Esposizione Plastica soggetto del desiderio

- 12 gennaio 2005

Mostra Plastica soggetto del desiderio

Trasforma in realtà i desideri che altrimenti non avrebbero risposta, rende possibili i sogni e non pone limiti all’immaginazione: è la plastica, la cui straordinaria “magia” viene testimoniata da numerose esposizioni ed in particolare dalla mostra Plastica soggetto del desiderio, in corso a palazzo Ducale a Mantova fino al prossimo 18 ottobre. A centotrenta anni dall’invenzione della celluloide e a quasi settanta dalla comparsa delle prime calze di nylon, la plastica nelle sue sconfinate declinazioni è diventata protagonista della nostra epoca. Le prospettive che la dimensione infinita della materia apre in termini di fantasia e di ricerca, di immaginazione e di tecnologia, sono l’ipotesi di lavoro della mostra. Promossa nel 2003 da SC Sviluppo Chimica insieme a Federchimica/PlasticsEurope in occasione del 50° anniversario della Biennale d’Arte Venezia, quest’anno l’esposizione si ripresenta in una nuova veste e con inedite emozioni a Palazzo Ducale, con il patrocinio della Fondazione Università di Mantova.

Il materiale senza limiti per trasformare desideri in oggetti concreti

Le esposizioni di Plastica soggetto del desiderio offreno così nuovamente ai visitatori una suggestiva visione di come questo straordinario materiale faccia parte della nostra immaginazione e della nostra vita e contribuisca in modo decisivo a costruire e migliorare il nostro futuro. La plastica, testimoniano le opera in mostra, sa evadere dall’ambito di bene tecnologico in cui l’ha ingabbiata l’immaginario collettivo e sa trasformare in realtà desideri che altrimenti non avrebbero risposta: desideri diffusi nei più diversi settori che i materiali polimerici rendono possibili e trasformano in pratica quotidiana. La plastica non pone limiti. La sua duttilità è uno stimolo ad indagare infiniti campi applicativi e a creare ulteriori referenti prestazionali. La sensibilità innovativa della plastica è uno strumento attivo per aprire nuove frontiere della creatività e dell’invenzione. Le caratteristiche estetiche delle plastiche stabiliscono di continuo nuovi standard. E l’affidabilità della materia rassicura chiunque la utilizzi.

La plastica all'origine del processo creativo

Di lei dice Stefano Giovannoni: “Mi piace lavorare con la plastica, perché ciò significa lavorare al livello industriale e professionale più elevato. Le materie plastiche sono estremamente duttili e possono aderire all’intenzione di progetto articolandosi in una gamma infinita di forme, materiali, colori e trasparenze”. Continua Patrizia Magli, insegnante di semiotica delle arti: “La plastica si presenta come una sostanza di conversione, capace di metamorfizzarsi in qualunque forma e spessore, capace di assumere qualunque valore tattile, di levigatezza o viscosità, qualunque valore visivo, di trasparenza od opacità, capace di mutuare, da altre materie, qualificazioni e proprietà”. Protagonista della cultura tecnologica che ha migliorato la qualità di vita dell’uomo, la plastica vuol raccontare con questa mostra la propria capacità di andare oltre e di porsi all’origine e al servizio del processo creativo. Dal secondo dopoguerra ad oggi, questo materiale è stato l’anima di una grande rivoluzione democratica (con un’accelerazione fortissima nell’ultimo decennio), che ha reso disponibili ad un numero sempre maggiore di persone nei luoghi più lontani e disparati beni e servizi per migliorare la qualità della vita. Parallelamente si è sviluppata una riflessione che ha avuto il design quale primo protagonista e che ha fatto della plastica un materiale degno ed autorevole al pari delle materie “naturali”, perfetto per realizzare oggetti di eccezionale valore espressivo, che hanno creato occasioni di benessere funzionale ma anche estetico.

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