsto il pagamento del canone televisivo per la seconda casa, per le autoradio e per tutte le imbarcazioni. Anche solo per la radio, adesso, non è più dovuto alcun tipo di canone. Il canone si paga in diversi modi, a libera scelta del contribuente, con diverse scadenze di tipo annuale, semestrale o quadrimestrale, con scadenze, a seconda della tipologia di pagamento scelto, nei mesi di Gennaio, Aprile, Luglio e Ottobre. Qualora non si volesse più possedere un apparecchio televisivo sarà possibile disdire l'abbonamento RAI.

Come disdire abbonamento RAI

L'articolo numero 10 del Decreto Legge 21/02/1938 numero 246 stabilisce quali sono le situazioni in cui è possibile procedere con la disdetta. Capire come disdire l'abbonamento Rai non è per nulla difficile. E' possibile, infatti, richiederla in 3 casi. Per cessione, ovvero se si cedono tutti gli apparecchi televisivi che si hanno, per alienazione se tali apparecchi vanno persi o rubati e per suggellamento, ovvero se si mettono in condizione di non poter essere utilizzati (come ad esempio per inscatolamento). In particolare, contestualmente alla disdetta per suggellamento è necessario un pagamento di 5,16 euro per ogni apparecchio suggellato, da effettuarsi con bollettino intestato a Agenzia delle Entrate, DP I Ufficio del Territorio To 1, Casella Postale 22, 10121 Torino (Vaglia e Risparmi). Nella causale va inserito il codice che identifica il proprio canone.

Confermare la disdetta

Confermare la disdetta è di fondamentale importanza. A tale scopo è bene andare sul sito ufficiale Abbonamenti.rai.it e scaricare l'apposito modulo, da stampare correttamente. Una volta effettuata la stampa, il modulo in questione va compilato in ogni sua parte e va determinata la motivazione per cui si desidera disdire l'abbonamento Rai. Il modulo va, quindi, spedito all'indirizzo Agenzia delle Entrate S.A.T., Sportello Abbonamenti Tv, Ufficio Torino 1, Casella Postale 22, 10121 Torino utilizzando una raccomandata, possibilmente con ricevuta di ritorno, per avere la prova scritta dell'avvenuta consegna. E' importante essere a conoscenza del fatto che solo l'invio di questo modulo conferma la disdetta che, in caso opposto, rimane assolutamente priva di qualsiasi fondamento. Il canone TV, quindi, continuerà ad essere attivo e dovrà essere corrisposto, per legge, ad ogni scadenza.

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