Ti ho visto.
Macerie.
Ti ricordo, casa dei miei genitori, da me vissuta come in prestito, per tanti anni.
Ti rivedo, casa vuota, immersa nel silenzio di chi aspetta solo l'agonia.
Immagine del dolore di chi c'era e adesso non c'è più.
Di chi ha lasciato il suo velo di tristezza, di lavoro, di rabbia silenziosa; di chi ha fissato la sua anima nei muri.
Ti ho vista simile a un santuario; c'è voluta forza a smontarti, un cassetto alla volta, togliendo dai sacchetti emozioni e sensazioni dimenticate.
C'è voluto coraggio a immaginarti diversa, a volerti mia.
Ti sento adesso, piena di rumore dove prima c'era solo il silenzio, fatto di mille cose mai dette e mai capite.
Ti sto liberando, rendendo mobile; ti riporto alla vita.
Adesso c'è di nuovo respiro.
Adesso ci sono macerie.
Dovevo farlo.
Ciao.
#5
Grazie, era un momento un po' così...
volevo fare un saluto mio...
Grazie ciao
volevo fare un saluto mio...
speriamo!Cla' ha scritto:sarà ripagato presto da tanta, tantissima soddisfazione e felicità
eh, la conosco bene...VIOLET ha scritto:ho pensato subito a questa :
Radici di Francesco Guccini
Grazie ciao
Prima di criticare una persona, fai un miglio nelle sue scarpe. Almeno, se la critichi, sarai un miglio lontano. E avrai le sue scarpe.
#8
fresno, capisco bene quello che provi perchè anche io ci sono passata. Io quella casa non l'ho più potuta tenere, ora appartiene a degli estranei e io no l'ho mai più rivista, nè mai vorrò rivederla.
klara
La disumanità del computer sta nel fatto che, una volta programmato e messo in funzione, si comporta in maniera perfettamente onesta (Asimov)
La disumanità del computer sta nel fatto che, una volta programmato e messo in funzione, si comporta in maniera perfettamente onesta (Asimov)