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#61
beh.. di religione ebraica è dire un po' troppo... sono di famiglia ebrea, quello sì. ed appartengo alla comunità ebraica in quanto fa parte delle mie radici, della storia della mia famiglia, della mi educazione, dei piatti con cui sono cresciuta, delle feste che ho onorato... ma non sono credente e quindi di religione ne so ben poco.

#62
anabellita ha scritto:beh.. di religione ebraica è dire un po' troppo... sono di famiglia ebrea, quello sì. ed appartengo alla comunità ebraica in quanto fa parte delle mie radici, della storia della mia famiglia, della mi educazione, dei piatti con cui sono cresciuta, delle feste che ho onorato... ma non sono credente e quindi di religione ne so ben poco.
con il termine cultura religiosa in realtà intendevo più la cultura che deriva dall'appartenenza (almeno in passato) ad una comunità religiosa. come dici tu, fai parte della comunità... essere parte di qualcosa che ti dà le radici, un'appartenenza ecc ecc... :wink:

graze per aver soddisfattola mia curiosità... :D
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#63
anabellita ha scritto:beh.. di religione ebraica è dire un po' troppo... sono di famiglia ebrea, quello sì. ed appartengo alla comunità ebraica in quanto fa parte delle mie radici, della storia della mia famiglia, della mi educazione, dei piatti con cui sono cresciuta, delle feste che ho onorato... ma non sono credente e quindi di religione ne so ben poco.
Mi sembra che qualcuno abbia detto che chi nasce ebreo è ebreo indipendentemente dalle sue convinzioni religiose...è una specie di imprinting, un marchio di fabbrica che caratterizza e rende speciali...tu concordi?
...Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
Io l'amai , e a volte anche lui mi amò ...

#64
mah.... detto così si potrebbe dire di tutte le religioni e nazionalità. concordo in quanto c'è una impronta culturale nella famiglia che ti cresce. come dicevo: i valori, i piatti, le feste, le tradizioni, le storie che ti raccontano i nonni, gli aneddoti dei genitori/nonni/zii, ecc. ma in quel senso, non è diverso da chi nasce italiano, nasce francese, nasce cattolico, nasce musulmano... insomma, ha a che vedere con l'educazione che si riceve, no?

la pensano anche così i religiosi progressisti, riformisti e anche alcuni conservativi. Ma gli ebrei ortodossi non sarebbero d'accordo e non mi considerebbero ebrea, solo figlia di ebrei.

#65
anabellita ha scritto:mah.... detto così si potrebbe dire di tutte le religioni e nazionalità. concordo in quanto c'è una impronta culturale nella famiglia che ti cresce. come dicevo: i valori, i piatti, le feste, le tradizioni, le storie che ti raccontano i nonni, gli aneddoti dei genitori/nonni/zii, ecc. ma in quel senso, non è diverso da chi nasce italiano, nasce francese, nasce cattolico, nasce musulmano... insomma, ha a che vedere con l'educazione che si riceve, no?

la pensano anche così i religiosi progressisti, riformisti e anche alcuni conservativi. Ma gli ebrei ortodossi non sarebbero d'accordo e non mi considerebbero ebrea, solo figlia di ebrei.
Negli Stati Uniti, dove la comunità ebrea è fortemente presente, si parla addirittura di una comicità ebrea, di una letteratura ebrea, mentre non si è mai sentito parlare di una comicità protestante, o cattolica. Si, capisco che tradizioni e usi caratterizzino tutte le nazionalità o le religioni, ma qui si parla di un "quid" in più...
...Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
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#66
avete tutti omonimi in paesi stranieri.. :shock:
il mio cognome è reggiano che più reggiano non si può.. forse un po tendente al parmigiano.. :?

è talmente comune qui il mio cognome che non mi stupirei ci fossero sparse per reggio altre 10 francesca..

poi nel resto d'italia non so..

certo è che se me la trovassi davanti.. vorrei sapere se è felice a far quel che sognavo di fare..
io non tremo.. è solo un po di me che se ne va..
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http://www.alfemminile.com/album/printinainbolla1
psw: chicco

#67
non solo negli stati uniti... :roll:

certo però che non si parla di una protestante... sono la maggioranza! quando gli elementi culturali sono tali da farsì che la maggioranza si sente identificata, non è solito aggiungere epiteto: è letteratura nordamericana. invece, quando è letteratura/musica/ecc nordamerica con qualcosa di diverso rispetto al solito, allora serve l'epiteto: italo-americano, afro-americano, ebreo-americana, hispano-americana....

anche da noi, dove la comunità ebraica nell'esodo è stata per molto tempo la più importante al mondo fatta eccezione degli stati uniti, si parla di cibo ebraico, cibo africano, cibo arabe... e cibo argentino, che sarebbe un misto di italiano, spagnolo e piatti a base di carne ;).

nonè che si parli di qualcosa in più, è che si parla di qualcosa che si contradistingue rispetto alla realtà che lo circonda. In libano e siria, dove i cattolici sono in minoranza, la situazione è proprio il contrario. si contraddistinguino loro, e quindi, si parla di tradizioni cattoliche.

quel "quid" è solo il fattore di distinzione ed identificazione.

#68
"La religione ebraica è una delle più antiche del mondo e fin dai tempi di Babilonia il popolo ebraico è stato costretto a vagare alla ricerca di una terra promessa dal messia del cui arrivo è tuttora in attesa. Gli ebrei sono da sempre, quindi, costretti ad integrarsi con altre culture, a venire a contatto con diverse etnie e religioni. E’ per questo motivo, per la sua stessa natura, così intrinsecamente piena di “contaminazioni” culturali che è estremamente difficile distinguere l’appartenenza di elementi dell’una o dell’altra tradizione"

Forse è in questa "contaminazione" la particolarità della cultura ebraica...

Ma scusa per l'OT, non continuo più...era il fascino della diversità che descriveva Ela, che mi ha sedotto... :wink:
...Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
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#69
certamente! è proprio lì! anche nella capacità per ridere di se stessi (onde il particolare "umorismo" ebreo), e negli sviluppi culturali particolari che sono stati frutto della persecuzione e discriminazione attraverso i secoli.

ma in fin dei conti, qual'è la comunità che non ha delle caratteristiche che lo contraddistinguono da altri? se non ce l'avesse, non sarebbe comunità in quanto non saprebbe definirsi tale ne distinguire il Noi dal Voi. ;)

ripeto, sì mi sento ebrea in tutti questi sensi, smarty. parlavo proprio di questo io. e credo firmemente nell'esistenza di una identità ebraica.

occhio, però, che di identità nazionale ne anche tante altre! sono argentina, sono latinoamericana... ecco perchè ho detto che identità religiosa è una parola grossa per me, che non sono credente. invece, appartenenza alla comunità ebraica, in senso nazionale, sì, sicuramente. :wink:

ma è proprio questo che tanti ebrei contestano: non si traterebbe, per loro, di un'identità nazionale, ma di una fede ed una prassi quotidiana comune.